My South Africa on the road

PROGRAMMA DI VIAGGIO - Città del Capo e la penisola del Capo di Buona Speranza, Le Winelands, il Karoo - La Garden Route, con i parchi di Wilderness, Tsitsikamma, soggiorno mare a Plettenberg Bay, fino ad arrivare al Parco Addo Elephant - Johannesburg, Pretoria, Sun City, e safari al PN Pilanesberg Città del Capo "Il fascino della...
Scritto da: gregori72
my south africa on the road
Partenza il: 12/01/2005
Ritorno il: 29/01/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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PROGRAMMA DI VIAGGIO – Città del Capo e la penisola del Capo di Buona Speranza, Le Winelands, il Karoo – La Garden Route, con i parchi di Wilderness, Tsitsikamma, soggiorno mare a Plettenberg Bay, fino ad arrivare al Parco Addo Elephant – Johannesburg, Pretoria, Sun City, e safari al PN Pilanesberg Città del Capo “Il fascino della Perla d’Africa” Quale sarà la città più bella del mondo? Le nomination sono tante, spesso scontate. Sydney, New York, Parigi, Roma, Rio…Sicuramente una bella lotta. Ma dopo aver visto Cape Town, mi sento di inserire di diritto in questa particolare classifica anche la Perla d’Africa. Già la sua posizione geografica incuriosisce, così posizionata sull’estrema punta del continente africano, divisa dall’Antardide solo dall’oceano, sembra quasi di essere ai confini del mondo. Ma in particolare Città del Capo offre tutto quello che si può chiedere ad una città: storia, monumenti, folklore, divertimenti, bellezze naturali, mare, montagne, fauna, flora. La storia, seppur relativamente recente, è affascinante, a partire dai primi esploratori portoghesi tra cui Diaz e Vasco de Gama verso la fine del 1400, proseguendo con gli olandesi e la Compagnia delle Indie nel 1600, la prima a commercializzare con le tribù locali, per proseguire con gli Ugonotti Francesi e la colonizzazione Inglese dell’800, che hanno influenzato la cultura e i diversi stili architettonici della città, per finire alla più drammatica vicenda dell’Apartheid, con la reclusione di Mandela presso la prigione di Robben Island, al largo della città. Il clima è delizioso, di tipo mediterraneo, con estati (il nostro inverno), in cui le temperature di norma non superano i 28 gradi, ed inverni miti con medie attorno ai 15. Il Natale si festeggia normalmente con un pranzo barbecue sulla spiaggia. Inoltre spesso si alza potente il vento dall’oceano, che oltre a ripulire dallo smog una città già di per se risparmiata dal grande inquinamento, dona spesso un cielo blu intenso che ne esalta i colori. La sua posizione naturale sembra quasi scolpita artificialmente tanto è spettacolare: situata tra oceano e montagne, il simbolo della città è rappresentato dalla Table Mountain, una specie di enorme monolito alto oltre 1.000 metri, la cui forma ricorda vagamente le nostre Dolomiti. Dal centro, una moderna funivia girevole (rand 110 / € 14, chiusa con troppo vento) permette di raggiungere la cima offrendo continuamente viste a 360 gradi: il panorama che si può osservare dalla cima è ineguagliabile: si distingue tutta la città, la costa, le montagne circostanti e permette piacevoli passeggiate in quello che è stato trasformato in un parco naturale. Ma dall’alta montagna, in soli cinque minuti di auto dal centro si può raggiungere una delle spiagge definite tra le più belle al mondo per la particolare conformazione: si tratta di Camps Bay, dove una lunghissima spiaggia bianca fiancheggiata da palme si trova alle pendici dei Dodici Apostoli, una formazione montuosa decisamente spettacolare, formata da picchi rocciosi e fianchi verdissimi. Se l’immagine che si presenta agli occhi è affascinante, altrettanto non dev’esserlo farci il bagno: lungo la costa atlantica infatti la temperatura dell’acqua in estate difficilmente supera i 15 gradi. Questa non è l’unica spiaggia a disposizione degli abitanti di Città del Capo: numerose sono anche le spiagge che si affacciano su False Bay, le cui acque sono decisamente più calde e permettono una piacevole balneazione, mentre proseguendo verso sud sono molto affascinanti tutte quelle che si trovano sulla costa atlantica, bianchissime e deserte. Del tutto eccezionale è anche la flora e la fauna che caratterizzano la zona: già in centro si può passeggiare tra gli scoiattoli in un piacevole parco, i Company’s Garden, creati nel 1600 per coltivare e rifornire le navi che giungevano al Capo; ora si presenta come una rilassante zona circondata da piante tropicali e laghetti, a pochi passi dalle vie pedonali del centro (qui si trovano anche i principali musei della città). Ma la grande varietà di flora Sudafricana, e non solo, la si può ammirare in un incredibile giardino botanico a pochi km dal centro, creato sulle pendici di una montagna in posizione mozzafiato: si tratta