Stoccolma, il trionfo dello spirito Natalizio
Detto ciò si parte: “Per il volo tutto sistemato, ripeto e anzi sottolineo si parte andata e ritorno comprese le tasse a soli 33 euro; trasferimento a Bergamo facile per noi che partivamo da Piacenza.. Volo alle 20.20 puntuale come un orologio svizzero, arriviamo con 25 minuti di anticipo a Skavsta poco prima delle 23. Aeroporto molto molto piccolo, ma grazie a questo privo di traffico e riconsegna bagagli quasi immediata. Nella stessa sala ritiro bagagli, vi è un distributore di biglietti del bus “flybussarna”: in corrispondenza a ogni volo ryan-air vi è più d’una corsa che porta al terminale centrale di Stoccolma centro. Se si compra subito andata e ritorno (vi sono corse anche per riportare a Skavsta sempre in relazione all’orario del volo “ryan”) il costo è di 190 SEK ( poco più di 20 euro). Stoccolma centro dista poco meno di 100 km, vale a dire un’ora di bus. A mezza notte circa siamo a STOCCOLMA! Qui vi è un nutrito gruppo di taxi che ci attende, i voli ryan sono già conosciutissimi, vi è comunque l’alternativa metropolitana vedremo poi davvero efficiente. Noi dovevamo arrivare su un’isoletta appena fuori dal centro, LANGHOLMEN, un po’ stanchi optiamo per il taxi: 5 km 175 SEK (quasi 20 euro ma da dividere in quattro), nemmeno troppo caro, tuttavia poi abbiamo usato solo i mezzi pubblici. Langholmen: qui è presente l’ex-carcere di Stoccolma, in uso fino al 1975, costruzione dell’ottocento, oggi museo- hotel di lusso e ostello: in Svezia, dove si ha una cultura estremamente aperta, le tre cose non si escludono a vicenda. Noi avevamo prenotato l’ostello: l’ostello a sua volta offre due soluzion1: a) cella con letto a castello e bagni in comune con altre 3 o 4 stanze b) cella con letto matrimoniale + TV + bagno privato. Per la prima il prezzo è di 240 SEK/notte a persona, per la seconda 350 SEK/notte a persona. Noi abbiamo optato per la prima tipologia di stanza, confidando nella cultura che i popoli nordici hanno per gli ostelli, e non siamo rimasti delusi. La sistemazione è in quelle che erano le celle della prigione: piccole da due posti ciascuna, letti a castello, sempre riscaldate con un sublime tepore racchiuso da pareti spesse quasi due metri, inferiate alle minute finestrelle e una pesantissima porta blindata. I bagni sempre profumati e lindi sono da condividere con qualche stanza, noi li abbiamo sempre trovati vuoti e puliti. L’hotel offre stanze più grandi tutte dipinte, con letti matrimoniali e baldacchino, bagni TV e quant’altro; la tipologia della stanza è senz’altro differente, in comune però rimane l’accoglienza del posto (stessa sala check-in), l’igiene massima e puntuale sia nelle camere che nei bagni, e il ristorante a cui facoltativamente si ha accesso. Noi abbiamo solo usufruito della colazione con una quota di 70 SEK a cranio, ma ne valeva davvero la pena: se per gli svedesi è d’uopo il brunch, un breakfast (colazione) molto corposo che copra anche il lunch (pranzo), per noi questo momento è stato coniato come brinner, ovvero che poteva tranquillamente coprire anche la cena (dinner). Illustrata quella che è stata la nostra sistemazione possiamo incominciare con la descrizione del tour de force che ci ha portati alla scoperta di Stockholm. Il vero cosmopolita, cittadino del mondo come mi piace definirmi, deve sapersi integrare immediatamente nella realtà locale che va a visitare, ecco allora che bisogna prendere atto che a Stoccolma le ore di luce d’inverno sono 6-7 e questo caratterizza lo stile di vita: la giornata inizia relativamente presto, verso le 8-9 quando il sole non si è ancora alzato, ci si prepara ad una corposa colazione che permetta di far tirare per le 7-8 ore successive, guarda caso proprio quelle di luce, e poi via a casa pronti per la cena verso le 16-17 o poco più tardi a seconda. In Svezia il nottambulo non farà mai le ore piccole ma le ore grandi: stare fuori fino alle 22 è davvero un traguardo che solo i più audaci lupi della notte possono raggiungere. Detto ciò GIORNO 1: dall’isola di Langholmen con 5 minuti a piedi si arriva alla fermata della metropolitana “Hornstull” linea rossa; prendendo il treno in direzione