Magiche atmosfere balcaniche
Andiamo a dormire all’hotel “Dom Penzionera”, uno dei pochi della città. La particolarità di questo hotel è che in origine avrebbe dovuto essere un ospizio per gli anziani, e quindi è costruito come tale, ma poi il progetto è andato a monte e si è deciso di trasformarlo in hotel. 25/08 Partiamo per Sarajevo, che è a soli 75 km da Zenica. Passiamo la mattina a girare per il centro storico, che è davvero pittoresco con le casette basse, tanti negozi, sembra di essere in una città turca invece che in Bosnia. Colpiscono i vecchi tram, le case che portano ancora i segni delle mitragliate della guerra. Andiamo a pranzo in un ristorante sulla collina, il “Park Princeva”. Ce lo hanno consigliato perché da lì si gode un magnifico panorama sulla città, ed è vero. Inoltre si mangia anche benissimo. Dopo pranzo torniamo in centro, e rimaniamo basiti dalla quantità di gente che affolla i bar. E’ pieno di ragazzi e ragazze seduti fuori, che devono caffè o coca cola a suon di bella musica, tutti belli ben vestiti. Sembra di essere in centro a Milano, ma con ancora più gente. E’ bellissimo. Soprattutto è emozionante vedere la voglia di vita e di riscatto che c’è in questi giovani. Non voglio immaginare la sera quanto casino ci sarà. Però decidiamo di ripartire, abbiamo ancora tanti posti da visitare e il viaggio è lungo. La visita alla città è stata abbastanza superficiale, ma si va. Almeno ci siamo fatti un’idea! Partiamo quindi per Mostar, e le indicazioni fanno pensare che ci stiamo immettendo su un’autostrada. Siamo increduli perché sulla cartina non è segnalata. Infatti, dopo due chilometri, l’autostrada finisce e inizia la lunga strada statale per Mostar. Lunga anche perché è pieno di cantieri, in quanto effettivamente l’intenzione di proseguire la costruzione dell’autostrada c’è. Avrebbero potuto scrivere sul cartello “Autostrada intenzionale”! A Mostar prendiamo una stanza all’Hotel Bristol, bello, pulito, centrale e costa 46 euro con colazione, non un prezzo eccessivo. Mostar è divisa in due, una parte è cattolica, una parte musulmana. La seconda è molto, molto più bella. La città è divisa anche nel senso che una parte è perfettamente ricostruita, un’altra parte è ancora distrutta: le case bombardate, che cadono a pezzi. Dopo una rapida doccia, usciamo muniti di cavalletto per fare foto. Il centro storico (lato musulmano) è splendido, le strade sono lastricate di pietra, e quando compare finalmente il ponte Stari Most, ricostruito nel 2004 con fondi internazionali, c’è di che rimanere senza fiato. E’ davvero uno spettacolo. Poi la sera, illuminato, è mille volte più splendido che di giorno. Facciamo tipo duemila foto e andiamo a cercare un ristorantino dove cenare. Attraversiamo il ponte, passeggiare per queste stradine lastricate di ciottoli è fantastico. Ceniamo al “Taurus”, un piccolo ristorante caratteristico, con un terrazzino sul fiume, dove mangiamo la carne più saporita che abbiamo mai assaggiato in vita nostra. Il giorno dopo nel pomeriggio partiamo per Dubrovnik, fermandoci lungo la strada a Medjugorie (che non è niente di speciale, andateci solo se siete molto credenti). 26/08 Dubrovnik è proprio come me l’aspettavo: bellissima, ma anche piena di gente e di traffico. Difficoltà nel parcheggio, difficoltà nel trovare una stanza. Non tanto perché non ce ne siano, quanto perché gli affittacamere sapendo di poter contare su un grande numero di turisti, fanno prezzi abbastanza alti (40 euro per un buco di stanza dove ti muovi a malapena e impossibilità quasi a contrattare) e oltretutto molti sono dei gran maleducati. Ormai è sera, siamo stanchi, accettiamo di pagare questi famosi 40 euri per una stanzetta in cima al paese, con una scalinata che ti ammazza. La sera scendiamo in centro e devo dire che Dubrovnik è all’altezza della sua fama. Circondata da mura