dei Kirstenbosh Garden (r25 / € 3), con percorsi a tema addirittura in Braille e un giardino di sculture floreali. Qui si può ammirare anche la Protea, il fiore simbolo del Sudafrica, presente in innumerevoli specie, forme e colori diversi. Per quanto riguarda la fauna, a pochi km dal centro, in direzione Capo di Buona Speranza, l’attrattiva principale è rappresentata senza dubbio da Boulders, dove si può osservare una colonia di pinguini allo stato naturale che tutto l’anno occupa una spiaggia bianca caratterizzata da enormi massi nel mare azzurro. Uno spettacolo a cielo aperto. E ancora, proseguendo lungo la penisola, è impossibile non imbattersi in zebre di montagna, antilopi, babbuini, struzzi. Nella giusta stagione poi, da giugno a novembre, scrutando il mare si possono scorgere ed ammirare le acrobazie delle balene e dei delfini (quest’ultimi tutto l’anno), visibili direttamente dalla costa senza necessariamente dover utilizzare un’imbarcazione. Nel centro, si passa alla visita dei suoi monumenti e delle attrattive principali; brevemente: – Il castello di Buona Speranza, la struttura più antica del Sudafrica, eretto a difesa della città nel XVI secolo, e mai attaccato. – Greenmarket Square, la centralissima piazza circondata da palazzi storici che ospita un caratteristico mercato di artigianato e numerosi fiorai – Old Town House, il vecchio municipio – St. George’s Mall, la più affascinante strada pedonale, con negozi e artisti di strada – Groote Kerk, la chiesa più antica del Sudafrica – Grand Parade, la piazza più grande della città, dominata dalla City Hall, il grande Municipio, e dove ogni mercoledì e sabato si svolge un animato mercato – St George’s Cathedral, la Cattedrale Anglicana della città – Heritage Square e Long Street, con tipici edifici in stile olandese e vittoriano – Signal Hill, caratteristica collina alle spalle del porto e punto panoramico della città in particolare al tramonto – Bokaap, tipico quartiere musulmano, abitato dai discendenti degli schiavi originari del continente indiano, ora chiamati Malesi del Capo, con ripide strade e numerose moschee. Discorso a parte merita il Waterfront: si tratta di un vecchio porto abbandonato ed in seguito ristrutturato, ora è divenuta l’area più frequentata della città: mantiene l’aspetto di un porto, affiancato da innumerevoli attrazioni, ristoranti, negozi, musei, un acquario e centri commerciali, il tutto in una zona pedonale, paradiso per turisti e abitanti. Nel mare nuotano tranquille le foche. Qui si può cenare all’aperto nei moltissimi ristoranti etnici (un menù completo di pesce in un ristorante medio non supera i 15-20 euro e molti ristoranti permettono di portate la propria bottiglia di vino acquistata altrove), oppure passeggiare in tutta tranquillità e sicurezza tra negozi, locali e spettacoli all’aperto. Dai moli partono le imbarcazioni per Robben Island, dove si può visitare il carcere che ha ospitato Mandela per diversi anni e molti altri prigionieri politici. Da non perdere una crociera al tramonto nella baia (R70 / € 9), per ammirare con una luce particolare la città e la Table Mountain. Nota particolare per la cucina: si possono trovare ristoranti di tutte le cucine del mondo: da non perdere almeno una volta la tipica cucina Malese del Capo, molto speziata, non ammette carni di manzo e bevande alcoliche, ed in particolare una cena all’Africa Cafè: in questo locale si possono assaggiare tutte le specialità del Continente Africano, con la possibilità di bissare tranquillamente i piatti più appetitosi (specialità del Mozambico, Egitto, Etiopia, Malawi, tribù sudafricane, ecc.). Niente paura, le termiti fritte ed altri piatti per noi immangiabili non sono nel menù… Per il pernottamento consiglio un B&B: il Brenwin, oasi di pace a 10 minuti a piedi dal porto, in pieno centro, con piscina circondata da un giardino tropicale, colazione che sembra un pranzo, camera doppia (o tripla), a 680 rand, circa 85 euro a notte. I dintorni della città sono magnifici: la Penisola del Capo, di cui ho già accennato la fauna, è una riserva protetta a circa 60 km dal centro. Una funicolare permette di raggiungere la cima di Cape Point e ammirare un inquietante paesaggio, con il rabbioso oceano che si scaglia sulle scogliere, spiagge deserte e belle passeggiate. Uno stretto sentiero porta al vecchio faro, e sembra di essere sospesi nel vuoto. Un’altra strada, nelle vicinanze, conduce al Capo di Buona Speranza, che viene indicato come il punto più a sud dell’intero continente ed immaginario punto d’incontro tra le calde acque dell’Oceano Indiano con quelle gelide dell’Atlantico (anche se il vero punto più a sud si trova qualche centinaio di km ad est). Per tornare in città, è assolutamente da non perdere la strada panoramica Chapman’s Peak Drive, giustamente considerata come una delle più ardite costruzioni del pianeta, interamente scavata sulla parete di una montagna a picco sul mare, che offre vedute mozzafiato di tutta la Penisola, dell’affascinante baia di Hout Bay e di Noordhoek, infinita spiaggia bianca bagnata da acque cristalline. Altri 50 km in direzione est separano la città dalle Winelands, dove si produce l’ormai famoso vino sudafricano. In un ambiente molto suggestivo, circondato da montagne rocciose, dolci colline, passi montani e tipiche cittadine (tra cui Stellenbosh, in stile olandese e Franschhoek), si possono visitare i vigneti e le tipiche tenute vinicole con le antiche case padronali. 