15 gg in Normandia e Bretagna in fly & drive
Con il nostro diario di viaggio vogliamo fare la stessa cosa regalando a coloro che ci seguiranno nei prossimi mesi/anni, la cronaca giorno per giorno del nostro viaggio, le nostre sensazioni ed i nostri consigli per la visita di queste due splendide regioni della Francia Settentrionale.
L’idea del viaggio Gia’ qualche anno fa’ avevamo pensato ad una vacanza in Bretagna e Normandia, ma avevamo poi optato per un viaggietto piu’ tropicale ed andammo in Crociera sul Nilo.
Con la nascita di Gabriele poi, negli anni scorsi, abbiamo necessariamente fatto vacanze un po’ piu’ tranquille.
Quest’anno pero’ , sfruttando gli ormai 5 anni di Gabry ed a qualche mese dall’arrivo del prossimo figlio, abbiamo deciso nel mese di Gennaio di ritirare fuori dal cassetto l’idea del tour della Bretagna e Normandia.
La preparazione del tour Abbiamo cominciato ad organizzarci piu’ o meno nel mese di Marzo 2005.
Come per ogni viaggio “self made” la prima cosa importante da fare e’ reperire la documentazione, quindi delle buone guide ma soprattutto qualche buona dritta da parte di coloro che lo stesso viaggio lo avevano gia’ fatto ed hanno avuto la grandiosa idea di pubblicare in internet splendidi racconti.
Internet, in questi casi, sembra quasi fatta apposta ? Abbiamo trovato moltissimo materiale sul sito di “Turisti per Caso” (www.Turistipercaso.It) ed abbiamo cominciato a scaricare, scaricare, stampare e stampare molto materiale.
In biblioteca abbiamo trovato 2 buone guide : 1) La guida Michelin delle Bretagna 2) La guida Bretagna/Normandia del Touring Club Italiano A queste abbiamo poi aggiunto una buona guida “Bretagna e Normandia 2005” della Routard.
Preparata (piu’ o meno) la documentazione, rimanevano da decidere solo due cose basilari : 1) Scegliere il budget per il viaggio 2) Quando andare Per quanto concerne la prima, decidiamo di rimanere su 2500/3000 Euro che, per una vacanza di due settimane in 3 persone, rappresenta una cifra ragionevole.
Per il periodo, letti i consigli di alcuni viaggiatori e soprattutto le guide, scegliamo il mese di Luglio che, a detta di tutti, e’ il mese consigliato sia per il clima che per numero di turisti presenti.
Viaggio in auto o fly&drive ? Scelte le date rimaneva da decidere come raggiungere il nord della Francia.
Escluso il treno che ci avrebbe obbligato a lunghe ore di viaggio (anche con il TGV), le alternative erano l’auto oppure l’aereo.
Andare in auto avrebbe significato sicuramente un numero di km decisamente maggior (almeno 2000 km solo per il trasferimento da Milano alla Normandia).
Di contro, la scelta dell’aereo e del relativo noleggio di un’auto in Francia, avrebbe sicuramente inciso sul budget del viaggio.
Considerato l’ancora lunga distanza temporale dalla partenza, c’era ancora una validissima alternativa : la mitica Ryan Air !!!! A convincerci maggiormente sulla scelta dell’aereo e’ stata poi la comodita’ dell’aeroporto che la RyanAir utilizza per lo scalo su Parigi.
L’aeroporto e’ a Beauvais, una cittadina circa 50 km a Nord di Parigi, gia’ in Normandia.
Nei primi giorni di Aprile 05, prenotiamo il volo : 3 persone, andata e ritorno, alla mitica cifra di poco piu’ di 200 Euro (assicurazione supplementare opzionale compresa).
Sempre tramite il sito internet di Ryan Air, sfuttando una tariffa speciale, prenotiamo un’auto della Hertz per le due settimane. Costo : circa 400 Euro di cui 370Euro pagati in forma prepagata al noleggio.
La scelta dell’itinerario E’ proprio in questa fase della preparazione del viaggio che si sono rivelati INDISPENSABILI ED UTILISSIMI i racconti di viaggio trovati in internet.
Per poter “pesare” bene le tappe, non c’era cosa migliore che fare cio’ che altri avevano gia’ fatto ..
Scegliamo di includere nell’itinerario il maggior numero di mete da visitare con la possibilita’ poi eventualmente di rinunciare a qualcosa … Dopotutto, e’ sempre meglio abbondare che deficere … Prendiamo anche in considerazione la possibilita’ di pernottare piu’ notti nello stesso albergo, in maniera tale da non passare proprio 15gg con i bagagli in macchina. Scopriamo ben presto pero’ che non e’ poi cosi’ semplice … Dopo giorni e giorni di bozze e revisioni, soprattutto legate al numero dei km da percorrere per ogni singola tappa, arriviamo alla stesura del nostro itinerario.
15 giorni, 14 notti 8 pernottamenti in luoghi differenti circa 2900 km stimati (solo in Normandia/Bretagna) La scelta dei pernottamenti Ho gia’ scritto prima che l’offerta di pernottamento in Francia e’ molto vasta e con prezzi decisamente piu’ abbordabili che il Italia.
Sono presenti infatti una serie di catene alberghiere che offrono camera per 2/3 persone anche a meno di 40Euro a notte. I migliori, almeno a nostro giudizio, sono i Villages Hotel, Etap, Premiere Classe.
Offrono un ottimo rapporto prezzo/prestazioni e sono nuovi e moderni.
Maggiori informazioni sui nostri peronattamenti sono riportati nell’appendice di questo diario.
Decidiamo pero’ di non pernottare esclusivamente in alberghi, ma di provare anche due altre soluzioni : le cosiddette “chambres d’hote” (ovvero l’equivalente dei nostri agriturismo) ed almeno un “manoir”, ovvero una di quelle residenze molto simili a castelli dispersi in mezzo alle campagne.
Per non sbagliare, e per evitare di prendere delle fregature, anche in questo caso “ci fidiamo” dell’esperienza di viaggiatori che ci hanno preceduto e che hanno riportato nel loro diario di viaggio giudizi positivi.
Ci mettiamo alla ricerca su internet e, entro la fine del mese di Aprile 05, abbiamo prenotato tutti i pernottamenti previsti.
Solo in un posto (Manoir de Kurhuel) ci chiedono il 30% di caparra in anticipo.
Considerato pero’ che si tratta di un maniero da “1000 ed una notte”, non esitiamo a pagare l’anticipo richiesto.
Tutti gli altri pernottamenti sono garantiti semplicemente con il numero di Carta di Credito.
Data Citta’ Pernottamento 9 Luglio Honfleur Etap Hotel 10 Luglio Honfleur Etap Hotel 11 Luglio Honfleur Etap Hotel 12 Luglio Caen Villages Hotel 13 Luglio Juilley Le Blotteries 14 Luglio Juilley Le Blotteries 15 Luglio Roscoff Hotel Le Triton 16 Luglio Kerhuel Manoir de Kerhuel 17 Luglio Kerhuel Manoir de Kerhuel 18 Luglio Vannes Golfe Hotel 19 Luglio Vannes Golfe Hotel 20 Luglio Juilley Le Blotteries 21 Luglio Eslettes La Gourmandine 22 Luglio Eslettes La Gourmandine I nostri pernottamenti… Sul web Per fornirvi un rapido overview e per una rapida ricerca dei luoghi ove noi abbiamo pernottato, qui sotto trovate tutti i riferimenti sul web : ETAP HOTEL (Honfleur) : http://www.Etaphotel.Com VILLAGES HOTEL (Caen-St Contest) : http://www.Villages-hotel.Com/ LES BLOTTERIES (Juilley) : http://www.Les-blotteries.Com/ HOTEL LE-TRITON (Roscoff) : http://www.Hotel-letriton.Com/ MANOIR DE KERHUEL (Kerhuel) : http://perso.Wanadoo.Fr/manoir-kerhuel/ GOLFE HOTEL (Vannes) : http://www.Golfe-hotel.Com/asp/golfe_hotel/ LE GOURMANDINE (Eslettes) : Si parte … Da questo punto in poi, tutte le informazioni che troverete nel nostro “diario di viaggio” saranno il piu’ possibile dettagliate.
Durante la nostra vacanza abbiamo cercato di appuntarci il maggior numero di informazioni sui luoghi visitati proprio per regalare a tutti coloro che sceglieranno di leggere la cronaca del nostro viaggio una buona visione oggettiva di ciascun luogo.
Tuttavia, molti commenti, saranno ovviamente a nostro personale giudizio.
Prendete quindi tutto con le dovute riserve, considerato che quello che e’ piaciuto a noi potrebbe non piacere a Voi o viceversa …
Day Data Itinerario [Citta’ di pernottamento] 1 9 Luglio Beauvais (Airport) – Fecamp – Etretat – Honfleur [Honfleur] 2 10 Luglio Honfleur – Deauville – Cabourg – Viller s/mer – Honfleur [Honfleur] 3 11 Luglio Honfleur – Bayeux – Castello di Balleroy – Clecy – Falaise – Honfleur [Honfleur] 4 12 Luglio Honfleur – Arromanches – Lounges s/mer – Colleville – Caen (St. Contest) 5 13 Luglio Caen – St. M.Eglise – Coutances – Granville – Mt St. Michel – Juilley [Juilley] 6 14 Luglio Juilley – Mt St. Michel – Dinard – St. Malo – Cancale – Pointe du Grouin – Juilley [Juilley] 7 15 Luglio Juilley – Dinan – Cap Frehel – Fort La Latte – Tregastel Plage – Roscoff [Roscoff] 8 16 Luglio Roscoff – St. Paul de Leon – Pleyben – Pointe des Espanoles – Pointe du Penhir – Kerhuel [Manoir de Kerhuel] 9 17 Luglio Kerhuel – Pointe du Raz – Locronan – Quimper – Kerhuel [Manoir de Kerhuel] 10 18 Luglio Kerhuel – Concarneau – Pont Aven – Carnac – Vannes [Vannes] 11 19 Luglio Vannes – Golfo di Morbihan (isola dei Monaci) – Vannes [Vannes] 12 20 Luglio Vannes – Joselin – Combourg – Mt St Michel – Juilley [Juilley] 13 21 Luglio Juilley – Pont l’Eveque – Pont Audemer – Jumieges – Eslettes [Eslettes] 14 22 Luglio Eslettes – Rouen – Giverny – Les Andelys – Eslettes [Eslettes] 15 23 Luglio Eslettes – Gerberoy – Beauvais (Airport) – Day : 1 Data : 9 Luglio Km percorsi : 241 (Milano) – Beauvais (Airport) – Fecamp – Etretat – Honfleur L’alba del 9 Luglio 2005 la vediamo gia’ all’aeroporto di Bergamo.
Sono infatti le 4.00 (a.M.!!) quando mio fratello passa a prenderci da casa per accompagnarci all’aeroporto.
Tra casa nostra e Bergamo ci sono circa 50km molti di autostrada e che fatti a quell’ora della notte sono davvero pochi.
Siamo gia’ in aeroporto prima ancora che aprano i check-in per il nostro volo che e’ schedulato per le 6.30 am.
Nessun problema particolare ed alle 6.30 in punto siamo gia’ con i motori accessi pronti per il decollo. Arriviamo a Beauvais dopo circa un’ora di volo.
L’aeroporto e’ piccolissimo e forse per questo i bagagli arrivano subito. Il noleggio Hertz e’ proprio appena fuori l’edificio aeroportuale.
Ci assegnano una Peugeout 307 con poco piu’ di 1000 km ed alle 8.35 siamo gia’ in macchina in direzione di Fecamp. Prima della partenza non avremmo oggettivamente potuto pretendere di piu’.
Rimaniamo subito impressionati dalla semplicita’ nel seguire le indicazioni stradali francesi.
Tutte le strade sono contrassegnate da un numero che le identifica inequivocabilmente. Le strade nazionali sono identificate con una “N”, quelle distrettuali con una “D” e quelle locali con una “C”.
Con una buona cartina alla mano (maggiori info nell’appendice del diario), e’ veramente difficile sbagliare strada.
Peraltro i francesi sono molto diligenti alla guida. I limiti sono iperrispettati (50 nei paesi, 70 o 90 sulle strade extraurbane). Non mancano anche gli autovelox (e ce ne sono molti) ma fortunatamente sono tutti ben segnalati e facilmente visibili da lontano.
Arriviamo a FECAMP dopo aver percorso circa 170km in un paio d’ore e ci arriviamo in un bel Sabato mattina di mercato!!! Facciamo un po’ fatica a parcheggiare proprio perche’ il centro e’ chiuso ma dopo qualche appostamento ci riusciamo.
Fecamp e’ una piccola cittadina affacciata al mare, una volta con un porto molto attivo, oggi per lo piu’ utilizzato da imbarcazioni private e da qualche peschereccio.
Non appena scendiamo dalla macchina sentiamo uno dei rumori che ci accompagneranno per tutto il resto della vacanza ovvero il verso dei gabbiani, suono strano per noi gente di Milano.
Il tempo e’ discreto, ma lo sbalzo di temperatura lo sentiamo bene. Siamo passati dai 30gradi di Milano ai 18/20 della mattinata normanna.
Ci facciamo un giro nel mercato, ma non troviamo troppe differenze rispetto ad un mercato italiano. Anche i prezzi sono piu’ o meno gli stessi.
Il centro della cittadina e’ carino e soprattutto ci affascina per il semplice fatto che e’ la prima cittadina della Normandia che visitiamo. E’ difficile non rimanere affascinati dalle prime case a graticcio e dalle prime chiese che vediamo, completamente differenti dalla stile a cui siamo abituati.
Proseguiamo verso il porto e raggiungiamo la spiaggia. Ed ecco il primo spettacolo : LE FALESIE.
Indubbiamente le falesie di Fecamp non sono proprio fantastiche come quelle di Etretat che vedremo qualche ora piu’ tardi, ma indubbiamente sono bellissime e sono comunque le piu’ alte di tutta la Normandia.
Poco prima di rimetterci in macchina visitiamo dall’esterno l”Abazzia de la Trinite’, proprio nel centro della citta’. Lasciamo Fecamp non prima di aver pranzato e, per non sbagliare, andiamo sul sicuro : Mc Donalds.
Ci dirigiamo ora verso Etretat, forse una delle scogliere piu’ famose d’Europa, quella che per molti e’ la “scogliera con il buco”.
