Vienna monaco e la baviera
Domenica 7 Agosto: il tempo sembrava promettere bene e dopo un’abbondante colazione, vestiti in modo un po’ troppo estivo ci siamo diretti verso il centro di Vienna. Siccome saremmo rimasti solo due giorni, abbiamo preso 2 biglietti giornalieri a testa (da Eur.5 ciascuno), con i quali abbiamo potuto usare tutti mezzi. Siamo andati in centro e subito siamo entrati nel Duomo di Santo Stefano, un capolavoro gotico. All’uscita ci siamo accorti di essere arrivati in una città fantasma: non c’era nessuno in giro!! E’ vero che era presto ed era domenica, ma eravamo gli unici a passeggiare per le strade del centro. Al sole si stava bene, ma all’ombra faceva davvero freddo, quindi ci siamo diretti subito al quartiere della Hofburg (dopo qualche problemino con la cartina..). Abbiamo fatto una salto nella Michaelerkirche appena fuori dalla Hofburg, visto i resti romani recentemente scoperti e poi subito all’interno del palazzo imperiale. Abbiamo acquistato la Sisi card, che per Eur. 19,90 permette di entrare (senza coda) anche al castello di Schonbrunn, al museo dell’argenteria e a quello dei mobili, compreso di audioguide gratuite.
Prima tappa al museo dell’argenteria, interessante, ma un po’ pesantino (non finiva più!). Molto più interessante il Museo di Sissi, 6 sale dedicate alla vita di questa imperatrice molto famosa ma anche molto infelice (altro che la storia del film!). Di seguito siamo entrati nelle sale del palazzo imperiale, a me è piaciuto molto, pensare di essere nelle stesse sale di Sissi e Francesco Giuseppe è stato molto emozionante (soprattutto per me che mi sono letta quasi tutte le biografie degli Asburgo!), e poi le audioguide spiegano molto bene senza essere troppo prolisse.
All’uscita il tempo è veramente pessimo, c’è un vento gelido e sembra che stia per piovere. E’ quasi ora di pranzo, ma prima entriamo nella Augustinerkirche, dove sono stati celebrati molto matrimoni imperiali e scendiamo nella Cripta dei Cappuccini (Eur.4.=), dove riposano le spoglie di tutti gli Asburgo…Beh, fa un po’ impressione vedere tutte queste bare…Molto imponente è il monumento per Maria Teresa e il figlio Giuseppe, ma la stanza più particolare è quella riservata a Francesco Giuseppe, Sissi e il figlio suicida Rodolfo, con le bare piene di fiori…Ho toccato la bara di Sissi e mi ha fatto una certa impressione pensare che dopo aver letto tanti libri, visto i film…Alla fine era proprio lì! Siamo usciti e finalmente siamo andati a mangiare…Da Macdonalds…Per il primo pranzo non ci siamo avventurati in un locale austriaco! Il pomeriggio abbiamo cominciato con il museo del mobile (M: Zieglergasse)…Mah, all’inizio non era male, poi però anche questo era un po’ noioso, anche se la ricostruzioni degli interni Biedermeier a me è piaciuta…E poi non è da sottovalutare il fatto che dentro c’era un bel caldino! Usciamo e affrontiamo di nuovo il clima poco estivo e decidiamo che non è il caso di stare all’aperto, quindi ci dirigiamo verso il quartiere dei musei ed entriamo nel Museo di Storia Naturale (Eur.8.=), in un antico e imponente palazzo enorme, di fronte al Museo di Storia dell’arte). Ci sono molteplici stanze e un’infinità di cose da vedere, alla fine dovevamo correre da un posto all’altro perché avevamo poco tempo (sempre più di 2 ore, comunque…). Molto bella la parte dedicata ai pesci e ai rettili (vivi), ai fossili e alle meteoriti (e la piccolissima statua di Venere risalente a 24.000 anni fa)…Però tutti quegli animali imbalsamati facevano un po’ impressione… La stanchezza comincia a farsi sentire, abbiamo camminato tantissimo! Decidiamo di prendere il tram n.1 per farci il famoso giro del Ring di cui abbiamo letto spesso negli altri itinerari…È stato molto riposante e molto caldo! Finalmente si torna in albergo per un doccia e dopo esserci coperti molto bene (con tutto il freddo che abbiamo patito durante il giorno!), siamo tornati in centro…Ma molti locali la domenica sera sono chiusi…Abbiamo camminato MOLTISSIMO e alla fine siamo dovuti entrare in una pizzeria italiana (che triste…Il primo giorno pizzeria e Macdonalds…Ma che viaggiatori siamo???). Beh, la pizza non era nemmeno male, anche se abbiamo pagato un litro di acqua naturale Eur. 4,60, ma sono impazziti??!! Finalmente in albergo, la stanza oltre che pulita era silenziosissima, dava sul cortile interno, non ci sembrava vero, visto il rumore che di solito dobbiamo sopportare a casa.
