Zanzibar febbraio 2005: Pro e contro
Zanzibar: Un tuffo fra gli odori delle spezie multicolore e manufatti in legno locale, coccolati dalla leggera brezza che spira dall’oceano indiano, mentre si gusta una succosa aragosta alla brace in riva al mare. E questa isola è cosi’, offre ai visitatori la bellezza delle sue spiagge bianco borotalco, e nello stesso tempo affascina per la sua cultura impregnata tutt’oggi di antichi ricordi. A stone Town si possono ammirare i famosissimi portoni intarsiati a mano in perfetto stile arabo, oppure il mercato degli schiavi costruito nell’800 dal sultano Omar insediatosi sull’isola per praticare la tratta degli schiavi. Zanzibar l’isola delle spezie, dove gli schiavi lavoravano senza sosta per la produzione di chiodi di garofano e dove oggi si possono ammirare piante di tutti i tipi: dalla Vaniglia al cardamomo, dallo zenzero al curry. E cosi’ decidiamo di partire…Il giorno 01/02/2005 ci rechiamo in agenzia per prenotare il volo: Air europe Fiumicino-Zanzibar con partenza da Roma il 18/02/2005 alle ore 23.55.
9 giorni e 7 notti di vacanza, con trattamento di mezza pensione presso il resort “la rosa dei venti” nella città di Kendwa a nord ovest dell’isola.. (villaggio gestito da un italiano che CONSIGLIO A TUTTI DI EVITARE TASSATIVAMENTE) LA PARTENZA 18/02/2005 IL 18 febbraio 2005 (venerdi’) ci rechiamo a Fiumicino. Il nostro volo delle 23.55 parte in perfetto orario, a bordo il nostro gruppo formato da me (Cristian), Ileana, Elisa, Sonia, Giuseppe, Roberto e Lavinia. E’ la mia seconda volta in Africa.
L’ARRIVO – 19/02/2005 L’arrivo in perfetto orario è coronato dalla prima odissea della nostra vacanza…IL RITIRO BAGAGLI! Tutti vogliono la mancia, in assenza di questa si deve sopportare l’apertura dei propri bagagli!!!Sono riuscito ad evitare i controlli dicendo che non avevo la chiave della mia valigia, perchè un mio amico l’aveva in custodia ed era già uscito dall’aeroporto! mi hanno lasciato andare senza aprirmi nulla. E comunque basta pagare qualche scellino per evitare i controlli. (scandaloso)!!! La cosa buffa è che in aeroporto c’è un cartello grossissimo che dice che è VIETATO dare mance per evitare controlli! PRIMO GIORNO La strada che dall’aeroporto porta al villaggio turistico è impervia, un’ora di cammino fra strada asfaltata e strada sterrata a bordo di una jeep che dopo appena 15 minuti di cammino buca una gomma! Una vera e propria avventura particolarissima data la bellezza dei villaggi che attraversiamo lungo il cammino. Alberi di cocco, di banano di ananas e altri frutti tropicali ci tengono compagnia lungo il percorso, mentre talvolta si incrociano gli zanzibarini seduti sul bordo della strada a non far nulla. Pulmini pieni zeppi di persone di colore che si recano in città per lo shopping, mentre i bianchi viaggiano su jeep lussuose. Impossibile credo viaggiare in quella strada con la macchina perchè si rischierebbe di romperla dopo 3 minuti di cammino! LA jeep è d’obbligo!.Odorosi legni bruciati si avvertono di tanto in tanto insieme alle nuvole di fumo che arrivano sino alla strada.
