Messico, Guatemala e Belize “Fai da Te” – 2 parte
06/10 – Antigua-Copán-Rio Dulce La sveglia suona alle 3:00… Quasi non ci possiamo credere… Che sonno! Ci prepariamo in fretta e scendiamo a fare colazione. Ebbene sì, essendo la colazione inclusa, il ragazzo che fa il turno di notte (sempre, 6 giorni su 7!!!), ci prepara la colazione alle 3:30! È molto gentile e ci prepara degli ottimi pancakes con sciroppo d’acero. Beviamo anche del caffè caldo e Clint mangia dei cornflakes. A questo punto siamo pronti e alle 4:00 in punto arriva il nostro minivan. Carichiamo la nostra roba e salutiamo il ragazzo della colazione. Facciamo conoscenza con il nostro autista, Eric, che da subito non ci fa una grande impressione. Comunque è affidabile e questo è ciò che conta. Attraversiamo un’Antigua addormentata… Bella e silenziosa. Sulla strada non riesco a dormire… Non è che non mi fidi, ma fuori è buio e non sono molto tranquilla, soprattutto visto il fatto che dovremo passare per Città del Guatemala e l’autista ci racconta storie poco rassicuranti sulla capitale… Una volta superato “l’ostacolo” mi rilasso e mi faccio un sonnellino. Arriviamo al confine con l’Honduras verso le 9:30 e paghiamo (solo all’andata) 10Q p/p per uscire dal Guatemala e 3 US$ p/p per entrare in Honduras. Alle 10:00 siamo già al sito di Copán (10 US$ p/p). A dire la verità questo è stato il sito che più ci ha deluso… Oltre ad alcune steli e alla famosa scalinata dei geroglifici, non c’è molto altro da vedere… Sarà che forse ci aspettavamo qualcosa come Chichén Itzá o Uxmal… Verso le 12:00 eravamo già fuori e siamo andati una mezzora al villaggio di Copán Ruinas. Villaggio carino e pulito… Anche troppo. Con tutti i turisti che ci passano ogni giorno dà l’impressione di essere finto. Dovremo rimandare una visita al “vero” Honduras a un’altra volta, perché dobbiamo proseguire per Rio Dulce… Rientrati in Guatemala, ci fermiamo in un locale per camionisti per il pranzo (non il massimo della pulizia…). La cosa più interessante della giornata è comunque vedere come cambia la vegetazione… Dal caffè e le verdure delle montagne, al mais e alle piantagioni di banane e ananas! Incrociamo molti camion della Del Monte e della Dole… In fondo siamo sul territorio che è stato controllato dalla United Fruits Company per anni… Sulla strada, il nostro autista ci chiede se vogliamo fermarci al sito di Quiriguá (25Q p/p), che è di strada. Anche se il tempo volge al brutto decidiamo di dare un’occhiata. Per arrivarvi passiamo attraverso piantagioni di banane infinite… Dopo una breve visita al museo dove una ragazza ci spiega la storia (molto interessante) del sito, entriamo e andiamo a vedere le belle steli per cui Quiriguá è famoso. Purtroppo quasi subito comincia a diluviare… E anche se abbiamo ombrelli e k-ways ci bagniamo fino alle ossa! Vediamo il più possibile e poi decidiamo di andar via perché non accenna a smettere… Proseguiamo per Rio Dulce dove arriviamo intorno alle 18:00, prima di quanto pensassimo. Ci facciamo portare fino all’hotel che avevamo prenotato. Eric cerca di dissuaderci dicendoci che non è buono e che lui conosce un posto migliore… Ecc… Insomma, il solito gioco di chi ha accordi con hotel/agenzie per prendersi una commissione. Ma noi insistiamo… Ormai abbiamo prenotato. In effetti l’albergo che avevamo scelto, Bruno’s (http://www.Mayaparadise.Com/brunoe.Htm, per 250Q a notte), fa proprio… Schifo! Per arrivarci si passa sotto il ponte della strada principale e le stanze sono vecchie e sporche. Comunque siamo troppo stanchi per cercare altro e poi ci accoglie un signore americano (Steve) che pare viva lì e che è così gentile e amichevole che ci lascia sbalorditi. La nostra camera è all’ultimo piano con una bella vista sul fiume e lui ci aiuta a portare le valige per 3 rampe di scale, solo per gentilezza! Una volta sistemati controlliamo le lenzuola che per fortuna sono l’unica cosa pulita della stanza… Il problema è che non c’è acqua calda nel bagno, ma, soprattutto, che l’aria condizionata promessa via email non funziona!!! Dopo il fresco di San Cristóbal e degli altipiani guatemaltechi, il caldo di questo posto è insopportabile. È un caldo umido e appiccicoso e si fa fatica a respirare… Tra l’altro non possiamo tenere le finestre aperte perché ci sono milioni di zanzare (siamo su un fiume) pronte a banchettare! Così non riusciremo a chiudere occhio… Per la prima volta (e anche l’unica) di tutto il viaggio, mi prende lo sconforto… Facciamo una doccia (fredda) e scendiamo a parlare con Monica, la ragazza che avevo contattato per prenotare. Le spiego il problema dell’aria condizionata e lei si offre di darci due ventilatori e di farci uno sconto sul prezzo della camera (alla fine pagheremo 225Q). Accettiamo e, più sollevati, decidiamo di fermarci a cenare nel bar-ristorante dell’hotel, anche perché è già buio e preferiamo non uscire. Per spiegare un po’ l’ambiente in cui ci troviamo… Ricorda un covo di pirati, ma pirati “moderni”. È il ritrovo di chi viene da queste parti con la propria barca (più che altro turisti americani e canadesi… Il proprietario è canadese). Tutto Rio Dulce è strano… Un posto dove vivono molti stranieri, pur essendo piuttosto brutto e caldissimo. Non so se è così, ma mi ha dato la sensazione di un rifugio per chi “scappa da qualcosa”… Meglio non indagare da cosa! Comunque sono tutti molto gentili e disponibili. Mangiamo veramente bene… prendiamo il piatto del giorno: bistecca cotta sul barbeque e patate al cartoccio con panna acida… Ottime (115Q in due)! Andiamo a letto presto, visto la levataccia del mattino… Ma io ci metto molto a prendere sonno… Quelli della camera vicino la nostra hanno la TV accesa e guardano un poliziesco… Sirene e inseguimenti per 2 ore!!! 07/10 – Rio Dulce-Flores Ci svegliamo presto e prepariamo i bagagli. Alle 9:00 dobbiamo prendere la lancia per Livingston (150Q a/r, p/p), ma prima dobbiamo trovare i biglietti del bus per Flores! Decidiamo di andare sulla strada principale dove ci dicono essere la stazione. In realtà non c’è una vera e propria “stazione”, ma un paio di “negozi” che vendono i biglietti e davanti a cui si fermano i bus per far salire e scendere i passeggeri. La strada principale è proprio brutta… Ricorda un posto di frontiera, anche se non c’è nessuna frontiera! Sono le 8:00 e fa già un caldo tremendo… Si fa fatica a respirare. Ci informiamo sul bus per Flores e ci dicono che di autobus ce ne sono 3 che passano all’ora che vogliamo noi (14:30)… La differenza sta nel prezzo e nei servizi offerti (vanno da 100Q p/p a circa 250Q p/p!). A noi non interessano i servizi extra (cibo, bevande, sala giochi…), ma solo che ci sia l’aria condizionata, perché la giornata si annuncia infuocata! Siamo indecisi, perché la sera prima ci avevano detto che una compagnia aveva spesso problemi con l’aria condizionata… Cioè, dicevano di averla, ma poi in realtà era sempre rotta. Per fortuna incontriamo Steve (che scopriamo