Etretat e’ veramente una minuscola cittadina insediata proprio tra due falesie : la “Falesia D’Amont e la Falesia D’Aval”. Proprio nel mezzo delle due falesie sorge il paesino, con una caratteristica spiaggia di ciotoli levigati.
La cittadina e’ graziosa e prima di raggiungere il mare con le sue scogliere ci affascina lo stile architettonico del piccolo paesino, molto piu’ grazioso di Fecamp.
Raggiungiamo la costa e ci si apre davanti un vero e proprio spettacolo … Siamo davanti ad uno dei veri e propri simboli della Normandia.
Il tempo non e’ proprio dei migliori, ma scopriamo subito che in realta’ da queste parti le nuvole vanno e vengono. Infatti dopo neanche mezz’ora arriva il sole … E’ possibile ( e fortemente consigliato) salire su entrambe le falesie con due sentieri facilemente percorribili da tutti. Sulla falesia d’Amont (quella di destra, per interderci) ci si puo’ arrivare volendo anche in auto.
La veduta che si apre da ciascuna falesia verso quella opposta lascia senza fiato.
L’aria “fresca” della Normandia, la stanchezza che comincia a farsi sentire dopo la levataccia per la partenza, non si fanno neanche sentire dinnanzi a questo spettacolo… Etretat e’ pero’ famosa anche per aver dato I natali ad un personaggio famossimo : il mitico Arsenio Lupen.
Senza neanche immaginarlo, nelle prime ore del pomeriggio ci troviamo nel bel mezzo di una manifestazione di rievocazione storica proprio sullo storico ladro gentiluomo.
Decine e decine di persone truccate e vestite nello stile dei primi del ‘900, auto storiche, la banda … Insomma un vero spettacolo che ci gustiamo con molto piacere… Lasciamo con rammarico Etretat nel tardo pomeriggio per raggiungere Honfleur, dove abbiamo prenotato il nostro primo albergo.
Passiamo da Le Havre, una vera e propria citta’ posizionata sull’estuario della Senna.
Sara’ che e’ Sabato, e sara’ che Le Havre e’ proprio una grossa citta’ ma troviamo un casino infernale … Il consiglio che possiamo dare a tutti e’ quello di evitare la citta’ e di trovare una alternativa nell’entroterra.
Poco prima di raggiungere Honfleur transitiamo dal Ponte di Normandia, un vero e proprio capolavoro di ingegneria e davvero particolare da vedere (ma questo dipende dai punti di vista).
Di fatto, i normanni sono orgogliosi del loro ponte, considerato che e’ ritratto in ogni cartolina della Normandia … Il ponte e’ a pagamento e per transitarvi il costo e’ di 5Euro. Honfleur e’ posizionata proprio poco dopo il ponte. Raggiungiamo il nostro albergo, un ETAP Hotel, che a differenza di molti altri suoi “fratelli” e’ posizionato proprio nel centro della citta’. Purtroppo c’e’ poco parcheggio, peraltro e’ Sabato. L’alternativa e’ un parcheggio a pagamento che non costa meno di 10Euro per la nottata. Per nostra fortuna pero’ riusciamo a trovare un parcheggio gratuito ed evitarci l’inutile spesa (e ci riusciremo anche nei giorni seguenti). Ci facciamo una doccia, ceniamo nel primo locale che troviamo ed andiamo a letto. La nostra prima giornata tra l’Italia e la Normandia e’ stata decisamente lunga … Day : 2 Data : 10 Luglio Km percorsi : 80 Honfleur – Deauville – Cabourg – Viller s/mer – Honfleur Dopo una buona nottata di riposo, facciamo colazione in hotel e ci dirigiamo verso il centro di Honfleur.
La giornata e’ discreta. Honfleur e’ una piccola cittadina posizionata proprio in prossimita’ dell’estuario della Senna ed e’ forse una delle piu’ caratteristiche citta’ della Normandia. Sicuramente il suo vecchio porto (Vieux Bassin), proprio nel centro della citta’ e’ il suo fiore all’occhiello.
E’ veramente difficile descrivere la magia che questo porticciolo normanno riesce a trasmettere al visitatore… Insomma bisogna vederlo !!! Oltre al porto, Honfleur ha mantenuto un bellissimo centro storico. Visitiamo quella che e’ considerata la via piu’ caratteristica (Rue des Lingots) e la chiesa principale (Sainte Catherine) che, con il suo campanile separato dalla cattedrale, rende ancora piu’ interessante la visita della citta’.
Riusciamo persino ad assistere ad una apertura del “ponte levatoio” che consente periodicamente il passaggio delle barche a vela dal vecchio porto al mare aperto.
In tarda mattinata lasciamo Honfleur per dirigerci verso Deauville, che dista pochi km.
Deauville e’ una splendida cittadina di mare, molto snob e molto frequentata non solo da turisti ma soprattutto dai francesi. E’ forse la stazione balneare piu’ famosa della Francia, frequentata fin dai suoi primi anni da un numero impressionante di artisti e personaggi dello spettacolo.
Lasciamo la macchina nel parcheggio della stazione e, dopo una breve tappa a vedere i treni francesi (per la gioia di Gabriele !!), raggiungiamo il centro del paese decisamente grazioso.
Purtroppo per noi, e’ Domenica e troviamo un casino incredibile.
Dopo un buon pranzo consumato su una panchina dinnanzi all’Hotel De Ville (molto caratteristico), decidiamo di dirigerci verso la spiaggia sfruttando lo splendido sole che oggi ci accompagna.
La spiaggia e’ effettivamente enorme ed e’ tutta di sabbia, cosa non scontata vista la morfologia del territorio normanno.
In prossimita’ della spiaggia incontriamo una delle caratteristiche principali di Deauville : le passerelle di legno con le cabine che riportano i nomi degli attori che hanno trascorso un periodo di vacanza in questo paese Per noi italiani, sono anche decisamente insoliti gli ombrelloni della spiaggia che, visto i forti e continui venti normanni sono attrezzati con un telone paravento in tinta che rende particolarmente vivace la spiaggia.
Dopo qualche oretta di mare e dopo il nostro primo bagno, lasciamo Deauville e ci spostiamo a Cabourg, un’altra rinomata stazione balneare posizionata poco piu’ ad ovest.
Indubbiamente grazioso il centro cittadino, con alcuni bellissimi e curatissimi giardini circondati da caratteristiche case a graticcio. Anche qui, come a Deauville, la spiaggia e’ grandissima e, con la bassa marea, diventa quasi enorme … Rientriamo ad Honfleur seguendo la strada “litoranea”, passando per Viller sur Mer ed incontrando il famossimo dinosauro.
Ceniamo ad Honfleur, in uno dei caratteristici ristoranti sul porto vecchio, cosa che NON si puo’ evitare di fare se si pernotta in citta’ … Day : 3 Data : 11 Luglio Km percorsi : 301 Honfleur – Bayeux – Castello di Balleroy – Clecy – Falaise – Honfleur Anche questa mattina, al nostro risveglio troviamo una splendida giornata di sole.
Decidiamo di rivedere il nostro itinerario e di anticipare la visita a Bayeux prevista per domani e di inserire nel nostro itinerario anche un tappa imprevista che scopriamo leggendo la copiosa documentazione che e’ facilmente reperibile negli uffici del turismo presenti praticamente in ogni citta’ : scegliamo di farci un giro nella cosiddetta “swiss normandie” una zona nel centro sud della Normandia.
A Clecy infatti c’e’ un rinomato museo di treni in miniatura che non possiamo perderci, o quantomeno, far perdere a Gabriele … Raggiungiamo comodamente Bayeux dopo circa 1ora di viaggio e scopriamo che, a differenza di quasi tutte le citta’ che abbiamo visitato sino ad ora, qui i parcheggi sono gratuiti.
La visita della citta’ prevede due tappe fondamentali : l’arazzo della Regina Matilde e la splendida cattedrale della citta’.
A differenza di Miriam, ammetto che non nutrivo grande interesse per la sua visita del celebre arazzo, ma a visita conclusa ho dovuto ricredermi.
L’arazzo e’ una cosa strepitosa. Si tratta di un vero e proprio telo ricamato di 70 metri (leggasi settanta!) , alto 50 cm in cui e’ stata descritta la conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo di Normandia.
Immaginate un mega fumetto, ricamato anziche’ disegnato, lungo poco meno di un campo da calcio … E soprattutto ricamato piu’ o meno 1000 anni or sono … La visita all’arazzo costa 7 Euro comprensiva di una guida audio-elettronica che descrive, scena per scena, tutte le vicende ricamate sulla tela.
Ribadisco : questo arazzo NON SI PUO’ NON VISITARE se si passa dalla Normandia.
Lasciato il museo, raggiungiamo la Cattedrale che e’ decisamente enorme rispetto alle dimensioni del paese ma viene considerata come una tra le piu’ belle della Francia.
Poco prima di lasciare Bayeux, visitiamo anche il paese che e’ piccolo ma decisamente gradevole soprattutto nella sua parte piu’ vecchia. Anche qui non mancano numerose case a graticcio ed alcuni mulini ad acqua tutt’ora funzionanti.
Lasciamo Bayeux non prima di aver pranzato in una delle classiche “Boulangerie” presenti in maniera diffusa in ogni paese.
Ci dirigiamo quindi come previsto verso il sud della Normandia. La prossima tappa sara’ il Castello di Balleroy noto, oltre che per essere uno dei piu’ prestigiosi castelli normanni, anche per il suo museo delle mongolfiere.
Quando raggiungiamo il paese scopriamo che le mongolfiere ci sono, ma solo in determinati periodi, e non di sicuro oggi … Ci limitiamo quindi ad un bel giro nel parco del castello ed a qualche foto ricordo … La giornata e’ veramente calda e la temperatura e’ superiore ai 30 gradi … E meno male che in Normandia, secondo qualcuno, fa freddo e piove sempre !!!! Entriamo nella cosiddetta “Swisse Normandie” una zona che a detta dei francesi e’ molto simile alla Svizzera.
Sara’, ma noi troviamo piu’ somiglianza alla nostra Toscana che alla Svizzera … Quantomeno per la parte che visitiamo.
Raggiungiamo Clecy e trascorriamo un paio d’ore in quello che, almeno a nostro giudizio, e’ un capolavoro. Un plastico di treni delle dimensioni di piu’ 300 metri quadrati con decine e decine di treni che girano su uno scenario incredibilmente curato ed articolato.
Con grande sorpresa, scopriamo che il museo e’ meta di molti turisti … E dopo averlo visto capiamo anche il perche’.
Gabriele ovviamente rimane entusiasta dello spettacolo, ed anche noi, non siamo da meno … Per il rientro ad Honfleur decidiamo ancora di allungare leggermente il giro, considerando che i tempi ce lo consentono. Includiamo nel nostro itinerario anche una visita a Falaise, Ad onor del vero ci rimangono ben pochi ricordi di questo paesino che, nel corso della seconda guerra mondiale, venne letteralmente raso al suolo dai bombardamenti.Da vedere c’e’ un castello proprio nel centro del paese di cui pero’ non rimane un granche’ se non un bel torrione.
Rientriamo ad Honfleur in serata e dopo una cena in citta’, prepariamo le valigie.
Domani lasciamo questa splendida citta’ che rimarra’ sicuramente nella memoria di questa vacanza.
Ci attendono le spiagge dello Sbarco in Normandia … Day : 4 Data : 12 Luglio Km percorsi : 152 Honfleur – Arromanches – Lounges s/mer – Colleville – Caen Quella di oggi sara’ una delle giornate piu’ memorabili della vacanza … Almeno per me … Ci svegliamo sotto un cielo coperto che minaccia pioggia ma, visto l’itinerario odierno, la cosa non ci preoccupa piu’ di tanto.
Se qualcuno me lo avesse chiesto prima di partire, avrei sicuramente scelto di poter visitare le spiagge dello sbarco sotto un cielo plumbeo piuttosto che sotto il sole … Lasciamo Honfleur e ci dirigiamo verso le spiagge che, 61 anni fa’ (era il 6 Giugno 1944), videro una delle piu’ spaventose operazioni militari del 20secolo.
Queste spiagge hanno conservato le loro “cicatrici” : crateri di bombe, blocchi di cemento armato, ripari sotterranei inespugnabili, pezzi di artigliaria pesante ancora visitabili e molto altro.
La visita in questa zona della Normandia ha un solo, ma importante, prerequisito : occorre infatti avere una minima idea degli eventi e di come sono andate le cose in quel 6 Giugno 1944.
In internet si trovano molti siti dedicati allo sbarco e consentono una ottima preparazione teorica su luoghi ed eventi associati. Consiglio vivamente a tutti quindi qualche buona lettura prima di approcciare la visita in questi luoghi.
Siccome questo pero’ e’ un Diario di Viaggio e non un libro di storia, mi limitero’ esclusivamente ad una cronaca dei luoghi visitati aggiungendo esclusivamente commenti o sensazioni personali, omettendo quindi la maggior parte delle informazioni storiche.
L’itinerario che abbiamo stilato ci portera’, come prima tappa, a d Arromanches.
Arriviamo ad Arromanches sotto un tempo da lupi. Fa freddo, pioviggina e c’e’ un vento fortissimo.
Rimaniamo subito impressionati dall’atmosfera che si vive nel piccolissimo paese.
C’e’ un silenzio incredibile, quasi come di rispetto eterno verso tutte quelle persone che lasciarono su queste spiagge e su queste strade la loro vita. La via principale del paese e’, per 365 giorni all’anno, piena di bandiere francesi, americane, canadesi ed olandesi (gli alleati).
Il paesino e’ piccolissimo. Una sola strada principale sulla quale sorgono uno dietro l’altro una serie infinita di negozi che vendono souvenir di ogni tipo sul D-Day.
Decidiamo di assistere ad uno spettacolo del “Cinema a 360gradi”. Si tratta di un piccolo cinema nel quale viene presentato un spettacolo della durata di 20minuti che riassume, con filmati dell’epoca e su uno schermo a 360 gradi, i principali avvenimenti della seconda guerra mondiale.
Indubbiamente, questo cortometraggio, fornisce una buona panoramica sugli avvenimenti e sui luoghi.
Terminata la proiezione scendiamo verso la spiaggia. In questa zona, durante l’operazione “OverLord” (questo il nome tecnico del D-Day), il nome in codice della spiaggia era “Gold Beach”.
Ad onor del vero, su questa spiaggia gli alleati non sbarcarono, ma vi costruirono un immenso ed inimmaginabile porto galleggiante che e’ stato considerato come la maggiore prodezza tecnica della guerra.
Sulla spiaggia sono ancora visibili una serie di cassoni che componevano questo porto artificiale.