10 rand (circa € 1,30), sono sufficienti per la degustazione dei migliori vini presso qualsiasi tenuta.V Da non perdere Boschendal, costruita alla fine del 1600, elegante costruzione di ex proprietà di Ugonotti Francesi circondata da magnifici giardini. Tutto un paradiso quindi? Per il turista che si limita a quanto descritto senz’altro, forse per gli abitanti neri delle Township non tutto è così roseo. Le periferie della città, che spesso i turisti non visitano e che gli abitanti bianchi della città non visiterebbero mai, sono vaste aree caratterizzate da ambienti degradati, con catapecchie malandate, abusive e ammassate, dove spesso un water viene condiviso da decine di persone. Nonostante un interesse maggiore negli ultimi anni da parte del governo, nella maggior parte dei casi i servizi sociali sono del tutto mancanti, povertà e miseria non migliorano, e ovunque è visibile il grande distacco dallo sviluppo che sta interessando il Paese e dall’interesse della popolazione benestante. Sia chiaro, ci sono anche neri benestanti, ma rappresentano sicuramente la minoranza della popolazione di colore. Al ristorante difficilmente vedi un nero che non sia un cameriere…

L’apartheid è finita, i problemi che ne sono derivati continueranno ancora per molti anni…

Da Cape Town a Port Elizabeth “Garden Route: Il fascino della Perla d’Africa” Prende il nome di Garden Route il tratto di strada costiera che parte da Mossel Bay fino ad arrivare a Port Elizabeth (350 km), sebbene il tratto più caratteristico sia molto più breve. La Garden Route, una delle principali attrazioni del Sud Africa, viene dipinta come un strada che offre continuamente vedute panoramiche. In realtà la strada corre spesso lontano dal mare, e per avere gli scorci migliori bisogna abbandonare l’arteria principale per raggiungere le località più affascinanti.Sinceramente avevo un’idea diversa di questa zona, mi aspettavo una strada molto più panoramica.” Ciò non toglie la bellezza della Garden Route, che permette di attraversare un tratto di foresta indigena sempre verde e circondata da fiori in ogni stagione a ridosso dell’Oceano Indiano, e di raggiungere località che offrono vedute impareggiabili, tra spiagge bianche, coste frastagliate, passi di montagna, lagune, laghi, cascate, il tutto protetto da efficienti parchi nazionali, quello di Wilderness e il più famoso TsiTsiKamma NP. Ripeto, tutte queste meraviglie non sono visibili percorrendo esclusivamente la Garden Route, spesso sono necessarie deviazioni in auto o passeggiate che possono essere brevi ma anche più lunghe e faticose. Ci sono due modi per visitare la zona: con la propria auto, seguendo la strada, oppure utilizzando un treno a vapore che in una giornata compie una parte del percorso di andata e ritorno tra George e Knysna: l’Outeniqua Express. Per poter apprezzare i luoghi sono necessari almeno 4 giorni. In realtà, la porta d’ingresso per la Garden Route può essere considerata la cittadina di Outdshoorn, a circa 80 km nell’entroterra, in una zona desertica e rocciosa. Qui sembra di essere nel Far West, i ristoranti sembrano dei Saloon, ma al posto dei cavalli, le fattorie sono famose per ospitare…Gli struzzi. Molto sono le fattorie che si possono visitare per conoscere da vicino questi curiosi animali: il breve tour permette di capire quali sono i prodotti che si possono ottenere con l’allevamento di struzzi, si può passeggiare sulle uova per capire la loro resistenza, dar loro da mangiare, si può addirittura cavalcare uno struzzo ed assistere ad una gara. Da Outdshoorn si valicano le montagne Outeniqua attraverso un passo montano spettacolare, per giungere fino all’Oceano Indiano, dove si incontra il PN Wilderness, istituito a difesa del delicato ecosistema della zona, con lagune che terminano nel mare, laghi e spiagge bianchissime, paradiso per gli appassionati di birdwatching. Proseguendo si incontra Knysna, località famosa per l’allevamento delle ostriche nella sua caratteristica laguna, separata dal mare da due enormi picchi rocciosi chiamati “The Heads”. Una strada tortuosa permette di salire fino alla loro cima e di ammirare un panorama splendido.