L’arrivo in hotel non è dei migliori “La Rosa dei venti” è un hotel munito dell’essenziale per poter soggiornare, ficcato infondo ad una strada super sterrata piena di buche e dirupi, gestito da un italiano di nome Francesco: burbero e scontroso, riesce a rovinarti la vacanza dopo solo 5 minuti dal tuo arrivo! Ma lo scenario ripaga della fatica fatta: una splendida spiaggia (quella di Kendwa) difronte al nostro hotel colorata da un mare multicolore. Splendido il paesaggio, ce lo godiamo per tutto il pomeriggio del primo giorno! Sulla spiaggia passano i venditori locali di statuette in legno e bambini venditori di frutta. E cosi’ il primo giorno lo concludiamo in completo relax…A cena un bel dentice arrosto fresco di giornata con pasta all’Italiana e bruschetta. SECONDO GIORNO (escursione a Kizimkazi) Partiamo presto al mattino, verso le 7.30 con un autista contattato la sera prima…Due ore di cammino per arrivare da Kendwa (dove siamo alloggiati) sino a Kizimkazi una cittadina a sud dell’isola di Zanzibar. Ci hanno detto che si possono avvistare i delfini affittando una barchetta e pagando una quota di 3 dollari come tassa governativa. Partiamo, arriviamo a Kizimkazi e ci imbarchiamo sulla barchetta (costo 5 dollari a testa piu’ tre euro a testa per la tassa). Dopo circa mezz’ora di navigazione eccoli: i DELFINI!!! giochi salti e tuffi a pochi metri dalla nostra barca! Fantastico! A pranzo ci fermiamo in un ristorante poco distante dove il pesce arrosto la fa da padrone! Al ritorno Visita alla foresta Jozani per ammirare le scimmie rosse di zanzibar e la foresta di mangrovie. La sera a letto distrutti. (tanto per cambiare in questo diavolo di hotel manca l’acqua …È finita dice Francesco il gestore: bisogna aspettare domani)!!!! si va a letto senza doccia! TERZO GIORNO (mare e sole) E’ il giorno del relax, sole e mare a volontà cullati dalla brezza che spira dall’oceano. Ogni tanto sulla spiaggia passa qualche ragazzino a venderci la frutta piu’ qualche venditore di manufatti in legno. Contrattare è d’obbligo ma se ci sai fare puoi fare dei veri affari. Ho comperato un rinoceronte in ebano che pesa circa un kilogrammo…A 8 euro circa (10.000 scellini)! e pensare che ne voleva 50.000! La sera al ritorno nella stanza sorpresa delle sorprese…IL RUBINETTO DELLA DOCCIA è rotto e l’acqua rimane aperta! Chiamo il gestore che mi dice che non puo’ far nulla sino al giorno dopo e che mi devo arrangiare a chiudere ed aprire la valvola principale situata fuori dalla stanza tra le piante di banano! mah!… Con la scusa che siamo nel terzo mondo e che percio’ non dobbiamo aspettarci piu’ di tanto, secondo me sto Francesco ci gioca parecchio… QUARTO GIORNO (Stone Town e giro delle spezie) Sveglia presto questa mattina, si va a Stone town la città piu’ famosa dell’Isola. Ci vogliono circa 60 minuti di strada dissestata per raggiungerla e quindi ci armiamo di pazienza e di buona volontà, saliamo sulla jeep tenendoci forte alle maniglie e via si parte! La salita che dal villaggio arriva alla strada principale sembra un giro sulle montagne russe! povere ossa! ma alla fine si arriva alla città tanto attesa…Che fortuna non abbiamo mai bucato le gomme! Prima di visitare Stone town l’autista ci invita a recarci in un luogo non distante per fare il GIRO DELLE SPEZIE, accettiamo anche perchè sapevamo che ne valeva davvero la pena. Iragazzi lungo lastrada ci invitano a seguirli in una specie di giardino gigante…Li ci hanno illustrato piante di tutti i generi. La pianta del pepe dalla quale ho mangiato i semi, quella della cannella dalla corteccia aromatica, la pianta dello zenzero del chiodo di garofano della vaniglia, del cardamomo del banano e della marijuana che nasce spontanea. A proposito l’uso della marijuana è vietato a Zanzibar ma le quantità che se ne possono trovare sono spropositate! Sul finire del giro delle spezie un omino si è pure arrampicato su di una palma da cocco altissima e ci ha colto i frutti…Abbiamo bevuto il latte e gustato il cocco fresco!…Con i bambini zanzibarini che erano presenti abbiamo fatto lo spot “Italia 1”. Da li dopo aver acquistato qualche spezia, ci siamo diretti a Stone Town.