Lunedì 08 Agosto: tempo pessimo, indossiamo tutto quello che possiamo e ci dirigiamo verso Schnobrunn, residenza imperiale estiva a poche fermate dal nostro albergo. C’è molta coda, ma noi abbiamo la card comprata il giorno prima, ci intrufoliamo e ci fanno passare subito (bisogna però farsela timbrare). Noi abbiamo fatto il tour imperiale che comprendeva 40 stanze, sembrano tante, ma alla fine si fanno in fretta, in effetti visitare solo 20 stanze sembrerebbe piuttosto riduttivo. Alcune cose sono simili a quanto già visto alla Hofburg, ma il palazzo ci piace molto di più della residenza cittadina, ci piacciono soprattutto le stanze orientali volute da Maria Teresa e la bellissima camera da letto. All’uscita facciamo acquisti al bookshop e io mi dimentico di restituire l’audioguida che si mette a suonare (Mauro si offre di riportarla indietro, ma che vergogna..). All’uscita c’è un bel sole, che ci permette di visitare i famosi giardini del palazzo, che sono la parte più bella: sono immensi, ben curati e con aiuole coloratissime. Prendiamo uno dei due viali simmetrici che portano in alto verso la Gloriette, da cui si ha una bella vista della città (c’è anche un bar, ma chissà che prezzi!). Avvistiamo anche qualche scoiattolo per niente impaurito dalle persone, tanti corvi e anatroccoli. Ci riposiamo su una panchina davanti al laghetto e poi scendiamo dall’altro lato. Ci sono moltissimi viali simmetrici pieni di piante e panchine, è proprio un bel posto per riposarsi ( l’ingresso ai giardini è gratuito e non si deve per forza visitare il palazzo per accedervi). Mangiamo un panino al bar dello zoo con un simpatico scoiattolo che ci fa compagnia! Torniamo in città, dove passeggiamo per le vie del centro, che ora sono piene di gente (per fortuna), ci mangiamo un buonissimo gelato da Zanoni ed entriamo in un supermercato a comprare l’acqua. Facciamo un ultimo giro con il tram lungo il ring per entrare nella Votivkirche (però chiusa per restauro) e da ultimo ci dirigiamo verso la Peterkirche. Ormai sono le 17.00, siamo esausti e quindi torniamo in albergo a…Dormire! Direi che era proprio necessario, abbiamo fatto un sonnellino di 2 ore e ci siamo ripresi un pochino. Dopo la doccia usciamo di nuovo e andiamo in un locale nel quartiere del duomo segnalato dalla guida “Beim Czaak”, dove abbiamo mangiato benissimo (io ho preso la famosa Wiener Schnitzel, che viene tradotta in italiano con “cotoletta alla milanese”!!). Qui i piatti sono già comprensivi di contorno e la spesa non è davvero alta, considerando che prendiamo la birra invece che l’acqua minerale (non ci fregano pù!). Finalmente un bel pasto austriaco che ci soddisfa molto! Ci dirigiamo in centro a piedi (la città non è per niente pericolosa), entriamo di nuovo nel Duomo e fa molta impressione vederlo al buio, c’è un’autentica atmosfera gotica. Prendiamo l’ultimo gelato da Zanoni e torniamo in albergo, domani si parte presto per Monaco! A noi Vienna è piaciuta molto, è una città molto elegante, tranquilla, la gente è sempre stata molto cordiale e senza nessun problema a parlare inglese e a dare informazioni. I trasporti sono molto comodi e puntuali (segnano sempre quanto manca all’arrivo del prossimo treno o tram e quali sono le coincidenze) e non abbiamo mai avuto paura, nemmeno la sera tardi…E non abbiamo nemmeno mangiato male! Martedì 09 Agosto: dopo aver saldato il conto dell’albergo (senza nessuna sorpresa), ci siamo diretti verso Monaco. In autostrada non c’è nessuno e in 4 ore arriviamo in città, ma la nostra meta è il campo di concentramento di Dachau, a nord di Monaco. Le indicazioni non sono molto chiare, in più ci sono anche deviazioni, quindi è con una certa fatica che lo troviamo, parcheggiamo in una via laterale ed entriamo. Prendiamo per Eur.3.= l’audioguida, ma la sconsigliamo, dura tantissimo ed è molto prolissa, molto meglio (se si conosce un po’ di tedesco) farne a meno. Il campo non ci è piaciuto moltissimo (io ero già stata a Mauthausen e mi aveva colpito molto di più), è stato tutto ricostruito e di originale c’era ben poco. In ogni caso fa sempre molta impressione essere nel posto in cui sono stati rinchiusi e hanno trovato la morte molti esseri umani (la parte del crematorio e della camere a gas è certamente quella più significativa e raccapricciante).
