Honduras diverso

Honduras ,Roatan, Roatan ,Honduras!!!!!!Scelgo questa volta di fare un viaggio diverso perchè Honduras va un po’ oltre.IL mio arrivo è su Roatan, però mi fermerò solo per una notte;il tempo di salutare gli amici di sempre ed il giorno dopo riparto per Guanaja, splendida isola dove il tempo è da sempre fermo allo stesso punto, dove le cose non cambiano mai, oso dire per fortuna;le mie spiagge deserte sono sempre lì ad aspettarmi, nessuno ha edificato nulla, le palme sempre allo stesso posto per creare un po’ d’ombra ristoratrice e poi chilometri di blu ed azzurro che ti sfondano la pupilla e ti riempono di ossigeno:il piccolo resort del mio amico Bo Bush mi aspetta;alle 8 di sera ho già cenato e vado nel mio piccolo bungalow ad aspettare il silenzio e la stellata piu spettacolare che da tempo non vedevo;le mie aspettative non sono state deluse.

Peccato ripartire ma devo continuare il mio viaggio e così dopo due giorni di relax assoluto volo verso La Ceiba e con una macchina comincio la risalita verso Copan:sì è vero l’ho già vista, però ogni volta c’è un particolare nuovo di questo angolo di mondo che affonda le sue radici nei secoli passati;le rovine maya questa volta decido di godermele dall’alto, in uno splendido giardino della bellissima “hacienda San Lucas”:sorseggio il mio aperitivo su una sdraio di fronte al parco archeologico e aspetto il tramonto rosso e forte che lascia poco dopo posto alle candele sui tavoli di questo luogo incredibile, dove le donne vestite dalla tradizione macinano il mais a mano, cuociono le tortillas sulla pietra ed il fuoco e servono una cena deliziosa e suggestiva:non vorrei più andarmene perchè la pace che si respira è profonda ed ancora si può sentire il rumore dettagliato delle vettovaglie e dei passi delle cameriere.

La mia rotta continua verso i villaggi Lenca, etnia ancora presente in Honduras e diretta discendente dei Maya:il loro artigianato è realizzato in ceramica dai colori forti e decisi, dove predominano le forme geometriche:in questi piccoli pueblos è ancora possibile vedere le donne realizzare queste opere d’arte con le proprie mani e respirare l’atmosfera del quotidiano, delle spezie della cucina che si mescolano agli odori della campagna ed alle voci della strada.Da quì riparto lasciando un pezzo d’anima perchè i volti di questa gente così forti e segnati dal tempo mi catturano e non vorrei più fermare la ia macchina fotografica;scendo da queste mantagne e lungo strade a volte non proprio comode raggiungo la bahia di Tela;sono ancora sulla parte del caribe, questa volta per conoscere i Garifuna ed ascoltare la loro storia che ha radici africane;i suoni della punta non possono fare a meno di riportarci proprio lì così come i movimenti sensuali e concitati della punta,antico ballo che racconta le loro vicissitudini e la loro voglia di vita.Gli ultimi giorni decido di trascorrerli a La Ceiba, però mi spingo un po’ fuori città e alloggio al Pico Bonito Lodge, un eco resort immerso in un parco fantastico dove il comfort e l’attenzione sono al primo posto;la natura fa il resto con piscine naturali di acqua fresca e corrente, itinerari attraverso una giungla fitta ed umida dove fiori e piante si aggrovigliano e creano dei veri muri impenetrabili e dove con un po’ di fortuna, soprattutto se siete mattinieri, potrete avvistare tucani, pappagalli, boa, scimmie ed una infinità di insetti dalle forme più strane.

Ritorno a Roatan e volo poi verso Tegucigalpa la capitale del paese dove coloniale e moderno si fondono in un intreccio di saliscendi di strade;questa volta però la mia destinazione è sempre centro America:Costa Rica, ma questa è un’altra storia.