avere un’agenzia di viaggi!), che ci dice di non preoccuparci e di prendere quello da 100Q (Maya de Oro) perché lui lo prende spesso ed è perfetto. Così ci fidiamo e facciamo i biglietti alla “stazione”. Continuiamo a camminare per un po’ lungo la strada principale e cerchiamo un negozio che venda yogurt, biscotti e acqua. Lo troviamo e compriamo (a caro prezzo!) la colazione. Infatti non ci sono prezzi scritti da nessuna parte (cosa frequente in Guatemala, ma non in Messico) e abbiamo la netta sensazione che i commercianti li cambino a seconda di chi sia l’acquirente… Comunque, a questo punto torniamo in hotel per pagare la stanza e poi andiamo in camera a fare colazione. Alle 8:45 siamo giù, davanti al molo dell’hotel, che aspettiamo la lancia che dovrebbe passare a prenderci. Aspettiamo a lungo e arriva solo dopo le 9:30. A questo punto però non si parte ancora… Si torna all’embarcadero a prendere altre persone e poi si va a fare benzina… Alla fine partiamo quasi alle 10:30! Noi siamo un po’ preoccupati, perché dobbiamo tornare per le 14:00, per recuperare le valigie e poi prendere il bus per Flores! Comunque cerchiamo di rilassarci e di goderci il giro sul fiume… Prima andiamo al Castillo del San Felipe, piccola ma bella fortezza spagnola sul punto in cui il fiume sfocia nel Lago Izabal. Poi ci dirigiamo a tutta birra in direzione di Livingston. Il paesaggio è bello, ci sono molti uccelli (gli stessi del Canyon del Sumidero) e palafitte sull’acqua. Arriviamo all’isola degli uccelli e poi vediamo quella che chiamano la “isla de flores”… Una distesa di bellissimi fiori di loto che galleggiano sulle acque del fiume. Vediamo molti abitanti del luogo che si spostano tra una palafitta e l’altra su delle canoe… Bello! Poi ci portano a vedere un luogo da cui scaturisce una piccola sorgente di acqua calda… C’è un forte odore di zolfo nell’aria. Il ragazzo che guida la lancia ci esorta a fare il bagno… A noi piacerebbe, ma non abbiamo messo il costume. Le uniche a buttarsi sono tre ragazze austriache che risalgono dopo appena 5 minuti. Ad un certo punto il fiume si restringe e le pareti delle montagne qui sono molto alte… Sembra veramente il Canyon del Sumidero! E poi vediamo il mare… Siamo arrivati a Livingston… Saranno quasi le 12:00. Il lanchero ci dà appuntamento alle 13:00 per tornare, dicendoci che il ritorno sarà più rapido perché non ci fermeremo più nei vari punti di interesse. Così ci avviamo verso il centro del paese. Non è proprio il massimo… La caratteristica è che la popolazione di qui è garifuna, cioè di carnagione nera e di cultura diversa dal resto dei Guatemaltechi. Sono i discendenti degli schiavi portati dagli Europei per lavorare nelle colonie dei Caraibi. Molte donne si avvicinano offrendosi di fare le “treccine”, ma noi non abbiamo tempo… Assistiamo anche a una processione religiosa: portano una statua della Madonna in giro per le strade del villaggio e pregano per chi è emigrato in cerca di fortuna… Pregano affinché trovi quello che cerca per poi ritornare, affinché non dimentichi la propria terra e i propri cari. L’atmosfera è la stessa di quella che respireremo in Belize… Simile a quella dei Caraibi, della Giamaica… Ne approfittiamo per rilassarci anche noi e pranzare visto che non avremo altro tempo per farlo. Ci fermiamo in un ristorante vicino al molo, prendiamo 2 pepsi e ci dividiamo una… Pizza (80Q), dal momento che non c’era molta scelta! Alle 13:00 in punto siamo alla lancia e poco dopo partiamo. Mah… quelli seduti davanti trovano una macchina fotografica… E quasi in coro diciamo tutti: le 3 Austriache! Così dobbiamo tornare all’ufficio dove fanno i biglietti per lasciar loro la macchina in custodia… E perdiamo un bel po’ di tempo! Comunque, per fortuna, vediamo anche le ragazze e urliamo loro di andare a prendere la macchina… Quando sentono che l’abbiamo trovata saltano di gioia… E io e Clint capiamo perfettamente come si sentono…! Arriviamo in hotel che sono le 14:15… Prendiamo di corsa le valigie e poi via… A piedi verso la stazione. Arriviamo in orario… Noi… Ma del bus nemmeno l’ombra. A questo punto immaginatevi 2 turisti che alle 2 del pomeriggio corrono per arrivare in tempo a prendere un bus, con le valigie e gli zaini in spalla, su per scale e salite varie… Siamo arrivati in un bagno di sudore… Nella stazione-baracchino non solo non c’era l’aria condizionata, ma non c’era nemmeno un ventilatore… Niente! Non riuscivamo nemmeno a respirare dall’afa. Il caldo era tale da non poter stare seduti… La mia testa scottava. C’è stato un momento che ho temuto di svenire… Ero vicinissima al famoso colpo di calore, anche se avevo bevuto molta acqua (e con i sali minerali per giunta!). Sono passati gli autobus di tutte le compagnie di prima e seconda classe… Ma del nostro nessuna traccia! E io stavo sempre peggio… Alla fine, dopo le 15:00 è arrivato… E vediamo subito, dalla condensa sui vetri, che ha l’aria condizionata! Per fortuna… siamo sudati fradici, ma meglio il raffreddore al colpo di calore! Mi fiondo a prendere posto mentre Clint sistema le valigie. Anche qui c’è un hostess (pare sia la prassi su tutti i bus di prima classe in Guatemala). Sto così male che mi addormento quasi di sasso… Mi sveglio solo al confine con lo stato del Petén perché ci fanno scendere tutti: controllo medico. Pare ci sia una quarantena su alcuni tipi di frutta… Vogliono proteggere il Petén da un verme o parassita che sta in questa frutta. Controllano tutto il bus e poi ci fanno risalire. Verso le 17:45 arriviamo all’aeroporto (prima di tutti gli altri autobus che erano passati da Rio Dulce in orario!) di Santa Elena/Flores e qui fanno scendere tutti quelli diretti a Flores perché, ci dicono, l’autobus si ferma a Santa Elena, mentre per noi è previsto un servizio shuttle gratuito per i vari alberghi. Crediamo sia perfetto, perché già pensavamo di dover prendere un taxi a Santa Elena… In realtà capiamo presto che, pur essendo una comodità, si tratta di un vero e proprio business… Anzi, usiamo la parola più adatta, si tratta di un monopolio. Infatti, il minivan che ci porta in albergo è della San Juán, agenzia che vuole organizzare TUTTO a Santa Elena/Flores! Appena saliamo ci chiedono subito quando vogliamo andare a Tikal e poi se proseguiamo per il Belize o per Chetumal. Noi avevamo letto del loro bus per Belize City sulla Lonely Planet, e avevamo già pensato di prendere i biglietti con loro, quindi lo facciamo lo stesso, ma siamo un po’ “turbati” da questo sistema di procurarsi clienti… Tanto più che oltre ai biglietti per Belize City (160Q p/p), siamo quasi costretti a prendere quelli per il minivan per Tikal (40Q a/r, p/p). Decidiamo di prendere quello delle 5:00 del giorno dopo… Siamo stanchi per andare in giro a cercare altro, e poi i prezzi sono quelli della Lonely… Inoltre, fanno anche da procacciatori di alberghi e portano quelli che non avevano prenotato in giro per far loro scegliere la sistemazione (pare