Proseguendo si raggiunge Plettenberg Bay, gioiello della costa, paragonabile come fama alla nostra Portofino o alla Costa Smeralda. E’ qui che abbiamo deciso di trascorrere 3 giorni semi-oziosi, in uno splendido B&B a pochi metri dal mare (Cottagie Pie, tripla con colazione circa € 100,00 con camere e servizio da hotel extra lusso). Plett, come viene chiamata, è davvero incredibile: il centro si trova su una collinetta a picco sul mare, e ai suoi piedi si trovano 3 spiagge fantastiche, due delle quali lunghe oltre 3 km. In spiaggia praticamente ci si trova quasi da soli per tutto il giorno. Il mare non è limpidissimo per via delle grandi onde, ma è comunque pulitissimo e incontaminato e l’ambiente è grandioso. La spiaggia si presta a lunghe passeggiate tra le conchiglie, e permette di scoprire ambienti ancora vergini, dove i fiori terminano a ridosso della sabbia, i gabbiani sulla spiaggia superano di gran lunga il numero degli ombrelloni, e le onde trasportano continuamente le lumachine di mare che si affrettano a tornare in acqua. Spesso, scrutando l’orizzonte, si vedono i delfini saltare nell’oceano. La baia di Plett è dominata dalla Robberg Peninsula, un promontorio che si allunga nel mare per 2 km. E’ una tappa obbligata per le balene, che in inverno compiono il loro lungo viaggio migratorio. Percorsi circolari permettono di fare un trekking indimenticabile. La passeggiata inizia dal parcheggio, quindi sale in montagna dove si domina tutta la Robberg Beach e ci si trova a picco sul mare. Le foche sembrano chiamarti, la vista è impareggiabile. Si valica quindi la montagna e ci si trova nel mezzo di dune bianche che arrivano fino al mare, dove una striscia di sabbia separa due mari. Ci si può concedere un bagno nelle acque che in questo punto sono freddine, ma resterà una nuotata indimenticabile e solitaria, accompagnata solo dal verso dei gabbiani. (durata ore 2.30). Nelle vicinanze di Plett è d’obbligo una visita a Monkeylands, un parco istituito per l’inserimento delle scimmie nel loro ambiente naturale. Con un safari a piedi del mezzo della fitta foresta, è possibile ammirare un gran numero di primati, alcuni curiosissimi che ti accompagnano nella camminata. Ultima tappa della Garden Route, procedendo verso est, è il P.N. Tsitsikamma, che protegge quasi 60 km di costa e di montagne interamente coperte da foresta che arriva fino al mare. Il mare in questo tratto è grandioso, non ci sono spiagge ma scogli, le onde si infrangono sui massi e creano spruzzi alti fino a 10 metri. Gli chalet del parco completamente in legno (100 euro chalet familiare per 5 persone), sono situati a pochi metri dal mare, e regalano un intenso momento a contatto con la natura e dell’immenso frastuono dell’oceano. La sera si può cenare con un brai (carni cotte alla griglia, cena tipica sudafricana) direttamente sulla propria terrazza davanti all’oceano con il proprio barbecue a disposizione. Numerosi sono i sentieri da percorrere in questa zona: il più accessibile è il Mounth Trail, di un’ora (a/r), che attraversa la foresta fino a raggiungere un ponte sospeso dove il fiume Storm River incontra il mare. Da qui parte anche il percorso trekking più famoso del Sud Africa: l’Otter Trail, un sentiero della durata di 5 giorni, da prenotare un anno prima, che permette di coprire quasi 50 km di costa. La mattina seguente sveglia all’alba (ore 5, abbandonato anche dalla moglie ritiratasi per pigrizia), per percorrere il primo tratto dell’Otter Trail che raggiunge una cascata che si tuffa direttamente nel mare. A quest’ora i colori dell’alba sono eccezionali nonostante il tempo nuvoloso, l’assenza di altre persone rende il percorso elettrizzante e rilassante: pochi momenti indimenticabili, tu e la natura, un