Vicino alla spiaggia si trova uno dei piu’ importanti musei alla memoria del D-Day.
Per questioni di tempo scegliamo di non visitarlo (ma ne visiteremo uno simile domani) ma e’ proprio in prossimita’ del museo che incontriamo un gruppo di reduci inglesi in “pellegrinaggio”.
L’emozione che provano queste persone, questi nonnini ottantenni, la si legge sul loro volto. Tutti inequivocabilemente in divisa e con le mostrine al valore militare, basco in testa, alcuni fisicamente ben messi, altri malconci, eccoli ad onorare i loro AMICI di battaglia caduti e soprattutto a commemorare il loro scampato pericolo.
E’ proprio uno di questi reduci che mi regala una emozione che difficilemente dimentinchero’. Stavo visitando i cassoni lungo la spiaggia quando un reduce in stampelle, accompagnano dalla moglie, mi si e’ affiancato ed inginocchiandosi ha preso una manciata della sabbia della spiaggia guardando verso il mare.
L’ho fissato negli occhi, e quegli occhi da ottantenne, erano lucidi di lacrime … Dio solo puo’ sapere cosa possa aver provato quel “nonnino eroe” che magari per la prima volta dopo 61 anni tornava in quel luogo dove aveva rischiato la sua vita !!! Dopo un pranzo veloce in uno dei localini lungo la via principale di Arromanches, ci digiriamo verso Lounges sur Mer, distante pochi km.
In questo paese, o meglio poco prima dell’ingresso alla cittadina, si accede ad una serie di batterie di artiglieria pesante tedesche disposte in prossimita’ della scogliera.
Si tratta di 4 casematte, delle quali ben 3 contengono ancora i pezzi di artiglieria. E’ visitabile liberamente anche una casamatta di avvisatamento utilizzata dai tedeschi per la ricognizione di eventuali avanzate alleate dal mare.
Dopo questa breve visita, proseguiamo sempre verso ovest e dopo pochi km raggiungiamo quello che, per sempre, rimarra’ il luogo storico dello sbarco in Normandia : OMAHA BEACH.
Omaha Beach e’ sicuramente la piu’ nota delle spiagge dello sbarco, ma lo e’ tristemente per il numero di soldati che su quella spiaggia persero la vita. E quei morti furono quasi tutti americani. Non e’ un caso quindi che, proprio in prossimita’ di Omaha Beach, sorga il piu’ grande cimitero americano .
Siamo a Colleville sur Mer. In questo cimitero riposano 9387 militari americani oltre a 307 soldati sconosciuti.
Per ogni soldato, in una distesa di erba verdissima e curatissima, c’e’ una croce di marmo bianca con l’epigrafe del nome, della compagnia di appartenza e la data della morte.
L’atmosfera che si respira all’interno del cimitero e’ sacrale. Ci sono centinaia di persone ma c’e’ anche un silenzio pieno di commozione e sacralita’.
E’ impossibile descrivere le sensazioni che si provano dinnanzi ad una distesa cosi’ immensa di croci alla memoria.
Il cimitero di Colleville DEVE essere indubbiamente una delle tappe irrinunciabili di un viaggio in Normandia.
Lasciamo Colleville dopo un pasaggio a Port En Bessin, che non ci lascia per niente soddisfatti, torniamo a Caen ove pernotteremo questa notte. Una breve doccia e raggiungiamo il centro della citta’ (e Caen e’ proprio una grossa citta’).
Parcheggiamo in uno dei numerosi parcheggi a pagamento presenti nel centro cittadino. Il consiglio che possiamo dare e’ quello lasciare l’auto nel parcheggio del Castello che sorge proprio sotto il castello di Caen e che e’ comodissimo per girare il centro-citta’.
Il centro di Caen e’ molto bello, nonostante la citta’ sia stata praticamente rasa al suolo dai bombardamenti alleati. Da vedere ci sono il castello e due bellissime abbazie presenti in centro oltre che alle immancabili case a graticcio.
Ceniamo in un ristorante italiano poco distante dal castello ed incredibilmente riusciamo a mangiare italiano ed a pagare poco !! Dopo una giornata lunga e decisamente fredda ci imbustiamo per una bella notta di riposo … Day : 5 Data : 13 Luglio Km percorsi : 228 Caen – St. M.Eglise – Coutances – Granville – Mt St. Michel – Juilley Dopo una abbondante colazione, lasciamo Caen e ci dirigiamo verso l’ultima tappa nelle zone dello sbarco. Dopo un’oretta di auto, raggiungiamo Sainte Mere Eglise, il punto in cui inizio’ il vero e proprio sbarco in Normandia. Nella notte del 6 Giugno 1944, la 82’ e la 101’ divisione pacadutisti americane si lanciarono nei cieli di Sainte Mere Eglise e la cittadina fu una tra le prime ad essere liberata dai tedeschi.
La citta’ e’ stata resa celebre dalle vicende del paracadutista Jonh Steele che rimase impigliato sul campanile della chiesa e si finse morto per un paio di ore, prima di essere liberato dai suoi colleghi. A suo ricordo, proprio sul campanile c’e’ un fantoccio che ricorda la sua esperienza.
Anche in questo minuscolo paesino non mancano numerosi negozi specializzati in articoli militari ed in gadget sul D-Day. Non manca neppure una vera e propria “venerazione” per l’alleato americano e soprattutto la gratitudine per le due divisioni di paracadutisti che sono persino ricordate in un mosaico all’interno della chiesa. E’ forse l’unica rappresentazione al mondo della Madonna circondata da militari paracadutisti.
A Sainte Mere Eglise c’e’ anche pero’ un importante museo : il Musee Airborne.
All’interno di questo spettacolare museo, costruito neanche a dirlo sotto strutture a forma di paracadute, sono contenuti molti documenti, foto, armi ed uniformi originali rinvenute dopo lo sbarco e preziosamente custodite.
Ma i veri “pezzi forti” del museo sono un C-47 da trasporto truppe (vero e nelle sue dimensioni originali) ed uno degli alianti Waco che parteciparano all’attacco del D-Day Dopo il solito “pranzo volante” partiamo e ci lasciamo alle spalle le zone dello sbarco con il rammarico di non aver avuto il tempo per qualche altra tappa, magari la Pointe du Hoc … Lasciamo le spiagge a nord della Normandia per dirigerci nella baia del Mt St Michel, nostra destinazione finale della giornata. Decidiamo pero’ di includere nel tragitto due tappe : Coutances e Granville.
Avevamo lasciato l’alta Normandia con un cielo plumbeo e grossi nuvoloni carichi di acqua ma, nel giro di 10 minuti tutte le nuvole spariscono e ci troviamo sotto un sole a 30 gradi (e’ incredibile come qui cambi in fretta in tempo).
Quando arriviamo a Coutances non ci sono meno di 32/33 gradi, contro i 16 della mattinata … Siccome Gabriele dorme beatamente sul sedile posteriore dell’auto non abbiamo modo di scendere. In effetti pero’ non c’e’ molto da vedere se non una strepitosa cattedrale, degna veramente di Notre Dame a Parigi e non a caso prende proprio il suo nome ? Avendo parcheggiato proprio dinnanzi alla imponente chiesa, io e Miriam ci alterniamo per la visita. Considerando le modeste dimensione del paese, questa ci sembra veramente una cattedrale nel deserto e ne abbiamo conferma quando, lasciato il paese, vediamo dall’alto di una collina il rapporto tra il paese e la cattedrale appunto. Ad ogni modo rimane una gran bella chiesa.
Lasciamo Coutances e ci dirigiamo verso Granville, un paese sulle coste della Manica con un grande porto peschereccio e commerciale.
Fa’ veramente caldo e dopo un giro nella citta’ alta, molto caratteristica scendiamo e ci concediamo qualche ora di mare. Scegliamo una spiaggia a pochi km da Granville.
Per la prima volta verifichiamo sulla nostra pelle l’effetto della bassa marea.
Arriviamo in spiaggia infatti proprio mentre il mare si sta’ ritirando e rimaniamo veramente impressionati dalla distanza che intercorre tra la spiaggia ed il mare stesso… Che continua peraltro a crescere.
Quando lasciamo la spiaggia, dopo un paio d’ore, il mare e’ circa mezzo km da dove lo avevamo trovato al nostro arrivo.
Dopo una bel bagno che ci aiuta a sopportare questo inaspettato “caldone normanno” ci rimettiamo in macchina in direzione della baia del Mt St. Michel. Per la prima volta pernottiamo in un bed&breakfast e non in uno dei classici alberghi e siamo molto curiosi del posto che, visto in internet, sembrava carino.
Ed in effetti non rimaniamo per niente delusi, anzi !!! Segnatevi questo nome “Les Blotteries” ed ANDATECI !! Troverete una cascina bellissima ed una persona piacevolissima che vi ospitera’.
Per la felicita’ di Gabriele, finalmente troviamo un posto sicuro, in mezzo alla natura in cui giocare liberamente … Siamo nel bel mezzo delle campagne, a 15 km dal Mt St Michel, in mezzo a mucche al pascolo e trattori al lavoro … Ci concediamo qualche ora di tranquillita’ nella cascina e dopo una cena nell’unico ristorante presente nell’arco di 20 km (comunque buono ed a costi contenuti), seppur stanche morti, non riusciamo a resistere alla tentazione di andare a vedere subito il mitico Mt St Michel.
Devo ammettere che la prima veduta del monte, anche da lontanissimo, ti lascia senza fiato … Sara’ perche’ e’ considerato come uno dei luoghi mitici del nostro globo, sara’ perche gia’ dalle scuole elementari trovi sui libri di testo la foto del monte, ma sta’ di fatto che vederlo dal vivo e’ ancora piu’ bello di quando ci aspettavamo … Raggiungiamo il monte in serata, verso le 21.00 proprio mentre il sole comincia a tramontare e ci godiamo il tramonto … E’ veramente difficile trovare delle parole per commentare questo luogo splendido. Di sera, l’atmosfera e’ magica anche in considerazione del fatto che di turisti ve ne sono ben pochi … Le vie del borgo sono quasi vuote ed i colori delle luci artificiali proiettate sull’abazia rendono il paesaggio proprio da cartolina.
Purtroppo non riusciamo ad entrare nella basilica (l’ultimo ingresso e’ alle 22.30) ma la cosa non ci preoccupa piu’ di tanto visto che torneremo da queste parti anche la prossima settimana. Quando usciamo dalle mura, lo spettacolo che troviamo alle nostre spalle e’ immenso !!! Stanchi, anzi stanchissimi, ma soddisfatti per lo spettacolo torniamo verso il B&B.
Ovviamente ci perdiamo e ci mettiamo quasi un’ora a fare 15 km, ma dopo qualche minuto di panico ritroviamo la “retta via” e riusciamo a metterci a letto … Day : 6 Data : 14 Luglio Km percorsi : 228 Juilley–Mt St. Michel–Dinard–St. Malo–Cancale–Pointe du Grouin- Juilley Oggi e’ il 14 Luglio ed in Francia e’ una giornata festiva : si festeggia la presa della Bastiglia.
E come per tutte le feste nazionali che si rispettino, anche oggi splende un caloroso sole … Non troviamo una nuvola neanche a cercarla.
Il programma di oggi prevede la nostra prima tappa in Bretagna e principalmente la visita a St.Malo.
Quando, durante la colazione, il padrone di casa ci chiede il nostro itinerario odierno, ci regala una bella dritta … Ci propone di raggiungere St Malo via mare, sfruttando i traghetti che collegano la citta fortificata da Dinard, una cittadina balneare a pochi km da St. Malo.
Cosi’ facendo, i vantaggi saranno almeno due : eviteremo il casino che potremo trovare oggi (giornata festiva) a St.Malo e soprattutto potremo goderci la veduta di St. Malo dal mare, veduta che e’ sicuramente piu’ caratteristica che via terra.
Ci dirigiamo quindi verso Dinard, non prima di aver fatto un giretto nuovamente ai piedi del Mt St Michel per una visione diurna. In effetti, come era prevedibile, vista la giornata festiva troviamo un bel traffico per strada. Tutti i francesi, sfruttando anche la splendida giornata, oggi vanno verso il mare …
Dinard e’ una graziosa cittadina balneare con una bellissima spiaggia, resa ancor piu’ lunga dalla bassa marea. L’imbarco per il traghetto e’ sul porto turisitico e le partenze sono piu’ o meno ogni 20 minuti.
St Malo e’ proprio dinnanzi a noi, e piu’ ci avviciniamo via mare piu’ la citta’ diventa maestosa.
La citta’ infatti, che scopriremo poi essere veramente grande, e’ racchiusa da alti bastioni, circondata dal mare ed e’ carica di storia. Al di fuori delle mura invece e’ una importante stazione balneare con un porto turistico (dove attracchiamo) in cui troviamo ormeggiate centinaia di barche a vela, yacth e qualche enorme nave da crociera.
I bastioni della citta’ sono aperti da numerose porte poste lungo il loro perimetro.
E’ possibile salire sui bastioni e compiere l’interno giro della citta’ : scoprirete alcuni scorci mozzafiato.
La citta’ vecchia e’ bellissima e curatissima. Essendo per lo piu’ zona pedonale e’ veramente piacevole passeggiare nelle vie potendo gustarsi lo splendido paesaggio : case antiche, palazzi privati, splendidi e pittoreschi cortili. Non dimenticatevi di fare un giro all’ufficio del turismo dove vi consegneranno una mappa dei principali edifici della citta’. Se ne avete il tempo, e se le condizioni meteo vi assistono, non dimenticatevi pero’ che St. Malo e’ anche una stazione balneare e non mancano di certo le belle spiagge ed il bel mare.
Peraltro, proprio dinnanzi ad una delle piu’ belle distese di sabbia della citta’, c’e’ la “Ile du Grand-Be” un isolotto nel quale riposa Chateaubriand, uno dei piu’ noti autori della letteratura francese.
Lasciamo Saint Malo e facciamo ritorno a Dinard con il traghetto, sotto un sole che, anche oggi, ci regala temperature ultra-estive.
La prossima tappa sara’ Cancale che distanza circa 25 km da Dinard. Quando ci arriviamo, ci sembra di essere all’equatore. Oggi e’ indubbiamente la giornata piu’ calda dall’inizio della nostra vacanza.
Cancale e’ un piccolo paesino, famoso pero’ in tutto il mondo per essere la capitale mondiale delle ostriche.
Qui, da secoli, si allevano molti tipi di ostriche.
