Nosy Be e le altre Nosy
Come prima meta ci ha portato a Nosy Komba, l’isola dei Lemuri (simpatiche scimmiette dagli occhi grandi) dove abbiamo visto anche i camaleonti e un boa. Nel villaggio di quest’isola è anche possibile acquistare oggetti di artigianato locale, soprattutto tovaglie ricamate a mano e manufatti in legno. Anche qui è consigliabile contrattare un po’ sul prezzo, ma in ogni caso gli abitanti non sono mai invadenti e se si vuole solo osservare o se una cosa non interessa non insistono oltre misura. Subito dopo abbiamo proseguito per Nosy Tanikely che ha dei fondali bellissimi e facili da esplorare anche per chi fa solo snorkelling come noi. Nel frattempo la sorella della guida ci ha preparato un succulento pranzo con grigliata di pesce, aragosta, gamberi, granchio e riso al cocco, il tutto completato da un ottimo rhum locale aromatizzato con cannella, vaniglia e altre spezie dell’isola.
L’escursione più bella però è stata quella a Nosy Iranja, due piccole isole unite da una lingua di sabbia fine e bianchissima, il mare dai riflessi stupendi, abitanti gentilissimi e tanta tranquillità. Anche qui la guida ci ha deliziato con una grigliata ancora più ricca di quella precedente, sotto lo sguardo un po’ invidioso di coloro che, non essendosi fidati dei beach boys, si dovevano accontentare di snacks e piatti freddi.
Abbiamo fatto anche escursioni di mezza giornata all’isola disabitata Nosy Fanihy, particolare per le sue dune di conchiglie e corallo riportato dal mare e al Mont Passot per ammirare un tramonto diverso dal solito, con il sole che si riflette sia sul mare che sui laghetti vulcanici che caratterizzano l’isola. Per chi poi vuole rendersi conto di come vivono gli abitanti locali consigliamo anche l’escursione all’interno dell’isola con la visita di Hell Ville. La povertà che si vede purtroppo è tanta, ma è vissuta con molta dignità.
Se pensate di andare a Nosy Be, portate con voi indumenti che non usate più compresi zainetti, materiale scolastico, ma anche cosmetici o prodotti per l’igiene personale, sono molto attratti dai prodotti “Made in Italy”. Non fate la carità, ma piuttosto barattate quanto portato con quello che vi propongono loro (piccoli oggetti o essenze e spezie) e se volete dare soldi comprate comunque qualcosa (le magliette locali sono molto belle) o dateli come mancia per qualche servizio che avete apprezzato in particolare a quelli che lavorano nel Ventaclub, che sono davvero tanti.
Un ultimo appunto riguardo alle zanzare. Al Villaggio fanno costantemente la disinfestazione per cui non ce ne sono tante, ma anche fuori, forse per via della stagione che ad agosto è secca, non erano molte (ce ne sono più da noi in estate!). Noi comunque la profilassi l’abbiamo fatta per sicurezza, anche perché il Lariam lo tolleriamo senza problemi.
Consigliamo quindi vivamente di andare a Nosy Be e di soggiornare al Ventaclub che è sicuramente la struttura migliore dell’isola, ma comunque di non rinchiudersi nel villaggio e di fare almeno alcune delle molte escursioni nei dintorni affidandosi senza timori anche ai beach boys che trovate ai margini della spiaggia del villaggio.
Rita e Max