incontro che andrebbe riscoperto più frequentemente. Il viaggio prosegue verso Port Elizabeth, non prima di una deviazione per raggiungere uno dei parchi più bellidel Sud Africa: si tratta dell’Addo NP, situato a 70 km circa a nord di Port Elizabeth. Qui siamo arrivati quasi per caso, ed il luogo si è invece rilevato favoloso. E’ una riserva che è stata creata nel 1931 per difendere i pochi esemplari di elefanti che erano rimasti. Da quel giorno, i pachidermi si sono moltiplicati fino a toccare attualmente oltre 400 esemplari, oltre a bufali, kudu, antilopi, rinoceronti, facoceri, ecc. A differenza del Pilanesberg e del Kruger, in questo parco gli incontri con gli animali sono continui anche se di varietà limitata, viste le dimensioni contenute della riserva (si parla comunque di oltre 70 km di strade sterrate a disposizione…) in un ambiente selvaggio e molto suggestivo. Può capitare come a noi (e penso non sia una rarità), di essere circondati da oltre 20 elefanti nel bel mezzo della strada, un incontro affascinante ed anche un poco adrenalinico, non conoscendo le reazioni di questi enormi animali che qui non sono di certo addomesticati. E’ possibile dormire direttamente nel parco in un Rest Camp statale e molto curato, con bellissimi cottage a ridosso della zona safari: può capitare, mentre si pranza sul terrazzo, di assistere in lontananza alla lenta passeggiata giornaliera dei pachidermi. Momenti indimenticabili. da Port Elizabeth volo x Johannesburg, quindi in auto… Sun City e Pilanesberg “L’Africa dei contrasti” Sun City si presenta come la Las Vegas sudafricana. Un miraggio che sorge dal nulla nel mezzo della savana, una costruzione colossale, dominata dal Palace of the Lost City, la ricostruzione di un fantomatico palazzo perduto che si alza con le sue guglie e cupole color ocra, in stile Walt Disney, ora uno dei più lussuosi complessi alberghieri del mondo. Ma la creazione non si limita all’hotel, ma anche di tutto il paesaggio circostante, dalla giungla, ai laghi, alle cascate che scendono dalla montagna. E nel mezzo del complesso, tra slot-machine, ambienti grandiosi e lussuosi, spettacoli e scenografie maestose, è stato costruito uno dei parchi acquatici più incredibili (Valley of wave), raggiungibile attraversando il Ponte del Tempo circondato da giganteschi leoni ed elefanti in pietra, sotto ad un vulcano: una piscina enorme per rinfrescarsi dalle alte temperature, con sabbia artificiale di silice, palme, acqua trasparente: sembra davvero di essere al mare…O forse lo siamo davvero. Ogni 2 minuti infatti parte un’onda gigantesca alta due metri che crea un effetto davvero straordinario. Gli acquascivoli partono da costruzioni simili a templi sparsi nella montagna, come il Tempio del Coraggio, uno scivolo “quasi” perpendicolare lungo circa 100 metri. Adrenalina. Percorsi tra ponticelli e sentieri permettono di addentrarsi nella giungla artificiale, tra cascate e laghetti e splendide vedute di tutto il complesso. Insomma, un luogo completamente finto: o lo si ama, o lo si odia…Ma io vado matto per questi posti… Una cosa importante ad ogni modo bisogna dirla: è uno dei pochissimi posti in Sudafrica dove i bianchi e i neri si divertono “insieme”: infatti mai in tre settimane ho visto tanti neri in vacanza in un luogo principalmente frequentato da bianchi come qui a Sun City. Forse uno dei primi passi verso un’intesa razziale in questo Paese costernato nel passato da tanta violenza ed emarginazione. Ma a pochi km in linea d’aria dall’Africa meno autentica di tutto il Continente, ecco la “vera africa”, quella che chiunque sogna di poter ammirare prima della partenza. Le montagne infatti separano questo ambiente tutto finzione dal Pilansberg NP, una delle più belle riserve