Proprio in fondo al lungo mare e sfruttando la bassa marea presente a quest’ora abbiamo la possibilita’ di vedere gli allevamenti.
La particolarita’ di Cancale e’ proprio questa. Avendo acque poco profonde, l’ampiezza delle maree e’ molto elevata rendendo cosi’ favorevole la coltivazione di alcuni tipi di ostriche.
Scopriamo infatti che non ne esistono alcune specie che hanno bisogno di acqua ma anche di sole. Il ciclo naturale delle maree a Cancale consente quindi di verificare questa condizione due volte al giorno.
Ci facciamo un giro in prossimita’ delle coltivazioni ed ammiriamo la disposizione rigorosamente ordinata degli allevamenti.
In prossimita’ degli stessi c’e’ anche un piccolo mercatino ove e’ possibile assaggiare ostriche di ogni specie. I prezzi non sono poi cosi’ alti.
Si arriva a circa 4 euro la dozzina per la qualita’ piu’ pregiata. Visitando il mercatino scopriamo poi che la parte piu’ complessa dell’operazione e’ l’apertura dell’ostrica che, con abile maestria, le signore alle bancarelle compiono armate di coltello e guanti con magliatura d’acciaio alle mani. Vi consigliamo di salire a piedi sulla collinetta che sovrasta il paesino, raggiungibile facilmente con una scalinata. In prossimita’ del monumento ai caduti otterrete una ottima vista dall’alto degli allevamenti e di tutto il lungomare di Cancale.
La Pointe du Grouin, una punta dalla quale si possono ammirare ampie scogliere a strapiombo sul mare, dista solo pochi km da Cancale.
Quando vediamo, gia’ a 2 km di distanza, centinaia di macchine parcheggiate, capiamo che le nostre speranze di poterla visitare sono nulle.
Delusi, ma pur sempre soddisfatti per la giornata, decidiamo di rientrare al nostro Bed&breakfast.
Per chiudere il bellezza la giornata, decidiamo pero’ di seguire per il nostro rientro la “Rou de le Baie” una strada panoramica che ci consente di percorrere una buona parte della baia di Mt St Michel con il monte quasi sempre ben in vista e che non ci riserva anche qualche “scorcio” non proprio classicamente francese … Possiamo ritenerci soddisfatti del nostro 14 Luglio in terra francese e, dopo una buona cena, nel solito ristorantino vicino a “Le Blotteries” ci addormentiamo … Day : 7 Data : 15 Luglio Km percorsi : 320 Juilley – Dinan – Cap Frehel – Fort La Latte – Tregastel Plage – Roscoff Ci svegliamo nuovamente sotto uno splendido sole … Quella di oggi sara’ una giornata memorabile, forse la piu’ lunga dell’intero tour … Dopo la colazione, quasi a malincuore (e con Gabriele decisamente arrabbiato) lasciamo Les Blotteries, contenti solo per il fatto che a distanza di qualche giorno ci ritorneremo per un’altra nottata.
Tra le tappa previste per oggi dobbiamo includere Dinan che ieri, per ragioni di tempo, non siamo riusciti a visitare.
Questo ci scombussola un po’ l’itinerario ma non possiamo omettere dal nostro tour una delle citta’ piu’ importanti e caratteristiche della Bretagna.
Arriviamo a Dinan e lasciamo l’auto in un parcheggio a pagamento proprio in centro (anche a basso costo!). Questa cittadina ha conservato un belissimo centro storico molto caratteristico che deve essere visitato rigorosamente a piedi.
Il centro della citta’ e’ un mix affascinante di costruzioni medioevali e rinascimentali.
Decidiamo di salire sulla torre dell’orologio (il campanile della chiesa, per intenderci) e facciamo veramente bene. La veduta che si ha dall’alto vale veramente la lunga scalinata che occore fare per arrivare alle campane della torre … Camminando per le vie del paese si aprono ai nostri occhi bellissimi scorci.
Quando raggiungiamo poi i bastioni in fondo al paese abbiamo una bellissima veduta del porticciolo, un porto non sul mare ma sul fiume Rance che e’ navigabile per molto del suo percorso.
Dinan e’ bella, ma soprattutto e’ molto piccola, per cui nel giro di un paio di orette siamo pronti per ripartire.
La prossima destinazione e’ il mitico Cap Frehel, uno di quei posti che non appena apri una guida della Bretagna ti trovi scritto su ogni pagina ? Questa punta, spesso battuta da fortissimi venti e’ indubbiamente uno dei luoghi piu’ impressionanti della costa bretone.
A rendere ancora piu’ interessante la zona c’e’ poi una bellissima vegetazione costituita da grandi distese di brughiera.
Raggiungiamo Cap Frehel in tarda mattinata sotto un sole cocente ed un cielo limpidissimo. Con queste condizioni meteo il contrasto dei colori del mare, del cielo e della brughiera colorata di giallo e viola restituiscono una visione decisamente unica.
A Cap Frehel c’e’ poi un imponente faro con un altrettanto simpatico “guardiano del faro” che non lesina spiegazioni sul funzionamento del faro ai turisti (volendo e’ possibile anche salirci).
A pochi km da Cap Frehel c’e’ Fort La Latte, una roccaforte appollaiata su un dirupo estremamente pittoresco che domina la baia.
Il fortino e’ accessibile percorrendo una strada sterrata tutta in discesa (buona fortuna per la salita ?) che porta proprio alla falesia sulla quale e’ stato costruita la rocca.
L’ingresso e’ a pagamento … Valutate voi se entrare oppure dedicare una mezz’ora del vostro tempo ad ammirare la natura che da queste parti e’ decisamente selvaggia. Se ne avete tempo, un buon itinerario consigliato e’ il sentiero pedonale che consente di raggiungere Fort La Latte da Cap Frehel o viceversa ..
Noi, con Gabriele al seguito, non possiamo permettercelo percio’ decidiamo di ripartire.
Con questo sole e con questo caldo non possiamo non includere una tappa in spiaggia. Decidiamo allora di dirigerci verso una delle zone con le spiagge piu’ rinomate della costa, ovvero la zona di Ploumanch dove si estende la cosiddetta “Costa di granito rosa”.
Decidiamo di raggiungere la zona di Tregastel per farci un bel bagno nella mitica “Tregastel Plage”.
Quando arriviamo capiamo anche perche’ le spiagge di questa zona sono associate al granito rosa … Il vento e la pioggia hanno modellato nei secoli queste coste facendo assumere alle rocce le forme più stravaganti e impensabili ma tutte di un colore rosastro.
La zona e’ molto simile alla nostra Costa Smeralda ed anche il mare non e’ da meno. La spiaggia non e’ di sabbia ma e’ formata da minuscoli sassolini (rosastri anch’essi) che contribuiscono a dare questo caratteristico colore anche alla spiaggia.
Dopo una bella rinfrescata ripartiamo per l’ultima tappa odierna : Roscoff.
Questa cittadina, posizionata proprio all’estremo nord della baia di Morlaix, e’ un importante snodo turistico per due motivi : e’ il punto di arrivo/partenza dei traghetti verso l’Inghilterra ed e’ un importante centro per la cure talassoterapiche.
Scegliamo di seguire il piu’ possibile la costa e, con la bassa marea, le spiagge assumono un aspetto decisamente particolare.
Quando raggiungiamo Roscoff sono quasi le 20.00. Una rapida doccia e poi usciamo per la cena. Ceniamo nell’unico ristorante con vista sul mare e prendiamo una mezza spennata.
Veniamo pero’ appagati da uno splendido tramonto, uno di quei tramonti sul mare che ti rimangono stampati nella memoria per tutto il resto della vacanza.
Roscoff “by night” e proprio romantica, proprio un bel piccolo paesino di mare ! Per la gioia di Gabriele in paese ci sono le giostre e la nostra serata a Roscoff si conclude tra giri su autoscontri e trenini … Day : 8 Data : 16 Luglio Km percorsi : 225 Roscoff – St. Paul de Leon – Pleyben – Pointe des Espanoles – Pointe du Penhir – Kerhuel Siamo al giro di boa. Oggi e’ Sabato ed ormai siamo in Normandia e Bretagna da una settimana.
Oggettivamente non potevamo pretendere di piu’ da questi primi giorni : abbiamo completato tutte le tappe che avevamo programmato e soprattutto lo abbiamo fatto sotto uno splendido sole che ci ha quasi sempre accompagnato.
Trascorriamo la mattinata a Roscoff e la visita diurna ci conferma le buone impressioni che avevamo avuto di questo splendido paesino ieri sera. Non c’e’ nulla di particolare che possa inserirlo nelle piu’ rinomate guide turistiche ma, almeno a noi, appare decisamente magico.
Sara’ il mare, sara’ la quiete che si respira passeggiando nelle viette ricche di case di sasso ed a graticcio, sara’ il verso dei gabbiani o la visione delle barche dei pescatori che rientrano in porto dopo una nottata di lavoro, ma noi abbiamo inserito anche Roscoff tra le mete che piu’ ricorderemo in questa vacanza.
Per la mattinata non ci diamo particolari programmi. Miriam trascorre un’oretta con Gabriele alla piccola stazione del paese (gia’ perche’ non avete idea di quanto possano interessare i treni francesi a Gabriele?) mentre io passeggio per le vie del paese. Con la luce del giorno e’ ben visibile l’Ile de Batz, una isoletta che dista poche miglia dalla costa e da Roscoff.
In tarda mattinata partiamo in direzione della Penisola di Crozon. Facciamo un paio di tappe lungo il percorso : la prima a Saint Paul de Leon, una citta’ a pochi km da Roscoff dove visitiamo “al volo” la splendida cattedrale e la seconda a PleyBen, un piccolo paesino interessante per il bel complesso parrocchiale con il calvario più imponente della Bretagna.
L’itinerario di oggi ci portera’ a visitare la penisola di Crozon, una delle zone piu’ caratteristiche della Bretagna : scogliere a strapiombo sul mare, spiagge nascoste che si affacciano su di un mare eccezionale e soprattutto una natura selvaggia che fa da contorno a tutto questo.
La nostra prima tappa e’ la “Pointe des Espagnols”, che raggiungiamo dopo aver aver percorso una stradina che si fa sempre piu’ stressa man mano che ci avviciniamo alla destinazione.
Da questa punta otteniamo una suggestiva visione della baia di Brest, ma nulla di piu … Valutate voi se passarci o meno.
In compenso pero’ nel parcheggio c’e’ un buon punto di ristoro e ci fermiamo per il pranzo … Quella che ci rimarra’ sicuramente impressa sara’ invece la : Pointe de Penhir. E’; sicuramente la punta piu’ turistica della penisola di Crozon ma bisogna riconoscere che il posto e’ MERAVIGLIOSO !! Ci sono scogliere frastagliate che si tuffano nel mare quasi in ogni direzione di veduta. Si lascia l’auto in parcheggio gratuito distante poche centinaia di metri dalla punta e poi con una serie infinita di sentieri pedonali e’ possibile scendere verso i punti piu estremi delle scogliere. E’ decisamente difficile descrivere a parole lo spettacolo che la natura ci regala : questi sono luoghi da visitare e basta … Vi auguriamo poi di trovare il sole ed il caldo che abbiamo trovato noi.
Un’altra bellissima caratteristica di queste zone sono le splendide spiagge; proprio dalla Pointe du Penhir ne “miriamo” una e la raggiungiamo in auto. Scopriamo poi che avevamo mirato giusto : posiamo stuole ed asciugami sulla spiaggia di Pen-Hat.
Non capiamo per quale motivo una serie di cartelli ne impediscano la balneazione ma, cosi’ come tutte le altre centinaia di persone che l’affollano, ce ne freghiamo e ci tuffiamo in mare (anzi nell’oceano …) Ma qui non c’e’ solo mare : ci si tuffa in un vero e proprio paradiso naturale con spiaggie circondate da scogliere, fari e colline. UNO SPETTACOLO Dopo qualche ora di spiaggia, di mare, di sole e di divertimento lasciamo la penisola di Crozon e proseguiamo il nostro viaggio in direzione Quimper.
Oggi siamo decisamente curiosi di raggiungere l’albergo in quanto abbiamo prenotato per le prossime due notti in un maniero, ovvero in uno di quelle residenze storiche immerse nel verde che da queste parti sono il massimo per un pernotto in mezzo alla natura … Il Manoir de Kerhuel si trova poco piu’ a sud di Quimper, in direzione Pont L’Abbe.
Quando ci arriviamo, effettivamente il posto e’ da sogno. Un lungo viale alberato conduce al maniero e gli unici rumori che si sentono sono quelli del cinguettio degli uccelli … Ma oggi e’ Sabato e cosi’ come noi italiani anche i francesi spesso il Sabato nei mesi estivi si sposano … E quale posto migliore del Manoir de Kerhuel per un bellissimo pranzo di nozze ??? Non facciamo in tempo a scaricare la prima valigia che in questo paradiso di quiete, una bellissima carovana da non meno di 50 macchine tutte allegre e clacsonanti entra nel lungo vialone alberato … Morale : trascorriamo la nostra prima notte al Kerhuel in camera ad ascoltare sino alle 3 del mattino musica celtica ed urla in francese … Non era proprio cio’ che ci saremmo aspettati, soprattutto dopo una bella spennata nell’unico ristorante che troviamo nell’arco di 30 km !!!! (maggiori dettagli nell’appendice del diario) Day : 9 Data : 17 Luglio Km percorsi : 126 Kerhuel – Pointe du Raz – Locronan – Quimper – Kerhuel Dopo la splendida nottata tra urla e musica, non potevamo iniziare meglio la giornata se non con una bella colazione … CON GLI SPOSI!!! Gia’ perche’ dopo i festeggiamenti anche loro si sono fermati a dormire qui. Quando li localizziamo non sappiamo se salutarli o maledirli (o forse era meglio maledire quelli che prenotando non ci avevano detto del matrimonio!!!) Ad ogni modo, non potevamo di certo prendercela con i novelli sposi e quindi decidiamo di annegare il nostro sonno perso in una splendida colazione consumata in una pace incredibile (questa volta vera!), seduti su tavolini all’aperto nello splendido giardino del maniero.
Anche oggi, Domenica, c’e’ uno splendido sole e visto il programma della giornata, la cosa non puo’ che esserci gradita. Oggi andremo alla Pointe Du Raz, un altro di quei posti in cui l’uomo puo’ realmente tornare in contatto diretto con la natura. Siamo nella punta più occidentale della Cornovaglia. Con la scusa che la zona e’ riserva nazionale tutelata (da cosa pero’ non lo abbiamo capito ?) gli amici francesi hanno pensato bene di creare un unico parcheggio obbligatorio a pagamento (5 Euro x auto) in prossimita’ di un vero e proprio “polo commerciale” creato a poco meno di un km dalla punta.