che quella che ha più successo sia il Mirador del Lago, anche perché è il primo hotel che fanno vedere…). Noi veniamo portati al nostro albergo solo alla fine del giro (!!!). Ma siamo molto soddisfatti della nostra scelta: Hotel Casona de la Isla (328Q, . È proprio carino e accogliente… E poi dopo Bruno’s fa ancora più effetto! La camera è piccolina, ma è pulita, c’è l’acqua calda e soprattutto l’aria condizionata funziona a meraviglia. Dalla finestra poi vediamo il lago (e la piscina dell’hotel)… Che tramonto!!! Dopo una bella doccia, usciamo per andare a cena. Andiamo prima a comprare acqua e yogurt per la colazione e ci imbattiamo in un grosso supermercato (sulla strada dell’hotel, 30 de Junio), con tanto di guardia armata sulla soglia. Come al solito niente prezzi e quando chiediamo facciamo un salto da quanto sono alti. Ci sentiamo veramente presi per i fondelli e decidiamo di non comprare nulla! Va bene che siamo turisti, ma non sempre “turista” equivale a “scemo”! Ci hanno chiesto il doppio di quello che pagheremmo in Italia per le stesse cose!!!! Continuiamo a chiederci… Ma come, il Guatemala non doveva essere meno caro del Messico??? Come mai finisce con l’essere non solo più caro del Messico, ma anche dell’Italia??? Usciamo sdegnati e vediamo che più avanti, vicino all’Hotel Santana, c’è un piccolo negozio di alimentari e decidiamo di provare lì… Almeno l’acqua ci serve! Il posto è molto caratteristico… C’è il piccolo negozio e poi una porta da cui si vede il salottino della casa della proprietaria. Ci sono foto del papa ovunque, si sente una TV accesa e un bambino fa capolino sulla porta… Esce una vecchietta, piccola piccola e sorridente. Le chiediamo quanto costa l’acqua e ci dice un prezzo ragionevole (lo stesso che avevamo sempre pagato durante il viaggio e che immaginiamo essere quello vero). Non abbiamo dubbi: la prendiamo! E non solo, le chiediamo se ha dello yogurt e lei si mette a cercarlo. Ne ha qualche vasetto… Ok, prendiamo anche quello. A questo punto si mette a cercarci anche due cucchiaini di plastica, che poi ci regalerà, per mangiare lo yogurt! Noi non ci avevamo neanche pensato! Ci fa una tenerezza infinita! Poi le chiediamo consiglio su dove andare a mangiare in zona e lei ci dice senza esitare: La Luna. E poi aggiunge: me ne hanno parlato bene, ma io non ci ho mai mangiato… È troppo caro! Ci si stringe il cuore… E decidiamo di tornare da lei anche il giorno dopo… E speriamo che molti turisti vadano da lei in futuro, perché merita sicuramente più clienti lei di quel grosso minimarket con guardia armata… Ok, allora andiamo a La Luna. Ho un mal di testa terribile… Sarà il caldo di oggi… Prendo un’aspirina e mi riprendo. In questo ristorante si mangia veramente bene ed è quasi di fronte all’albergo! Prendiamo birra, acqua, 2 bistecche con patate fritte e verdure stufate, ottime. Ma il piatto forte è sicuramente il dolce: banane fritte con cannella e miele caldo, accompagnate da gelato alla vaniglia… Una meraviglia!!! Il tutto per 260Q (effettivamente un po’ caro, ma ne valeva la pena). Ah, fuori dal conto, in quanto omaggio della casa, abbiamo preso anche due bicchierini di rum invecchiato, molto forte e molto buono… Come digestivo. Al momento di mangiare il dolce poi… Vediamo entrare nel locale i nostri amici del tour Gap che non vedevamo da Chichi!!! Che combinazione… Proprio nello stesso ristorante. Facciamo due chicchiere prima di uscire e ci dicono di essere stati derubati su un chicken bus!!! Ci facciamo anche raccontare di Tikal e ci diamo appuntamento a Caye Caulker. Adesso sì che è ora di andare a letto… Domani sveglia alle 4:00 per andare a Tikal! 08/10 –Flores Appunto… sveglia alle 4:00… che fatica! Alle 5:00 in punto però siamo nella hall ad aspettare il minibus che ci porterà a Tikal. Arriva un po’ in ritardo e poi passiamo da molti altri hotel per prendere altri turisti… E non solo… Ad ogni incrocio carichiamo le varie guide che lavorano a Tikal. Alla fine il bus è strapieno e c’è anche gente in piedi. Arriviamo al sito che sono circa le 7:30. Il biglietto di ingresso costa 50Q p/p e, mentre la maggior parte dei nostri compagni di autobus si ferma a fare colazione, noi entriamo. Siamo i primi, anche oggi… C’è un’atmosfera magica… Facciamo centinaia di metri all’interno della giungla… Sempre soli. Tanto che ad un certo punto temiamo di esserci persi. E invece no, siamo proprio dietro alla Grande Plaza. I Templi 1 e 2 sono sicuramente quelli più famosi… Sono belli e imponenti. Devo ammettere però che anche questo sito ci ha un po’ deluso, ma credo che in questo caso sia “colpa” nostra… Soffriamo entrambi di vertigini e non siamo riusciti a salire sui templi più alti da dove pare si veda un panorama mozzafiato… Quindi pensiamo sia per questo che non ci ha colpito molto. Peccato! Ma quando vediamo quelle scalette di legno, che sembrano scale a pioli, per quanto sono ripide, proprio non ce la facciamo. Ci vengono anche un po’ i nervi veramente, perché non riusciamo a capire il motivo per cui queste scale siano state costruite in modo tanto ripido con tutto lo spazio che c’è! Siamo sicuri che si potrebbero trovare modi migliori per rendere possibile l’accesso a chi, come noi, soffre di vertigini… senza per questo avere un impatto negativo o invasivo sui bellissimi templi. Tra l’altro potrebbero migliorare la sicurezza… Basterebbe fare i gradini un po’ più larghi e meno ripidi… Tanto è vero che davanti alle scale c’è sempre un cartello che recita “sali, ma a tuo rischio e pericolo”!!! In ogni caso credo che, dal punto di vista artistico e dello stato di conservazione, ci siano siti migliori (vedi Uxmal). Giriamo tutto il sito, con calma, anche i gruppi più nascosti e immersi nella giungla. Notevole è il gruppo del Mundo Perdido, dove vediamo anche le scimmie ragno. Nella Piazza dei Sette Templi poi, vediamo un gruppo di archeologi al lavoro. Stanno ancora scavando e recentemente hanno trovato uno scheletro su cui stanno lavorando per stabilire età e periodo della morte… Molto interessante. Alle 13:00 abbiamo finito di vedere e assaporare tutto, così usciamo dal sito e andiamo a mangiare un boccone in uno dei comedores dell’ingresso (60Q per 2 hamburger e coca). Decidiamo di prendere il minivan delle 14:00 per tornare a Flores, dove arriviamo intorno alle 15:30. Siamo molto stanchi e accaldati… Ci rifugiamo in camera aspettando che il caldo si plachi un po’. Pensiamo ai giorni passati e alle cose che abbiamo visto… Tante… E ai giorni futuri. Siamo un po’ stanchi dei continui spostamenti. Pensiamo spesso a come sarebbe bello poter avere qualche giorno in più di vacanza per poter vedere le stesse cose con più calma. Facciamo qualche foto, aspettiamo il tramonto sul lago… Sempre bellissimo. Poi torniamo nel negozio della signora anziana della sera precedente per comprare ancora acqua e yogurt (e, stavolta, anche qualche cartolina). Al momento di andarcene la salutiamo affettuosamente, sapendo che lei è una di quelle persone che ti rimangono nel cuore… Ogni viaggio ha una o più di queste persone… E quando ripensi ad un posto sono quelle che ti vengono in mente, prima ancora dei monumenti che hai visto. Entrambi concordiamo sul tornare a cena a La Luna, ma stavolta, anche per “salutare” il Guatemala, visto che domani andremo in Belize, vogliamo fare un brindisi. A La Luna non hanno cocktails, allora decidiamo di sederci al bar dell’hotel per un aperitivo (50Q). Clint sceglie un margarita, mentre io prendo una Piña Colada memorabile… La vedo fare: questa è fatta con ananas vero, frullato, non con succhi già pronti. E la differenza si sente… Eccome! Dopo un bel brindisi sul lago, andiamo a cena. Prendiamo le stesse cose della sera precedente, ovviamente per lo stesso prezzo (260Q). Anche stasera a letto presto perché il bus per Belize City parte alle 5:00, tanto per cambiare! 