faunistiche del mondo. In un ambiente naturale, nel centro di un cratere di un vulcano spento, fatto di savane, montagne e magnifici paesaggi verdissimi, e soprattutto in una zona dove la malaria non rappresenta un problema (rarità per i parchi africani), il Pilanesberg si pone come valida alternativa al famosissimo Kruger per poter ammirare da vicino, e con un pò di fortuna, i famosi Big Five (leone, bufalo, ghepardo, elefante, rinoceronte). Oltre 150 km di strade sterrate da percorrere con la propria auto oppure partecipando a safari su jeep guidate dai rangers, alla continua ricerca degli animali che siamo abituati a vedere negli spazi ristretti dei nostri zoo. Ma qui gli spazi sono immensi, qui gli ospiti siamo noi, che chiediamo di entrare per qualche giorno a contatto con i veri padroni di queste terre. Gli avvistamenti non sono facili, le strade forse non percorrono nemmeno un terzo del parco, a volte si passa anche mezz’ora in auto senza avvistare nulla (nemmeno un’altra auto). Inizialmente si può rimanere anche delusi. Ma gli incontri, lentamente, aumentano e diventano mozzafiato; prima un branco di zebre da lontano, poi da vicino fino ad attraversarti la strada. E poco dopo tre rinoceronti che passano lentamente nel bush, oppure una decina di giraffe che sembrano osservarti negli occhi dalla loro altezza. E poi un enorme e vecchio elefante intento al suo pasto, o i branchi di bufali che si avviano pigri al beveraggio, circondati da numerose gazzelle, impala, kudu al pascolo. Nelle vicinanze delle pozze d’acqua sono state create terrazze panoramiche raggiungibili a piedi tramite sentieri sicuri: si lascia l’auto, si apre il cancellino (ricordarsi anche di chiuderlo per non correre il rischio di essere sbranati…) e si percorrono percorsi che sembrano gabbie fino ad arrivare a terrazze di legno sull’acqua, dove si possono ammirare ippopotami e coccodrilli. Più difficile scorgere i leoni: la loro attività si svolge durante le ore fresche della giornata, per cui, sono d’obbligo le levatacce alle 5 del mattino. Difficilissimo invece incontrare l’ultimo big five: il ghepardo. Magici sono anche i pernottamenti all’interno della riserva: ad iniziare dai più economici ma semi-lussuosi resort come il Manyane (doppia in mezza pensione € 60 a persona), fino ad arrivare ai più lussuosi lodge, con servizio paragonabile alle riserve private del Kruger, come il Tshukudu oppure il Kwa Maritane. Il Manyane rappresenta una valida soluzione per coloro che decidono di visitare autonomamente il parco con il proprio automezzo o partecipando a safari organizzati con le jeep (vivamente consigliato, € 20). Si tratta di bellissimi cottage sparsi nella savana, ambienti ben curati e ristorante eccellente dove la mezza pensione permette di ordinare a libera scelta dall’infinito e caratteristico menu a la carte. Piatto da non perdere: tris di spiedini di coccodrillo, struzzo e kudu. I secondi invece sono caratterizzati da ambienti davvero lussuosi ed un servizio molto particolare: accettano al massimo una ventina di clienti, ed il prezzo (da € 160 a 230 a persona) comprende la pensione completa (tra cui la cena nel boma attorno al fuoco), due safari “personalizzati”e la passeggiata nel bush scortati da rangers armati. Per finire, se proprio non siete riusciti ad avere un incontro ravvicinato con un leone, tornando verso Johannesburg si può sostare qualche ora al Lyon Park, una riserva privata di dimensioni contenute. Anche qui si accede con la propria vettura, e gli incontri con il re della foresta sono davvero probabili. Forse meno autentici, ma vi posso assicurare che vedere un leone ed una leonessa con occhi inferociti puntare verso la propria auto, è un’esperienza davvero “indimenticabile”.

