Le isole di Guadalupa

Piuttosto sconvolti dalle immagini dei poveri paesi colpiti dallo tsunami, decidiamo comunque di partire alla volta delle isole di Guadalupa! Abbiamo già pagato per un pacchetto volo + albergo (solo con prima colazione) con un noto operatore di viaggi last minute…neanche tanto a buon prezzo.....ma come potete immaginare il viaggio comprende...
Scritto da: aturletti
le isole di guadalupa
Partenza il: 31/12/2004
Ritorno il: 08/01/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Piuttosto sconvolti dalle immagini dei poveri paesi colpiti dallo tsunami, decidiamo comunque di partire alla volta delle isole di Guadalupa! Abbiamo già pagato per un pacchetto volo + albergo (solo con prima colazione) con un noto operatore di viaggi last minute…Neanche tanto a buon prezzo…Ma come potete immaginare il viaggio comprende Capodanno e quindi…

E’ il 31 dicembre! Decolliamo prestissimo, assonnati e infreddoliti da Milano Malpensa per Parigi CDG.

Arrivati al “De Gaulle” attendiamo impazienti la navetta con destinazione Parigi Orly. Qui il boeing 747 dell’Air France finalmente ci carica e ci fa abbandonare la vecchia (e barbosa) Europa! Guadalupa è un paradiso caraibico, con uno spiccato volto occidentale: ci vai con la carta d’identità, paghi in euro e mangi delle crepes, ma delle crepes!!! Giungiamo all’agognata meta di Pointe a Pitre, città principale, situata tra le due più grandi isole che costituiscono Guadalupa: Grande Terre (ad est) e Basse Terre (ad ovest), collegate da ponti, così da sembrare due ali di farfalla. Da qui con un pullman raggiungiamo il nostro hotel a S.Francois, piccola cittadina vicina al punto più a est dell’isola di Grande Terre.

Vicino al nostro albergo tre stelle con piscina… (mah!?!) sembrano essercene altri molto più belli, di cui veniamo poi a sapere i prezzi di 900 € a notte per stanza.

Comunque la nostra stanza è carina e a due piani, con salottino sotto e zona notte sopra, sul soppalco.

Ma la cosa più bella che appare di fronte è un verdissimo e curato campo da golf, pieno di palme.

Trascorriamo mangiando in una brasserie gli ultimi istanti del 2004 in mezzo a fuochi artificiali, barche e zanzare assetate e solo alle 5.30 ora italiana andiamo a dormire. Finalmente!!!! 1|01|05 E’ Capodanno e il tempo è bello! Ci hanno detto che il modo migliore per visitare la Guadalupa, è noleggiare una vettura.

Alla Hertz optiamo per una Citroen C2 per una settimana: iniziamo le visite! Prima di tutto andiamo all’estremità est dell’isola: Pointe des Chateaux.

La vista è notevole per le scogliere, la potenza delle onde dell’Atlantico e alcuni faraglioni: Oddio, meglio che a Capri! Troviamo lì vicino una baia con acque tranquille e una spiaggia di sabbia bianchissima – plage de la Saline – pur senza le adorate palme. Soddisfatti ci fermiamo a prendere il sole e a fare un magnifico bagno. Il posto è caraibico e merita sicuramente una visita.

Guardando la cartina notiamo che un po’ più ad ovest viene segnalata una baia per naturisti (anse Tarare) molto esclusiva. Non possiamo non andarci!!! La strada non asfaltata rischia di rovinarci l’auto, ma nulla riesce a bloccarci. Imperterriti discendiamo a piedi su un sentiero piuttosto scosceso, che improvvisamente ci apre davanti agli occhi una piccola insenatura con acqua cristallina, sabbia candida e …Numerose persone nude come mamma le ha fatte! Sostiamo pochi istanti per non turbarle con i nostri vestiti.

Proseguiamo per un’altra ansa, denominata a la Gourde. Stesso bel panorama, ma senza nudisti.

