Impressioni sull’India del nord e sul Nepal

INDIA del NORD e NEPAL 26/02/05 11/03/05. Qualsiasi viaggiatore, prima di intraprendere un viaggio, si documenta sui luoghi in cui si sta’ recando; pertanto queste righe, sono soltanto, un semplice racconto di questo mio, appena, consapevole, che è presuntuoso con uno scritto far rivivere a chi legge, l’emozione, le bellezze...
Scritto da: ebp boves
impressioni sull'india del nord e sul nepal
Partenza il: 26/02/2005
Ritorno il: 11/03/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Ascolta i podcast
 
INDIA del NORD e NEPAL 26/02/05 11/03/05.

Qualsiasi viaggiatore, prima di intraprendere un viaggio, si documenta sui luoghi in cui si sta’ recando; pertanto queste righe, sono soltanto, un semplice racconto di questo mio, appena, consapevole, che è presuntuoso con uno scritto far rivivere a chi legge, l’emozione, le bellezze dei luoghi, vissute in prima persona. Era un tour organizzato, (ad una certa età, si cerca di lasciare le preoccupazioni, i disguidi, ai giovani, avendoli questi, già affrontati in tempi precedenti). Partenza quindi da Milano Malpensa, con volo Austrian Aerline, scalo per cambio d’aeromobile a Vienna, e, proseguimento per Delhi, con un volo di circa otto ore. La prima sorpresa all’aereoporto il non arrivo di un bagaglio; per prudenza io e la moglie avevamo diviso il vestiario in due valigie, così il disagio è stato minimo, c’è stata poi recapitata tre giorni dopo in hotel a Jaipur. Il caos all’aereoporto di Delhi è sconvolgente: i vari corrispondenti locali, con cartelli indicanti il nome dell’hotel, del tour operator, o un nome di persona, per chi arriva stanco, questo, lascia un attimo perplesso, e sconcertato. Anche se era quasi mezzanotte, un primo impatto con il caos stradale, il suono continuo di clacson, la gente sui marciapiedi al riparo di un telo, ove di certo trascorrerà la notte, tutto questo, ci accompagnerà, nei giorni di permanenza in India. Non mi sono stupito, (come invece ad altri compagni di viaggio) di come e dove si svolge la vita quotidiana: le mucche sdraiate per le strade, fungevano da rotonde del traffico, la mia meraviglia, è che, pensavo di trovare questo, in un quartiere, invece no! In tutta la città, nei paesini, escluse le vicinanze di luoghi governativi, lo stesso scenario, questo fa riflettere sulla nostra società, in cui nulla ci manca, e vorremmo avere sempre di più. All’inizio del secolo scorso Gorge Orwell diceva: affinché l’Inghilterra possa vivere in relativo benessere, cento milioni d’indiani devono vivere al limite della fame. A Delhi vi è l’università con tutte le varie facoltà, per accedervi bisogna passare una severa selezione, c’è il campus e la retta è di 100 Rs al mese. Descrivere i palazzi dei Maraghja: il Forte rosso, il palazzo dei venti, i capolavori d’intarsio nel marmo bianco, o nell’arenaria rossa, bisogna ammirarli di persona. La maggior parte di queste opere è ben conservata, si dà un contributo per fare le fotografie o filmare, ora è intervenuto L’UNESCO, e si vedono i restauri eseguiti a regola d’arte. Il viaggio in treno Intercity, con posti prenotati, aria condizionata, (bagagli in un vagone a parte)da Agra ad Orcha di circa due ore e mezza, non paragoniamo ai treni Italia, per le tratte locali, panche di legno; chi si ricorda della terza classe delle nostre FS? A Khajuraho vi sono poi i templi occidentali induisti, dedicati e ispirati ai culti tantrici; la società induista era regolata da tre diversi aspetti: il Dharma (religione e filosofia) l’Artha (doveri verso la società) il Kama (il piacere del sesso e dell’erotismo) tutti e tre garantivano una vita sana ed armoniosa. Quelli orientali janinisti con architettura più semplice. Il Janismo è una filosofia la più rigida di tutte le religioni e si basa sulla non violenza, essi sono spesso in pellegrinaggio, e hanno una mascherina per non ingerire moscerini, e una scopa fatta di piume di pavone che agitano per scacciare piccoli animali per non doverli pestare.Abbiamo preso l’aereo per andare a Varanasi vari controlli molto minuziosi, ogni volta un timbro su ciascun bagaglio a mano, questo forse per dare lavoro ai cittadini.La città è il simbolo del credo religioso di queste persone, che vanno in pellegrinaggio, per purificarsi o morire ed essere così cremati, e le ceneri cosparse nel Gange: che è la casa di Shiva, il tempio, la vasca da bagno, il cimitero, il luogo di preghiera. L’alba che sorge specchiando sul fiume, il sole di un rosso fuoco, ove i pellegrini, ed anche noi turisti, (costeggiando in barca i “ghat” scalinate degradanti verso il fiume) lasciamo alla corrente i lumini, i fiori! la “Puja”un’ offerta quotidiana per ringraziare la divinità, perché qui tutto è sacro e divino.I mendicanti con il piattino per ricevere qualche rupia, la musica assordante delle campane, il sacerdote che recita le invocazioni con una cantilena ossessiva. Più oltre, mentre sorge il sole nasce, segno questo di nuova vita, vi è la morte, la cremazione sulle pire, così si completa il ciclo della vita.La visita di questo luogo, per alcuni potrà essere scioccante, ma non c’è un’atmosfera triste, anzi la vita è normale, e poco lontano la gente si purifica nelle stesse acque dove si gettano le ceneri. Kathmandu, siamo giunti nel giorno della festa a Shiva, ci sono stati disordini con i Maoisti, perciò la città era presidiata. Il traffico indescrivibile, paragonato a Delhi, l’inquinamento ai massimi livelli.Pittoreschi gli “Stupa” gli occhi penetranti del Budda, posti alla sommità di questi, che ti osservano dai quattro lati. I mulini (cilindri d’ottone scolpito) fatti ruotare dai fedeli, e non, le bandiere multicolori con le scritte di preghiera, che la leggera brezza fa svolazzare, mandando così in cielo le orazioni al Budda, in un’atmosfera spirituale.Sarà stato forse per la festa di Shiva, vi erano parecchi Sadhu e Guru: i primi seguono una vita di penitenza, per raggiungere l’illuminazione, e fanno atto ai propri Guru di sottomissione, con i quali stabiliscono legami per tutta la vita.Acquisite le arti dello Joga e dello spirito, si allontanano dal proprio maestro per vagare lungo le strade, senza mai fermarsi a lungo in un determinato luogo: credendo che questo vagabondaggio, mantenga la mente, e il corpo attenti, mentre la sedentarietà, induce torpore.