Dopo una tappa all’ufficio informazioni nel quale ci viene consegnata pero’ in maniera gratuita della buona documentazione (anche in italiano, INCREDIBILE!!!) ci dirigiamo verso la punta.
Ci sono due alternative : una bella passeggiata da 10minuti in pianura, oppure un bus navetta che ogni 10 minuti percorre il tragitto tra il parcheggio e la punta. Io scelgo la passeggiata mentre Miriam e Gabriele optano per la navetta rigorosamente ecologica a gas naturale.
Lo splendido panorama che si osserva dalla Pointe du Raz comprende in successione una serie di due fari, il rimescolio delle acque causato da una forte corrente di marea, l’isola di Sein e, infine, in mezzo all’oceano un ultimo faro (il faro d’Ar-Men).
Se ve la sentite, una buona passeggiata che io non ho esitato a fare e’ quella che vi consente di raggiungere proprio la punta piu’ estrema della scogliera. Attenzione pero’ che ci sono alcuni punti a strapiombo sul mare nei quali e’ necessario tenersi alle apposite corde posizionate sul sentieri.
Un bel cartello posto all’inizio della camminata vi avverte inesorabilmente che, in caso di incidenti, nessuno ne risponde … Lo sforzo pero’ viene ripagato dall’idea di trovarsi proprio dinnanzi all’Oceano Atlantico. Quando ripartiamo, neanche a farlo apposta, le condizioni meteo cominciano a cambiare ma poco ci interessa. L’obiettivo principale per il quale speravamo in una bella giornata era proprio quello che stavamo lasciando. Proseguiamo per Locronan seguendo la D7 una via panoramica che costeggia la costa nord della Cornovaglia francese quando, incuriositi da un suggestivo mulino a vento, ci ritroviamo nel bel mezzo di una festa di paese bretone. Non esitiamo nanche un minuto e ci fermiamo … Nel campo sono allestite una serie di bancherelle in cui non mancano sidro e birra da bere ma soprattutto crepes e salmone affumicato da mangiare.
Il tutto condito con una mostra storica di attrezzi per il lavoro nei campi e con il sottofondo di musica bretone, una musica molto simile a quella celtica suonata principalmente con le cornamuse.
I bretoni residenti, per l’occasione, sfoggiano i loro vestiti caratteristici e non lesinano a rispondere a tutte le nostre domande e curiosita’. Soddisfatti di questo imprevisto ma piacevolissimo fuori-programma, continuiamo il nostro viaggio in direzione Locronan. Facciamo una breve tappa a Goulien dove, lungo la strada, c’e una centrale eolica con 9 mega mulini a vento modernissimi. Locronan e’ un piccolo borgo-museo, che deve la sua notorietà anche alla buona conservazione del’antico centro con le sue case medievali tutte esclusivamente in granito. Il borgo e’ esclusivamente pedonale ed occorre lasciare l’auto negli parcheggi all’ingresso del paese. Costo 3 Euro (come contributo per il mantenimento della cittadina) ma vi danno un adesivo che vi consente di parcheggiare liberamente per tutta l’estate… Bella trovata ? La piazzetta del borgo, decisamente unica nel suo genere e incredibilmente conservata, e’ incantevole e non a caso e’ stata sfondo di numerosi film storici nel passato.
Per una volta terminiamo il nostro itinerario nel primo pomeriggio. Decidiamo quindi di rientrare al maniero, di riposarci un po’ e di scendere per la cena a Quimper e visitare la citta’.
Fortunamente oggi al Kerhuel non ci sono matrimoni e l’atmosfera e’ decisamente differente da quella che abbiamo trovato ieri. Oggi siamo veramente in un “posto da 1000 e 1 notte” … Quimper e’ una grossa citta’ ed oggi e’ domenica, ma non ci spieghiamo la grande confusione che troviamo.
Quasi fatichiamo a trovare persino parcheggi a pagamento.
Per nostra fortuna riusciamo a lasciare l’auto in prossimita’ della stazione ed accontentare cosi’ Gabriele. Da Quimper passano persino i TGV, un vero mito per il piccolo Gabry ed abbiamo il dovere di accontentarlo.
Dopo una bella oretta trascorsa in stazione tra TGV e treni merci si avvicinamo al centro citta’ per cenare.
Il tempo di uscire dalla stazione e capiamo il motivo di tanta confusione : oggi c’e’ il FESTIVAL DELLA CORNOVAGLIA una delle piu’ importanti manifestazioni folcloristiche della zona. A questa manifestazione partecipano decine di gruppi folcloristici francesi e d’oltre Manica con costumi tipici e cornamuse.
Quella che ci vediamo passare dinnanzi e’ una delle piu’ caratteristiche e grandi sfilate a cui io personalmente abbia mai assistito. Bandiere, costumi incredibili ma soprattutto cornamuse … Ce ne saranno non meno di 200. Il suono che generano e’ assordante ma di un bello incredibile. In una atmosfera di grande festa e di grande cordialita’ vediamo sfilare dinnanzi a noi donne e uomini splendidamente vestiti con costumi locali. Assistiamo ad una di quelle manifestazioni che sulle guide sono indicate con : “ … Se poi avrete la fortuna di incontrare alcune feste tipiche locali scoprirete la meravigliosita’ dei costumi tradizionali bretoni”… Beh, noi questa fortuna l’abbiamo avuta !!!! ? La citta’ e’ festosa ma incredibilmente congestionata; facciamo persino fatica a camminare nel centro storico.
Purtroppo la cattedrale e’ in restauro e non abbiamo modo di apprezzarne la facciata che nelle guide viene riportata come una delle piu’ belle caratteristiche architettoniche di Quimper.
Lasciamo Quimper e facciamo ritorno nel “nostro” maniero dove questa notte potremo finalmente goderci la tranquillita’ della campagna bretone… Day : 10 Data : 18 Luglio Km percorsi : 173 Kerhuel – Concarneau – Pont Aven – Carnac – Vannes Dopo aver scoperto che la colazione al Kerhuel costa 10 Euro a persona (purtroppo troppo tardi ?) decidiamo di lasciare il maniero e di fermarci a fare colazione per strada …
Forse per la prima volta dall’inizio della nostra vacanza, la giornata non e’ per niente bella.
Il cielo e’ coperto e pieno di nuvoloni che non promettono nulla di buono … Oggi scenderemo verso la zona piu’ a sud della Bretagna che visiteremo prima di fare rientro nei prossimi giorni in Normandia.
Concarneau, e’ una citta’ nella Cornovaglia orientale con un importante porto commerciale ed è interessante per il centro storico fortificato che si trova su un isolotto collegato alla terra ferma da un ponte (ville close).
Lasciamo la macchina in un parcheggio gratuito in prossimita’ della stazione e raggiungiamo il centro con una navetta gratuita che l’amministrazione comunale mette a disposizione nei mesi estivi.
Come gia’ detto, il porto di Concarneau e’ uno dei piu’ attivi centri ittici di tutta la Francia. Qui arrivano e vengono scaricati quotidianamente decine di tonnellate di pesce fresco. Incuriositi dalla presenza di numerosi pescherecci attraccati ci addentriamo sul molo ma scopriamo che, alle 11.00 del mattino, tutto il pesce e’ gia’ stato confezionato e spedito.
Ci dirigiamo quindi verso la citta’ murata che, seppur su dimensioni decisamente ridotte, ricorda molto la struttura di St.Malo.
L’ingresso alla citta’ fortificata ed ai bastioni e’ consentito da un ponte levatoio (oggi chiaramente fisso) posto proprio in prossimita’ della torre campania, una degli scorci piu’ fotografati nelle cartoline della Bretagna.
Pagando poco meno di un euro saliamo sui bastioni che consentono una discreta veduta dell’intera cittadina. Di certo non sono i bastioni di St. Malo ? All’interno la citta’ troviamo una strada principale, piena di negozi, in cui il concentrato di turisti per metro/quadro e’ incredibilmente alto, quasi assurdo.
Lasciata Concarneau, ci dirigiamo verso Pont Aven, nella Cornovaglia orientale. Questa pittoresca cittadina, sorta sulle sponde del fiume Aven, e’ ricca di mulini ad acqua alimentati dal fiume (se ne contano ben 14) ed è arricchita da un piccolo porto in fondo ad un lungo estuario.
Questo piccolo borgo deve la sua notorietà alla scuola di pittori, tra cui Gauguin, che la frequentarono alla fine del XIX secolo, e alla produzione delle gallette, gustosi dolci a lunga conservazione, che sarebbero stati inventati qui. Il piccolissimo centro storico è disseminato di negozi di gallette e altri prodotti tipici bretoni, studi di arte dei discendenti della Scuola di Pont-Aven, ristoranti e altri negozi per turisti. Non possiamo rinunciare a fiondarci in una pasticceria ed a comprare un paio di scatole-ricordo di galette.
Le dimensioni di questo piccolo paesino consentono di visitarlo in pochissimo tempo e quindi, dopo circa un’ora, proseguiamo verso sud in direzione Carnac una importante stazione balneare nel distretto del Morbihan, famosa pero’, piu’ che per il mare, per uno dei piu’ grandi allineamenti di megaliti al mondo.
Il sito si trova a circa 1 km da Carnac-Ville. Questi allineamenti si estendono lungo la strada per circa 4,5 km. I più impressionanti sono quelli di Menec e di Kermario ove si contano 1029 menhir disposti su 10 file. Gli allineamenti costituiscono sequenze di monoliti (menhir = pietra lunga) disposti in linea retta. Si possono vedere anche dei dolmen (lastra di pietra appoggiata orizzontalmente su due o più lastre verticali) e dei tumuli (dei dolmen interrati che si presentano come dei monticelli). Questi ultimi sono tombe dell’epoca neolitica. Da qualche anno, la zona e’ stata completamente recintata per evitare che i turisti rovesciassero i megaliti e per restauarare l’originale rivestimento vegetale del terreno che era andato distrutto con le orde dei visitatori.
Per visitare il sito, lungo la sede stradale, ci sono una serie di sentieri pedonali. In alternativa c’e’ un trenino che alla “modica” cifra di 6 Euro vi porta a spasso tra i vari siti per una cinquantina di minuti.
Io e Miriam rimaniamo affascinati davanti a questa testimonianza preistorica. Provate a pensare a quanto sono lunghi quasi 5 km ed immaginatevi per tutta questa distanza un migliaio di massi pesanti decine di quintali tutti perfettamente allineati considerando soprattutto che sicuramente qualche millennio or sono non c’erano di certo le motogru per sollevarli ? Per Gabriele invece non sono altro che dei bei sassoni sui quali pero’ non si puo’ neppure salire a giocare … ? Lasciamo Carnac e ci dirigiamo verso Vannes, una delle piu’ grosse citta’ del Morbihan e posta proprio dinnanzi all’omonimo golfo.
Quando arriviamo in albergo, abbiamo giusto il tempo di scaricare i bagagli, e comincia un bel temporale.
Per la prima volta piove, ma siccome siamo gia’ in albergo, possiamo continuare a credere al fatto che non abbiamo ancora preso una goccia di acqua dopo 10 giorni in Bretagna e Normandia.
Avevamo intenzione di cenare nel centro deilla citta’ ma le condizioni meteo non ce lo consentono. Per nostra fortuna pero’ proprio sotto il nostro albergo c’e’ una brasserie.
Ceniamo e con grande soddisfazione, appena usciamo dalla brasserie, il cielo e’ tornato serenissimo.
Prendiamo l’auto e raggiungiamo il centro di Vannes che troviamo, forse visto il tempo incerto, praticamente deserto. Facciamo un giro per le vie del centro e non manchiamo di visitare i bastioni della citta’ che sono abbelliti da una serie di giardini floreali ben curati.
Bello (ma in ristrutturazione) l’antico lavatoio posizionato proprio in prossimità dei bastioni, appena al di fuori della “Porta Prison”.
Dobbiamo ammettere pero’ che il centro di Vannes non e’ di certo rimasto tra i nostri ricordi. Abbiamo trovato molto di meglio in altre citta’ … Torniamo il albergo e concludiamo anche questa giornata con una bella dormita !!! Day : 11 Data : 19 Luglio Km percorsi : 0 Vannes – Golfo di Morbihan – Vannes Oggi sara’ la nostra prima ed unica giornata senza auto. Abbiamo deciso infatti di dedicare l’intera giornata alla visita del Golfo di Morbihan, possibile tramite una serie di compagnie navali che offrono itinerari dal porto di Vannes verso le due principali isole del golfo : l’Isola dei Monaci (Ile aux Moines) e l’Ile d’Arz.
Il golfo e’ disseminato di una moltitudine di isole e isolotti e cambia continuamente il suo aspetto a seconda delle maree che, piu’ volte al giorno, riducono o ampliano le dimensioni delle isole.
Il golfo e’ animatissimo e ricco di imbarcazioni da diporto, di traghetti e di chiatte ostrearie.
Purtroppo quando usciamo dall’albergo dopo la colazione le condizioni meteo invitano a fare tutto tranne che una gita in barca, nonostante le previsioni meteo per la giornata davano bel tempo. Non ci stupiamo piu’ di tanto visto la celerita’ con la quale il tempo da queste parti cambia… Scegliamo di traghettare con la compagnia NAVIX, forse la piu’ nota tra tutte quelle che offrono i servizi di collegamento tra le isole e Vannes.
Purtroppo i prezzi sono assolutamente esorbitanti. La traghettata (della durata di un’ora scarsa) ci viene a costare 22 Euro a persona (14 Euro per il ridotto di Gabriele) .
In realtà il viaggio viene commercialmente venduto come un visita guidata del golfo con tanto di guida e spiegazioni a bordo forse per giustificarne il costo.
Ci imbarchiamo sul traghetto delle 10.30 quando nel golfo c’e’ la bassa marea. Nel porto di Vannes c’e’ il mare molto basso e la gran parte delle isolette sono ben visibili. Ben presto scopriamo che piu’ che di tour sul golfo si tratta semplicemente di una traghettata da e verso le due isole principali. Anche le informazioni che la “guida di bordo”, che altro non e’ che uno dei marinai della nave (per la serie ottimizziamo i costi ?), sono decisamente scarne.
La navigazione nel golfo, seppur con la bassa marea e’ piacevole. In effetti navighiamo tra una serie di innumerevoli isolotti per lo piu’ disabitati ed il mare e’ solcato da una serie impressionante di barche a vela che da queste parti non hanno sicuramente problemi a farsi spingere dal vento.
Dopo circa venti minuti di navigazione attracchiamo alla “Ile D’Arz” per una tappa di sbarco/imbarco passeggeri e proseguiamo verso “l’isola dei monaci” che raggiungiamo dopo un totale di 55 minuti.
Per nostra fortuna, e oggi quasi per miracolo, tutte le nubi che avevamo lasciato alla nostra partenza da Vannes si sono diradate in pochissimi minuti regalandoci una splendida giornata di sole. E’ proprio strano il tempo da queste parti… E visto il tempo al nostro risveglio non avremmo mai pensato ad un cambiamento cosi’ repentino.
L’Ile aux Moines e’ un isolotto a forma di croce di 6km di lunghezza per 4 di larghezza che si puo’ visitare tranquillamente a piedi. Il modo migliore per la visita rimane pero’ la bicicletta ed ovviamente non mancano i ciclo-noleggi non appena si attracca al porto dell’isola. La circolazione in bicicletta e’ anche favorita dalla quasi totale assenza di automobili eccezion fatta per quelle dei residenti ma sono veramente pochissime… Noleggiamo 2 bici (Gabriele sale con me sul seggiolino posteriore) al costo di 14 Euro sino alle 16 del pomeriggio (quasi 5 ore). Raffrontando il costo del noleggio al costo del traghetto, qui almeno la proporzione e’ ragionevole.
La visita all’isola e’ facilitata dalle indicazioni dipinte sull’asfalto. Ci sono 4 sentieri principali indicati su ogni strada con un colore. Ciascuno porta ad uno dei principali punti d’interesse; Il primo al piccolo borgo e gli altri 3 alle punte estreme dell’isola.
Ci bastano poche decine di metri per capire che … L’isola NON E’ IN PIANO e pedalare in salita non e’ poi cosi’ rilassante ? L’isola e’ affascinante… E’ un connubio di quiete, di colori e di odori. Il verde dei boschi si fonde lungo le colline con alcuni splendidi scorci sul mare. Rimaniamo incantati dalle case basse dei pescatori e da quelle piu raffinate dei ricchi parigini che sull’isola hanno deciso di concedersi la villa per le vacanze.
Non mancano anche alcune abitazioni ancora con il classico tetto di paglia.
La passeggiata su e’ giu’ per le dolci colline dell’isola e’ resa ancora piu’ interessante dallo scorazzare sulle salite e sulle discese delle centinaia di biciclette dei turisti presenti.
Gli scorci sul golfo sono stupendi e lo sono ancor di piu’ con lo splendido sole che accompagna la nostra giornata.
Dopo un pranzo a base delle classiche baguette al prosciutto consumate in un bosco, proseguiamo la nostra pedalata verso la punta piu’ a sud dove visitiamo due dolmen ritrovati lungo il percorso (a Penhap).
Ritorniamo verso il borgo e successivamente verso il porticciolo non prima di aver fatto tutte le soste necessarie per godere gli splendidi paesaggi che il golfo di Morbihan riesce a regalare ai visitatori dell’isola dei Monaci.
Facciamo rientro a Vannes con il traghetto delle ore 17.00. Ora c’e’ alta marea e la fisionomia del golfo e delle sue isole e’ decisamente differente da quella che avevamo visto in mattinata.
Con qualche sorpresa scopriamo peraltro che l’itinerario di rientro e’ privo di qualunque spiegazione turistica e la durata e’ pressoche’ la meta’ di quanto riportata anche sul biglietto di prenotazione !!! Quello che vi possiamo consigliare quindi e’ di non perdervi una giornata sull’isola dei Monaci ma di fare molta attenzione all’offerta delle compagnie navali che “gonfiano” la semplice traversata con una serie di trucchetti commerciali forse per giustificarne l’esorbitante prezzo.
Valutate la possibilita’ (ammesso che esista e noi non lo abbiamo potuto verificare) di acquistare esclusivamente una navetta Vannes-Ile aux Moines piuttosto che queste “fantomatiche” crociere sul golfo. Forse riuscirete a vedere lo stesso ad un costo molto piu’ consono ? Trascorriamo la serata a Vannes, ceniamo nel Mc Donald’s di un centro commerciale, non prima pero’ di una altra tappa alla stazione … A caccia di TGV per Gabriele ? Day : 12 Data : 20 Luglio Km percorsi : 215 Vannes – Josselin – Combourg – Mt St Michel – Juilley Oggi iniziamo l’operazione di rientro verso la Normandia che ci portera’ tra 3 giorni a riprendere il volo per l’Italia da Beauvais.
Dopo la colazione in albergo lasciamo Vannes e ci dirigiamo in direzione nord-est. La nostra destinazione finale sara’ nuovamente la fattoria “Le Blotteries”, nei pressi del Mt St Michel, dove abbiamo gia’ pernottato 2 notti durante la prima settimana, Abbiamo programmato due tappe lungo il percorso : Josellin e Combourg, due paesi nei quali troveremo due castelli. A queste due tappe aggiungeremo poi in serata, dopo cena, la visita notturna all’abazia di Mt St Michel che avevamo rimandato… Questa mattina il tempo non ci assiste. Il cielo e’ nuvoloso e c’e’ anche un forte e fastidioso vento.
Raggiungiamo Josellin dopo circa un’ora di viaggio. Il paese e’ molto piccolo e sorge in una pittoresca posizione proprio sopra un fiume dove si specchia il castello con la sua splendida torre-prigione.
Parcheggiando in prossimita’ del municipio (ricordatevi che in Francia prende il nome di “Marie” o di “Hotel de Ville”) scopriamo che e’ possibile salire gratuitamente sul campanile della chiesa del paese.
Dopo un bel centinaio di gradini abbiamo pero’ alcune bellissime vedute del paese e del castello. Decidiamo di non visitare il castello (ovviamente a pagamento, costo 6 Euro a persona) ma ci facciamo un giro in paese che, soprattutto nel centro storico, e’ ricco di case medioevali con i tetti di ardesia. Non dimenticatevi di scendere lungo il fiume da dove si gode una splendida veduta dell’intera facciata esterna del castello.
Dopo un’oretta (la cittadina, escludendo l’interno del castello richiede questo tempo), lasciamo Josselin e proseguiamo verso Combourg transitando per Rennes.
Combourg e’ una citta’ rimasta profondamente legata ad uno dei piu’ importanti scrittori del romanticismo francese : Francois de Chateaubriand Lo scrittore visse infatti per molti anni nel castello feudale che domina il borgo.
Raggiungiamo Combourg dalla strada proveniente da Rennes ed abbiamo subito uno splendido colpo d’occhio sul castello grazie anche ad un laghetto che contribuisce ad arricchire la bellezza del panorama.
Il castello, costruito nel XI secolo e poi ristrutturato piu’ volte e’ una imponente fortezza con mura molto spesse circondate da 4 torri con tetto a cono in ciascun angolo.
Questa volta optiamo per la visita al castello. Sono possibili due opzioni : l’ingresso al parco oppure l’ingresso combinato al castello+parco. Per nostra sfortuna pero’ capitiamo nell’ora di pausa delle visite guidate e quindi ci dobbiamo accontentare del parco (ingresso 3Euro-solo parco).
Dall’interno, la maestosita’ del castello, e’ decisamente piu’ significativa rispetto alla vista esterno.
Il parco, come tutti i castelli che si rispettano, e’ enorme e ben curato. Non ci sono strane composizioni floreali, ma semplicemente un immenso tappeto d’erba circondato da piante secolari di ogni specie.
Al di la’ della fortezza, il borgo non offre praticamente null’altro di caratteristico e decidiamo quindi di proseguire il nostro itinerario verso la baia del Mt St Michel e verso la fattoria dove pernotteremo.
Raggiungiamo “Le Blotteries” a meta’ pomeriggio e cogliano di sospresa il signor Tison (il padrone della fattoria, non il pugile ?). Lasciamo Gabriele libero di giocare con Plum (il cane) ed il gattino Scratch.
Ci sentiamo vivamente di consigliare questa fattoria, sia per la cordialita’ dei padroni che (soprattutto) per lo splendida cura della camere ricavate anche da vecchie stalle. Dopo una rapida cena nel solito ristorantino nelle vicinanze raggiungiamo nuovamente il Mont per la nostra visita all’abazia. Questa volta l’alta marea bagna le coste in prossimità del monte molto piu’ di quanto lo facesse la scorsa settimana. Siamo tuttavia ancora lontani da quei paesaggi da cartolina con il monte completamente circondato dall’acqua.
Come per la nostra precedente visita serale anche oggi il grande caos delle ore diurne e’ dimenticato. Le vie del borgo sono decisamente percorribili e la passeggiata e’ rilassante… L’ingresso alla visita serale e’ maggiorato rispetto a quello diurno, pero’ dalle 19/20 non si paga piu’ il parcheggio (4 Euro).
Io e Miriam paghiamo 8 Euro a persona mentre Gabriele entra gratis. La visita serale e’ particolare in quanto molte delle sale sono arricchite con luci e suoni. Vengono proiettate immagini sulle pareti interne delle sale e sono numerosi gli artisti che con pianoforti o violini accompagnano il visitatore nelle varie stanze.
L’itinerario guidato vi portera’, in una progressione incredibile, dalle stanze piu’ piccole dei piani inferiori alla maestosità della sala degli ospiti, della sala dei cavalieri, della chiesa, del sagrato, del refettorio, e dello splendido chiostro sospeso come per magia a quasi 200 metri di altezza sul livello del mare.
Proprio sul sagrato ci godiamo il tramonto del sole, uno di quei tramonti che penso ci porteremo appresso nella memoria per molto tempo.
Descrivere quali sono le sensazioni che si provano visitando questo capolavoro e’ impossibile, cosi’ come sarebbe impossibile descrivere in questo diario di viaggio tutte le sale dell’abazzia nel dettaglio. Abbiamo scelto quindi di fare parlare le immagini ed e’ per questo che completiamo le pagine del nostro diario odierno con alcuni tra gli scatti piu’ significativi.
Un piccolo consiglio : il Mt St Michel oltre che essere visto deve anche essere “capito”. Non esitate a portarvi a casa e leggervi con attenzione una delle tante guide a disposizione che descrivono la storia nei secoli di questo splendido capolavoro che resiste al mare da milioni di anni e che e’ riuscito a sopravvivere alle guerre degli ultimi 13 secoli … Day : 13 Data : 21 Luglio Km percorsi : 262 Juilley – Pont l’Eveque – Pont Audemer – Jumieges – Eslettes La giornata odierna decretera’ il nostro addio in questo viaggio alla Bretagna. Le ultime due notti le abbiamo prenotate infatti in un Gite de France nei pressi di Roeun.
Con molta calma, in tarda mattinata, lasciamo “Le Blotteries” ancora una volta sotto un cielo variabile. Abbiamo deciso di inserire una nuova tappa lungo l’itinerario che avevamo previsto, ovvero l’abazia di Jumieges, una antica chiesa ora completamente distrutta che viene citata in molte guide turistiche normanne e le cui brochure sono presenti in molti uffici del turismo.
Facciamo due tappe di transito a Pont L’Eveque e Pont Audemer ma, delusi da entrambi, decidiamo di proseguire direttamente per Jumieges. Decidete voi se inserire questo due paesi nei vostri itinerari. Con il senno di poi noi avremmo addirittura fatto a meno di passarvici … Quando giungiamo nei pressi di Jumieges rimaniamo sorpresi non poco nello scoprire che, proprio poco dopo una curva, la strada termina e ci troviamo dinnanzi il corso della Senna.
Siamo a Heurteauville ove si trova uno dei numerosi traghetti che consentono il guado del letto del fiume. In queste zone la Senna assume infatti dimensioni notevoli ed e’ completamente navigabile.
Ci imbarchiamo sul traghetto che, al costo di 1,60 Euro per auto, ci consente di raggiungere la sponda opposta della Senna verso Jumieges.
La vegetazione presente nelle colline adiacenti le anse del fiume regalano splendidi colori soprattutto con il sole. Poche centinaia di metri oltre la riva, raggiungiamo il piccolissimo paese di Jumieges.
Ci aspettavamo una abbazia accessibile liberamente nei pressi del paese. In realta’ scopriamo che l’ingresso (neanche a dirlo) e’ a pagamento.
Paghiamo 4.80 Euro ciascuno (anche qui Gabriele non paga) ed entriamo nel parco adiacente la chiesa.
Questa splendida cattedrale benedettina (o quantomeno cio’ che ne rimane) venne fondata nel 654. Confiscata durante gli anni della rivoluzione francese venne addirittura utilizzata come cava di pietra per la costruzione di abitazioni. Molte delle case del piccolo paese sono state costruite con le rocce prelevate dalla chiesa.
Solo nel 1946 il governo francese decise di acquistarne le rovine e di tutelarne i resti.
Oggi, le maestose rovine si innalzano lungo un curatissimo parco arrichito da alberi secolari.
Accediamo allo splendido parco e ci concediamo buona parte del pomeriggio ad ammirare le rovine.
La vera particolarità che forse rende ancor piu’ interessante questo luogo e’ il colore molto chiaro del granito utilizzato per la sua costruzione, decisamente differente dai classici colori delle chiese normanne e bretoni. Un itinerario consente la visita attorno ed all’interno della basilica in totale sicurezza Terminata la visita ed incuriositi dall’inaspettata incontro della Senna decidiamo di seguirne il corso verso Nord in direzione della nostra destinazione finale di questa sera : Eslettes.
Cartina alla mano puntiamo verso Duclair e per molti km la strada che seguiamo presegue proprio parallela al corso del fiume regalandoci panorami decisamente inaspettati.
In perfetto orario raggiungiamo “La Gourmandine” ove, i signori Marne’ ci attendono per la serata. Rimaniamo entusiasti dell’accoglienza che queste due splendide persone ci riservano.
Passiamo la serata, consumando una strepitosa cena abilmente cucinata da Mr Jean Claude in compagnia di altri ospiti.
Stanchi … E con la pancia decisamente piena, ci corichiamo soddisfatti per questa penultima notte in terra francese.
Day : 14 Data : 22 Luglio Km percorsi : 183 Eslettes – Rouen – Giverny – Les Andelys – Eslettes La giornata odierna e’ dedicata alla visita dell’Alta Normandia, del suo capoluogo Roeun e della regione dell’Eure a sud della citta’.
