Natale in Casamance di Senegal
Dire che è stato stupendo è troppo poco, siamo atterrati a Cap Skirring il 23/12 alle 2 del pomeriggio circa. A partire dall’areoporto è stato tutto molto tipico, semplice ed essenziale. Ci avevano detto che avremmo trovato una temperatura oscillante tra i 22 e i 29 gradi e invece quando siamo arrivati c’era caldissimo, circa 33° (considerando che avevamo lasciato l’Italia con -5°). I Senegalesi sono persone allegre, sorridenti, disponibili, fanno acrobazie pur di accontentare il turista nonostante le loro possibilità siano davvero limitate. Non aspettatevi le nostre strade, le nostre case, i nostri negozi, i nostri bar e i nostri ristoranti. Là il mondo si è fermato tanti anni fa, molti villaggi non hanno nemmeno la corrente elettrica e l’acqua nelle abitazioni, le automobili sono scassatissime, le strade sono state asfaltate 30 anni fa e mai aggiustate…Ma la gente è allegra, è disponibile e quel poco che ha ve lo offre col cuore in mano. Il paesaggio è meraviglioso, la Casamance (la regione più a sud del Paese) è verdissima, ricca di tante varietà di alberi giganteschi come il baobab, palme di ogni tipo, alberi del ”formaggio”, ci sono bouganville ed ibiscus che crescono spontaneamente ovunque e tanti tanti campi di riso. Fidatevi della gente del posto, nessuno vi chiederà soldi o cercherà di derubarvi, basta che portiate loro piccole cose ma per loro di grande necessità come penne, matite, quaderni, magliette, saponette, creme, bagnoschiuma…Liberatevi insomma di tutto ciò che vi è di troppo e fate felici tanti bambini che non hanno nulla. La Casamance ha tutto ciò che serve per dar da mangiare alla sua gente. Grazie alla terra fertile hanno riso, frutta, verdura; è un popolo di pescatori quindi il pesce non manca, molte famiglie hanno anche qualche capra o un maialino o addirittura una mucca. Non hanno però strutture nelle quali poter lavorare per procurarsi il denaro necessario a comprarsi i vestiti, le medicine e tutto ciò che serve oltre al cibo. Noi abbiamo alloggiato all’hotel Royal Cap di Cabrousse che sitrova a pochi km da Cap Skirring. L’hotel è pulito, curato, la cucina è molto buona (il cuoco è italiano) e il personale è gentile ed efficiente. Vi consigliamo spassionatamente però di non chiudervi dentro al villaggio, fate tutte le escursioni che potete, andate a conoscere la gente del posto, vi potete fidare. Noi ci siamo trovati molto bene con il migliore dei senegalesi, il nostro amico Dou Dou. Quando arrivate al Royal Cap, andate in spiaggia, oceano di fronte a voi, volgete lo sguardo verso destra, troverete un sacco di ragazzi seduti su delle rocce (non possono avvicinarsi all’hotel perchè ci sono le guardie che li allontanano ma voi potete avvicinarvi a loro), stanno tutti aspettando i turisti per farli divertire in cambio di pochi Euro. Chiedete di Dou Dou (si pronuncia Dudù), lui vi porterà dove volete, vi cucinerà l’aragosta (assolutamente divina) sulle braci a lume di candela sotto a una sorta di capanna costruita con foglie secche di palma. Si affezionerà a voi e se sarete carini con lui si dispiacerà quando ve ne andrete e anche a voi può darsi che scenderà una lacrima quando l’ultimo giorno lo andrete a salutare. Fate anche qualche escursione col tour operator, attraversate la savana, risalite il Bolong con la piroga e andate a Ziguenchor al mercato dell’artigianato locale, abbiate pazienza, le strade sono quasi impraticabili e ci vuole tanto tempo per fare pochi km di strada, imparate l’arte del contrattare per l’acquisto di qualsiasi cosa, fanno oggetti in legno stupendi che potrete portarvi a casa senza spendere una follia, abbiate tanta pazienza e accettate l’invito dei venditori a vedere ciò che producono con le loro mani. Oltre ad avere bisogno di vendere hanno voglia di fare due chiacchere, di farsi conoscere e di conoscervi, i bambini vi correranno incontro e vi assaliranno se aprirete un sacchetto di caramelle, assecondateli, sono carinissimi e non cercheranno di rubarvi il portafoglio. Prima di fotografare le persone, chiedetelo, soprattutto nei grossi centri come Ziguenchor, potrebbero chiedervi un “cadeau” in cambio. I bambini invece amano farsi fotografare e non stupitevi se vorranno tenervi per mano (anche uno per dito in certe occasioni) mentre camminate nei villaggi. Tanto e tanto ancora ci sarebbe da scrivere su questo paese povero ma ricco al tempo stesso, ma è giusto che anche voi abbiate la possibilità di scoprire ciò che ha da darvi, altrimenti che divertimento ci sarebbe ad andare in un posto del quale si conosce già tutto…? Buona vacanza e buon divertimento e salutateci Dou Dou.
Elisa, Riccardo, Maurizio, Miria, Riccardo (tutti della provincia di Modena).