Croazia, paradiso occidentale
22 Agosto: giornata di totale relax, dopo una lauta colazione (il buffet del villaggio è indimenticabile) finalmente il mare! Bellissimo! La spiaggia è stretta ma lunghissima, poco affollata, attrezzata con lettini e soprattutto sono rocce, niente sabbia! Mare turchese e acqua un po’ freddina. Però è un paradiso. Dopo aver passato praticamente tutto il giorno al sole, nel tardo pomeriggio me ne torno in capanna a fare il bucato, anche questo ci vuole. La serata la passo a Biograd, piccola città vicino al villaggio, con Sandra e Laura, due ragazze dello staff.
23 Agosto: dopo la solita luculliana colazione inizio a fare la turista, me ne vado a Zara, che dista circa 30 chilometri. E’ diventata famosa durante la guerra nella ex Jugoslavia perchè proprio qui era uno dei fronti principali, e si vede, la campagna circostante è piena di villaggi semidistrutti, del tutto abbandonati, sulle case si vedono ancora i fori dei colpi di mortaio. Il centro storico però è in ottimo stato, molto bello e ben tenuto e pieno zeppo di turisti. Dopo la visita torno al villaggio per il pranzo e nel pomeriggio mi concedo ancora tanto sole e tanto mare.
24 Agosto: oggi finalmente mi regalo la gita alle isole Kornati. Tutto il giorno in barca in mezzo a queste isole meravigliose. Difficile descrivere il paesaggio, sono isole aride e brulle spazzate 300 giorni all’anno dalla bora, il vento fortissimo che non permette la crescita di nessun tipo di vegetale. Ma il loro colore ocra contrasta con il turchese del mare creando uno scenario unico. In serata torno al villaggio del tutto soddisfatta della giornata. Dopo cena, i miei due angeli custodi, Sandra e Laura, mi portano a Zara per un gelato.
25 Agosto: mattinata rilassante in spiaggia e giro in kajak. Nel pomeriggio giro in bici a Pakostane centro e al lago Vransko, il più grande della Croazia, parco naturale con tantissime zone attrezzate per fare sport, mangiare e rilassarsi. In serata Sandra mi porta a mangiare una buonissima palacinka, che sarebbe una crepe, iperfarcita (cioccolato, panna e noci…Un delirio) e ipereconomica, come tutto qui; le fa, in un minuscolo negozio, una signora russa che sembra la protagonista di un romanzo di Chekov.
26 Agosto: appena alzata vado in infermeria a chiedere aiuto ad un bellissimo infermiere, praticamente ho un eritema gigantesco sulle braccia, troppo sole, l’infermiere mi consiglia di evitare il sole almeno per tutta la mattinata. Seguo di buon grado il suo consiglio e passo la giornata in macchina a visitare l’entroterra davvero selvaggio della zona. E così mi trovo in villaggi attraversati da stradine di terra battuta a loro volta attraversate da stormi di oche a passeggio; ai lati della strada signore anziane vestite di nero che lavorano all’uncinetto bellissimi pizzi. Acquisto qualche souvenir e torno al villaggio per il pranzo. Nel pomeriggio, sempre dovendo stare lontana dal sole, seguo un po’ di sport in tv e mi aggiorno sulle ultime medaglie olimpiche degli italiani.
27 Agosto: è il mio ultimo giorno a Pakostane e in barba all’eritema passo tutta la giornata al sole. Pomeriggio di relax e serata in discoteca in compagnia di animatori e animatrici, peccato non averne conosciuti alcuni prima…
28 Agosto: è ora di partire, sono le 8.30 e mi aspetta un viaggio lunghissimo, ma con calma e tranquillità mi avvio lungo la strada statale chiamata Magistrala, che collega Dubronvik a Zagabria. Costeggia il mare per l’80% del suo percorso, e offre un panorama unico ad ogni curva. Si passa dalla bellezza selvaggia delle isole di fronte alla costa, allo spettacolo del mare turchese nei piccoli porticcioli dei villaggi sul mare, ogni cento metri mi verrebbe voglia di scendere a fare una foto! Salto il pranzo per guadagnare tempo, il viaggio è ancora lungo e il massimo della velocità che si raggiunge sono 70 chilometri all’ora, una passeggiata praticamente. Alle 16.45 finalmente arrivo a Pola, sulla punta estrema della penisola d’Istria. Per arrivare qua ho lasciato la bellezza selvaggia della Dalmazia per scoprire quella più “italiana” dell’Istria, fatta di un’atmosfera più elegante, quasi da riviera. Sono passata anche attraverso Fiume, che è stata una grossa delusione: nonostante sia collocata in un posto stategico del golfo, con una vista spettacolare, la sua immagine è completamente rovinata dalla presenza di una enorme raffineria costruita sulla costa appena alle porte della città, uno scempio! Dicevo che sono arrivata a Pola, e mi da il benvenuto l’immagine del bellissimo anfiteatro romano perfettamente conservato. Proseguo il viaggio lungo la costa e faccio tappa sia a Rovigno che a Parenzo, due borghi storici di notevole bellezza. Dopo aver passato due frontiere (croato/slovena e sloveno/italiana) arrivo a Trieste, anzi per essere precisa a Basovizza, alle 22.00. La signora dell’albergo dove passerò la notte mi guarda un po’ male, ma certo non immagina che l’ora tarda è dovuta al viaggio lunghissimo (quali 600 chilometri)! 29 Agosto: vado alla scoperta di Trieste prestissimo, è sempre bellissimo assistere al risveglio di queste grandi città. Dopo un lungo giro nel centro storico, dopo aver visitato la casa dove soggiornò Joyce, e la libreria dove Svevo passava le sue giornate, e i caffè storici di Trieste, dove si è scritta una buona parte della storia della letteratura del ‘900, mi avvio lungo la costa per altre due tappe, prima di riprendere definitivamente la strada di casa. Mi fermo ad Aquileia, città dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità, con le sue rovine romane di notevole bellezza e importanza. La seconda e ultima tappa è Grado, una Venezia in miniatura con un centro storico che è un piccolo gioiello. Approfitto per assaggiare di nuovo, finalmente, della sana e ottima pastasciutta italiana, e per fare le ultime foto. A mezzanotte passata, dopo aver percorso esattamente 2253 chilometri totali, arrivo ad Anagni, stanca ma soddisfatta di aver compiuto un viaggio da molti considerato folle (…Donna, sola, in macchina…Un sacco di pregiudizi). Un viaggio che comunque consiglio: soli o in compagnia la Croazia è un posto affascinante. Il suo paesaggio lunare e la cordialità delle persone ne fanno, secondo me, una meta ideale. Inoltre con l’immensa offerta di alloggio delle camere in affitto lungo le strade (praticamente una casa ogni cento metri è un B&B) e sulle isole, permette di fare una vacanza libera ed economica, il che non guasta. Spero solo che con gli anni non diventi troppo mondana e che mantenga quel suo fascino selvaggio.