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Monaco, raggiungiamo in fretta il nostro hotel (“Neuner”), a conduzione familiare, dove ci danno una camera al piano superiore con bella vista sul giardino interno e ancora una volta molto silenziosa…C’è da dire che con gli alberghi siamo stati fortunati. La signora dell’albergo ci illustra come arrivare in centro città (e subito capiamo che la cordialità trovata in Austria non si ripeterà anche in Germania, proprio difficile farle uscire le parole di bocca): dobbiamo prendere un autobus proprio di fronte all’albergo che ci porta alla stazione di Pasing, da dove partono i treni per la città. Ci consiglia la Partner Tageskarte per 3 giorni (Eur. 18,50 in due). E’ una tessera che vale per 5 adulti per la Innerraum (la zona interna della città, nonostante l’albergo sia fuori rimane all’interno di questa zona). Ci dice che la possiamo fare sull’autobus, infatti troviamo la macchinetta automatica per i biglietti con cui si può pagare anche con carta di credito (come sono evoluti!), peccato che scopriamo che per carta di credito non intendono le normali carte, ma la carta con circuito Maestro, che io ho lasciato a casa pensando che non mi sarebbe servita. Durante la nostra permanenza a Monaco abbiamo veramente fatto fatica a usare la carta di credito (non ci è mai successo da nessun altra parte). Provo a chiedere all’autista in inglese, ma non è per niente disponibile, allora estraggo la carta del mio “fantastico” tedesco e l’autista pare essere molto sorpreso (io pure) e mi spiega che per pagare con le banconote devo aspettare di arrivare a Pasing. Pasing è una stazione piena di gente e a fatica riusciamo a fare il biglietto (bisogna mettere l’importo esatto, non dà resto, ma per fortuna c’è una macchinetta che cambia i soldi). Anche capire quale sia il treno giusto non è molto semplice: infatti qui non passa la metropolitana (U-bahn), ma dei modernissimi treni cittadini (S-bahn). In pratica per arrivare in centro (Marienplatz) vanno bene quasi tutti, basta non sbagliare direzione! Finalmente arriviamo in centro e niente ci aveva preparato a quello che abbiamo visto salendo le scale della stazione: una bellissima piazza su cui si aprono chiese e palazzi spettacolari in ogni direzione! C’è tantissima gente ed è davvero così diverso dalla tranquilla Vienna che avevamo lasciato da poche ore! Siamo entrati nella Frauenkirche (il duomo gotico), le cui due cupole sono ben visibili da tutti i punti della piazza, anche perché per legge non si possono costruire nuovi monumenti che ne impediscono la vista e nella Peterkirche, prima di dirigerci verso il Viktualienmarkt, un mercato tutto verde che vende cibi e manufatti tipici bavaresi. C’è anche qui tantissima gente seduta ai bar all’aperto che beve birra e mangia wurstel, ci accorgiamo che è vero quello che si dice di questa città, che è molto viva e godereccia. Nonostante l’ora decidiamo di seguire l’usanza tedesca di cenare