Sempre Kathmandu con i suoi templi a pagoda: a differenza dell’India, ove tutto era di marmo, qui è il legno con favolosi intarsi a fare l’architettura. La casa della “Kumari” o dea bambina Fatta crescere con tutti gli agi possibili d’altronde è la protettrice della casa regnante, tanto che, prima di affacciarsi alla finestra, vi è stato il controllo, che nessun apparecchio fotografico, fosse in funzione. Personalmente l’ho trovata una bambina molto presuntuosa, che sa chi essere, d’altronde è o non è una Dea? Lasciamo il caos della città per salire ai 2000 m. Di Nagarkot, per vedere la vita contadina dei Nepalesi, ma soprattutto per le bellezze della catena himalajana, potute ammirare, con una bellissima giornata di sole. Le vette sembrava di toccarle con mano, nella loro maestosità e candidamente innevate, tutte oltre i 6000. L’Everest, anche se con una leggera foschia mattutina, non si è negato, ed è questa, l’ultima fotografia bellissima, rimasta nei miei occhi.

Grazie INDIA grazie NEPAL per avermi dato giorni bellissimi.

Alcune notizie spicciole e curiosità La cucina Indiana come quella Nepalese per noi negli hotel era a self service e molto piccante.

Il riso, sostituiva il pane, anche se questo, si poteva trovare, fatto, nel modo locale. La carne era sia di pollo, pesce, montone, sempre in umido, e piccante, i dolci molto buoni, scarsa era la frutta. Le bevande consistevano nella birra, discreta, e acqua minerale, sempre da pagare con una spesa per pasto in due persone 300/400 Rs.Il cambio euro rupia indiana era di 1€ = 50 Rs per le rupie nepalesi: 1€ = 85 rupie Il salario di un impiegato statale esercito, ecc.. Si aggira sui 250 $ annuali, il servizio sanitario: la visita è gratuita, le medicine sono a carico. Un dottore può guadagnare circa 400$ al mese, una Tshirt al mercato si compera a 50 Rs.Molto belli i pezzi d’antiquariato siano mobili, che in ottone, ma ormai si trovano anche da noi. La stagione fine Febbraio fino ai 10 di Marzo è nel periodo della loro primavera con temperature di 30/35° In Nepal 25/27° BUON VIAGGIO! Itinerario svolto: DELHI – SAMODE – JAIPUR – ABHANERI – FATEHPUR SIKRI – AGRA – ORCHA KHAJURAHO – VARANASI – KATHMANDU – DELHI



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche