Con i Maroccos in viaggio verso casa
il tutto è nato da una idea suggeritami o meglio suscitatami dalla constatazione assai triste che nei rapporti tra Italiani ed immigrati si tende a generalizzare scaricando su questi ultimi tanti o tutti i problemi di sicurezza..
Avendo visitato più volte il Marocco ed ivi constatato il clima sostanzialmente pacifico che regola le relazioni, ho creduto che fare un viaggio andata e ritorno nel periodo del Ramadam e conversare delle loro condizioni in Italia e di tutto quanto potesse servire a capirsi, potesse essere “””COSA BUONA””” stuzzicando la curiosità che genera conoscenza ed a sua volta produce la tolleranza.
Ho incontrato la sensibilità di varie agenzie (EUROLINES nella persona del direttore comm.Le BERTINI , di Stefania ROSSI e del Sig.BOTTO di ITALATLAS di Torino) che mi hanno agevolato il compito e quanto segue è la copertura redazionale…
Sabato Ottobre 16 TORINO ore 15 .. La stazione Bus è già affollata di viaggiatori e soprattutto di bagagli, quando arrivo proveniente dalla mia città… recupero il biglietto: check in molto professionale e presentazione al capoautisti (in numero di 3) cui viene spiegata la mia funzione a bordo… partenza in leggero ritardo.. Siamo una 20.Na circa ma i bagagli sono di un esercito.. I Moroccos che ritornano in patria recano con se’ di tutto e di più.. C’è un’arietta frizzante e non solo fuori.. Faccio un primo giretto nel corridoio per osservare gli occhi e in essi leggo tanto languore… finalmente siamo partiti e l’orologio del count-down si è messo in moto… La fauna è equamente distribuita in quanto a sesso ed età…Noto che a bordo non sono l’unico straniero(cioè non moroccos) c’è una coppia molto giovane che parla inglese.. Cerco di capire da dove vengono credo Australia o Nuova Zelanda… alle ore 18 inizia l’ascolto delle preghiere su audiocassetta, che durano una bella mezz’ora e ricreano sul pulman la magico atmosfera del Magreb ..Questo canto monotonale, simile al nostro gregoriano, penetra come l’aria nell’anima.. Chiudo gli occhi e grazie alla nenia religiosa ripercorro con l’immaginazione gli itinerari percorsi nei viaggi precedenti.. Rivedo Fes Rabat Essaouira Ouarzazate…Nel frattempo costeggiamo il mar Ligure immerso in un bel tramonto che incendia le acque…Alle 20 circa ci fermiamo perché il Ramadam per oggi è terminato e quindi i mussulmani osservanti possono mangiare bere e fumare.. Un autogrill viene preso d’assalto: chi ha “”le palanche abbondanti”” mangia al self-service, chi invece è tradizionalista o “”arma peggio”” consuma nel parcheggio le cibarie tipiche e cioè Harira, sbekkia, uova sode datteri e tantissimo pane (rimando i golosi ed i curiosi a MAROCCO ISTRUZIONI PER L’USO)..Ovviamente io bighellono e mi caracollo tra questi ultimi annusando i profumi e cibandomi con i soli occhi mentre addento una maximela…Il ghiaccio non si è ancora rotto!!!! Alla ripartenza, il boss mi presenta ufficialmente ai passeggeri e qui inizia il mio lavoro di intervistatore…
nota 1 chiamerò tutti con nomi inventati Aisha: è una giovane di 24 anni: ha conosciuto dei turisti italiani a Moullah Idriss (città santa vicino a Meknes) che, visto il suo livello culturale e la sua gentilezza ed intelligenza, l’hanno invitata in Italia come turista dapprima quindi come lavoratrice per circa un anno, in cui ha imparato perfettamente la nostra lingua (cosa facile per lei vista la difficoltà della sua) e conosciuto il nostro sistema paese.. Ne è rimasta entusiasta e spera, ottenuta la laurea, di poterci ritornare… questo è un caso al limite.. Molto molto fortunato.. Comunque è maturato grazie alla buona volonta’ di una coppia di Torino (cui va la mia riconoscenza) che hanno voluto inserire un immigrata… Mi parla del suo arrivo, dei primi momenti difficili o meglio di spaesamento in una realtà con cui ebbe a misurarsi e convivere… Ha tanto apprezzato l’allegria ed una certa gioviale spensieratezza di Torino, ma ha anche constatato quanto duramente bisogna lavorare per potersi permettere tutto quanto il consumismo offre allettando..