Stone town è bellissima, i suoi portoni intarsiati a mano ci fanno rimanere a bocca aperta. La maggiorparte del tempo la passiamo pero’ a spasso tra le vie del mercato…Fra contrattazioni di ogni genere e profumi di spezie inebrianti! a pranzo ci fermiamo a mangiare in un locale tipico zanzibarino…COSTO A PERSONA PER IL PRANZO 2000 scellini…Neppure un euro e mezzo! E ci siamo riempiti come maialini! Giova precisare ancora che nei meandri di Stone Town, se si è fortunati, si ha la possibilità di trovarsi davanti alla porta di casa dove visse fino a 17 anni il cantante Freddy Mercury, nato a Zanzibar il 5 settembre 1946 con il nome di Farrokh Bulsara. A 17 anni quindi decise di partire alla volta di Londra per continuare gli studi e diventare il fondatore del gruppo rock dei Queen. Stone Town trabocca di botteghe, dove poter acquistare i variopinti kangas, i parei indossati dalle donne; nonchè i tappeti tessuti indiani, mobili, sculture in legno della tribù makonde. Se si è in gamba è possibile, dopo lunghe e angoscianti contrattazioni, acquistare ed ottenere sconti fino al 40/50 % .
QUINTO GIORNO (relax) Stanchi dalla camminata fra le vie del paese di Ston Town fatta il giorno prima, e scoraggiati dalla cavolo di strada che dall’hotel arriva fino in città, decidiamo di non muoversi dalla nostra fantastica spiaggia. SESTO GIORNO (l’escursione mancata e la morte di Andrea- Nungwi) Avevamo previsto di andare sulle famosissime lingue di sabbia, atolli naturali che con la bassa marea escono fuori dal mare incantato. Le lingue di sabbia dove ti pescano e ti cucinano l’aragosta sul barbecue mentre tu stai a mollo nell’acqua verde e trasparente. E cosi’ la sera prima, ci eravamo messi d’accordo con un tizio che si faceva chiamare Andrea, un ragazzotto di 28 anni Zanzibarino che per mestiere fa il venditore di escursioni… Lo aspettavamo il pomeriggio seguente davanti al nostro hotel per discutere e formalizzare il prezzo dell’escursione, e per mettersi d’accordo sugli orari della partenza, ma il ragazzo non si presenta all’appuntamento. MOLTO STRANA LA COSA visto che la gente del posto è molto precisa in questo genere di affari e come si tratta di vendere qualcosa non si lascia mai sfuggire l’occasione…Abbiamo saputo che purtroppo nel primo mattino, al sorgere del sole, l’alta marea lo aveva preso fra le sue braccia per sempre. Andrea ha perso la vita mentre tentava di attraversare un tratto di spiaggia (da Nungwi a Kendwa) che viene totalmente ricoperto dal mare in caso di alta marea. Andrea ha perso la vita in africa inghiottito dalle onde del mare che lo hanno investito a poco a poco e sbattuto contro gli scogli. Si ipotizza che non sapesse nuotare e che fosse anche un po brillo…Ma io mi domando come si fa a morire a 28 anni in questo modo…L’alta marea impiega molto tempo per ricoprire il tratto di spiaggia in questione…E lui era un ragazzo che viveva in quel posto e conosceva bene quel tratto di mare…Sapeva che piano piano il livello dell’acqua sarebbe salito…Ma ha tentato e gli è andata male. Stava andando a lavorare! In compenso decidiamo di affittare una barchetta e andarcene via mare al vicino villaggio di nungwi. Speciale il panorama che si scorge camminando tra le capanne, a contatto con la popolazione locale per lo piu’ formata da pescatori che al ritorno dalla giornata di lavoro si dilettano a giocare a domino. Fantastici anche i bambini ed i ragazzi che ti accolgono con uno spirito fraterno anche perchè sperano di rimediare da te qualche soldino…Oppure una semplice maglietta, un cappellino un paio di ciabattine da mare. Negozietti sparsi qua e la e pub che la sera prendono vita tra un coktail e l’altro, magari in compagnia di una bella ragazza zanzibarina dalla pelle liscia e scura che per pochissimi euro ti tiene compagnia fino al mattino seguente. Ho visto italiani spendere interi stipendi tra donne marijuana e alcohol. La prostituzione è diffusa a prezzi bassissimi, si parla di 5 o 10 euro per una