L’acqua è molto invitante, stendiamo le spugne, facciamo un bagno e sgranocchiamo dei biscotti.

Il sole continua a picchiare e noi, bianchi come sogliole, sentiamo il bisogno di abbandonare la spiaggia.

In macchina risaliamo la costa di Grande Terre in direzione nord. Il panorama cambia totalmente: dopo la cittadina di le Moule (ancora sul mare, su una baia con grandi onde e molti surfisti) scompaiono le spiagge ma compaiono estese piantagioni di canna da zucchero e piccole torrette coniche che scopriamo essere dei mulini.

Girare in macchina è piacevole su queste strade a cunette, che tagliano in due un mare verde; scattiamo qualche foto e continuiamo il tragitto verso nord, con destinazione Porte d’Enfer.

Il nome è più che giustificato: Porta dell’Inferno! L’Oceano penetra profondamente dentro la costa come se fosse l’estuario di un fiume, ed ai lati si ergono alte scogliere battute fortemente dai venti Alisei e dalle acque.

Proseguendo ancora più a nord raggiungiamo l’estremità dell’isola a Pointe de la Grande Vigie e godiamo di uno splendido colpo d’occhio su sette nere scogliere che fronteggiano maestose l’Atlantico.

Questa zona della Grande Terre è la più selvaggia e impervia. Non ha nulla di caraibico: sembra di essere alle isole Svallbard! Altroché Antille! Eppure lì aleggia un qualcosa di ipnotico.

Contenti di queste visioni “primordiali” e sferzati dal vento, scendiamo a sud per riposarci in un’altra nota spiaggia, situata nella anse Maurice.

L’acqua e la sabbia non ci soddisfano pienamente e considerato il tramonto del sole già da poco avvenuto, torniamo in albergo a S. Francois.

2/01/05 Il cielo è coperto con qualche squarcio di sereno… “Che pizza”, speriamo che non piova… Di buon ora (solo per effetto del fuso) arriviamo a S. Anne a ovest di S. Francois (qui sono tutti santi… Pure noi), e andiamo a prendere un po’ di sole, inframmezzato a scrosci di pioggia, nella famosa plage de Caravelle, di fronte al Club Mediterranee.

E’ veramente una delle più belle della Guadalupa con la sua lunga distesa di sabbia bianca, le sue acque trasparenti e le sue numerose palme.

L’acqua è calda e invitante e ci tuffiamo.

Improvvisamente piove, noi siamo in acqua e scorgiamo l’arcobaleno: una lama di sole lo illumina e lo rende più definito. E’ uno spettacolo! Uno sbuffo di vento rasserena il cielo ed erompe un sole caldo e arrabbiato; ma non durerà…

Andiamo a mangiare un panino e una crepe sotto una “baracca bar” dove ci ristoriamo e soprattutto evitiamo una bella “doccia tropicale”. Dalle 15 alle 16 non fa altro che piovere e siamo un po’ isterici. Ripartiamo in macchina in direzione di Morne a L’eau, dove fotografiamo il famosissimo cimitero con piastrelle bianche e nere (interessante, ma niente di che).

Il tempo di immortalarlo e subito schizziamo verso la spiaggia di Suffleur. Carina!!!! Sembra di essere su una spiaggia delle isole di Capo Verde, con acque chiare ma onde altine. Ci addentriamo per qualche decina di metri anche nel limitrofo parco delle mangrovie. Interessante ma sicuramente non gigantesco come quello del Black River in Giamaica.

Proseguiamo per plage de la Chapelle. Non vediamo granché perché è già scuro. Il posto però sembra abbastanza bello, con una distesa di palme sulla riva. Torniamo quindi all’hotel.