Ropsten o Morby Centrum si ritorna in T-Centralen, questo per poter andare in un ufficio informazioni o della metropolitana, contrassegnata dalla lettera “T”) così da poter prendere la “Stockohlm Card”, una carta che costa 180/240/540 SEK rispettivamente per uno due o tre giorni: la carta da diritto a tanti vantaggi i principali sono l’entrata gratuita in quasi tutti i musei, permette di viaggiare gratis sui trasporti locali metropolitana-bus-treni locali..E offre un giro in battello di un ora per l’isola di Djurgarden. Nota bene la tessera ha validità da che viene timbrata la prima volta per il preciso numero di ore di validità.. Presa la tessera partiamo alla scoperta di Drottningholm la residenza e i parchi dei reali di Svezia. Da T-centralen a T-Brommaplan e usciti dalla metro prendere un bus, dal n° 301 a n°323 vanno tutti bene. Noi abbiamo apprezzato questo scorcio immerso nelle acque del lago Malaren (Stoccolma è circondata da acqua, il lago Malaren e il mare Baltico) con una giornata di pieno sole il 12 dicembre, una domenica, un giorno di festa per tutti che preparava alla vera festa del 13, Santa Lucia. Accanto all’imponente palazzo che si affaccia sulle acque e che grazie ad un lunga scalinata fino al lago pare emergere dallo stesso, vi erano i mercatini di Natale: bancarelle ben distribuite in una grande piazzetta, i tendaggi bianchi e rossi, i rami di pino che accompagnavano al banco, e un profumo di glögg, il vin brulé delle nostre alpi, “gulasch soppa” con carne di renna, i biscottini e le casette di pan di zenzero. Si alternavano infatti banchi di piccole lavorazioni a mano di ghirlande, candele, lana e maglioni…E banchi di specialità culinarie tipiche della tradizione Natalizia svedese. Visitati i mercatini siamo passati al palazzo dei reali: 30 minuti circa per ammirare imponenti statue, grandissime sale, balconate e scalinate con marmi e parquet lavorati in ogni modo..Questa visita davvero merita, non può mancare. Usciti dal palazzo abbiamo visitato il Drottningholms Slottsteater, il teatro più antico del mondo, ultimato nel 1766 rimasto intatto per 130 anni dalla morte di Gustavo III. Il teatro è studiato per l’illusione dello spettatore: finti marmi, finti rilievi, e soprattutto scenografie realistiche accompagnate da effetti sonori che anche in occasione della visita guidata vengono riprodotti dalla guida. Alle 14-15 dopo aver visitato i giardini reali, e dopo aver assaggiato il loro spuntino “Korv”, un mega wuster in un morbido panino con salse davvero buone, siamo tornati nella parte centrale di Stoccolma, l’isola di Gamla Stan. La metropolitana ha una fermata con il medesimo nome sulla stessa isola, da qui a piedi in pochi minuti si arriva alla piazza principale Sortorget, dove si trovano i mercatini di natale fissi ogni giorno e il museo dei premi Nobel. La piazza merita davvero, nel perimetro del piccolo quadrato si affacciano alte case colorate tutte diverse, al centro i mercatini, e sul lato est il museo dei Nobel: quest’ultimo davvero piccolo, ha sul soffitto un meccanismo che in continuo fa scorrere piccoli poster con la foto e il nome di tutti i vincitori in ogni disciplina del premio Nobel anno per anno. Poi qualche esposizione delle più significative invenzioni degli ultimi decenni accompagnate da audiovisivi. Il museo compreso nella carta, quindi gratuito, si può vedere consapevoli che non racchiude inestimabili tesori. Attorno alla piazza partono tanti vicoletti tutti da scoprire come fosse un museo all’aperto, qui inoltre ci sono negozietti davvero caratteristici e ma iper-costosi. Nelle vicinanze abbiamo trovato un bel ristorantino dove cenare, rigorosamente attorno alle 17, ( questa parte della città si spegne per prima). Il ristorantino scelto è nella seconda via parallela alla piazza e si chiama “Samborombon”, qui abbiamo cenato con 25 euro a testa, senza che eccedessero nel portate a livello di quantità, d’altro canto la qualità era davvero ottima! GIORNO 2: alla scoperta di santa Lucia! Mattinata dedicata al giro in battello e al centro. Dalla “prigione” come il giorno prima si arriva in metropolitana e sullo stesso treno si scende alla T-Gamla Stan, poi a piedi si