Alla mia domanda su eventuali critiche al nostro paese, molto velatamente e diplomaticamente ci fa carico di una certa impulsività, che a volte trova eccessiva… Le parole di Aisha producono reazioni (era quello che volevo) vicino a lei: a parlare ora è un giovanotto sui 30, Mohammed, tecnico elettricista che lavora immaginate Voi ove a Torino? mi dice che è riuscito ad entrare grazie al classico colpo di fortuna, è in Italia da 8 anni, ha incontrato le canoniche difficoltà di ambientamento, di alimentazione ed altro all’inizio ma poi pian piano si è integrato, ora scende a Khourigba, per sposarsi e portare in italia la giovane moglie; di una cosa si lagna.. Vista la sua professionalità è diventato caposquadra di una decina di operai di diverse nazionalità: ebbene gli italiani, a vedersi coordinare da un moroccos, storcono un po’ il naso.. Cerco di confortarlo e lo sprono a non demordere ed ad imporsi con la sua professionalità e non con l’autorità… Siede vicino a lui Rashid un omone grande e grosso e dal volto segnato da una vita trascorsa al lavoro manuale (quando ala fine mi stringerà la mano per salutarmi praticamente me la stritolerà ma io avvertirò in quella morsa solo una veicolazione di grande calore e piacere di aver fatto una conoscenza) anche lui viene dalla provincia di Khourigba, località non lontana d Casablanca situata nella piana e famosa fino a poco tempo fa per le sue miniere di fosfati, che in tempi passati hanno offerto lavoro a molti ma che ora sono esaurite: a Torino c’è una folta comunità proveniente da questa cittadina.
Rashid proveniente dall’entroterra agricolo lavora in campagna dalle parti di Aosta, quindi per lui il passaggio è stato meno duro: dalla campagna Maroccos a quella Italiana; grande è stata la sua sofferenza nei primi anni per adattarsi al clima rigido.. Mi confessa che il primo anno credeva che il cervello stesse congelandosi ed impazzendo.. Io lo capisco perché in tempi passati ho provato la stessa identica sensazione a Mosca (vedi report su questo sito)… ma anche una nota poetica e leggiadra ; mi elenca tutta una serie di cose che gli frullarono nella testa quando vide per la prima volta la neve.. Anche li sembrava diventare pazzo… Ma di sorpresa… In Italia da 12 anni non ha mai voluto portare la famiglia in quanto troppo numerosa.. Attualmente ricopre la funzione di casaro e quindi può permettersi di ritornare in patria un o due volte l’anno… Gli chiedo come mai non investe la sua professionalità in Marocco e mi risponde che la cultura del formaggio e latticini sono al di la da venire… richiesto di fare un bilancio della sua esperienza in Italia conferma che “”abbiamo il cuore in mano”” , almeno per quanto gli riguarda… c’è ancora un po’ di diffidenza verso persone di religione diversa e soprattutto critica l’immaginario collettivo che abbina arbitrariamente il mondo arabo in toto al terrorismo.. Concordo pienamente e consolido le sue affermazioni riportando alla mente gli anni di piombo laddove le brigate rosse o il fronte della gioventù imperversavano nel nostro paese:non provenivano da Rabat o Khourigba Ora tocca a Fatima, una bellissima donna, in tutto vestita all’araba che fa ritorno per la prima volta in patria dopo essersi congiunta al marito due anni fa.. È un tipo abbastanza espansivo e non malcela i suoi pensieri.. Ha due occhi neri nerissimi con cui incenerisce tutto quanto la circonda.. È emozionantissima e molto vogliosa di rivedere la mamma e famiglia per raccontarle della vita in Italia.. Ma anche è “”appiccicata”” al marito.. Nel corso del viaggio ad ogni fermata credo che abbia consumato una intera scheda per chiamare Torino e Casà… ha trovato lavoro come cameriera, dopo un corso accellerato di italiano.. È soddisfatta del lavoro però, essendo un po’ orgogliosetta non manda giù l’intolleranza ed il razzismo.. Pur ammettendo che molti suoi connazionali, contravvenendo al precetto del Corano, il venerdì&sabato sera si ubriacano combinando poi “”MONELLERIE”” per usare un eufemismo e con questo avvelenano un po’ i rapporti con gli italiani.. Altra critica, una costante in quasi tutti, l’atteggiamento di rifiuto spocchioso della loro religione.. Accenna alla legge in Francia contro il velo e “”si accende.””. Fortuna che Raffarein non la fronteggia altrimenti lo brucerebbe con lo sguardo… intanto la sera è calata ed il mostro d’acciaio ha arrancato sulle montagne francesi per scendere nella pianura di Marsiglia.. Tra un po’ tutti cercheranno di dormire o quantomeno riposarsi.. Vorrei farlo anche io ma nella zucca frullano miliardi di cose, di emozioni, di dati e di sensazioni…Ci scappano anche due chiacchiere con gli stranieri: sono Neozelandesi: insegnanti di inglese che hanno lasciato la patria per fare il giro del mondo sostenendosi finanziariamente insegnando inglese… dopo il Marocco, Nuova Zelanda via Londra.. Beati loro che non hanno problemi nel trovar un posto di lavoro facilmente al ritorno in patria… occhi pesanti, piombigni.. Magari schiaccio un pisolino anche io… DOMENICA 17 OTTOBRE il bus va e divora la strada la costa Spagnola Barcellona.. In mattinata ci fermiamo (il bus sosta regolarmente ogni 4 ore circa) in area vicino a Valencia e qui constato che il ghiaccio dei rapporti interpersonali con i Moroccos è felicemente rotto, vengo avvicinato da tutti chi mi chiede le solite cose: ma per quale giornale scrivi etc etc. Chi invece più confidenzialmente vuole sapere se conosco la sua città di origine e lo dice con un guizzo di orgoglio negli occhi, (ammetto di avere abbozzato per stuzzicare una descrizione particolareggiata che regolarmente finiva in un invito formale.. Li avessi dovuti onorare tutti sarei stato ospite per un mese in casa dell’uno o dell’altro.. Mi viene voglia di pizzicarmi energicamente per realizzare di non vivere un sogno ma una meravigliosa realtà!!) Ricordo improvvisamente che è iniziato da mo’ il Ramadan e quindi le mie necessità di caffè e mangiolica varia vanno controllate.. Lo faccio con grande scorno del pancino.. è ora di risalire sul bisonte e riprendere il cammino strada ce n’è tanta ma il count down per il traghetto viaggia con noi scandendo un tempo che cerco di immaginare come fluttui nelle loro teste.. Come il fulmine.. Vedo che hanno fatto amicizia per età e nella loro incomprensibile lingua divino quali siamo i topici: il lavoro, la mancanza della patria i rapporti con i datori con gli indigeni italiani, sto rompiscatole di impiccione etc..
Nei primi posto siedono due anziani una signora corpulenta sui 60 ed un tipo alto e secco della stessa età… mi avvicino e riesco a strappar qualche parola alla signora grazie all’interprete, perché parla solo arabo… è una vedova venuta dal lontano sud per ricongiungersi con la famiglia del figlio che tanto ha insistito perché i figli potessero avere una educazione tradizionale Mussulmana.. Il suo contatto con l’italia è minimo ma non negativo, ci considera buona gente..