09/10 –Flores-Caye Caulker Anche stamattina alle 5:00 aspettiamo nella hall. Arriva un minivan che ci carica e ci porta davanti all’agenzia San Juán dove troviamo l’autobus vero e proprio. L’autobus fa schifo e non vale affatto i 160Q a testa pagati! Non c’è aria condizionata e i sedili cadono a pezzi! Ma ormai ci siamo e non si può più tornare indietro. Molti dei nostri compagni di viaggio sono diretti a Chetumal, in Messico. Non siamo in molti a scendere a Belize City. Comunque, in perenne ritardo, partiamo alla volta della frontiera. Non so dirvi come fosse la strada, perché, dopo aver visto l’alba sul lago, mi sono addormentata. Nelle vicinanze del confine però il bus si ferma e salgono 2 tipi che scopriamo essere cambiavalute. Un consiglio: non cambiate soldi con loro perché non hanno un buon tasso di cambio. Noi abbiamo scambiato la maggior parte dei quetzales che avevamo, tenendone un po’ per pagare la tassa d’uscita dal Paese (10Q p/p), ma ce ne siamo pentiti alla frontiera perché i cambiavalute di lì applicano un tasso migliore. In ogni caso, se potete, evitate tutti i cambiavalute e scambiate in banca (noi siamo arrivati in Belize di sabato…). La prima impressione del Belize è strana… È un altro mondo! Essendo un’ex colonia britannica tutto ha un aspetto ben curato, ma caraibico, e non solo per lo stile delle case e i colori e il mare, ma per il modo di comportarsi della gente, l’atmosfera rilassata, la lingua, un inglese musicale di difficile comprensione… Non sono mai stata in Giamaica, ma credo che non sia molto diversa dal Belize. Attraversiamo gran parte del Paese… Campagne e campagne… Poco prima di entrare a Belize City poi, la strada passa attraverso (sì, proprio attraverso!) un cimitero!!! E poi, verso le 11:00, ci siamo… Ci avevano detto che l’autobus si sarebbe fermato davanti al terminal dei Water Taxi per Caye Caulker e San Pedro, ma sorpresa… Non è così… Dobbiamo farci 15 minuti di strada a piedi con valige, zaini e sotto il sole cocente. Ma non importa. Arriviamo al terminal e facciamo i biglietti per Caye Caulker (35 Belizian Dollars a/r, p/p) e poi ci informiamo su prezzi e orari del bus per Chetumal che dovremo prendere dopo 2 giorni. I biglietti che vendono al terminal dei Water Taxi sono di compagnie private, piuttosto care, senza aria condizionata e con orari per noi scomodi, visto che vogliamo arrivare a Chetumal in tempo per prendere l’ultimo bus di prima classe per Tulum che parte alle 14:30 ora messicana (13:30 ora del Belize). Allora Clint decide di andare alla stazione dei bus Novelo (a 7 isolati dal terminal!) per prendere i biglietti dell’autobus delle 9:15 (espresso e con aria condizionata, 14BD p/p)… E lo fa, letteralmente, di corsa! Per fortuna corre così tanto da essere di ritorno per poter prendere il Water Taxi delle 12:00! Ci sistemiamo a bordo e cominciamo la traversata… Il mar dei Caraibi è bellissimo. Arriviamo a Caye Caulker prima delle 13:00 e ci dirigiamo, con tutte le valige, lungo la spiaggia, verso il nostro hotel: il Tree Top’s (http://www.Treetopsbelize.Com, 101BD a notte). Arriviamo, come al solito, in un bagno di sudore… La camera è bellissima, con aria condizionata e bagno ecologico. È l’albergo più pulito di tutto il viaggio! Sicuramente da consigliare. La padrona di casa poi, anche se un po’ “strana”, è molto gentile e ci dà un sacco di consigli e informazioni utili su cosa fare sull’isola. Dopo una bella doccia e una lunga chiacchierata con la padrona di casa (l’hotel è infatti una Guesthouse e il piano di mezzo è abitato dai proprietari), usciamo alla ricerca di un posto dove poter mangiare. Giriamo per un bel po’, perché non abbiamo abbastanza contante e dobbiamo trovare un posto dove accettano le carte di credito e, oltretutto, è molto tardi (quasi le 15:00) e le cucine di molti locali sono già chiuse! Ci fermiamo in un ristorante della Front Street gestito da una signora canadese dove mangiamo 2 hamburger veramente schifosi per ben 30BD!!! Purtroppo non ricordo il nome del posto, ma era tipo bar, con un grande bancone e TV satellitare per vedere eventi sportivi. Fa veramente molto caldo… E decidiamo di tornare in albergo per aspettare che il sole cali un po’. Appena fa un po’ meno caldo usciamo a fare un giro… Si respira proprio un’atmosfera caraibica e rilassata. Case colorate, musica e gente sorridente. Andiamo a prenotare la gita in barca per il giorno dopo. Seguiamo il consiglio della padrona di casa e andiamo da Carlos Ayala (Front street, vicino al ristorante Sand Box). Per domani è prevista una gita di snorkelling con fermate in 3 punti: Coral Garden, Hol Chan Marine Reserve e Shark-Ray Alley. Partenza alle ore 10:00 e ritorno previsto intorno alle 16:00… Con fermata di un’oretta a San Pedro per pranzare. Il tutto per 70BD p/p, compresa attrezzatura. Siamo molto interessati e lasciamo a Carlos i nostri nomi… Lui ci dice che non può ancora confermare l’escursione perché per il momento siamo gli unici clienti e con sole 2 persone non uscirebbe. Ci dice anche però di non preoccuparci, perché sicuramente arriverà qualcun altro e di ripassare l’indomani mattina per confermare. Continuiamo il nostro giro e arriviamo allo split (canale che ha tagliato in 2 l’isola durante un terribile uragano) che è già buio. Dopo un’ulteriore passeggiata decidiamo di fermarci a cena al Tropical Paradise Hotel, vicino all’albergo. Grave errore… non fatelo! Abbiamo preso due Piña Coladas e due piatti di aragosta (non intere, ma quelle a pezzi) arrosto con patate. Sul menù c’era un prezzo e poi c’era scritto che era previsto un sovrapprezzo del 9% sul cibo ordinato (l’avete mai sentita questa?!!) e in più un ulteriore sovrapprezzo del 5% sul totale per la carta di credito. Quindi alla fine abbiamo pagato MOLTO di più di quanto non avessimo previsto: 65BD. Oltretutto, al momento di fare il conto, Clint si accorge che la calcolatrice dell’hotel è “truccata” e calcola un prezzo maggiore del dovuto!!! Quindi, state in guardia! Ripromettendoci di non tornare più, paghiamo e ce ne andiamo a nanna.