raggiunge il molo Stromkajen. E’ bene andare subito al molo con mezz’ora d’anticipo rispetto all’orario del battello, oppure passare in anticipo di due orette alla biglietteria, prendere i biglietti e poi fare un giretto in centro. E’ bene ricordarsi che in Svezia tutto tende a raggiungere la massima precisione: nessun treno, bus o battello partirà ne in anticipo ne in ritardo ma all’esatta ora pianificata, e non esiterà a lasciarvi a piedi anche per pochi secondi di ritardo! Il giro in battello ha la durata di un’ora; ciascuno si può sedere e ha a disposizione un paio di auricolari per fruire della spiegazione della guida (registrata) in svariate lingue tra cui anche l’italiano. Abbiamo avuto modo di “circumnavigare” tutta l’isola di Djurgarden, ammirare l’immenso parco che la caratterizza e le svariate casette o ville sparse sull’isola; l’escursione in battello compie un anello, ecco quindi che nella fase di ritorno verso il molo si costeggia la “Stoccolma industriale”, interessante esempio di riqualificazione urbana e di trasformazione da zona industriale appunto ad area residenziale. Qui trova spazio anche un grande centro-residenza per anziani, un palazzo così grande, così raffinato e di classe che la leggenda vuole che più di una flotta straniera in visita alla città, entrando nel porto sparasse i colpi a salve in segno di saluto, credendo di trovarsi di fronte al palazzo dei reali. A seguito della gita in battello con il sole già in fase calante, erano ormai le 12.30, abbiamo preso la direzione Skansen. Era appunto il giorno di Santa Lucia, e la tradizione vuole che proprio nel parco di Skansen si abbiamo i cortei più di rilievo. Ecco quindi che prima di questo parco si incontrano alcuni musei: il Nordiska museet, che però non abbiamo visitato, del resto i musei sono così tanti che è necessario fare delle scelte, e soprattutto noi in quel giorno avevamo il corteo di Santa Lucia; si incontra poi il Vasa museet: questo visitato, è collocato in una bella struttura moderna: l’esterno ricorda una nave, dal tetto escono tre alberi di un veliero, come se l’enorme veliero contenuto all’interno fuoriuscisse dal tetto. L’interno invece è dominato dal legno: il legno del veliero affondato a cui è dedicato l’intero museo, e il legno di cornice che caratterizza il gioco di scale e riproduzioni di vascelli o stanze imbarcazioni etc.. L’atmosfera creata e la storia che rievoca questo grande veliero rendono la visita davvero piacevole. Dopo il Vasa museet, ecco che era giunta l’ora di Santa Lucia: 10 minuti a piedi verso Skansen, e qui arrivati già con il buio verso le 15.30 abbiamo percorso le vie principali di questo museo all’aperto; non abbiamo visto tantissimo dal momento che non è illuminato, ci sono così sfuggiti le renne le foche e altri animali tipici del nord del mondo, in compenso abbiamo visitato un acquario e un piccolo zoo con scimmie e animali tropicali, insomma quello che uno si aspetta da una visita in Svezia…O forse no..Beh era compreso nella tessera e noi aspettavamo le 17 per il primo spettacolino. Per quell’ora infatti ci siamo trovati in una piccola casetta con teatrino adiacente sempre all’interno del parco, spettacolare come cornice, e qui abbiamo potuto ascoltare un concerto di musiche della tradizione natalizia. E’ qui che abbiamo visto la prima Santa Lucia. Un piccolo corteo, una decina di bambine tutte vestite di bianco con una candela in mano tutte attorno ad una bambina un po’ più grandicella con una corona di tante candele di cera bianca in capo. Sulle note del nostro motivo “sul mare luccica..” (però in lingua svedese) le bambine sono entrate nel teatrino per l’occasione tutto buio, e qui poi hanno cantato accompagnate da un pianoforte scordato quanto basta per dare l’idea di essere in un film di qualche decina d’anni fa. Dopo questa esibizione ci siamo spostati a piedi nella piazzetta del parco, qui qualche bancarella che vendeva glögg e wuster, piccoli falò accesi, e tanta gente che attendeva Santa Lucia. Di li a poco, con in sottofondo arie natalizie cantate da un coro di giovani davvero bravi, è arrivata di nuovo Santa Lucia accompagnata su una carrozza trainata da due cavalli bianchi. A