Mohammed2, il tipo secco secco, è in Italia da 7 anni (arrivato clandestino ora ha regolarizzato la sua posizione) e fa l’ambulante di vestiario nella cintura torinese, proviene da Khourigba, si dichiara soddisfatto specialmente ora che può permettersi due viaggi all’anno in patria.. Fa qualche riferimento alla legge Bossi-Fini esternando alcune critiche ma con molto garbo.. chi invece garbo ne ha poco è un giovanotto dell’apparente età di 30 anni che chiameremo Moustapha, per convenzione: si scaglia verbalmente contro il duo di politici italiani accusandoli di razzismo ed altro.. Chiedo delucidazioni.. Tra le varie cose mi dice che un immigrato non ha diritto alla maturazione di alcuni diritto pensionistico e per cui, anche dopo 15 anni di lavoro non gli spetta nulla.. Io riporto paro paro quello che afferma riservandomi di controllare quando al ritorno… Di professione cameriere, rappresenta la linfa fresca, le nuove generazioni di immigrati; in Italia da tre anni, ha appreso velocemente la lingua, aveva un esercizio pubblico vicino a Marraketch e grazie a questi suoi trascorsi ora lavora in un bel ristorante, dopo avere fatto la gavetta in pizzerie varie… a parte il discorso Bossi-Fini si dichiara sostanzialmente soddisfatto del nostro paese.. Ha creato una specie di club ove si ritrovano gli young Moroccos e funge da fulcro logistico..
Il piccolo microcosmo (bus) è arrivato in fondo alla Spagna e l’eccitazione non si tiene più a freno, lo si vede dalla frequenza con cui ridono, scherzano e si lasciano andare; nel corso di una sosta c’è chi comincia a telefonare in patria, chi acquista dalle bancarelle, disposte tatticamente , quanto dimenticato di fare in Italia ed in particolare delle coperte multicolori che sono presenti in tutte le case maroccos ;gli autisti del bus fanno incetta di latte a lunga conservazione.. Chiedo il perché e loro mi spiegano che durante il Ramadan c’è un grande consumo di latte che quindi risulta di difficile reperimento con conseguente aumento dei prezzi .. Ore 19 arriviamo ad Algeciras punto d’imbarco ed anche ora di pappatory.. Amorevolmente assistiti dagli autisti, saliamo sul traghetto che ci inghiotte assieme ad altre centinaia di persone per poi ritrovarci nella grande sala comune ove si consuma la cena ( la prima cena) ed a questo punto vengo invitato, meglio vengo forzato a sedermi con loro (buon segno proprio così antipatico non devo essere) ed a consumare il cibo in linea con la tradizione araba del Ramadan..
l’euforia è indescrivibile ed anche i più timidi cominciano a parlare mentre musica e canti etnici rallegrano l’atmosfera.. Mi scuso con i neozelandesi con cui avevo programmato di consumare la cena.. Mi capiscono ed assentono… poi ho la bella pensata di andare sul ponte più altro per vedere avvicinarsi la costa di Tangeri: è una serata magnifica illuminata da una stella luminosa e scorgo un paio di passeggeri che piangono silenziosamente e credo anche involontariamente.. Quatto quatto lascio la zona per rispetto e torno nella pancia della nave perchè tra un po’ si attracca.. Dopo un bel po’ trascorso in dogana guadagniamo la strada e che ci porterà a Casablanca e dopo un’oretta sosta per la cena in patria.. Io non ho fame ( con tutto quello che ho ingurgitato prima) ma gli autisti vogliono assolutamente che faccia loro compagnia ed io non posso sottrarmi pensando ai rotoletti di ciccia che si creeranno ahimè ma è gioco forza devo e faccio onore alla tavola… Verso le 24 siamo a Casablanca qualche rilievo? S P A S S O (non è un invito ad andare a..) potrete trovare altro sul Marocco ed altre nazioni sul sito www.Panius.3000.It rataplam27@libero.It