Azzorre indimenticabili
Il 30/7 siamo arrivati via Lisbona a Ponta Delgada, capitale dell’isola più grande, San Miguel, che è anche la più bella. All’aeroporto ci aspettava Luis della ormai celebre Casa da Falesia (www.Virtualazores.Com/casadafalesia) di Mosteiros, presso la quale abbiamo passato quattro splendidi giorni: 75 euro al giorno per un appartamento con due camere da letto, bagno, cucina ben attrezzata, patio, uso della piscina comune, vista impareggiabile sui faraglioni, giardino pieno di fiori, possibilità di attingere all’orto biologico. Inoltre ci ha affittato l’automobile al prezzo di 30 euro al giorno (chilometraggio illimitato). Dopo un rilassante bagno in piscina, siamo andati a cena da Barbosa (a due passi dalla piazza principale di Mosteiros): pesce freschissimo cucinato in modo semplice ma saporito, spesa meno di 50 euro (in quattro: tutti i prezzi sono indicati per il nostro gruppetto).
Il giorno seguente abbiamo iniziato la visita dell’isola: prima a Caldeira Velha, con bagno nella piscina naturale (con cascata) di acqua calda. Poi la salita in auto al bordo della meravigliosa Lagoa do Fogo: il cratere di un vulcano spento, ora verdeggiante, nel fondo del quale si trova uno grande lago incontaminato. Con una discesa di 15-20 minuti, si arriva al lago… Segue bagno rinfrescante in un posto indimenticabile.
L’1/8, dopo una rapida visita a Ponta Delgada (che non è imperdibile), siamo andati alla Lagoa das Furnas: giro per le caldeiras (pozze di acqua bollente e sbuffi impressionanti), pranzo con il famoso cocido (carne mista cotta nelle caldeiras per 5 ore) al ristorante dell’hotel Terra Nostra (83 euro, il prezzo più caro di tutto il viaggio), visita del giardino botanico, bagno nella piscina termale del giardino.
Il 2/8 abbiamo fatto un trekking di circa 4 ore intorno alla Lagoa de Sete Cidades (il più grande dei crateri dell’isola): il sentiero attraversa in più punti la foresta subtropicale che ricopre ancora una parte dell’isola, in mezzo a cespugli di ortensie, felci gigantesche, palme e tutta una vegetazione per noi inconsueta, ma senza alcun pericolo. Prima di cena, siamo ancora andati a Ponta da Ferraria (vicino a Ginetes), dove si fa il bagno nei pressi di una sorgente bollente. Però occorre andarci all’ora giusta, e cioè quando l’alta marea mescola l’acqua di mare a quella della sorgente, che altrimenti può causare anche ustioni…
Il giorno seguente, prima di lasciare veramente a malincuore la casa di Luis e Amorita, abbiamo scoperto un po’ per caso ancora un posto splendido: la Lagoa do Canario, con il suo miradouro e le nascentes. Poi via con l’aereo verso l’isola di Faial. Qui abbiamo soggiornato nel capoluogo Horta, nella casa di Salomè Medeiros ): due camere ciascuna con bagno per un totale di 50 euro al giorno, a 15 minuti a piedi dal centro. Cena nel locale-simbolo della città, l’imperdibile Cafè Peter, luogo di passaggio di tutti coloro che in barca a vela attraversano l’Atlantico: si mangia benissimo (bisogna solo non avere troppa fretta…) pesce e carne spendendo 10-12 euro a testa.
Il 4/8 abbiamo raggiunto (con un traghetto solo pedonale di mezz’oretta) la vicina isola di Pico, famosa per la montagna (vulcano spento) di oltre 2.300 metri che domina il paesaggio. Affittando l’auto (circa 43 euro per la giornata) ci siamo avvicinati al monte, raggiungendo (non senza peripezie) quota 1200, da cui parte un sentiero (ripido ma non pericoloso e molto evidente), con il quale si arriva in cima in circa 3 ore. Noi abbiamo fatto solo metà del cammino perché abbiamo trovato il sentiero molto tardi, ma comunque la vista era splendida. Per non commettere il nostro sbaglio, occorre partire un po’ presto, seguire le indicazioni (scarse) per Montahna do Pico, qualche km prima di questa località si troverà l’imboccatura del sentiero; forse la via migliore (tutta asfaltata) è risalire da S. Mateus (costa sud dell’isola), senza aver paura di chiedere più volte ai contadini.