10/10 – Caye Caulker Oggi dormiamo un po’ di più… fino alle 7:00! Andiamo a fare una buona colazione da Cindy’s che ci dicano avere il miglior caffè dell’isola (certo… Caffè americano!). Oltre al caffè prendiamo uova strapazzate e toasts e, in più, una fetta di torta all’ananas in due, per 30BD. Poi passiamo da Carlos che ci conferma l’escursione, perché pare ci sia un’altra coppia interessata, e ci dà appuntamento alle 10:00 in punto. Facciamo una passeggiata e poi torniamo in camera a prendere lo zaino e a preparare la macchina fotografica. Quando torniamo scopriamo che i nostri compagni di escursione sono una coppia di giovani italiani che fa su per giù il nostro stesso giro! A noi si aggiunge anche un ragazzo israeliano di poche parole e che pare viva temporaneamente in Belize. Alle 10:00 andiamo a prendere la barca e usciamo verso il mare aperto. La prima fermata prevista è al Coral Garden. Carlos ci dice che ieri, proprio nel punto dove ci troviamo, ha avvistato una bella tartaruga e… I famosissimi lamantini! Allora si mette a scrutare l’acqua e dopo nemmeno 2 minuti esclama: eccolo lì il lamantino! Dove???!!! Ma sì, è vero, eccolo! Noi non crediamo a un tale colpo di fortuna: non avremmo mai sperato di vederne uno durante questo viaggio! E invece, quando meno ce lo aspettavamo… Ma non finisce qui! A quel punto Carlos ci dice di metterci pinne e maschere e di seguirlo in acqua. In meno di un minuto ci tuffiamo tutti e lo seguiamo alla ricerca dei lamantini. Ne avvistiamo uno quasi subito… Se ne sta fermo sul fondo sabbioso, immobile. È bellissimo! E poi si muove, nuota verso di noi, verso la superficie. Così lo vediamo da vicino, mentre nuota… Sembra una foca, ma è molto più grande e lento. Facciamo un bel po’ di foto (che sono venute anche bene per fortuna!) e poi ne avvistiamo un altro. I due lamantini cominciano a nuotare insieme e, dopo più di 5 minuti, si allontanano verso il mare aperto. Noi siamo incantati… Che esperienza fantastica! Indimenticabile! Al Coral Garden vediamo anche dei bei pesci colorati e, ovviamente, bellissimi coralli. Peccato che il tempo oggi non sia bellissimo… Non piove, ma non c’è il sole, quindi non filtra molta luce nell’acqua… Altrimenti i colori sarebbero sicuramente ancora più belli. Dopo quasi un’ora, torniamo sulla barca e ci dirigiamo verso il secondo punto di interesse: Hol Chan Marine Reserve. Qui, essendo una riserva marina, ci sono ancora più pesci e coralli che nel punto precedente! Stiamo un’ora anche qui, con Carlos che ci indica i vari pesci e i rispettivi nomi. Dopodiché ci dirigiamo verso Ambergris Caye, o San Pedro… Che poi altro non è che la famosa Isla Bonita della canzone di Madonna! Qui Carlos ci lascia per circa un’ora per permetterci di mangiare e dare un’occhiata in giro. L’isola è molto simile a Caye Caulker, ma molto più grande e più cara. Qui è pieno di Americani e pare ci siano anche veri e propri resorts di lusso! Mangiamo in un ristorante sulla strada principale, Fido’s Courtyard. Clint, che non si era sentito molto bene per via delle onde, vuole riempirsi lo stomaco, mentre io, che solitamente soffro il mal di mare, avevo diligentemente preso la mia xamamina (molto consigliata a chi ha questo tipo di problemi per un viaggio come questo!). In questo posto US-style non c’è molta scelta, quindi anche qui prendiamo hamburgers e patatine (ben 40BD!!). Dopo una breve camminata per tentare disperatamente di digerire, torniamo alla barca. Noi e gli altri ragazzi italiani siamo puntuali, mentre del ragazzo israeliano non se ne sa più niente. Lo aspettiamo per quasi mezz’ora e poi, proprio quando Carlos aveva deciso di andarsene e lasciarlo lì, lo vediamo spuntare sul molo… Mah! Chissà dov’era sparito… Ripartiamo alla volta dell’ultima fermata della nostra gita: la Shark-Ray Alley. Appena arrivati, i collaboratori di Carlos cominciano a buttare del pesce in acqua e immediatamente vediamo accorrere una decina di squali, anche grandicelli, per mangiare! A questo punto, anche se con un po’ di timore, ci buttiamo in acqua e cominciamo a nuotare con questi bellissimi squali! Subito dopo arrivano anche delle grosse mante… Che meraviglia! Avevamo già fatto qualcosa di simile alle Maldive, ma qui gli squali sono decisamente più grandi!!! Grandi, ma innocui. Tanto che Carlos si mette a giocare con loro e con le mante, e ci chiama per farceli toccare. È incredibile… Stiamo accarezzando questi animali così pericolosi nell’immaginario collettivo! E sono così… Morbidi e lisci! Che giornata emozionante… Veramente indimenticabile! Stiamo un’oretta in acqua a nuotare tra questi pesci enormi e altri più piccoli e colorati. Poi, soddisfatti, torniamo in barca, dove Carlos e i suoi assistenti hanno preparato un Rum Punch da lui definito “strappa-mutande”! Ci offrono anche frutta fresca: ananas, banane e papaya… Ottima! Verso le 16:00 siamo di nuovo a Caye Caulker e andiamo in albergo per farci una bella doccia. Dopodiché andiamo a farci un giro per le strade dell’isola e a ripensare a quello che abbiamo visto oggi. Verso l’ora di cena andiamo a cercare un posto per mangiare che non sia quello di ieri e mentre camminiamo sulla strada principale vediamo arrivare… Sì, loro! I nostri amici di Gap! Così decidiamo di unirci a loro per cena, visto che la loro guida conosce un posto dove dice si mangi molto bene e si paghi poco. E, in effetti, è proprio così. Il ristorante si chiama Mara’s ed è più che altro un baracchino con dei tavoli e delle panche di legno all’aperto. Probabilmente se fossimo stati soli non ci saremmo fermati (tra l’altro è in una traversa di Front Street) e avremmo fatto molto male! È un posto a conduzione familiare e il figlio della proprietaria ha appena avuto un bambino… Per questo c’è una gran festa, e si canta al suono dei tamburi… Ascoltiamo la famosa musica garifuna. Ci sediamo ad uno dei grandi tavoli e ordiniamo. C’è chi prende gamberi all’aglio, chi carne… Io prendo del pollo al barbeque con contorno di purè di patate e pane all’aglio, mentre Clint riprova con