presto e ci sediamo a uno dei tavolini all’aperto, dove una cameriera in tipici vestiti bavaresi è tanto gentile da portarci un menu in inglese. Io mangio un buonissimo gulasch e Mauro ancora carne (cominciamo a essere stufi di carne, ma ne dovremo mangiare ancora tanta!!). Dopo cena torniamo in albergo e ci prepariamo per il giorno seguente, per lo zoo! Mercoledì 10 Agosto: ci dirigiamo subito verso lo zoo con la metropolitana (che non è così nuova e moderna come la S-bahn) e dopo aver attraversato il ponte sull’Isar entriamo nello zoo, dove non ci sono veri e propri recinti, ma dei grandi prati dove hanno ricostruito l’habitat degli animali, spesso con un piccolo torrente lungo il perimetro per evitare che scappino. All’ingresso ci sono delle caprette e un capriolo che si lasciano tranquillamente accarezzare. Ci sono anche delle serre tropicali dove convivono diverse specie di uccelli e pappagalli lasciati liberi. Il parco è veramente molto grande, con molti bar e possibilità di fare picnic, ci è piaciuto molto e abbiamo scattato moltissime foto (le giraffe poi erano particolarmente belle e fotogeniche, ma mi sono piaciuti tanto anche i lupi). Il pomeriggio siamo andati all’Englischer garten, un parco cittadino immenso (con molti nudisti!); non ci siamo avventurati oltre perché la passeggiata allo zoo ci aveva distrutto, comunque l’idea di avere un parco del genere dentro la città è molto bella, si dovrebbe imitare. Torniamo in centro passando per la Asamkirche, una chiesa barocca molto particolare.
Dopo una rapida doccia in albergo siamo tornati per cena in centro. Siamo scesi a Karlsplatz e ci siamo diretti a piedi verso Marienplatz, entrando nei vari negozietti lungo via, abbiamo visitato la Michaelskirche, dove c’è la tomba di Ludwig II e siamo entrati nel grande magazzino Kaufhaus (una specie di Rinascente). Per cena purtroppo siamo stati in un locale consigliato dalla guida dove abbiamo trovato un cafone incredibile! Il locale si chiama “Nurnberger Bratwurst Glockl am Dom”. Gli abbiamo chiesto se ci poteva spiegare un piatto del menu e lui, scortese ha risposto di no, l’ha comunque ordinato (noi volevamo solo spiegazioni) e ce ne ha portato solo uno!! (Alla fine non era altro che un wurstel neppure buono). Abbiamo mangiato in fretta e ce ne siamo andati ripromettendoci di sconsigliarlo a chiunque! La sera pensavamo ci fosse molta gente, invece ce n’era molta meno che di giorno, il mercato era chiuso, ma in compenso c’erano molti artisti di strada (cantanti, violinisti, etc.)..Proprio mentre ascoltavamo due cantanti davanti al Kaufhaus abbiamo visto un topolino aggirarsi all’interno delle sale ormai spente (molto simpatico da vedersi, ma se si considera che vendono anche frutta e verdura…Poco igienico). Dopo aver scattato qualche foto notturna (ed essere stati avvicinati da un ubriaco) abbiamo preferito tornare in albergo, anche se a Pasing abbiamo aspettato il pullman per 20 minuti (non molto tranquillamente).