Il giorno successivo è stato dedicato alla visita di Faial: prima la grandissima Caldeira che è al centro dell’isola (2 km di diametro, 400 m di profondità), della quale abbiamo fatto il giro a piedi in circa 2 ore (ma attenzione a non perdere il sentiero in prossimità della montagnola con le antenne, se fate il giro in senso antiorario). Nel pomeriggio il vulcano di Capelinhos: si tratta del risultato di una eruzione sottomarina avvenuta nel 1957, per cui il paesaggio è veramente lunare e per di più a strapiombo sull’oceano: consigliamo davvero di visitare a fondo il posto e di arrivare al punto più alto, da cui la vista è impressionante.
Il 6/8 è stato dedicato alla gita in barca per vedere balene e delfini, con i simpatici ragazzi di Norberto Diver (sul porto di Horta). Il costo non è indifferente (50 euro a testa per tre ore abbondanti di escursione), ma a Faial o a Pico il risultato, se non garantito, è comunque molto probabile (e comunque è meglio provare qui che nelle altre isole). Noi abbiamo visto abbastanza da vicino 4 balene in momenti successivi, oltre ad una quantità incredibile di delfini che danzavano intorno alla nostra barca. Nel pomeriggio, relax a Porto Pim, antico luogo di lavorazione delle balene (la cui caccia era molto fiorente sull’isola) ed ora tranquilla spiaggia per famiglie.
Il giorno seguente siamo volati a Terceira, considerata “il luna park delle Azzorre”, per la grande quantità di feste popolari durante tutta l’estate. Abbiamo noleggiato l’auto a 100 euro per tre giorni. Abbiamo soggiornato nell’accoglientissima Rural Salga di Fatima e Jean Claude (www.Ruralsalga.Com): 90 euro al giorno per un appartamentino di due stanze da letto, bagno, cucina (tutte piccolissime ma arredate con estrema cura e buon gusto), compresa la prima colazione (con marmellate artigianali), la piscinetta e la possibilità di usare le molte accoglienti stanze comuni arredate in modo fantasioso. Nel pomeriggio, visitando Praia da Vitoria ci siamo imbattuti in una spettacolare fiera gastronomica, con ristoranti dell’isola e di tutto il Portogallo.
L’8/8 abbiamo visitato la capitale dell’isola, Angra do Heroismo, che dal punto di vista architettonico è certamente la città più interessante delle Azzorre. Nel pomeriggio, relax nella ‘piscina naturale’ nel mare vicino a casa nostra: se vi dicono che alle Azzorre non si fa il bagno perché l’acqua è troppo fredda, non credeteci! Il giorno successivo, dopo una gita nel cuore verde dell’isola (che comunque è meno spettacolare delle altre), abbiamo partecipato alla taurada a corda, un gioco incruento che si tiene in ogni paesino dell’isola (cercate l’elenco degli appuntamenti presso gli uffici del turismo): il toro, con le corna chiuse in scatolette di ottone e legato al collo da una corda trattenuta da cinque abili personaggi in costume, scorrazza per le vie del paese, dove i giovani più audaci gli danzano intorno non senza rischi… Noi abbiamo partecipato tenendoci a distanza di sicurezza! Il 10/8, mattina in spiaggia e poi volo a Lisbona, con tanta voglia di ritornare, magari inserendo Madeira nel prossimo itinerario. Tre informazioni conclusive: è prudente prenotare in anticipo l’automobile, perché altrimenti c’è il rischio di restare a piedi e girare con altri mezzi sarebbe penalizzante. Se amate il trekkking, sappiate che i sentieri segnati sono praticamente inesistenti, e anche le indicazioni presenti sulle cartine turistiche sono molto discutibili: dovete fare affidamento sul vostro senso dell’orientamento, anche se il pericolo di perdersi è comunque molto basso. I quattro voli aerei interni (con la compagnia SATA) sono costati complessivamente 332 euro a persona (bisogna poi aggiungere il volo per/da Lisbona).
Buon viaggio alle Azzorre! Tiziana, Bruna, Enrico, Ugo