3/01/05 Ci svegliamo e il sole ci mette allegria. Partiamo, dopo una veloce colazione, verso Plage de Bois Jolan. La spiaggia è degna di essere visitata ed è praticamente deserta. L’acqua è calma, la sabbia è bianca e le palme abbondano sulla riva. Proseguiamo per Le Gosier dove, oltre ad una discreta spiaggia cittadina, è possibile prendere una barca che ti porta fino all’isola omonima. E’ veramente incantevole: sembra quasi di essere alle Maldive! L’isola è piccola, ricca di vegetazione con sabbia immacolata e acque cristalline che evidenziano tutte le tonalità dall’azzurro chiaro al blu intenso. Prendiamo il sole e facciamo due magnifici bagni con maschera e boccaglio.

Notiamo che è rimasta poca barriera e di conseguenza anche pochi pesci.

Rimaniamo a riposarci per un po’ e poi riprendiamo la barca per Gosier (ricordandovi che l’ultima partenza dall’isola avviene alle 17.00). Finalmente lasciamo la Grande Terre e in auto attraversiamo uno dei due ponti alla volta di Basse Terre: l’isola del vulcano e del famoso parco pluviale della Guadalupa.

Percorriamo verso nord la strada costiera per alcuni Km giungendo ad una baia di sabbia rossa e un mare un po’ mosso: Plage de Cluny. E’ un luogo tipicamente frequentato dalla gente locale. Il tempo di scattare una foto e via verso una spiaggia non menzionata dalle principali guide turistiche, ma fortemente consigliataci da alcuni vacanzieri italiani: plage de Tillet. E’proprio al di sopra delle nostre aspettative: sabbia rossa, rocce basaltiche, vegetazione lussureggiante quasi fino all’acqua, mare lievemente mosso, isole all’orizzonte, baietta incastonata tra due promontori a picco sul mare. Insomma sembra un panorama della Thailandia. Non si poteva perderlo!!!! E quindi subito in acqua tra le onde e poi spaparanzati al sole! Ma non siamo ancora sazi: vogliamo vedere di tutto e di più. Siamo matti? La risposta è: boh!! Perciò verso metà pomeriggio, raggiungiamo la celeberrima Grande Anse a nord ovest di Basse Terre. Anche questa volta la visione è spettacolare: lunga baia di sabbia rossa, ricca di palme e bassa vegetazione, molti turisti e onde allegre e divertenti. Una spiaggia davvero selvaggia, da cui ammiriamo il tramonto. Verso le 19.00 ritorniamo alla Grande Terre e a S.Francois percorrendo la route de la Traversee, attraversando nella notte la grande foresta pluviale. 04/01/05 La giornata inizia subito con una bella bevutina di rhum della Guadalupa! Avete capito dove siamo di buon ora? Al mitico Musee du Rhum, dove oltre ad alambicchi e distillatori di rame, tra un bicchierino e l’altro, vediamo anche la collezione di insetti e di modelli di navi storiche in miniatura. Usciamo un po’ alticci ed euforici, con alcune bottiglie souvenir. Il tempo è plumbeo e piove a tratti, ma non ce ne accorgiamo…

Proseguiamo per Plage de Malendure di fronte all’isola di Pigeon, i cui fondali marini sono stati considerati tra i più ricchi di fauna dall’oceanografo Jacques Cousteau. Noi però ci limitiamo ad un bagno e ad un po’ di riposo sulla modesta spiaggia dalla sabbia nera, sotto un sole velato.

Torniamo a nord per attraversare di giorno il parco pluviale. La prima tappa è alla Meson de Forete: ci inoltriamo nella selva attraversando un ponte di legno sul fiume. La natura è rigogliosa e selvaggia. Sopra di noi non si nota quasi il cielo ed enormi alberi si chiudono ad ombrello. Scattiamo alcune foto, per evidenziare la nostra piccola dimensione rispetto a quanto ci circonda.

Tutto si svolge con velocità perché udiamo strani rumori, come di utensili da lavoro…Oddio non saranno per caso rettili ? No in Guadalupa non ci sono, ma chissà?…

L’umidità inizia a sentirsi e ci spostiamo verso la cascata dei gamberetti (Cascade des Ecrevisses). Qui ci rinfreschiamo nelle acque fresche del bacino sotto il salto del ruscello. Speriamo di non prenderci parassiti…Ma fino ad oggi stiamo ancora bene (dopo circa 2 settimane)…Dopo vedremo… Ancora umidi, riprendiamo la vettura e visitiamo un altro museo: quello del caffe.