l’aragosta, ma stavolta stufata con una salsa all’aglio (beh, se non vi piace l’aglio… Forse non è il posto giusto!!! No, scherzo, ci sono molte cose nel menù, ma queste sono le “specialità” della casa…). Mangiamo benissimo e le porzioni sono anche abbondanti. In due paghiamo solo 27BD!!! Ovviamente qui non prendono la carta di credito, ma la mattina avevamo scambiato dei traveller’s cheques in albergo per pagare l’escursione e ci sono rimasti dei contanti. Un’ultima curiosità… Non hanno birra, ma la si può comprare mandando una ragazzo al vicino supermercato! Ci facciamo una bella chiacchierata e un po’ di foto con i nostri amici, perché sappiamo che dopo sarà quasi impossibile ritrovarci. Anche loro proseguono per il Messico, ma dopo 3 giorni e si fermeranno a Playa del Carmen, mentre noi partiamo domani mattina e andiamo ad Akumal. Mostriamo loro le foto dei lamantini e auguriamo loro di riuscire a vederli durante la gita che hanno in programma il giorno dopo! Dopo cena ci facciamo una passeggiata fino allo split e al bar Lazy Lizard, dove Tracy fa amicizia con altri Inglesi e decide di farsi il bagno tutta vestita… Davanti al bar, infatti, c’è un’area di mare illuminata a giorno da alcuni fari e molta gente che nuota. Noi però non ci buttiamo… Abbiamo appena mangiato e poi domani mattina abbiamo la lancia alle 7:30 e ci aspetta una lunghissima giornata di viaggio. Salutiamo così i nostri amici, scambiandoci gli indirizzi email e riproponendoci di rivederci chissà dove e chissà quando. E poi riattraversiamo l’isola, visto che il Tree Top’s è dall’altra parte dello split. Dopo aver finito di fare le valige ci addormentiamo, contenti di tornare in Messico, ma allo stesso tempo un po’ melanconici perché sappiamo che la vera avventura finirà domani, una volta arrivati ad Akumal…
11/10 – Caye Caulker-Akumal Ci svegliamo prima della sveglia puntata per le 6:00 a causa di un terribile e rumorosissimo temporale! Fuori si sta scatenando un vero e proprio diluvio universale! E pensare che noi dobbiamo prendere una piccola barca a motore per arrivare a Belize City! Già temo per la nostra incolumità… E mentre ci prepariamo continuo a temere perché il temporale non accenna a placarsi! Avevamo prenotato un “taxi” (che qui sono golf karts), ma non si vede e così, sotto la pioggia, ci avviamo a piedi con le valige verso il molo. Almeno ci sono meno fulmini… Ma continua a piovere e mi sa che se va avanti così ci bagneremo fino al collo e rischiamo di prenderci un bel raffreddore, visto che ci aspetta una lunga giornata su autobus muniti di aria condizionata!!! Arrivati al molo incontriamo di nuovo la coppia di ragazzi italiani dell’escursione di ieri. Anche loro tornano in Messico e faremo la stessa strada almeno fino a Tulum. Saliamo sulla lancia e ci sistemiamo sotto un telone che serve per non bagnarci. Infatti continua a piovere e c’è anche molto vento. Per fortuna la traversata è abbastanza tranquilla e, dopo un’ora, arriviamo a Belize City. Recuperiamo i bagagli e usciamo dal terminal. Prendiamo un taxi collettivo (che costa 3BD a testa, e NON di più, come volevano farci credere!) e ci facciamo portare alla stazione dei bus dove, alle 9:15 in punto partiamo (anzi, per la verità con qualche minuto di anticipo, cosa che ci dicono essere prassi… Uomo avvisato…). Ci fermiamo ad Orange Walk dove vediamo molti Mennoniti, con i loro cappelli di paglia e pantaloni con bretelle… Molto interessante, sarebbe bello poterne sapere di più e avere tempo per fare un giro da queste parti… Ma ora proprio non possiamo… Magari la prossima volta. Dopo circa 3 ore arriviamo alla frontiera. Prima si passa quella del Belize, dove ci chiedono ben 37,50BD a persona come tassa d’uscita (per chi è solo in transito la tassa è invece di “soli” 30BD p/p!). Poi risaliamo sull’autobus e andiamo alla frontiera messicana, che dobbiamo passare a piedi e con le valige, per poi tornare sull’autobus. Arriviamo a Chetumal verso le 13:45 ora del Messico (12:45 in Belize) e il bus ci lascia al supermercato San Francisco de Asís, di fronte alla stazione degli autobus di prima classe, dove andiamo a prendere i biglietti dell’autobus delle 14:30 per Tulum (ADO 122 pesos p/p). Per fortuna troviamo posto e possiamo rilassarci. Prendiamo due panini in stazione e aspettiamo che arrivi l’autobus. Come sempre partiamo puntualissimi. Non abbiamo idea di quanto tempo ci voglia per arrivare a Tulum, ma speriamo di essere lì prima che faccia buio, visto che dovremo proseguire fino ad Akumal. Effettivamente arriviamo molto prima di quanto potessimo sperare… Alle 17:00 siamo già lì! Prendiamo le valige e chiediamo in stazione come fare per arrivare ad Akumal. Ci indicano un piccolo autobus che parte tra 10 minuti e che ferma anche lì. Perfetto! Saliamo e, per soli 10 pesos p/p, l’autobus ci lascia proprio all’entrata del nostro albergo. Qui c’è da fare una piccola premessa… Siamo stati molto combattuti sulla scelta del luogo dove fermarci per passare gli ultimi giorni al mare. Il problema era che non volevamo andare in un posto come Playa del Carmen per diversi motivi: non siamo persone mondane e ai locali e alle discoteche preferiamo il mare… Oltretutto non siamo nemmeno amanti delle spiagge. Quando dico “mare” intendo dire snorkeling. Volevamo un posto tranquillo dove potere fare snorkeling e rilassarci, dopo tutti quei giorni passati in giro svegliandoci alle 5:00 o alle 6:00… All’inizio avevamo pensato a Tulum, ma dopo qualche ricerca abbiamo visto che il rapporto qualità-prezzo delle cabañas non ci convinceva… Chissà, magari non abbiamo trovato il posto giusto… Alla fine abbiamo deciso per Akumal perché, facendo ricerche sui posti migliori per lo snorkeling, abbiamo visto che era il “posto per noi”. E in effetti non è male per lo snorkeling. Alla fine, confrontando varie strutture e prezzi abbiamo deciso per un’opzione per noi inusuale: un villaggio all inclusive. Pur avendo viaggiato molto e in posti molto diversi non eravamo mai stati in un vero e proprio villaggio turistico, e mai