intatte, le strade lastricate di marmo sono percorse da stormi di rondini in volata che urlano libere. L’illuminazione contribuisce a valorizzare ancora di più questa città meravigliosa. Le strade sono piene di gente, ovunque negozi, ristoranti. Ci fermiamo a cena in un ristorante dove non mangiamo molto bene, poi facciamo una passeggiata e ci fermiamo a sentire un concerto jazz in un bel locale. La mattina dopo facciamo ancora un passeggiata per i viottoli e poi partiamo verso il mare. 27/08 Finalmente al mare! Ci fermiamo a Brela, che la Lonely Planet indica come una delle più belle località di mare della Dalmazia, con una bella spiaggia bianca. Questo ci stupisce non poco, perché in Croazia non ci sono spiagge. Infatti qui c’è, ma è di sassi bianchi. Comunque, il posto è molto carino, con una lunga passeggiata asfaltata lungo il mare, un’acqua cristallina e un clima perfetto. Lungo la spiaggia file di pini marittimi si protendono verso il mare, il profumo della resina è delizioso. Decidiamo di fermarci lì per tre giorni. E’ la tipica località di villeggiatura, con un piccolissimo centro con porticciolo, gelaterie, qualche negozio. Più che altro i villeggianti sono famiglie tedesche con bambini, pochissimi italiani. Ci riposiamo finalmente dalle fatiche del lungo viaggio facendo vita di mare: di giorno spiaggia, la sera mangiate di pesce in un bel ristorante.
30/08 Arriviamo finalmente in Istria, per la precisione a Funtana, dove andiamo ad affittare un appartamentino alla nostra ormai abituale “Agenzia Linet”. Questi giorni sono all’insegna del mare, sole, mangiate di pesce e carne, riposo. Forse anche troppo riposo, infatti dopo qualche giorno passato in questa spiaggia popolata di famiglie tedesche e austriache, la sera a non fare nulla e andare a letto alle 23 dopo la passeggiatina a Porec ci siamo annoiati a morte e siamo tornati a casa un giorno prima. Ci siamo scatenati con il cibo, però, visto che in Croazia ne vale davvero la pena. La carne e il pesce sono fantastici, e anche le verdure sono saporite. Ogni sera cenavamo in un ristorante diverso. Per il pesce ma anche per la carne consiglierei il “Trost” di Vrsar (Orsera), mentre per gustare salsicce fatte in casa in un ambiente splendidamente rustico andate al “Konoba Marino” di Gracisce, vicino a Pazin. Al Konoba “Laura” sulla strada che da Funtana va a Rovigno, invece, cucinano un maialino allo spiedo fantastico per non parlare della grigliata mista. Per la pizza più buona di Croazia andate da Nono a Porec. C’è da dire che i paesi sono sempre meravigliosi: Rovigno e Porec meritano sicuramente una visita, e anche Groznian, il paese degli artisti, e Motovun, il paese del vino e dei tartufi, che sono in collina. Sono caratteristici e splendidi, perfetti per passarci un paio di giorni in relax. E’ stato un viaggio interessante per quanto riguarda la parte della Bosnia, un po’ noioso per la parte croata. Ma posti da vedere sono splendidi in entrambi gli stati. I prezzi sono ancora piuttosto contenuti. Tenete conto comunque che al ristorante si spende la metà che in Italia sia per la carne che per il pesce, e anche l’affitto degli appartamenti è piuttosto economico. Sconsiglio vivamente le vacanze in Croazia a chi ama il divertimento, la compagnia, a chi fa amicizia facilmente attaccando bottone anche in spiaggia. A chi ama stendersi sulla sabbia, a chi la sera dopo il mare vuole fare un giro per locali, magari fare tre salti in un bel discobar e conoscere gente. Non troverete niente di tutto questo. Le consiglio invece a chi ha bambini, a chi vuole passare una settimana a contatto con la natura e rilassarsi in silenzio davanti al mare che peraltro è cristallino. A chi piace mangiar bene, ma non bere bene perché il vino non è buono, a chi ama fare campeggio perché i campeggi sono veramente favolosi, grandi, verdi, attrezzati e puliti. Katia