Sal e Boavista

Ciao a tutti! E' passato qualche mese dal mio ultimo viaggio ma trovo solo ora il tempo per raccontarvelo! Ho passato due splendide settimane sull'arcipelago di Capo Verde, la prima settimana sull'isola di Sal e la seconda su Boavista. Ma andiamo per ordine! 1° SETTIMANA - ISOLA DI SAL Eccomi finalmente pronta per partire per Sal! Partenza la...
Scritto da: Tabata75
Partenza il: 12/09/2004
Ritorno il: 26/09/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Ciao a tutti! E’ passato qualche mese dal mio ultimo viaggio ma trovo solo ora il tempo per raccontarvelo! Ho passato due splendide settimane sull’arcipelago di Capo Verde, la prima settimana sull’isola di Sal e la seconda su Boavista. Ma andiamo per ordine! 1° SETTIMANA – ISOLA DI SAL Eccomi finalmente pronta per partire per Sal! Partenza la domenica dall’areoporto di Bergamo. Viaggio con la Cabo Verde Time, direzione villaggio DJADSAL sulla spiaggia di Santa Maria. Viaggio tutto ok, nessun ritardo per fortuna! L’isola mi appare fin da subito come un pezzo di luna… Sì, brulla, grigia… Ma così affascinante ai miei occhi amanti dell’Africa e del deserto…

Spendo pochissime parole per descrivere il villaggio. Struttura mediocre, un tipico villaggio all’italiana con animazione ok (malgrado gli scarsissimi mezzi a loro disposizione per fare il loro mestiere…), stanze ok anche se assolutamente caldissime (forni a legna quasi!), ma dulcis in fundo… La spiaggia, uno spettacolo della natura! Sì, perchè a Capo Verde ci sono andata per il mare, anzi l’oceano, per le spiaggie incredibilmente lunghe e deserte… Meraviglioso! Durante la settimana di permanenza sull’isola ho girovagato un po’ di qua e un po’ di là! Merita una visita la Buracona, dove gli scogli formano una rientranza e creano così una piscina naturale splendida! E non dimenticate l’Occhio Blu, un “buco” profondo 12 metri nella roccia degli scogli che verso mezzogiorno l’acqua del mare che sta sul fondo (profonda 6 metri) riflette la luce del sole, creando un effetto quasi ipnotico: un enorme occhio blu appunto, con i raggi del sole che letteralmente tagliano l’acqua cristallina! Da togliere il fiato! Altra cosina da non tralasciare: Pedra de Lume, il cratere di un vulcano spento trasformato all’epoca in una salina, ora dismessa e tramutata in “centro benessere” molto rustico, dove è possibile fare bagni di fango e galleggiare sull’acqua salata! Pittoresco! Sal a dire il vero non offre molto di più di questo. E’ un’isola molto turistica e tutto sommato “spoglia” di attrattive degne di nota. Vale la permanenza forse per qualche giorno ma nulla più. Capoverdiani non ce ne sono ormai più, sostituiti da lavoratori senegalesi in trasferta, simpaticissimi ma così diversi come indole rispetto ai capoverdiani. Ma questo lo scoprirò solo una volta atterrata a Boavista…

2° SETTIMANA – ISOLA DI BOAVISTA Prendiamo un volo interno per Sal Rei, il capoluogo dell’isola… Un bimotore con 45 posti massimo! E dall’alto cominciamo subito a capire perchè Boavista viene definita l’isola più bella dell’arcipelago…

Deserto bianco come la farina… Dune… Piccole oasi sparse qua e la… E spiaggie infinite… “Eccomi arrivata finalmente in paradiso!” Già… Boavista può essere definita a tutti gli effetti un posto paradisiaco… Tranquillità, poco turismo (visto che all’epoca l’aeroporto ancora non poteva accettare voli internazionali…) e piccole strutture alberghiere ottimamente condotte come quella dove ho soggiornato io: Parque das Dunas sulla spiaggia di Chaves.

E intorno nulla… Solo dune, oceano, palme… Una calma quasi surreale. In 10 minuti di taxi si arriva al paese di Sal Rei dove è bello gironzolare e osservare la vita dei capoverdiani, quelli veri però! Sono persone cordiali, disponibili, di una dignità impressionante.

A Capo Verde in effetti non sembra di stare in Africa, come quella del Kenya o del Senegal, perchè in realtà la popolazione è Creola e soprattutto l’influenza europea (è stata colonia del Portogallo fino a pochi decenni fa) si vede eccome! E’ sembrato di vivere per una settimana nella Spagna degli anni ’50, così come ce la presentano fotografie d’epoca o film storici… Con questa meravigliosa gente, sempre sorridente e pronta a scambiare due chiacchere! Anche durante questi 7 giorni ho gironzolato per l’isola… Il deserto di Viana (il deserto bianco dove la sabbia non brucia mai, nemmeno in piena estate!) le varie oasi, i piccoli paesetti sparsi qua e la, con i nonnini seduti sui gradini davanti la porta d’entrata della loro casa intenti ad osservare tutto quello che accade intorno a loro (ovviamente con il loro cane seduto sotto le loro gambe, immancabile in questi quadretti!). E la spiaggia di Santa Monica… 19 km di spiaggia assolutamente deserta (è parco protetto, per fortuna) con l’oceano di fronte a te, con il rumore delle sue onde ad incantarti… Che meraviglia… Ho pensato “io di qua non me ne vado più!”… Non sono stata l’unica a pensarlo, ovviamente, ed anzi, c’è chi non lo ha solo pensato, lo ha pure fatto! Ci sono infatti moltissimi italiani che si sono trasferiti a Boavista per viverci. Come biasimarli…

L’ultima chicca me la sono preservata per gli ultimi giorni: escursione notturna alla spiaggia di Boa Esperanca per avvistare le famose tartarughe “Careta Careta” che vengono a riva per deporre le uova! Anche questa spiaggia è parco protetto e quindi è assolutamente deserta e raggiungibile attraverso un sentiero nel mezzo delle dune! Ci siamo appostati al buio (pesto perchè la luna nemmeno c’era!) in riva al mare ed abbiamo aspettato pazientemente per almeno 3 ore… Ma alla fine la nostra pazienza è stata premiata. Un’immensa tartaruga a pochi passi da noi che deponeva le uova… Un’emozione indescrivibile, credetemi! E’ valsa solo questa esperienza tutto il viaggio! Purtroppo gli ultimi 7 giorni sono volati e il giorno del rientro è arrivato presto.

Rientro sempre su Bergamo, fredda e sotto la pioggia… Che dire, si stava meglio a Capo Verde! Ultimi consigli pratici: Capo Verde è un posto che a differenza del continente Africano, non necessita di particolari profilassi o vaccinazioni. Non c’è il pericolo della malaria e non c’è da preoccuparsi per l’alimentazione. Tenete con voi una candela nel caso andasse via la corrente elettrica e comunque portate con voi i soliti medicinali del caso, comprensi antidiarroici, antipiretici e antibiotici a largo spettro. Infatti il servizio sanitario locale è un po’ carente, comprensibile direi. Approposito, se andate a fare un giro a Sal Rei (il minimo che possiate fare!) buttate un occhio al locale ospedale… Una chicca! E se incontrate Elva datele un bacione da parte mia! Buone ferie a tutti! Tamara



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