Decidiamo di includere nell’itinerario Giverny, dove visiteremo la casa del pittore impressionista Monet e Les Andelys una cittadina con le rovine di una antica rocca che, da un colle, sovrasta il corso della Senna.
Durante la colazione chiediamo conferma al signor Jean Claude che, oltre che a approvare il nostro itinerario ci riempie di cartine turistiche della zona e ci consiglia di visitare le chiuse della Senna che sono, piu’ o meno, sulla strada che percorreremo.
Rouen dista non piu’ di 20 minuti di auto da “Le Gourmandine” ed e’ facilmente raggiungibile con una veloce superstrada. Non appena arriviamo scopriamo che la Senna divide praticamente in due la citta’ : sulla riva sinistra sorge la citta’ moderna con le sue numerose industrie, mentre sulla sponda destra si estende la citta’ antica con le sue atmosfere medioevali, le vie strette con le case a graticcio e le numerose chiese.
Parcheggiamo l’auto in uno dei numerosi parcheggi a pagamento sotterranei presenti nel centro (non proprio a buon mercato!!) e proseguiamo a piedi verso il centro.
La cattedrale, con la sua altissima guglia e’ il piu’ semplice riferimento per raggiungere il centro citta’. Qui sorge la cattedrale di Notre Dame con una straordinaria facciata che risale al 1200. Le due torri che la affiancano invece risalgono ad epoche differenti e questo e’ il principale motivo per il quale le due torri sono differenti l’una dall’altra. Nella piazza della cattedrale, proprio in faccia alla chiesa, di trova un importante palazzo rinascimentale che oggi ospita l’ufficio del turismo.
Mentre io e Miriam ci gustiamo la splendida cattedrale, Gabriele localizza immediatamente l’immancabile trenino turistico che effettua il giro della citta’. Alla “modica” cifra di 6 Euro a persona il tour prevede un completo giro audio-commentato della citta’ (ovviamente solo in francese!) della durata di un ora.
Miriam e Gabriele salgono mentre io proseguo a piedi per le vie del centro.
La citta’ e’ molto commerciale e le vie del centro sono farcite di negozi di ogni tipo. In alcuni punti e’ evidente il contrasto tra le costruzioni storiche e quelle ricostruite dopo la seconda guerra mondiale.
Qui infatti i bombardamenti furono massicci e buona parte del centro storico venne raso al suolo.
La Rou du Gros Horloge e’ la principale e la piu’ popolare via della citta’ che termina proprio in prossimita’, neanche ad immaginarlo, del “Gros Horloge”.
Questa splendida costruzione che risale al rinascimento e’ la piu’ classica delle fotografie di Rouen. E’ formata da una torre campanaria e da un arco scolpito che supera la strada, ornato su ogni lato da un quadrante d’orologio di bronzo d’orato.
Superata la torre dell’orologio proseguo lungo la stessa strada e raggiungo la piazza del vecchio mercato, la piazza in cui nel medioevo venivano eseguite tutte le condanne capitali e dove Giovanna D’Arco fu bruciata nel 1431.
Nel luogo in cui l’eroina nazionale venne arsa viva oggi c’e’ una lapide che ne indica il punto esatto, nel mezzo di un prato fiorito.
La Piazza del Vecchio Mercato e’ davvero strana. Da una parte un serie numerosa di case a graticcio che rievocano i tempi passati della citta’ e proprio nel mezzo della piazza invece un imponente struttura moderna.
Si tratta di una unica struttura che unisce una chiesa con il mercato aperto. Questo complesso non lascia certo indifferenti. La chiesa e’ dedicata a Jeanne D’Arc e raccoglie delle splendide vetrate rinascimentale di una chiesa cittadina completamente distrutta durante i bombardamenti del 1944.
Rimango indubbiamente affascinato da questo contrasto che pero’ non mi piace affatto … Un po’ perplesso rientro nella piazza della cattedrale ad attendere l’arrivo del trenino che arriva qualche minuto dopo. Per mia consolazione pero’ anche a Miriam la piazza del vecchio mercato non e’ piaciuta … Facciamo ancora un giro per le vie della citta’ e raggiungiamo il parcheggio. La visita del centro di Rouen richiede almeno 3 ore.
Proseguiamo in auto verso sud, usciamo da Rouen seguendo la N35 (la strada nazionale 35). La nostra prossima tappa sara’ il paesino di Giverny e quando ci arriviamo scopriamo che “paesino” lo e’ effettivamente.
Praticamente tutto l’aglomerato urbano sorge attorno ad edificio principale ovvero la casa ove risiedette per molti anni il pittore impressionista Monet.
Siccome Gabriele dorme tranquillamente in macchina e visto il mio scarso interesse per l’arte, rimango in macchina a fare compagnia al piccolo (ovviamente addormentandomi ?), mentre Miriam visita l’abitazione.
La visita della casa di Jean-Claude Monet inizia addentrandosi nel celebre giardino che comprende due parti: Il “Clos Normand” composto, secondo la stagione, da una varietà di fiori coloratissimi, e dall’altra parte il “giardino d’acqua” da cui si accede attraverso un sottopasso, con il celebre ponte giapponese. E’ in questo punto dell’abitazione che si possono scorgere la glicine e soprattutto lo stagno che ha dato vita all’universo pittorico delle famose ninfee del pittore.
All’interno della casa rosa con le imposte verdi, si possono inoltre visitare tutti i locali dove visse il pittore trovando sulle pareti una sua collezione di quadri giapponesi.
Terminata la visita ci rimettiamo in macchina e proseguiamo verso Les Andelys. Questo grazioso paese adagiato in una delle anse più belle della Seine e’ dominato da alte colline calcaree biancastre. Dopo un rapido passaggio nel paese saliamo su una collina e raggiungiamo il castello Gaillard che si raggiunge in auto. La rocca e’ semidiroccata ed e’ posizionata in maniera strategica proprio sulla punta piu’ estrema del colle che domina la valle della Senna. Sotto di noi si apre una splendida vista di Les Andelys con la sua isoletta raggiungibile solo in barca. Il castello risale al 1200 ed è stato costruito da Riccardo Cuor di Leone.
La veduta e’ proprio suggestiva e consigliamo a tutti di includerla nell’itinerario qualora si passi da questa parti … Sulla via del ritorno verso Roeun, lungo la strada, troviamo l’indicazione per un ulteriore punto panoramico sulla Senna e lo raggiungiamo : prende il nome di “Veduta dei 2 amanti”.
Anche da qui la vista e’ splendida… Proseguiamo verso “casa” ma facciamo una nuova tappa poco piu’ avanti in prossimita’ di una serie di chiuse sulla Senna tramite le quali viene regolamentato il flusso di acqua nel letto del fiume.
Proprio un prossimita’ delle chiuse e’ stato costruito un ponte pedonale che collega le due sponde del fiume e dal quale e’ possibile sovrastare la zona dei canali.
Assistiamo al transito di una imbarcazione che, oltre che Gabriele, trova interesse anche da parte nostra. Queste chiuse sono del tutto simili a quelle che, qualche anno fa’, avevamo fatto durante la Crociera sul Nilo.
Rientriamo alla “Gourmandine” proprio per l’ora di cena ed anche stasera troviamo uno strepitoso mix di carne e pesce cucinati dal signor Jean Claude.
Rientriamo in camera dopo una serata trascorsa in compagnia di altri ospiti della casa e prepariamo le nostre valigie per il nostro rientro definitivo in Italia di domani … Day : 15 Data : 23 Luglio Km percorsi : 121 Eslettes – Gerberoy – Beauvais (Airport) Anche il nostro ultimo giorno in Normandia ci attende con il sole… Dopo la colazione trascorriamo l’intera mattinata ancora in compagnia della famiglia Marne’ (oggi e’ Sabato ed anche la signora Edith e’ a casa).
Rimaniamo veramente sbalorditi dalla cordialita’ di questi signori. Consigliamo a tutti il pernottamento da questa affiatatissima coppia …!!!! ANDATECI !!!! Poco prima delle 11 lasciamo “Le Gourmandine” alla volta dell’aeroporto di Beauvais dove ci attende il volo di rientro in Italia schedulato per le 18.30. Tra Eslettes e l’aeroporto abbiamo circa un centinaio di km da percorrere e, visto la disponibilita’ di tempo che abbiamo, scegliamo di deviare per Gerberoy un minuscolo borgo antico che dista poche decine di km da Beauvais di cui abbiamo scoperto l’esistenza come sempre visitando uno degli uffici del turismo locali.
Questa minuscolo paesino e’ classificato come uno del “100 borghi piu’ belli di Francia” e come tale, secondo noi, vale la pena visitarlo.
Lasciamo l’automobile in uno dei parcheggi che si incontrano poco prima di entrare nel borgo e lo visitiamo passeggiando tranquillamente tra le sue viette. L’atmosfera e’ quasi surreale : domina un silenzio incredibile, aiutato anche dalla totale assenza di auto e dalla presenza di pochissimi turisti (ed e’ un peccato!).
Le vie del piccolo borgo offrono scorci decisamente interessanti e non a caso incontriamo 5 coppie di novelli sposi che, accompagnati dai rispettivi fotografi, fanno addirittura la fila per poter effettuare foto in determinati punti … Cosa mai vista ? !! Ma la vera particolarita’ di questo incantevole luogo la scopriamo poco dopo averlo visitato completamente : in tutto il borgo non vediamo nulla di tutto cio’ che e’ normale vedere in un paese !!! Non ci sono cavi del telefono o della corrente, non esistono tabelloni pubblicitari e soprattutto non esistono negozi al di fuori di un paio di antiquariato (rigorosamente senza insegna). Insomma, da queste parti, tutto e’ rimasto quasi come nel medioevo !! Le case sono abbellite da decine e decine di rose o gerani che rendono ancor piu’ colorate e suggestive le antiche abitazioni che ospitano i 115 abitanti del borgo.
Purtroppo pero’ assieme ai negozi, mancano anche le boulagerie ove poter comprare qualcosa da mangiare !! Lasciamo quindi Gerberoy e ci dirigiamo a Beauvais che ci offrira’ sicuramente qualche opportunita’ per il pranzo che facciamo da Mc Donald’s … Quasi in orario da merenda !! Arriviamo in aeroporto con largo anticipo ed in tempo per poter consegnare l’auto ed effettuare il check-in in perfetto orario e per fortuna visto che incontriamo qualche problema con il peso dei bagagli e le franchigie che Ryan Air consente (maggiori info nell’appendice!!).
Lasciamo la Normandia alle 18.20 quando, con 10 minuti di anticipo sullo schedulato, il 737 Ryan Air stacca i suoi carrelli dalla pista dell’aeroporto di Beauvais.
Arriviamo a Bergamo-Orio al Serio quasi 20 prima dell’orario previsto … Si conclude cosi’ questa nostra vacanza in Normandia e Bretagna, iniziata nel lontano mese di Gennaio 2005 … E conclusa definitivamente ora con l’ultimo pensiero in questo racconto di viaggio !!!!! Di questa bellissima vacanza in terra bretone e normanna ci rimarrano per sempre : • Un totale di 3206 km di splendidi paesaggi in mezzo a natura, arte, storia e architettura • Quasi 700 foto digitali • Circa 4 ore di riprese con la videocamera Ma soprattutto il ricordo di : 15 giorni trascorsi senza MAI prendere una goccia di pioggia … E meno male che in Bretagna e Normandia piove sempre !!! NON CREDETECI … Non e’ vero !! ? CIAO Stefano, Miriam & Gabriele Pirovano ==== APPENDICE ==== LA DOCUMENTAZIONE 1) Quale documentazione e quando Per poter vivere al massimo una vacanza analoga a quella che abbiamo potuto descrivervi nel nostro diario di viaggio, occorre documentarsi in due fasi. Nella prima fase e’ necessario recuperare il maggior numero di informazioni sui luoghi da visitare e solo successivamente, in un secondo momento, raccogliere la documentazione su ogni singolo luogo.
Questo vi consentira’ di poter stilare in un primo momento l’itinerario e poi approfondire, citta’ per citta’, luogo per luogo tutto cio’ che andrete a visitare durante la vacanza.
Noi abbiamo fatto cosi’ : nella prima parte (mesi Febbraio-Marzo) abbiamo ricercato in internet i diari di viaggio, abbiamo recuperato documentazione c/o l’ufficio del turismo francese di Milano e analizzando gli itinerari proposti dalle guide turistiche. Solo cosi’ abbiamo potuto stilare l’itinerario di massima ..
Nei mesi successivi poi, dopo aver prenotato praticamente tutto, abbiamo cominciato a ricercare informazioni piu’ dettagliate per ciascun punto di passaggio del tour. (da Maggio ma anche durante la vacanza).
2) L’importanza degli uffici del turismo locali A differenza di quelli italiani, gli uffici del turismo francesi presenti praticamente in ogni citta’ turistica offrono una quantita’ incredibile di documentazione (difficilmente in italiano, ma l’inglese non manca …) Noi abbiamo potuto includere alcune tappe non programmate sfruttando le informazioni che abbiamo ricavato proprio da questa fonte.
3) La documentazione sullo Sbarco in Normandia Le zone dello sbarco sono molto interessanti e per poterle visitare al meglio, il consiglio che vi possiamo dare e’ quello di documentarvi prima sulla storia dello sbarco. Non serve diventare storici professionisti, ma e’ quantomeno opportuno sapere cosa e’ successo quel 6 Giugno 1944 e come erano organizzati gli schieramenti tedeschi ed alleati. Trovate molta documentazione in internet.
In alternativa, noleggiatevi prima di partire “Il giorno piu’ lungo” o “Salvate il soldato Ryan” oppure date un occhio ad History Channel su SKY ? Un altro buon supporto audiovisivo e’ il DVD “NORMANDY by Discovery Channel” disponibile negli Autogrill italiani che racconta benissimo la storia dello sbarco in Normandia (costa 13,99Euro … Ma troverete qualcosa di analogo in tutti i paesi dello sbarco ad almeno il doppio!!).
4) I “Diari di viaggio” in internet La fonte forse piu’ ricca di informazioni e’ il sito di “Turisti per Caso” (www.Turistipercaso.It), nella sua sezione dedicata proprio ai racconti di viaggio. Il sito offre pero’ anche un forum da poter sfruttare per delle ottime dritte.
Senza nulla togliere a molti altri racconti presenti in rete, ritengo che una vera ‘pietra miliare’ sia il racconto del suo viaggio in Bretagna e Normandia di Davide Martini (www.Davidemartini.Net).