avevamo provato la famosa formula “all inclusive” e questo sempre per scelta. In questo caso però abbiamo fatto un’eccezione visto che eravamo alla fine di una lunga avventura itinerante e faticosa e cercavamo il relax. Abbiamo scelto l’Akumal Beach Resort (http://www.Akumalbeachresort.Com) perché è una struttura piccola, quasi “familiare” e non è il tipico resort della Riviera Maya in cui per raggiungere la spiaggia si deve prendere il pulmino o cose simili. È un hotel a 3 stelle e per la sua categoria è anche piuttosto buono. Tra l’altro abbiamo scoperto che è a gestione italiana e che si può facilmente prenotare nelle agenzie di viaggio di qui (anche se la clientela è internazionale). Noi però lo abbiamo prenotato via internet, anche perché abbiamo trovato una buona promozione. L’animazione poi non è affatto “invasiva”… Quindi si può tranquillamente evitare di partecipare alle varie attività se non lo si vuole. Siamo arrivati verso le 17:30 e ci hanno dato il famoso braccialetto… Che incubo! Scegliamo quello di chi parla inglese, in modo da mimetizzarci un po’… E poi tanto tra noi parliamo in inglese. Avevamo una camera all’ultimo piano dell’edificio 6, di fronte al mare, con una vista mozzafiato. Posto molto tranquillo e, pur essendo pieno al 70%, mai affollato. Dopo una bella doccia, ci prepariamo per andare a cena, ma prima passiamo per il bar per “qualche” aperitivo… Dopo la cena a buffet (sempre buona), torniamo al bar dove la sera ci sono due ragazzi che suonano e cantano e poi andiamo a letto presto… Siamo esausti.
12/10 – Akumal Oggi ci svegliamo un po’ più tardi… Finalmente un po’ di relax. Andiamo a fare colazione (ottima) e decidiamo, altra cosa inedita per noi, di prenotare una cena al ristorante italiano del resort per questa sera. Dopo quasi 3 settimane la voglia di pasta e sapori nostrani si fa sentire… Poi facciamo un giro informandoci su quale sia la parte migliore della spiaggia per andare a fare snorkeling. Scopriamo che è la parte sulla sinistra, vicino al villaggio di Akumal… così, ogni volta, andremo lì a nuotare. Oggi è proprio una bella giornata di sole! Così la passiamo in acqua… Qui il mare sembra una piscina: esattamente il mar dei Caraibi che ci si immagina, da cartolina… Caldo e con tutte le sfumature del blu, del turchese e del verde. Verso la riva l’acqua è azzurra e assolutamente trasparente visto che il fondo è sabbioso. Poi, man mano che si va verso il mare aperto, l’acqua diventa sempre più blu. La barriera corallina qui non è molto lontana dalla riva e, teoricamente, la si potrebbe raggiungere anche a nuoto. Noi non arriviamo proprio fino a lì per via delle correnti… Ma in gruppo si potrebbe anche fare. Fuori dall’acqua fa veramente molto caldo e il sole brucia… Che bello! Dopo pranzo facciamo un riposino e poi ozio… Purtroppo non possiamo tornare a fare il bagno nel pomeriggio perché il tempo si guasta e pioviggina. La sera andiamo a cena al ristorante italiano… Che errore! Essendo un resort a gestione italiana pensavamo di trovare una cucina più o meno originale se non addirittura un cuoco italiano… Macché?? Fa veramente schifo!!! Scopriamo anche che lo chef è messicano… Era molto meglio il buffet del ristorante principale! Per il dopocena si ripete la stessa cosa della sera precedente. Rimaniamo estranei alle varie attività di animazione perché, come già detto, non è il tipo di vacanza che preferiamo, anche se lo staff sembra bravo.
13/10 – Akumal Ci svegliamo presto, tanto per non perdere l’abitudine… Visto che il tempo non promette niente di buono, abbiamo deciso di andare a visitare il nostro ultimo sito Maya: Tulum. Dopo colazione usciamo e fermiamo al volo un colectivo che, per 15 pesos p/p ci porta a Tulum zona archeologica. Dall’incrocio si devono ancora fare una decina di minuti a piedi prima di arrivare all’ingresso del sito e già da lì cominciamo ad essere attaccati da quello che è il vero e proprio flagello di Tulum: le zanzare! Ce ne sono miliardi! Non ne avevamo mai viste tante in vita nostra… E sono resistenti a qualunque tipo di repellente! Tanto che ci chiediamo, sorpresi, perché le autorità non facciano niente per cercare di risolvere il problema. Abbiamo chiesto agli impiegati e ci hanno detto che non hanno avuto l’autorizzazione a fare la disinfestazione… Ma come, gli hotels la fanno e i siti archeologici no?? Mah! Nel frattempo comincia anche a diluviare! Che fortuna eh?? A farla breve, il sito di Tulum, già architettonicamente non esaltante, non si è potuto mostrare al meglio in quella che è la sua particolarità: il panorama. Il mare era comunque turchese, ma con il sole (e senza la tremenda tortura delle zanzare) sarebbe sicuramente stato più bello. Facciamo un giro rapido e dopo un’oretta siamo già fuori… Sulla strada del ritorno cominciamo ad incrociare le varie comitive di turisti che vengono con i tour organizzati. Un consiglio… Anche se andate SOLO in un villaggio (cosa che personalmente, mi sento di sconsigliare perché si perde il Messico vero che è quello più interessante), almeno organizzatevi le escursioni da soli. Fatevi 2 conti… Noi per visitare Tulum abbiamo pagato 15 pesos p/p dall’hotel al sito, 38 pesos p/p per l’ingresso (+ 30 per la videocamera) e 15 pesos p/p per tornare in hotel. Totale? 98 pesos a persona (meno di 10 US$)! Pensateci, quando vedete i prezzi delle escursioni negli alberghi. Inoltre muoversi in Messico è facilissimo… Quindi…
Prima di rientrare in hotel per pranzo, andiamo a Tulum città per prendere i biglietti del bus espresso (airport express), Playa del Carmen – Aeroporto di Cancún, per il giorno della partenza (Riviera, 65 pesos p/p). Visto che ci siamo, chiamiamo anche la compagnia aerea per confermare il volo, e poi, per l’ora di pranzo, siamo già di ritorno. Purtroppo continua a piovere tutto il giorno… Quindi niente spiaggia… D’altronde è il rischio che si corre ad andare in bassa stagione… Anche stasera, dopo cena (stavolta al ristorante a buffet) passiamo un’oretta al bar ad ascoltare un po’ di buona musica e poi a nanna.
