Per amore dell’africa e di un uomo
Il giorno seguente arriviamo finalmente a Mombasa, il caldo e l’afa tremenda,ci rendono faticoso anche il solo respirare. Nel tragitto in pulmino da Mba a Malindi, soffro un po’ d’invidia, gli occhi dei 6 amici di Fabio, sono fuori dalle orbite, vedendo la rigogliosità dei paesaggi e l’estrema povertà africana x la prima volta, io, purtroppo ci sono abituata, anche se ritornare mi dona sempre un senso di estrema serenità. Arrivati a Malindi le nostre strade si dividono, ma è nata una bella amicizia e continueremo a vederci…
Nonostante la stanchezza e la spossatezza fisica e mentale, quando arrivo a casa, in uno splendido villino sito in Watamu 200mt prima del villaggio del ventaglio, vengo accolta calorosamente da Maurizio, il ragazzo che gestisce il residence e dalla mia solare housegirl, non posso fare altro che sedermi e chiacchierare! Nel pomeriggio finalmente vedo il mio ragazzo, quanto avevo aspettato questo momento! E’ bellissimo, solo ora mi rendo conto di quanto sia innamorata! Il giorno seguente lui lavora ed io decido di andare a fare un giro in bici. Non sono neanche uscita dal cancello che un bimbo di nome Davide mi si affianca con la sua bici e mi propone di andare insieme. Io accetto e lui, con altri due bambini mi fanno da guida nel bush, mi portano a visitare la loro scuola, mi fanno fare il giro delle loro case. Nella casa di fango di Davide, c’è suo padre, un miliardo di fratelli tra cui il piccoletto di due anni spaventato a morte dalla musungo(cioè io)! Sono completamente sudata e ho un’arsura che mi sta distruggendo: Davide mi offre un bicchiere della sua “acqua”, io non posso fare altro che accettare. Al diavolo la malaria, il colera…Se non mi e’ preso nulla di brutto in un anno di lavoro in Africa, mica mi prenderà proprio ora??! I ragazzi mi riportano a casa, sono passate tre ore, mi hanno completamente spompata…All’ora di pranzo è tosto andare in bici sotto il sole cocente! Arriva il mio ragazzo che mi porta a mangiare al Mapango, un ristorantino italiano sulla spiaggia di Watamu: di colpo ritorno alla civiltà occidentale, che stessi meglio prima??Mah…
Alla sera sul mio terrazzo tira una leggera brezza e si vede il cielo diventare tutto rosso al tramonto, i divani sono tutti occuppati, la mia casa è il salotto buono del “dream island residence”: qui mentre si degusta un ottimo bianco e leggermente fruttato vino sudafricano, si mangiano panini con emmenthal e salame ungherese, si discute delle vicende amorose, di come si è trascorsa la giornata, con lo “psicoterapeuta” Maurizio(se leggi grazie x i tuoi preziosi consigli e x la tua pazienza), e le mie vicine di casa, la mitica Sabri e la Silvia. Dalla villa di fronte arriva un odorino, sono i miei allegri vicini, una coppia sulla cinquantina di Piacenza, la moglie ci fa troppo ridere, conta i giorni che mancano al suo ritorno a casa -87-86-85…Il marito, invece ama questo posto, si vede da come gli brillano gli occhi quando ne parla entusiasta. La sera ci perdiamo nei locali di Malindi, sinceramente sono mossa da un misto di sentimenti tra odio e pena: tantissimi europei in età avanzata con bellissime e giovani donne africane. Anche questo è uno scambio: i vecchi hanno un po’ di compagnia, le giovani aspirano e forse ci riusciranno, ad avere una vita con meno stenti! Io mi tengo stretto il mio giovane uomo italiano! La vita qui è piu’ strana del solito, dopo aver abitato tanti mesi a Zanzibar, qui mi ritrovo catapultata nella svizzera dell’Africa e sinceramente sono un po’ confusa sull’atteggiamento da dover mantenere e sul come gestire i miei sentimenti.
I giorni passano tra passeggiate al mare( se andate per il mare, avete sbagliato itinerario! io sono rimasta delusa… La Spiaggia di Kiwengwa a Zanzi mi rimarrà per sempre nel cuore!), colazioni al BarBar dove vi aspetta una strampalata signora, ma molto acuta; spesa al supermarket italiano; visite all’internet solutions ( Ciao Valerio e Sig.R Bruno!)e poi, di nuovo lo splendore dei giardini antistanti la mia villa.
Giornate splendide, ricordi indelebili che non passano piu’.
I tassisti qui ti fanno da balia, si prendono a cuore tutte le vicende personali e se possono cercano di aiutarti.
Una mattina decido di andare con Beth, la mia housegirl a Malindi e passiamo a prendere suo figlio Luca, 4 anni, a casa. La casa è composta da una stanza di 10 mt quadrati, con un letto ed è strapiena di vestiti, oggetti… Il bimbo è tutto sporco che gioca per strada. Mentre lo lava io sono seduta su uno sgabello e la mia mente viaggia… Mi sento veramente fortunata x tutto quello che ho e totalmente inerme difronte a tanta povertà.
Finchè te lo dicono che esistono i veri poveri non ci credi, poi, quando te li vivi, cominci a vedere tutto sotto altri punti di vista.
Un pomeriggio faccio una passeggiata nel bush con il mio ragazzo, tutti i bambini lo chiamano, dopo un anno e mezzo lo conoscono tutti, è mortificato per non avergli portato i biscotti tanto desiderati, ma promette che glieli porterà il giorno seguente.Arriviamo alle mangrovie, mai sentita una pace cosi’ assoluta, ci rilassiamo, facciamo il bagno, questo posto sembra il set di un film, ma senza caos! Sabato sera grande evento: Maurizio ha organizzato una festa nel bush, un videoproiettore che manda la storia di Bob Marley, tanta musica, tanto vino di cocco e tante birre. Quando alle otto arriviamo io e la mia amica Sabri, la strada è piena, stracolma di gente, di bianchi ci siamo solo io, lei e Maurizio,ma è come sentirsi a casa, loro sono ospitali e mi offrono una sedia ed una birra. Assisto ad un’ottima perfomance di rap-swahili: questi ragazzi fanno una musica bellissima, altro che Sean Paul! Sono le 4 e 1/2 del mattino, tra un po’ devo partire, non me ne vorrei andare via… Perchè mi sono persa in questa posto e negli splendidi occhi del mio ragazzo che mi guardano ogni mattino… Nei sorrisi della gente locale.
Finisce il mio viaggio con una corsa forsennata verso all’apt di Mba… Guardo dal finestrino mezzo aperto della macchina tutti i paesaggi… M’impegno ad imprimerli nella mia anima, ma già ci sono… Una lacrima scende ad accarezzare le rotondità del mio viso… Faccio una promessa a me stessa e alla gente che qui mi vuole bene, di ritornare, e presto… Magari venire a vivere qui, dove si riscopre l’importanza delle piccole cose e dei gesti quotidiani… L’Africa e il Kenya per sempre nel mio cuore!