notte, almeno questo è cio’ che mi hanno riferito quando parlando con gente del posto, ho chiesto per curiosità i prezzi di certe prestazioni! eheheheheheh. Al tramonto (splendido) la barca ci attende per il rientro. Sul mare intanto la luna sta crescendo, sono solo le 18.00 e già è buio! SETTIMO GIORNO (Nungwi e il full moon party) Alcune ragazze decidono di tornare a Stone Town ad acquistare stoffe, copricuscini, tovaglie e robe simili. Io non ho proprio voglia di fare le montagne russe abbarbicato sulla maniglia della jeep per evitare di sbattere a destra e a manca, quindi decido di rimanere in hotel…Anzi sulla spiaggia dell’hotel. Mariam fa i massaggi ai turisti per 5000 scellini l’ora (4 euro circa, forse meno) io approfitto e me ne faccio fare 2…La tecnica lascia molto a desiderare ma provo comunque una piacevole sensazione ed un discreto senso di relax..Mariam usa un olio nel quale sono immerse delle piante aromatiche e leggermente lenitive, per qualche ora il bruciore della pelle dovuto al forte sole mi si è calmato. La cena è a base di aragosta e cicale…Ma il bello deve ancora venire, infatti oggi è il giorno nel quale la luna è piena e nel pub vicino al nostro albergo si festeggia il FULL MOON party! Ogni ciclo lunare che Dio ha creato si festeggia un full moon party. Naturalmente birra cocktail, musica e…Marijuana! in perfetto stile rasta parte la festa! Africani e turisti tutti insieme nel locale ad abbracciarsi e ballare come se ci si conoscessa da decenni! Sembra di stare in Jamaica, sul serio…L’isola di Zanzibar ha preso molto lo stile jamaicano, e l’influsso dell’isola caraibica arriva forte in ogni angolo di zanzibar, molto diffuse sono la musica raggae e le capigliature rasta sempre piu’ presenti! La luna è piena ed illumina la spiaggia a giorno, la musica batte forte i ritmi afro e l’alcool scorre…Io ho sonno e alle 2.00 vado a letto! domani si riparte! OTTAVO GIORNO (Il ritorno) IL pulmino arriva alle 08.00 quindi sveglia alle 7.00, colazione con calma, ultimi preparativi e…Chiusura della valigia! (pare facile chiuderla con tutto quello che ho comperato). Alle 08.30 si parte in jeeep verso l’aeroporto di Zanzibar town. Dopo appena mezz’ora di cammino…PUFF RUOTA BUCATA! (siamo abituati) speriamo di non perdere l’aereo! Tra un crik e l’altro, fra una bestemmia ed una risata arriviamo tutti all’aeroporto. Anche i bagagli che avevamo lasciato sulla jeep in panne arrivano dopo poco. ODISSEA all’aeroporto: gente che ti chiede mance a tutta birra pena l’apertura del tuo bagaglio con ravanata mega galattica tra le mutande e le bombolette da barba che hai minuziosamente pressato nella valigia! IO LE VALIGIE NON LE APRO DI CERTO…Se no come diavolo le richiudo!!! PREFERISCO PAGARE 2000 scellini per me e per la mia ragazza…E non farmele aprire. (poco piu’ di un euro / un euro e mezzo). E difatti nessun controllo basta pagare! E poi fila per timbrare il passaporto…Fila per pagare il visto di uscita 25 dollari GOVERNO LADRO! INSOMMA 2 ore perse a fare file all’aeroporto! poi finalmente ci imbarchiamo con 30 minuti di ritardo e partiamo alla volta dell’Italia. A fiumicino arriviamo dopo 7 ore e 6000 Km alle spalle…Tondi tondi!…E pure noi siamo TONTI…Rincoglioniti dal freddo che fa in Italia! ma con il cuore colmo di gioia.
UNICHE NOTE DOLENTI: L’hotel “la rosa dei venti” è mal gestito! Il gestore è un Italiano (Francesco) burbero e scontroso a tal punto da rovinarti la vacanza dopo 5 minuti dal tuo arrivo…A volte se lo sai prendere ti da l’illusione di volerti venire incontro ma non è vero…Riesce solo a fari incazzare! Ho assistito a maltrattamenti da parte sua verso le sue dipendenti e verso molti clienti…Noi compresi! Altra nota dolente l’aeroporto…Un casino vero e proprio, un mangia mancia generale! scandaloso! se paghi non fai file e passi senza controlli la dogana…Se non paghi PREGA! Chi vuole vedere le foto (200 circa) mi contatti personalmente…Darò l’indirizzo del mio sito internet. Ciao.