Giovedì 11 Agosto: lasciamo l’albergo al mattino e subito si presenta il problema del conto, non accettano la carta di credito, anzi la signora è molto indispettita dal fatto che io voglia pagare con la carta dopo aver scritto che avrei pagato in contanti!! Non c’è bisogno di scaldarsi tanto, paghiamo in contanti e ce ne andiamo (manco ci saluta!). Ora abbiamo bisogno di prelevare contanti, cerchiamo una banca (l’abbiamo già fatto a Londra e Innsbruck), ma sorpresa! Nessuno ci vuole dare i contanti (non vogliamo prelevare allo sportello automatico) e ci trattano pure come pezzetti (cominciamo a essere stufi di questa città). Finalmente capiamo che l’unica banca che fa questo servizio è la City Bank, per fortuna appena fuori dal centro. Qui sono gentili e possiamo finalmente prelevare (è la quinta banca in cui entriamo). Risolto il problema dei soldi decidiamo di raggiungere il castello di Nymphenburg, la residenza estiva dei Wittelsbach, i re bavaresi, ma la linea del tram che ci serve è stata soppressa. Ripieghiamo sulla Residenz, ma anche qui ci siamo problemi (riusciamo almeno a entrare nella Theatinerkirche di fronte). Forse è necessaria una sosta per mangiare e decidere il da farsi, entriamo in un Macdonald’s (in modo da evitare sorprese) ma la giornata si dimostra sempre poco simpatica, visto che mi sono rovesciata addosso la coca cola!!. L’umore non è dei migliori, ma vogliamo proprio vedere Nymphenburg, quindi ci riproviamo, riusciamo a prendere un bus alternativo e lo troviamo! L’ingresso cumulativo costa circa Eur, 10.= audioguida esclusa (Eur. 2,50). L’interno del palazzo non è molto interessante, mentre il parco immenso è bellissimo, molto ampio (per girarlo abbiamo dovuto consultare la cartina della città!). Sparsi in questo “giardino”, disposti simmetricamente, ci sono dei padiglioni (Amalienburg: casotto da caccia, in pesante rococò; Badenburg: i bagni e la piscina riscaldata; Pagodenburg: per ricevere gli ospiti e la Magdalenenkaluse: una cappella in una grotta, in cui si devono infilare i piedi-con le scarpe-in pantofolone enormi per non rovinare il pavimento di legno: attenzione a non scivolare!!. Per fare il giro del parco senza fermarsi un attimo a godere dello splendido paesaggio e visitando i padiglioni molto in fretta ci abbiamo impiegato più di un’ora, questo dimostra quanto sia grande, pareva quasi di essere in un bosco più che in un giardino privato!! Incluso nel biglietto c’è anche la visita al museo delle carrozze, molto interessante (le carrozze poi sono decorate in modo spettacolari, soprattutto quelle di Ludwig).
Scopriamo che la residenza è vicino al nostro albergo, quindi con un po’ di fortuna riusciamo a tornarci senza camminare troppo e prendendo i mezzi giusti Recuperiamo la macchina e ci dirigiamo verso Fussen, ultima tappa del nostro viaggio dove potremo ammirare i castelli da fiaba di Ludwig.
Monaco non ci è piaciuta molta, proprio perché le persone non sono state minimamente cordiali, nonostante l’enorme flusso di turisti, Vienna ci è piaciuta molto di più e abbiamo avuto la sensazione che fosse più sicura.
Partiamo per Fussen prima di cena, convinti di impiegarci appena un’oretta, invece ci abbiamo messo due ore e siamo riusciti a perderci (sempre perché “qualcuno” doveva stampare le cartine da Mappy, ma non l’ha fatto…). Il paesaggio è davvero molto bello: distese di campi verdissimi, mucche che pascolano placidamente, pinete e laghetti e da lontano cominciano a scorgersi i due magnifici castelli: Neuschweinstein e Hoheschwangau.
Arriviamo a Schwangau (a 5 km da Fussen) e troviamo subito il nostro albergo “Weinbauer”, esternamente molto caratteristico. Sono tutti molto cortesi e simpatici (altro che Monaco) e saliamo in stanza: è molto grande e ha una meravigliosa vista su Neuschweinstein! Che meraviglia!! (L’avevo chiesto in fase di prenotazione, c’è un supplemento, ma ne vale la pena, anche perché le camere “con vista” danno sui prati e non sulla strada principale, quindi sono meno rumorose).
La sera decidiamo di mangiare in albergo, finalmente un posto dove si mangia bene, senza bisogno di prendere mezzi o di camminare chilometri! Al ritorno in camera c’è una bellissima sorpresa: il castello è illuminato ed è molto suggestivo.
Venerdì 12 Agosto: al mattino andiamo subito al Ticket center dei castelli, sono solo un paio di chilometri, ma li facciamo in macchina (parcheggio Eur. 4 per tutto il giorno). Sono organizzati molto bene, ci sono molti sportelli con ingressi differenziati, io avevo prenotato in Internet (pagando un bel po’ la prenotazione), ma è alta stagione e non mi sono fidata: non avevo voglia di fare code e di entrare chissà a che ora. Infatti ci danno subito i biglietti con un numero di ingresso assolutamente da rispettare (anche perché l’ora che indicano sul biglietto è precisa al minuto). Gironzoliamo in attesa di entrare nel primo e meno famoso castello, e finalmente è il nostro turno. Ci danno le audioguide, che vengono azionate da un addetto che fa il giro con noi: quando finisce la descrizione si passa in un’altra sala e il tizio chiude le porte, non si può gironzolare. In questo modo Il tempo della visita è uguale per tutti, in questo modo riesco a rispettare gli orari e a fare entrare tutti. Il castello è molto bello, ha una vista splendida sulla zona circostante e sull’Alpensee, un laghetto suggestivo, dove Ludwig amava nuotare (in questo castello ha praticamente trascorso l’infanzia).
Al termine abbiamo meno di un’ora per raggiungere il famosissimo castello delle fiabe, decidiamo di andare a piedi (ormai siamo superallenati). I tempi segnati (dicono 40’) sono eccessivi, ci si impiega la metà del tempo e la strada non è particolarmente ripida (in ogni caso si va più veloce dei cavalli…Poverini, fanno una pena!).
Dopo una curva ecco che si svela maestoso e incredibile il capolavoro di Ludwig: sono emozionantissima, sono anni che desidero vederlo e ora sono qui! Entriamo quasi subito e anche gli interni sono spettacolari, molto particolari…Questo re era veramente un creativo!! Vediamo cose da non credere…E pensare che alla fine ha aspettato tanto per viverci solo 6 mesi (poi è stato dichiarato pazzo e portato in un altro castello, morendo annegato il giorno dopo in circostanze misteriose).
All’uscita decidiamo di andare sul Marienbrucke, ma non pensavamo che fosse tanto lontano e la strada così ripida. Sul ponte c’è moltissima gente e la struttura non mi sembra tanto affidabile (è il legno e in ferro e il pavimento traballa), diciamo che sono terrorizzata, lo strapiombo è molto alto: dopo le foto di rito (si ha una vista bellissima del castello) sono ben felice di scendere! Al ritorno decidiamo per una strada alternativa che scende nella gola di Pollat e segue il torrente: non c’è nessuno, siamo completamente immersi in questa natura fatta di boschi fantastici. Questo nostro viaggio culturale si sta trasformando in una vera e propria vacanza in montagna.
Camminiamo moltissimo e ci ritroviamo al parcheggio (non abbiamo però ancora mangiato). Troviamo un piccolo negozio natalizio, una delle nostre passioni e comperiamo addobbi: ci piace prendere addobbi natalizi in tutti i posti in cui siamo e qui sono davvero belli, nonostante la stagione non sia molto consona! Finalmente torniamo in albergo ed entriamo nel supermercatino di fronte per comprare da mangiare (faremo sempre così, un bel risparmio e poi mangiarlo sul nostro terrazzo attrezzato di sedie e ombrelloni con vista sul castello è fantastico). Il pomeriggio andiamo sulle sponde del lago Forggensee a prendere il sole: l’acqua è veramente gelata (noi abitiamo sul lago, quindi dovremmo essere abituati) ma qui è proprio freddissima! Alcuni bambini temerari fanno il bagno (ma come fanno?), anche perché l’acqua è calmissima, quindi non ci sono pericoli.
Ci rilassiamo tanto, questo posto comincia davvero a piacerci. La sera mangiamo di nuovo in albergo e ce ne andiamo a dormire con le galline (in effetti un po’ ci vergogniamo!).
Sabato 13 Agosto: dovrebbe essere l’ultimo giorno, ma all’ultimo decidiamo di restare ancora una notte, anche per evitare il traffico del rientro. Purtroppo piove, il castello è immerso nella nebbia (che atmosfera!), noi decidiamo di vedere i paesini vicini. Andiamo a Schongau dove non troviamo niente di interessante, a parte un negozio dedicato al the, in cui non si può non entrare. Alla fine ci spingiamo nei dintorni di Linderhof, un altro palazzo di Ludwig, non avevamo intenzione di vederlo, ma la brutta giornata è un’ottima occasione per andarci. Il costo è di circa Eur.7 a testa, anche qui abbiamo il nostro numero e aspettiamo. Linderhof era un casotto di caccia, non è molto grande, ma è un vero e proprio gioiello rococò, è spettacolare lo sfarzo e il lusso di cui Ludwig si era circondato (tutto ricoperto d’oro). Abbiamo una guida italiana che ci illustra le cose più importanti e ci racconta qualche aneddoto. All’uscita ci dirigiamo verso la grotta di Venere, una grotta artificiale con un laghetto dove Ludwig amava ascoltare le opere di Wagner, compositore amatissimo dal re e non molto benvisto dai sudditi. Ormai la fantasia di questo re non ci stupisce più! Non percorriamo tutto il parco (anche perché ci ricordiamo di quanto erano grandi gli altri visitati), prendiamo la macchina e torniamo a casa: piccolo problema di benzina…Qui c’è una penuria incredibile di benzinai e quei 2 che troviamo ovviamente non accettano carte di credito (siamo sempre in Germania, il problema è comune!). Per caso entriamo a Oberammergau, per cercare il benzinaio, e rimaniamo affascinati da questo paese, peccato non fermarsi a visitarlo! Finalmente a pochi km dall’albergo troviamo un benzinaio con la carta di credito e tiriamo un respiro di sollievo! CI dirigiamo verso Fussen, una cittadina molto vivace, con un centro pieno di negozietti (ormai chiusi, nonostante l’enorme afflusso di turisti) che ha un proprio castello (messo in ombra dalla presenza dei ben più famosi castelli di Ludwig, che però sono a 5 km da qui). C’è una festa in piazza dove tutti bevono dei grossi pintali di birra, ma non ci scandalizziamo più! Decidiamo di fermarci a mangiare in un locale che ci ispira e devo dire che abbiamo fatto bene, il gulasch era ottimo, anche il servizio (parlavano italiano!) e l’interno era molto particolare. Gironzoliamo ancora un po’ e poi a nanna! Domenica 14 agosto: mentre le autostrade cominciano a intasarsi, noi ci avviamo a piedi verso Hohenschwangau per comprare qualche souvenir. Sono 2 km, ma la strada corre in mezzo ai campi, c’è un silenzio assoluto e ovviamente sempre il castello ben visibile, quindi non sentiamo la fatica e abbiamo l’impressione di metterci proprio poco. Arriviamo fino all’Alpensee e lì prendiamo un pedalò (non ci siamo fatti mancare niente!), io sono un po’ titubante, ho paura di cadere nelle acque gelide e scure del lago, ma salgo lo stesso. Ci allontaniamo da riva ed è un vero paradiso, siamo da soli e circondati unicamente dai suoni della natura: peccato dover scendere dopo solo mezz’ora (ma intanto si è riempito, quindi non è più così silenzioso).
Compriamo dei ricordini e torniamo in albergo, il sole purtroppo è scomparso e di nuovo arrivano i nuvoloni! Il pomeriggio Mauro decide di andare a Murnau, un posto che non mi è piaciuto per niente, non riuscivamo nemmeno a trovare il centro e poi non c’era anima viva…Allora propongo di tornare a Oberammergau e la scelta si è rivelata migliore della precedente, infatti oltre alle bellissime decorazioni delle case c’è uno SPETTACOLARE negozio natalizio, pieno fino all’inverosimile di cose che qui in Italia non avevamo mai visto e ovviamente l’abbiamo svaligiato (ma non eravamo gli unici!).
Di altro non c’è molto, quindi andiamo a mangiare (Hotel Alte Post) e qui ci siamo fatti in assoluto la cena più buona e ricca della vacanza (pagando Eur. 30.= in due!), c’era tantissima carne e verdure, non siamo nemmeno riusciti a finire tutto! Anche l’ultima sera è finita, ci dispiace un po’ partire, questi posti ci hanno conquistato! Lunedì 15 Agosto: in un Ferragosto terribilmente freddo (8 gradi) ci avviamo verso casa (questa volta passando dal Brennero e pagando il pedaggio del ponte, Eur. 8.=)e in 4 ore arriviamo Abbiamo veramente fatto bene a tornare un giorno dopo, le strade erano deserte.
A casa troviamo una temperatura di 25 gradi (non molti per il periodo, è vero, ma sempre molti di più di quelli a quali eravamo abituati!);è stato bello tornare nell’estate, avere caldo e toglierci tutti i vari strati di abbigliamento per rimanere a maniche corte! (Mauro non ricordava più di avere delle braccia!!).
Nel complesso una bellissima vacanza, che ci ha soddisfatti totalmente per il mix di cultura e natura…E soprattutto una splendida Baviera in cui torneremo sicuramente!!