Sappiamo già tutto, ma è un buon pretesto per acquistare caffè e zucchero rosso di canna, il tutto di alta qualità. Soddisfatti della giornata torniamo in albergo a riposarci ed a “folleggiare”, si fa per dire, nella sonnacchiosa S.Francois. 05/01/05 Ci alziamo stanchi, dopo i precedenti giorni di spostamenti, ma continuiamo il tour de force, anche perché il tempo è ancora nuvoloso e quindi “che dovemo fà?” Scopriamo, tornando sulla costa ovest di Basse Terre, il monumento a Cristoforo Colombo (località S.Marie, vicino alla Plage du Roseau) dal momento che proprio qui il navigatore genovese sbarcò nel 1493…Che emozione!!!!! Oooooohhhhh!!!!! Scappiamo verso sud, attraversando la capitale di Guadalupa, Basse Terre, fermandoci poi nel “Parc Archeologique de Roches Grevee”, un museo all’aperto immerso in una ricca vegetazione pluviale, disseminato di qualche roccia nera con graffiti rupestri di epoca Amerinda precolombiana…Che paroloni!!!!! Comunque i cosiddetti ”petroglifi” sono pochi ma carini: sembrano i disegni dei bambini dell’asilo…

La cosa più notevole è come sempre la natura: immensi alberi di ficus con radici tentacolari occupano enormi spazi.

La tappa successiva è alle pendici del vulcano la Soufriere (oltre 1400 m.Di altitudine), per raggiungere il secondo salto della cascata più famosa dell’isola, la Chute du Carbet. Anche in questo caso è meglio il tragitto nella foresta pluviale che la tanto decantata cascata. Anche il cosiddetto Grande Etang (laguna alla base della chute) è deludente: va però detto che un improvviso piovasco ci ha impedito di effettuare il periplo del bacino (dove per motivi noti di parassiti, non è consigliato bagnarsi).

Ci asciughiamo in auto e andiamo a riposarci a Le Gosier. Il sole non si fa vedere per tutto il pomeriggio mentre le zanzare si!!! C’è umidità e afa, quindi abbandoniamo la spiaggia e raggiungiamo la città principale, Pointe a Pitre, neanche tanto carina ma solamente famosa per il suo mercato di frutta e spezie.

La giornata si sta per concludere e, dopo una veloce visita e qualche acquisto al mercatino aritigianale (ad uso turisti occidentali) di S.Anne, come al solito rientriamo a S. Francois, dove nella zona del porto troviamo un localino e mangiamo del buon pesce…!!!! 06/01/05 E’ l’epifania… Ovvero la festa di tutte le befane…

Per festeggiare l’evento, facciamo una crociera in catamarano all’isola di Petite Terre.

Partiamo al mattino molto presto e il tempo sembra un vero schifo…Ma, sorpresa delle sorprese, dopo poche miglia percorse in barca, ci accorgiamo che i numerosi nuvoloni sono concentrati su S. Francois e sopra di noi brilla invece un allegro sole. Inizialmente c’è un po’ di vento e quindi il mare è mosso.

Navighiamo a vela ed è meraviglioso perché senti il profumo dell’oceano, senti l’aria sferzarti la pelle, vedi un colore blu intenso del mare e percepisci un delizioso “sali –scendi” delle onde. Avvistiamo un gruppo di delfini che giocano seguendo la scia della barca: incredibile, riusciamo a fotografarli! Dopo circa un’ora e mezza arriviamo in una laguna che separa due isolette della riserva naturalistica di Petite Terre e l’acqua ha un colore verde smeraldo che invita a tuffarti dalla barca per raggiungere l’isola più grande a nuoto. L’isola più piccina non è visitabile al suo interno, ma ci si può arrivare e sostare solo sulla spiaggia, provenienti nuotando dall’isola principale. In quest’ultima approdiamo e iniziamo un breve percorso a piedi in mezzo ad un bassa vegetazione di arbusti. E chi troviamo in varie posizioni? Un bel numero di grosse iguane caraibiche…