14/10 – Akumal Oggi c’è un sole fantastico! Meno male… Così andiamo in spiaggia sia al mattino che al pomeriggio. Al mattino però facciamo l’incontro più emozionante della giornata: vicino alla barriera corallina vediamo moltissimi pesci, tutti uguali, che continuano a girare in circolo. Sono veramente tanti… Saranno 200! Ci avviciniamo per vederli meglio e all’interno del cerchio vediamo un… Barracuda piuttosto grosso! Che meraviglia! Ha dei denti da brivido!!! Nel pomeriggio torniamo in mare, ma non lo troviamo più, in compenso vediamo altri pesci colorati. Per il resto, la giornata prosegue bene e in relax totale. Questa volta ci facciamo tentare e, dopo cena, assistiamo a uno degli spettacoli dell’animazione al teatro del villaggio… Non male.
15/10 – Akumal Ultimo giorno intero di vacanza… E il cielo è grigio… Però ancora non piove, quindi ci affrettiamo ad andare in spiaggia per goderci questo mare il più possibile. Appena arrivati al nostro solito posto, una coppia di Americani ci dice di aver avvistato alcune tartarughe nelle vicinanze! WOW! Questo era il motivo principale per cui avevamo scelto Akumal (che significa “spiaggia delle tartarughe”!)… Ci buttiamo subito in acqua e esploriamo la zona dove ci hanno detto di averle viste, ma niente… Non siamo mai stati fortunati con le tartarughe in realtà… Ma questa volta non ci diamo per vinti e continuiamo a cercare. Vediamo delle barche di escursionisti un po’ più al largo e decidiamo di andare dove sono loro pensando che magari sappiano dove si trovano. Chiediamo e ci dicono di averne viste vicino alle loro barche… Così andiamo anche noi. Quando stavamo perdendo ogni speranza… La vedo! È sul fondo ed è grandissima… Chiamo subito Clint e la tartaruga comincia a muoversi e si avvicina a noi, alla superficie. E poi comincia a nuotare, e noi con lei. Sembra un angelo per come muove le “zampe”… Che animale straordinario: così massiccio e allo stesso tempo così delicato e quasi fragile. Sono così vicina che potrei toccarla, ma non lo faccio: non voglio spaventarla. La seguiamo a lungo, fino a quando comincia a nuotare velocemente verso il mare aperto. Solo allora la “lasciamo andare”, ma rimaniamo incantati ancora a lungo. Siamo anche riusciti a farle un breve video e, ancora ora, ogni volta che lo rivediamo, rimaniamo rapiti… Subito dopo comincia a piovere… Anzi a diluviare, così usciamo e andiamo a recuperare la nostra roba. Purtroppo quello è stato l’ultimo bagno ad Akumal, perché questa pioggia non ci abbandonerà per tutto il resto del viaggio. Una piccola nota sullo snorkeling: sia in Belize che ad Akumal è stato bello e abbiamo fatto delle esperienze indimenticabili, ma chi si aspettasse qualcosa come le Maldive rimarrebbe deluso. Alle Maldive ci sono più specie di pesci tropicali, ce n’è una varietà infinita. Qui invece ci sono meno pesci, ma più coralli (in Belize) e soprattutto è più facile vedere animali come le tartarughe o i grandi squali/mante (che qui si vedono anche facendo del semplice snorkeling) e animali tipici esclusivamente di qui, come i meravigliosi lamantini! A cena siamo entrambi un po’ tristi perché sappiamo che il giorno dopo dovremo lasciare questa regione del mondo per tornare a casa… E, anche se siamo stanchi, dopo 22 giorni non è facile! Come non è facile fare le valigie per l’ultima volta… Ci viene il magone! 16/10 – Akumal-Cancún-Milano Oggi avremmo voluto fare l’ultimo bagno, ma piove a dirotto e c’è un forte vento… Quindi dobbiamo rinunciare. Decidiamo così di riposarci il più possibile visto che il volo sarà lungo e faticoso. Optiamo anche per un late check out (15 US$) in modo da poter rimanere in camera fino all’ultimo minuto, dal momento che piove. Verso le 15:15 lasciamo la camera e, dopo aver fatto il check out, ci avviamo verso la strada per prendere il colectivo per Playa del Carmen (20 pesos p/p), dove arriviamo in meno di mezz’ora. Sempre a piedi e con le nostre valigie, affrontiamo l’ultima fatica: dobbiamo andare fino alla stazione dei bus (altri 10 minuti buoni). Arriviamo in anticipo e aspettiamo pazientemente che arrivi l’espresso delle 17:00 per l’aeroporto. Arriviamo alle 18:00 in punto e al check in c’è una coda infinita! Temiamo di metterci ore… Il problema è che c’è una ragazza che controlla i biglietti per vedere chi deve ancora pagare la tassa di uscita (la nostra per fortuna era già inclusa nel biglietto) e poi un addetto alla sicurezza che fa aprire le valige a MOLTI sfortunati (per fortuna non a noi, altrimenti non sappiamo se saremmo riusciti a richiuderle tanto erano piene alla fine!) e solo allora c’è il vero e proprio check in. Quando tocca a noi, ci danno le carte d’imbarco per questo volo e per quello da Madrid a Milano. Al Duty Free compriamo 2 bottiglie di mezcal (sì, quello col verme!) e 1 di kaluha, per spendere gli ultimi pesos e poi ci rechiamo all’area imbarchi. Ci fanno salire quasi subito e partiamo ancora una volta in orario. Il comandante ci informa che la durata del volo sarà di 8h50! Ma come?! Così poco?? Meglio! Meno tempo si passa sull’aereo meglio è, visto la scomodità dei posti in Economy Class. Il servizio a bordo è sempre un po’ scarso e la cena non è un granché, ma tanto, essendo un volo notturno, lo passeremo quasi tutto dormendo (tanto che non riesco nemmeno a vedere il film “The Terminal” che mi incuriosiva tanto!). Quando ci svegliamo ci dicono che arriveremo con ben 1 ora di anticipo! Wow! Non mi era mai successo di arrivare così presto… Atterriamo a Madrid e, con calma, cambiamo terminal per andare all’imbarco dell’ultima fatica. Anche questo volo è più corto del previsto e arriviamo mezz’ora prima alla Malpensa, dove, per fortuna, troviamo tutti i bagagli e li troviamo intatti… Sulla strada di casa facciamo un bilancio di questa esperienza, che è sicuramente positivo, e ripensiamo a tutte le cose che abbiamo visto e fatto e a tutte le persone che abbiamo incontrato durante il cammino… è un’esperienza unica, che non dimenticheremo mai e che speriamo di ripetere, magari esplorando in modo simile un’altra zona dell’America Latina…
Così si conclude la nostra avventura… Auguriamo a tutti di fare un’esperienza del genere perché ne vale veramente la pena. Se avete bisogno di informazioni o consigli, non esitate a scriverci e cercheremo di aiutarvi! Buon viaggio a tutti!