Da lisbona all’estremo ovest
All’arrivo un caldo boia con alto tasso di umidità, meglio andarci in primavera o autunno. Residence prenotato su internet per un giorno: quartiere di lucciole e sexi shop, con appostamenti giusto sotto il portone,che fortuna! La via, giusto per evitarla, è gomes freire parte alta. In compenso il residence (Joao XXI) ha l’aria condizionata, la via è relativamente silenziosa la notte e la stanza presenta pulizia approssimativa…La colazione pure.
E’ in compenso vicino al parco edoardo VII con le serre tropicali e non, interessante sistema di riscaldamento della serra tropicale detta “estufa calda”. Da lì si raggiunge in cinque minuti a piedi il Museu Gubelkian che possiede sculture di rodin e quadri di molti impressionisti estorti durante la rivoluzione russa al museo Hermitage. Da non perdere la collezione di gioielli disegnati e realizzati da Lalique, veramente notevole. Nel parco-giardino del museo il padiglione dedicato all’arte moderna, da visitare.
La metropolitana è oltre che un efficace e comodo mezzo di trasporto per tutti i quartieri della città anche una galleria di “mosaici” su azulejos.
Suggestiva la passeggiata a piedi nello storico quartiere di alfama, in alternativa si prende il tram giallo su rotaie ( i locali ci si attaccano in corsa all’esterno); sono viuzze strette sempre in ripida salita ma fiancheggiate dalle tipiche case rivestite interamente di azulejos,si può ammirare la cattedrale e la citta vecchia dai “miradores” che ogni tanto si aprono sulle piazzette tanto carine e con dei chioschi in legno dove si cucinano sardine e verdure alla brace a tutte le ore (qui mangiano sempre…). Sempre a piedi si visita l’adiacente quartiere della Baixa dove si può “ammirare” la casa dos bicos con la facciata interamente rivestita di sporgenze “a becco”. Il centro, posto tra Rossio e Baixa-Chiado, ha ampie vie bianche con negozi e ristorantini con veranda all’aperto dove si cucinano crostacei e molluschi e l’immancabile bacalhau; altra tipicità sono caragoles e caracoletas (lumache e lumaconi), molto buoni alla griglia indi in salsa di burro limone e pepe, indigeribili ma irrinunciabili .
Dalla stazione metro di Rossio si raggiunge la stazione dei treni per la vicina cittadina storico-medioevale di Sintra, che vale una visita di un giorno intero: il clima è fresco, si passeggia lungo le strette stradine caratteristiche ammirando il palazzo municipale, i parchi magnifici in stile arabeggiante così come le ville principali, e principesche, con facciate barocche e minareti e torri e campanili. Da lì l’autobus raggiunge Cascais, sull’atlantico, passando da Cabo da Roca che è l’estremo occidentale dell’europa, molto ventoso e freddo, indispensabile il maglione: in loco ne vendono di orribili per cifre esorbitanti. Ambientazione: uno spuntone roccioso, un faro, l’oceano inc…Ato, il vento a raffiche e l’immancabile lapide per foto; al punto di accoglienza rilasciano i certificati “io ci sono stato” con tanto di ceralacca e siccome il prossimo autobus passa tra un’ora e fuori non si può stare ritiriamo anche l’attestato. Finalmente raggiungiamo Cascais e la sua futuristica stazione: da lì lungo il mare c’e una bella e fresca passeggiata per le vie della storica cittadina. Treno per Lisbona : ci si siede dalla parte dell’oceano e si raggiunge il Tago, si ammira la famosa torre di Belem e il vicino monumento ai “descubridores” e, dal lato opposto il monastero dos geronimos con antistante curato giardino e roseto. Stazione ferroviaria e coincidenza con la metro.
Altra visita d’obbligo è quella all’oceanario, il più grande d’europa e secondo al mondo: nella vasca centrale nuotano mante e squali, razze e torpedini, branchi di tonni, cernie e pesci luna. Nelle vasche più piccole pesci esotici, ippocampi di fogge spettacolari e il pesce pagliaccio che incanta per ore tutti i bambini presenti, c’e anche una piccola “pinguinera” e la vasca delle lontre che si prodigano in acrobazie aquatiche e sono molto socievoli. L’oceanario è ospitato nel moderno quartiere dell’expo che ospita anche la teleferica e le torre panoramica “a forma di vela”,, lungo i docs o “docas” gremiti di ristorantini e baretti; per lo shopping c’e il centro commerciale Vasco da Gama, che guarda su un viale con fontane a geiser artificiali che periodicamente eruttano getti di acqua. Avveniristico.
La sera: molto frequentato è il Barrio Alto, da giovani e non, ci sono locali per tutti i gusti: dal “Portas Largas” con bicchiere alla mano e musica a palla a localini artistoidi dove si ascolta del buon jazz e si beve del porto; passiamo una bella serata in uno di questi ultimi. Nel quartiere Chiado (pron. Sciadu) si gode una bella passeggiata, molto animata e si serve un’ottimo caffè da “A Brasileira”, lo storico locale tutto in legno e con interno veramente splendido. Ci dicono che il cuore della vita notturna lisbonese si svolge lungo i docs verso Belem ma domani si riparte per l’Italia, sarà per la prossima volta. Menzione particolare a “la merendinha do arco”, una locanda nei pressi della stazione del Rossio: è frequentato a pranzo solo da lavoratori locali e serve i veri piatti della cucina portoghese preparati alla maniera casalinga e accompagnati dall’ottimo pane di miglio e da un buon vino “della casa” e da una squsita cortesia e disponibilità sia degli operatori che dei clienti che si sono soffermati a deliziarci con le spiegazioni di tutti i piatti con cenni storici e geografici; il pranzo un ora prima della partenza è stato proprio la ciliegina sulla torta. Buon viaggio.