Yucatan: Un cenote assolutamente da non perdere
Si lascia l’auto propria nel parcheggio della struttura centrale, dove si monta su buffi fuoristrada che in 15 minuti conducono ad una zona semi sperduta. Improvvisamente un buco nella terra, se sei ciccione neanche ci passi! Una scala in verticale ti porta giu’ di 10 metri e li’ ti si apre un mondo precluso al turista meno attento. Da sopra i ragazzi del centro ti calano bombole, pinne, maschere, boccaglio e macchine fotografiche. Con un po’ di coraggio ci si getta in acqua (fresca) e ci si chiede: ma dove sono mai finito? che succedera’ ora? dove mi porteranno?gli snorkelers se ne vanno a sinistra, i divers a destra ed io ero tra questi. Non si scende mai piu’ di 6 o 7 metri, c’e’ una sorta di filo di arianna perenne che ti indica il percorso da seguire ma la guida esperta ti conduce in incavi e grotte ove da soli non si andrebbe mai. Si nuota o meglio SI VOLA tra stalattiti e stalagmiti bianchissime e l’acqua ti da un senso di onnipotenza: ti senti un po’ Icaro! Le sfiori, le guardi da vicino , le fotografi. Poi la guida spegne la torcia e tutto diventa buio: se fossi sola potrei morire perdendomi alla disperata ricerca dell’uscita. Poi la riaccende e scorgi una pinna dei nuotatori che 6 metri piu’ su stanno facendo lo stesso giro, ma in superficie. Una sensazione unica, devo ammettere dopo 100 immersioni in mare un po’ in tutto il mondo, mai provata cosi’. E’ valsa il viaggio, se poi accompagnata dalla bellezza di siti archeologici come Tulum, Chichenitza, Coba ed Uxmal, il massimo. Un itinerario fuori dalle righe. Per chi dovesse soggiornare a Playa del Carmen o Tulum il Cenote Dos Ojos e’ un MUST.