Impressioni, consigli, curiosità Il Sud Africa è un paese meraviglioso, di forti contrasti, dalla sua gente, alla natura, all’ambiente. Probabilmente è uno dei pochi luoghi al mondo capaci di soddisfare le esigenze di qualsiasi viaggiatore. Senz’altro è l’aspetto naturale il richiamo più forte: i grandi spazi selvaggi, la natura incontaminata anche a pochi km dalle grandi metropoli, l’oceano grandioso, il suo patrimonio faunistico e ambientale. Un paese che permette di unire ai classici safari africani altri luoghi di incredibile bellezza e varietà, da Città del Capo, alla costa imponente e selvaggia dell’est a quella più turistica (ma si fa per dire) della Garden Route, con km di spiagge a disposizione di pochissime persone, alle sue strade panoramiche, dove i trasferimenti e le ore trascorse in auto non sono uno sforzo ma un piacere. Ed ancora canyon, cascate, catene montuose impressionanti, deserti e savane. A volte basta attraversare un valico montano per passare dal deserto a zone verdissime e piene di fiori. Programmare un viaggio: Il Sud Africa è un Paese che merita di essere visitato con il classico “fai da te”, per poter ammirare e gustare con calma e tranquillità i posti, e fermarsi laddove si ritiene che il luogo sia meritevole. Tra l’altro in questo modo il risparmio è considerevole rispetto ai classici pacchetti dei tour operator. Il noleggio auto è indispensabile, ma fa lievitare la spesa. L’offerta alberghiera è ottima e perfettamente organizzata per la prenotazione online, basta ricercare per ogni località le sistemazioni disponibili: i b&b da 3-4 stelle sono bellissimi, pulitissimi, con un servizio spesso impeccabile, prezzi accessibilissimi e con colazioni grandiose. I rest camp statali dei parchi sono eccellenti, a poco prezzo, con camere enormi. Le riserve private sono invece molto care ma con un servizio difficilmente imitabile. Le strade sono generalmente poco trafficate: anche in una città come Cape Town è difficile rimanere in coda in auto perfino nelle ore di punta. Attenzione ad evitare i periodi di vacanze sudafricane: spesso i luoghi sono presi d’assalto e viene a mancare quella magia respirabile quando le località sono semi deserte. Il periodo di vacanza più lungo va dai primi di Dicembre a circa metà Gennaio. Durante il nostro inverno i prezzi sono generalmente più alti, in modo sensibile nelle riserve private. Attenzione al cambio e all’inflazione: il cambio può determinare un’oscillazione consistente del preventivo fatto, a volte oscilla del +-5% anche in una settimana. L’inflazione è molto alta, circa il 15% all’anno, per cui i prezzi aumentano annualmente di conseguenza. A Cape Town siamo rimasti due giorni interi più due mezze giornate: un paio di giorni in più non mi sarebbero dispiaciuti, molte le cose da vedere. Clima: l’inverno (la nostra estate), è più indicata per i parchi del nord e la costa est, con basse precipitazioni. In estate (nostro inverno), le temperature sono molto gradevoli a Città del Capo, dove piove raramente, e sulla costa sud, mentre nei parchi è possibile imbattersi in frequenti acquazzoni tropicali e in giornate molto calde. A gennaio noi abbiamo trovato sempre sole, tempo più instabile nella Garden Route. Scordatevi bagni in mare nell’inverno sudafricano (da giugno a ottobre, in compenso nel mare si possono avvistare le balene). Le distanze sono enormi: non esagerate con i km al giorno, alternate i lunghi trasferimenti e prendete alcuni giorni di pausa. Mangiare non è un problema, anzi, è una delizia. La qualità ed il servizio sono eccellenti, i prezzi bassi, le porzioni enormi. Inutile evitare i ristoranti che sembrano lussuosi per finire in una bettola: la differenza del conto sarà di pochi rand. Il pesce è freschissimo, la carne paragonabile a quella argentina, persino la pasta non fa rimpiangere l’Italia. I contorni? Gratuiti, oltre a quelli già compresi nelle portate, passa il cameriere con i vassoi… Il tutto ben cucinato, ricordatevi di dire: niente salse. La media di una cena per 5 persone, con misto di carne e pesce, difficilmente supera i 500-600 rand (60-75 euro) mancia compresa, mangiando alla grande! Mai ordinare subito primo o antipasto e piatto principale: spesso si rimanda indietro il cibo per troppa quantità. Meglio dividersi le portate. Cercate di programmare qualche breve percorso di trekking sul mare, anche di un paio d’ore soltanto: il più ambito è l’Otter Trail, nel parco dello Tsitsikamma di 5 giorni: molti decidono di compierne il primo tratto che porta alla cascata, circa 2/3 ore tra andata e ritorno. Molto bello, ma se dovete scegliere, non perdetevi quello della Robberg Peninsula a Plettenberg Bay, indimenticabile! Per i bambini è un viaggio impegnativo ma fantastico: attività sempre all’aria aperta, trenini, funivie, animali, mare, piscine. Il mio ha 4 anni, ed è tornato entusiasta. Da evitare le zone malariche, per il resto, condizioni sanitarie perfette. Sicurezza: qualche dubbio sulla sicurezza prima della partenza l’avevamo. Nessun problema, nemmeno nei luoghi più remoti e nelle vicinanze delle township; le persone sono cordialissime, e anche quando la lingua può rappresentare un problema, fanno di tutto per aiutare e farsi capire. Naturalmente le amare sorprese possono nascondersi dietro l’angolo: ma questo vale per tutto il mondo, Italia compresa. Soldi: il modo più conveniente per i pagamenti è la carta di credito. L’anticipo contante dal bancomat è caro: solitamente il 4% più il 2% per le spese di cambio valuta. Ancora comodi i travelle cheque, in euro, con spese di cambio sul 2%. Gli uffici di cambio applicano tassi piuttosto sfavorevoli. Nota per i parchi e le riserve: non siamo allo zoo, l’avvistamento degli animali può richiedere molta pazienza e lunghi momenti di noia, con mezz’ore abbondanti senza vedere nemmeno un impala. Ma alla lunga l’attesa paga, e il premio sarà indimenticabile!!! Il Sud Africa vi resterà nel cuore e nella mente, come altri pochi luoghi al mondo!

