Sandokan non abita più qui
Il ritmo della vita frenetico, le strade intasate di traffico, lo smog e il cielo abbagliato dalla bellezza un po’ troppo moderna delle Petronas towers che ricordano piu’ il sogno americano che altro non contribuiscono a quella visione sensuale e tranquilla di un oriente da depliants turistico.Ma appena lasciati i raccordi trafficati che circondano la capitale c’e’ spazio per le immense piantagioni di gomma e per la giungla che si snoda tranquilla ai lati della strada, all’improvviso spariscono i rumori e lo sguardo spazia solo su palme da cocco e su piccoli laghetti ricoperti da fiori di loto, nel raggio di pochi chilometri il cemento lascia spazio a una verde campagna fatta di risaie e di bufali che passeggiano lentamente, di tranquilli vllaggi di pescatori isolati su palafitte dove ci si dedica ad attività artigianali e si seguono i ritmi delle stagioni dedicandosi a celebrazioni antiche come il volo degli aquiloni o la rappresentazione delle ombre cinesi.
E basta alzare gli occhi per perdersi tra stupendi templi cinesi, buddisti, indù o ammirare damascate moschee che riportano la mente le favole delle mille e una notte o passeggiare nei coloratissimi quartieri cinesi e sono sempre stupendi i tramonti che inondano il cielo e delineano ilprofilo di isole lontane e immense le spiagge di sabbia bianca con il mare verde smeraldo che fa da sfondo a paesaggi da cartolina.
E alla sera mentre la voce del muezzin risuona nell’aria calda invitando i fedeli alla preghiera ci si può fermare a contemplare il cielo stellate ed essere felici per qualche istante.