seguire canti e fuochi d’artificio! Uno spettacolo! Alla fine di tutto erano le 18.30, e la soddisfazione per lo spettacolo appena visto era tale da prevalere sulla consapevolezza che non avremmo ormai trovato un posto dove cenare. Invece poi a Söderlmalm, zona a sud di Stoccolma, vicino alla fermata della metropolitana Zinkensdamm, appena all’imbocco di una trasversale della lunghissima via Hornsgatan, abbiamo trovato il ristorante Pelikan. Le tante guide consigliano il piatto del giorno, così è stato per noi, questa soluzione di fatto permette di scoprire piatti tipici ad un prezzo decisamente più basso rispetto ai piatti scelti alla carta; i piatti del giorno variano sempre e vengono presi dal menu alla carta del ristorante, a noi pare una delle tante cose intelligenti degli svedesi! GIORNO 3: Come si direbbe nei programmi dei viaggi organizzati << giornata libera >>. Nel senso che se il primo giorno eravamo vincolati alla residenza di Drottningholms aperta e affiancata dai mercatini natalizi solo la domenica, se il lunedì era il giorno di Santa Lucia e quasi tutti i musei sono chiusi, il terzo giorno è stato più libero e senza troppi vincoli: così abbiamo esplorato tutta la Gamla Stan, per poi passare nella zona nord, Norrmalm, quella più moderna e commerciale dove abbiamo fatto anche compere. Nella piazza della Kulturhuset si trova una “versione moderna di obelisco” per così dire, un grande centro commerciale al pari della nostra catena “Rinascente”, e anche qui svariati mercatini natalizi. Anche questo quartiere è tutto da esplorare e da scoprire. Nei vari spostamenti abbiamo visitato il municipio Stadshuset Tornmuseet (la mattina alle 11:00) dove tra l’altro si ammira la sala dove pochi giorni prima vi era stato il banchetto dei Nobel, poi abbiamo visitato tutti i 4 musei che vi sono nel Kungliga Slottet, la residenza e luogo di lavoro dei reali di Svezia. Abbiamo poi ammirato solo dall’esterno il Parlamento, il teatro, il museo moderno, e tanti tanti altri palazzi, viuzze, piazze degne assolutamente di visita. La sera grandissima cena in un “signor ristorante”: 27 euro a testa bevendo birre locali, e assaggiando tanti piatti della cucina tipica abbondanti nelle porzioni e deliziosi nella qualità! Il locale trovato quasi per caso si chiama Storkyrkobrinken ed è sull’isola di Gamla Stan, appena dietro alla piazza Stortorget. GIORNO 4: Il giorno della partenza. Aereo alle 17, la navetta partiva da T-Centralen alle 14.30, ne abbiamo così approfittato per un ultimo giretto che ci ha fatto scoprire ancora per caso nuovi tesori di questa città. Lasciate le celle della prigione, la hall ci ha gentilmente custodito i bagagli; presa la metropolitana ancora gratis dal momento che la Stockholm card, che valeva 3 giorni, era stata timbrata verso le 11 il primo giorno, siamo andati a nord della città e scesi alla fermata T- Tekninska Hogskolan. Qui, dobbiamo riconoscerlo solo grazie ad un amico di Francesca conosciuto appena prima ad un convegno a Trieste di Fisica di non so che, abbiamo visitato l’università di Stoccolma. Probabilmente non tutti possono entrare nei corridoi e nelle aule, ma anche la sola vista esterna degli edifici, sia moderni che antichi, davvero merita. Tornando verso la nostra prigione sempre in metropolitana, ci siamo fermati ai mercati coperti di Kungshallen (Hotorget), occasione per percorrere nuove vie e una piazza molto caratteristica con tante bancarelle con ghirlande e prodotti natalizi, e poi gli stessi mercati coperti dove abbiamo comprato del salmone molto buono! All’interno vi sono anche locali dove mangiare, non ne abbiamo approfittato ma sembrava valerne la pena! Alle 14.30 pronti in T-centralen abbiamo preso la navetta per arrivare sino all’aeroporto. Di solito c’è sempre un po’ di amarezza alle partenze per il ritorno verso casa. Almeno per me prevaleva invece la soddisfazione di avere scoperto una grandissima città, e poi ho scoperto che da Skavsta partono altri voli low cost verso capo nord..Ne sapete qualcosa? Io sto già raccogliendo informazioni, partiamo assieme? Che aspettate il 21 giugno p.V. Si parte alla scoperta della giornata più lunga in Lapponia! felicino81@libero.It