Oltre alla cura nella descrizione delle mete visitate, in questo diario troverete anche un dettagliato report sui costi.
5) Le Guide Turistiche Noi ne abbiamo utilizzate sostanzialmente 3 : a) Le “Guide Verdi Michelin” di Normandia e Bretagna b) La guida Normandia del TCI (Touring Club Italiano) c) La guida Routard “Normandia e Bretagna” 2005 Le prime due aiutano anche nella scelta degli itinerari da pianificare mentre la terza e’ molto completa per la visita di ogni singolo.
Esistono anche molte altre guide valide, come ad esempio quelle della “Lonely Planet” 6) Le cartine stradali Se non disponete di un navigatore satellitare, la cartina e’ fonte principale di vita !! ? Tenetevi alla larga da mappe stradali che riportano i nomi di citta’ o paesi in italiano in quanto non vi servira’ assolutamente in terra francese. Di fondamentale importanza e’ soprattutto la scala della carta. Cercate di acquistare una carta con una scala non superiore a 1:500.000.
Scoprirete che con una buona carta alla mano e con le puntuali indicazioni stradali presenti in queste zone della Francia non avrete nessun problema a girare per migliaia di km. Noi ci siamo persi una volta sola, ma eravamo in mezzo alle campagne, a mezzanotte e dovevamo trovare una cascina in mezzo a due paesi ? Fidatevi delle cartine MICHELIN !!! Sono le migliori e non hanno eguali.
5) Il vocabolario italiano-francese-italiano Per nostra fortuna noi non e’ abbiamo avuto bisogno, essendo Miriam praticamente francese quasi madrelingua. Se voi pero’ non ne spiaccicate neanche una parola il consiglio e’ di prendervi un bel vocabolario o quantomeno cercare alcune frasi fatte “di sopravvivenza”.
Gli “amici francesi” infatti non amano tanto sentire l’italiano, ne tanto meno l’inglese … O meglio, lo ascoltano, forse lo capiscono, ma scoprirete che la maggioranza dei francesi vi ignorera’ … A voi ogni commento !! LA STRADE Quasi tutte molto ben tenute e, almeno in Bretagna e Normandia quasi tutte le autostrade sono gratuite.
Quelle che non lo sono pero’ costanto un bel po’ … Tutti gli spostamenti quotidiani sono pero’ facilitati da un numero considerevole di superstrade, molto spesso a doppia carreggiata per direzione (certe strade in Italia sarebbero tutte a pedaggio ?) Anche le strade locali sono comunque ben mantenute e consentono di godersi maggiormente il paesaggio senza rallentare piu’ di tanto il vostro cammino.
Ricordate di fare MOLTA attenzione ai colori in quanto, a differenze dall’Italia, le autostrade sono indicate con il colore Blu, mentre in verde vengono indicate le strade regionali o nazionali.
Le indicazioni stradali (almeno a nostro giudizio) sono molto precise grazie ad una buona tradizione che i cugini d’oltralpe utilizzato. Ogni strada (tutte!!) e’ battezzata con un numero sempre ben visibile che, cartina alla mano, vi consentira’ di capire se siete sulla retta via oppure di identificare immediatamente la vostra nuova direzione ad un incrocio. Per trovare un paragone “all’italiana” queste indicazioni ci sono anche sulle nostre strade, ma spesso sono sulle pietre miliari tipicamente sbiadite oppure sovrastate da splendida vegetazione ? Fate attenzione inoltre ai limiti di velocita’. In Francia sono molto rigidi : 130 in autostrada, 110 o 90 sulle superstrade, 50/30 nei paesi. Occhio ai numerosi autovelox (che da queste parti si chiamano Radar) che sono comunque quasi sempre segnalati. A differenza che da noi, quando c’e’ un cartello, c’e’ sempre un “radar”… Non mancano pero’ anche quelli a sorpresa.
Circolando sulle strade di Bretagna e Normandia scoprirete che gli automobilisti locali sono molto disciplinati. I limiti sono rispettati e se vorrete mantenere i 50 km/ora nei paesi non avrete nessun tamarro che vi fara’ gli abbaglianti suonando il clacson a 10 cm dal paraurti !! ? ACQUA, GELATI E GRANITE Se ci tenete al vostro portafogli, dimenticatevi per un paio di settimane gelati e granite e non osate entare in un bar a chiedere una bottiglietta da mezzo litro di acqua. Non abbiamo capito per quale strano algoritmo di mercato, ma una bottiglietta da ½ litro di acqua non vi costera’ mai meno di 2Euro. Sfruttate al massimo i supermercati e i discount che si trovano ovunque e che, allo stesso costo vi garantiscono almeno una confezione da 6 bottiglie!!! Gelati e granite hanno prezzi assurdi. Con 2 Euro vi danno al massimo una cialda con una pallina (piccola). Se volete l’equivalente di una porzione “all’italiana” (e anche qui da noi sono mezzi ladri?) non vi bastano 3Euro.
Abbiamo toccato il picco massimo all’isola dei Monaci nel Golfo del Morbihan dove abbiamo “prezzato” un Magnum Algida a 4,30Euro … IL CARBURANTE La benzina costa piu’ o meno come da noi. Tuttavia in tutti i supermercati troverete un distributore che eroga gasolio o benzina verde a prezzi decisamente inferiori. Da queste parti inoltre c’e’ una vera concorrenza tra le compagnie petrolifere che genera quindi parecchia differenza di prezzo tra un distributore e l’altro.
Attenzione che in Francia e’ quasi tutto self service. Il benzinaio lo trovate solo all’uscita a prendere i soldi ? PRANZO E CENA Come penso piu’ o meno tutti, anche noi per il pranzo abbiamo sempre “campeggiato” sfruttando le numerose “boulangerie” (le panetterie) presenti ovunque e che offrono anche delle buone baguette farcite.
Per la cena inevece abbiamo sempre optato per ristoranti o affini. Dimenticatevi le classiche mangiate all’italiana con primo, secondo e contorno. Da queste parti si comincia con una “entree” tipicamente insalatone o qualcosa di pesce per poi continuare con della gran carne alla griglia o piatti di pesce tipici delle varie zone che visiterete (non mancheranno mai pero’ ostriche, cozze e crostacei in generale).
Al vostro ritorno vi garantisco che non mangerete patatine fritte per almeno un paio di settimane. Sia in Bretagna che in Normandia, la “pomme frittes” ve le ritroverete anche a colazione… E non provate a non chiederle, tanto ve le portano lo stesso ? Ci siamo pero’ appuntati alcuni ristoranti ove abbiamo cenato ed abbiamo mangiato bene spendendo anche poco ed alcuni dove abbiamo preso delle belle spennate !! CAEN – Ristorante/Pizzeria ADAGIO (gestito da italiani). Si mangia anche della buona pasta e costa veramente poco. Anche la pizza e’ all’italiana. Si trova poco distante dal castello nel centro di Caen.
ROSCOFF – Ci sono molti ristoranti o brasserie ma UNO solo con vista sul mare. Noi ovviamente siamo andati in quello e non abbiamo mangiato per niente bene. Evitatelo se potete … MANIOR DE KERHUEL : c’e’ un unico ristorante nell’arco di 20 km, a Plenour Lanvern. (E’ un Gite de France).
Bello, molto curato … Ma solo la “sogliola alla mugnaia” di Miriam e’ costata 25Euro … Fate voi !!! ? VANNES – Brasserie BLEUE, proprio sotto il Golfe Hotel.
Ci si accede anche direttamente dall’albergo (ma ha ovviamente anche un accesso stradale). Si mangia molto bene e costa il giusto. Noi qui ci siamo fatti anche un piatto di pasta molto buono.
JUILLEY – Ristorante “L’ESTUAIRE” Se pernotterete a “Les Blotteries” sara’ una buon punto per la cena. Si trova a poche centinaia di metri dalla fattoria e offre un rapporto qualita’/prezzo molto buono. Noi ci abbiamo cenato tre volte e ci siamo sempre trovati molto bene. LA CARTA DI CREDITO Abbiamo potuto costatare con piacere che la carta di credito (o il bancomat per i locali) sono molto piu’ utilizzati che da noi. Non solo nei supermercati ma anche nei piccoli negozi i francesi anziche’ i contanti estraggono quasi sempre la tesserina.
Da turisti quindi non avrete nessun problema a pagare quasi dappertutto con la carta di credito. Come sempre fate attenzione alla cifra riportata sullo scontrino prima di firmare la ricevuta …Ma questa regola vale in tutto il mondo. Attenzione ai prelievi di contante via credit card : noi, ingenuamente, ne abbiamo fatti un paio. Le commissioni sono in percentuale all’importo prelevate nell’ordine del 4%. Vi consigliamo di partire da casa con i contati a sufficienza … Conviene !!! VOLARE CON RYAN AIR Abbiamo volato con Ryan Air e prenotando il volo con molti mesi di anticipo siamo riusciti a spendere veramente poco. Al momento della prenotazione fate pero’ attenzione ad una cosa : il totale che vi si presenta sulla pagina web in una delle fasi della prenotazione non include alcuna assicurazione sulla persona ne’ tanto meno sui bagagli. Valutate voi se acquistarla al costo di, piu’ o meno, 40Euro a persona. Tenetene conto nel budget soprattutto se siete una famiglia numerosa. Noi, comunque abbiamo pagato 3 viaggi andata/ritorno con assicurazione circa 230Euro … Comunque un affare !! Fate attenzione anche alla franchigia sul bagaglio. A differenza di molte compagnie aeree di linea, Ryan Air offre una franchigia di 15Kg per il bagaglio in stiva e 10 Kg per il bagaglio a mano (ovviamente per persona pagante).
Badate bene che, soprattutto per il bagaglio da stivare, 15 kg sono decisamente pochi per una vacanza da 15gg.
Noi abbiamo avuto problemi al ritorno quando, una “simpaticcisima“ hostess Ryan a Beauvais non ci ha accettato un extrabagaglio di qualche kg. L’alternativa era il pagamento di un extra da 145Euro … Non abbiamo pagato … Ma rimane un nostro segreto come abbiamo fatto far quadrare… I pesi ? Per il resto … Volate con Ryan Air. Si paga poco ed e’ puntualissima !!! L’AUTO A NOLEGGIO (HERTZ) Sfruttando una convenzione tariffaria on-web direttamente dal sito Ryan Air abbiamo prenotato poco dopo il volo anche l’auto a noleggio in modalita’ prepagata.
Questa opzione consente di usufruire di tariffe piu’ scontate a patto di pagare al momento della prenotazione una buona parte della quota di noleggio (quasi l’80%). Ci sono poi una serie di clausole che consentono di poter rinunciare al noleggio con il rimborso totale della somma prepagata sino ad un tot numero di giorni oppure al pagamento di una penale di alcune decine di euro in prossimita’ della data di mancato arrivo. (con il rimborso della somma rimanente).
Anche qui pero’ c’e’ una piccola fregatura : al momento del noleggio scoprirete che non ci sono polizze assicurative che vi tutelano piu’ di tanto. Se volete una copertura per poter “guidare in serenita’” per tutta la durata della vacanza dovrete sborsare ancora alcune centinaia di euro. Nel nostro caso, la prenotazione prepegata era costata circa 380 Euro, ma alla fine il costo dell’intero noleggio e’ stato di quasi 630Euro. Il vantaggio pero’, cosi’ come il volo, e’ che si pagano le ferie a rate … Auto (un bel pezzo) + volo (tutto) pagati ad Aprile … Tutto cio’ aiuta sicuramente il conto corrente nel dopo-ferie ? PARCHEGGI Non abbiamo mai fatto fatica a trovare parcheggio da nessuna parte. Nelle citta’ piu’ grandi (Caen, Rouen, Quimper, ..), ma anche in qualcuna piu’ piccola (Dinan) abbiamo sempre trovato parcheggi sotterranei comodi e tutto sommato economici. Un consiglio … Quando andate al Mt St Michel, ricordatevi bene dove parcheggiate soprattutto se ci andate la sera. Il parcheggio (enorme, anzi di piu’ …) non e’ illuminato e se non vi ricordate dove avete lasciato l’auto sara’ veramente una tragedia ritrovarla all’uscita al buio.
Non date per scontato questo piccolo dettaglio perche’, vi possiamo garantire, che quando ci si trova dinnanzi al Mt St Michel l’ultimo pensiero e’ quello di guardare dove si parcheggia l’auto. Noi ovviamente abbiamo fatto cosi’ … Ed abbiamo ritrovato l’auto piu’ o meno dopo mezz’ora di ricerca nel parcheggio !!!! I NOSTRI PERNOTTAMENTI Abbiamo sostanzialmente suddiviso i nostri pernottamenti secondo due tipologie : quelli in albergo e quelli nei B&B o Manoir.
Per gli alberghi, cosi’ come abbiamo gia’ descritto nel Diario di Viaggio, una buona proposta economica sono gli hotel della catena Accor (ETAP, Villages Hotel). Noi abbiamo pernottato in entrambi ed offrono al costo di poco meno di 40Euro a notte una camera anche per 3 persone (con il terzo letto a castello).
La colazIone e’ esclusa ma in genere costa sui 4/5 Euro a persona ed e’ a buffet (abbondante). Noi li abbiamo trovati tutto sommato accoglienti e puliti. L’Etap Hotel di Honfleur era persino in centro al paese… Gli altri alberghi che abbiamo utilizzato li abbiamo invece trovati in maniera molto generica su internet ed entrambi ci hanno soddisfatto. Ovviamente costavano di piu’ ma offrivano la colazione inclusa.
Tutt’altra storia invece per il Manoir de Kerhuel : questo e’ decisamente un posto che vale i soldi che costa!! Non fermatevi dinnanzi a qualche decina di euro in piu’ … Risparmiate magari sui gelati, ma concedetevi almeno una notte in questo maniero!!! … Ricordatevi pero’ di non andarci nei week end … Un matrimonio potrebbe essere sempre in agguato a rovinarvi la quiete !!! Infine … Che dire de “Les Blotteries” e de “La Gourmandine” … Sono due posti splendidi, isolati (soprattutto il primo) ma che vi rimarranno nel cuore.
Troverete ambienti molto curati e molto caratteristici, mangerete alla grande (solo nel secondo) e soprattutto incontrerete splendide persone che vi accoglieranno a casa loro come foste a casa vostra … PROVARE PER CREDERE!!! == Se avete gradito il nostro racconto o quantomeno lo ritenete utile per il vostro viaggio, mandateci una mail a : pirovano.Stefano@alice.It Per il formato PDF e l’album fotografico del diario, visita :