I miei giudizi suoi luoghi: Città del Capo: Voto 9,5. Tutto splendido, dal centro storico, al Waterfront, la Table Mountain, la Penisola con le sue spiagge. Sarebbe un 10, mezzo punto in meno per il vento spesso troppo fastidioso. Winelands: Voto 8,5. Paesaggi molto rilassanti, belle tenute vinicole, assaggi gustosi dei vini. Un giorno qui non è buttato. Oudtshoorn: Voto 8,5. La visita ad una fattoria di struzzi è davvero divertente. Inoltre, la strada per arrivarci, attraversa il piccolo Karoo, attraverso paesaggi davvero spettacolari. Garden Route: Voto 7,5. In generale, mi aspettavo una strada molto più panoramica, invece è una specie di autostrada spesso a due corsi e piuttosto trafficata. Le località che si incontrano sono comunque incantevoli. Plettenberg Bay: Voto 9. Il mare qui non è limpidissimo, ma l’ambiente è grandioso e le spiagge fantastiche, lunghissime e solitarie. Le onde sono una costante, per un breve relax balneare non è male. Da non perdere la Robberg Beach con la sua penisola e i ristoranti del centro. Monkeylands: Voto 8,5. Questo parco di scimmie vicino a Plett permette di fare una passeggiata “diversa” nella foresta a stretto contatto con molte specie di primati. Prezzo altino. Tsitsikamma: Voto 8,5. L’ambiente marino è grandioso. Le onde altissime. La foresta alle spalle. Il tutto con numerosi percorsi di trekking, ed un rest camp fatto di chalet di legno per una notte indimenticabile a pochi metri dal mare rabbioso. Addo NP: Voto 10. La sorpresa più gradita. Un parco poco pubblicizzato, facilmente raggiungibile da Port Elizabeth. Incontri ravvicinati con enormi elefanti, e una fauna che non si fa “desiderare” come nei parchi più famosi. Da non perdere assolutamente! Sun City: Voto 9. Qui i giudizi possono essere discordanti. E’ tutta finzione, ma gli ambienti sono grandiosi, una piccola Las Vegas e una giornata per rinfrescarsi dal sole fortissimo del Nord-Ovest. Pilanesberg: Voto 9. L’ambiente è bellissimo, con montagne e savane verdissime. Gli animali non facili da trovare, ma gli incontri saranno indimenticabili. Poco traffico, pochi turisti, niente malaria. A detta di molti, meglio del Kruger. Alternativo! Alcuni esempi di prezzi (1 rand = € 0,126 al 11/2/2005) Cena al Waterfront in 5: R 550 (€ 70) Colazione abbondante nei parchi: R 30 (€ 4) Doppia (bambino gratuito) al Brenwin a Cape Town, con colazione: R 680 (€ 85) Doppia (bambino gratuito) in 4 stelle a Oudtshoorn con colazione: R 440 (€ 55) Cottage per 5 persone allo Tsitsikamma: R 1050 (€ 130) Cottage al Manyane al Pilanesberg per due persone, mezza pensione: R 880 (€ 110) Ingresso di un giorno ai parchi nazionali, escluso Kruger: R 160 (€ 20) Safari di due ore e mezza al Pilanesberg con jeep: R 170 (€ 21) Teleferica a/r per Table Mountain a Cape Town: R 110 (€ 14) Ingresso a Sun City e Valle delle Onde: R 90 (€ 11,50) Crociera di un’ora nel porto a Cape Town: R 70 (€ 9) Auto Mazda con Avis, intermedia, cambio automatico, assicuraz. Incluse, al giorno: € 60 Benzina verde al litro: R 4,2 (€ 0,53) Pacchetto di Marlboro al duty free: R 11 (€ 1,40) Una birra o coca al bar: R 10 (€ 1,30) Foto di viaggio sul mio sito: http://www.Bravosito.Com/websites/albertoviaggi



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