Ce l’avevano detto, ma trovarsi di fronte alcune di queste, lunghe anche un metro e passa, all’altezza degli occhi, oppure che ti corrono incontro e che si inseguono infastidite, è comunque un’esperienza non banale: sembra di essere al Jurassic Park!!!!! Continuamo il nostro giro su un sentiero con rocce sparse sul terreno fino al vecchio faro e fino alla punta est dell’isola, dove si aprono davanti ai nostri occhi delle intense scogliere battute dalle onde dell’atlantico e dagli Alisei.

Torniamo alla spiaggia di sabbia bianchissima con tante ombrose palme, che riparano dal sole rovente.

Dopo un bellissimo bagno e un po’di snorkelling che ci permette di vedere un buon numero di pesci (una mega cernia, tanti pesci gialli, blu, altri tropicali con muso tagliato, un trombetta etc.), ci riposiamo al sole nell’attesa della decantata grigliata di pesce e banane flambé al rhum! Il profumo si sparge nell’aria e arriva persino un’iguana sulla spiaggia ad reclamare la sua parte di cibo. Ci rifocilliamo e visitiamo la parte retrostante della riserva, non turistica.

Troviamo una lunga baia deserta con sabbia candida e rive con rocce coralline. Ci sono molte conchiglie, anche di grosse dimensioni, che tuttavia non possono essere prese e portate via.

Ahimè giunge l’ora di lasciare questo meraviglioso pezzo di paradiso caraibico…Che peccato!!! Questa è sicuramente un’escursione che vale la pena di effettuare per vedere uno dei più bei panorami di Guadalupa.

La sera dopo cena facciamo, due passi e vediamo una piccola spiaggia di S.Francois: niente di particolare in confronto a quanto visto a la Petite Terre…

07/01/05 Non ci possiamo credere!!!!! Siamo già al giorno della partenza per quella che definiamo “l’odiata escursione OBBLIGATORIA verso casa”…

Ma vendiamo cara la pelle…Abbiamo a disposizione la stanza dell’hotel fino alle 12.00 e alle 8.00 siamo già nella vicina plage de la Saline a Pointe de Chateaux: non c’è nessuno fino alle 9.00…È tutto per noi!!!!!! La giornata è ovviamente splendida…Non si vede una nuvola…Bah, almeno ci abbronziamo fino all’ultimo.

Il mare è piuttosto mosso ma il colore dell’acqua è sempre pazzesco: azzurro chiaro con sfumature verso il blu oltremare e il verde smeraldo. Che bagni!!!!!! Ormai completamente scottati (anche nel cervello) ci riavviciniamo all’albergo, ma prima salutiamo la nostra fedele vettura Citroen C2, che restituiamo alla Hertz…Prima lacrimuccia… Dopo un ultimo buon pranzetto (aragosta e banane flambé), alle 14.30 vengono a prelevarci con il pulman e ancora increduli veniamo condotti all’aeroporto…Odddddiiioooooo, un piagnisteo!!!!!! Guadalupa ci è piaciuta, nonostante il tempo non sempre favorevole, per panorami, natura, spiagge e anche per il mangiare creolo-francese.

Partiamo alla volta di Parigi dove arriviamo il giorno dopo alle 7 del mattino; piuttosto rimbambiti da fuso e freddo, facciamo il cambio di aeroporto come all’andata e arriviamo a Milano (da 27° C a 1° C, che schifo!!!!) già pensando a dove andare le prossima vacanze… Siamo fissati con i viaggi?? Voi che ne pensate?…Secondo noi, NOOOO!!!! Al prossimo racconto e buon viaggio a tutti!!! Anna e Alberto



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche