Il posto più tranquillo del mondo: Cabo Verde
Viaggio abbastanza confortevole, discreto il servizio a bordo.
All’arrivo capiamo subito di essere “mosche bianche”, poiché siamo quasi gli unici del pullman a scendere al villaggio succitato, noi e tre svizzeri. Gli altri vanno tutti al Djadsal (=Isla do Sal in lingua locale, il crioulo, lingua creola che si basa sul portoghese ed è parlata a Capo Verde, in Guinea-Bissau, Senegal e Gambia). La differenza è che il Djadsal e altri villaggi con animazione italiana e all inclusive si trovano lungo la spiaggia più importante e bella dell’isola, praticamente attaccati alla cittadina di Santa Maria, con costi credo decisamente maggiori, almeno così è sembrato leggendo le varie offerte.
La baia di Murdeira invece guarda al mare ed al monte Leone (la forma è proprio quella), ed il villaggio non è propriamente turistico, in quanto ci vivono anche i locali, oltre ad esserci qualche turista. E’ veramente strana l’atmosfera, immagino che a molti italiani non piacerebbe, poichè l’animazione è da molti ritenuta fondamentale, anche se poi non deve essere opprimente, ma ci “deve” essere.
La distanza dalla cittadina è di circa 10 minuti di taxi, costo 5 euro (bisogna accordarsi prima, altrimenti ti possono chiedere anche 7 euro).
Il taxi è ogni volta una sorpresa. Chi va pianissimo, chi vola, chi viaggia con la terza figlia femmina di 3 mesi e te la porge prendendola per un braccino con lei che ti guarda inebetita, chiedendoti per scherzo se la vuoi, chi deve andare a casa un attimo a far colazione, chi deve andare a scuola a prendere i figli, chi deve portare degli escudos ad un amico, chi ascolta gli Evanescence, chi Césaria Evora, stella indiscussa delle mornas e delle coladeiras, oppure chi il vivace funanà.
La maggior parte di questa vacanza veramente tranquilla l’abbiam passata nella spiaggia di Santa Maria, immensa, sahariana, con mare caldo e tempestoso (ma il bagno è bellissimo sulle onde ). Abbiamo usufruito di tutte le agevolazioni previste dal Djadsal (senza pagare nulla…), solo quando ci pareva.
La pioggia è solo un miraggio, l’isola è priva di verde, il paesaggio è lunare.
Ci sono state anche le cavallette, al Djadsal, ma ricordiamoci che siamo in Africa, ed è normale; non sono particolarmente fastidiose, sono però rosse e … Sostanziose (nel senzo che sono grossettine…).
Quando avevamo fame, andavamo in giro per la piccola cittadina di Santa Maria e ci fermavamo a mangiare dove ci pareva. La gentilezza e la tranquillità sono la regola. Nessun capoverdiamo si sognerebbe di fermarti ed offrirti qualcosa. Non è nella loro cultura. Anzi, qualche poliziotto ogni tanto s’arrabbia se un senegalese (lo si riconosce dalla pelle molto più scura e dal fatto che cerca di venderti oggetti di artigianato, evidentemente artigianato senegalese) importuna un turista, soprattutto lungo la mitica spiaggia in prossimità dei villaggi.
Noi ci siamo lasciati importunare una volta, ero curioso di capire il meccanismo di questi venditori che non c’entrano nulla con l’isola in cui siamo: da dove vieni? come ti chiami? ciao amico, molto bella Italia, c’è un mio parente/amico, ecc… Chiedete loro da dove vengono loro… Rimarranno perplessi…
Il pesce è cotto bene, il tonno è il re, il mare è colmo di questo pesce, ed è splendido vedere al lavoro i pescatori al molo, quando puliscono queste tonnellate di pesce. Ma l’aragosta è d’obbligo. Non costa molto, 20/25 euro.
Il Grogue è il distillato nazionale imperdibile, la Cachupa il piatto pesante ufficale, il ponche è grogue+miele.
I mercatini sono imperdibili. Ci abbiam comprato qualche oggetto di legno e le ciabatte che tutti i locali portano, le Havaianas tarocche con la bandiera del Brasile (6 euro).
Per le escursioni abbiamo avuto da una splendida coppia di Brescia il numero di un taxista, Anisette, che per 35 euro a testa ci ha fatto vedere l’impossibile dalle 8 del mattino alle 7 di sera… Incredibile.
Al mattino gli unici dentro al vulcano di Pedra de Lume, ex-salina ed ora centro benessere con fanghi ed acqua più salata del Mar Morto, rossa per il ferro (obbligo di portarsi dietro bottiglie d’acqua dolce per desalinizzarsi dopo…).
La piscina naturale di Burracona prima dell’arrivo dei turisti. Il miraggio. La cittadina di Espargos (capoluogo dell’isola) vista dalla torre di controllo aerea. L’uscita dalla scuola dei bambini (più fitti delle cavallette, tutti col sorriso scolpito). Chiaramente c’era anche Dorinha, la figlia di Anisette, ragazzo-padre per il fatto che la mamma aveva altri figli con un altro uomo, la persona più premurosa del mondo.
Chiaramente ci ha portato anche a casa sua, c’era la sorella, abbiamo vissuto momenti davvero capoverdiani.
Ci ha regalato una moneta rara di Capo Verde, ci ha raccontato la sua vita, le sue vaste conoscenze linguistiche (crioulo, portoghese, italiano, inglese, francese, spagnolo).
Poi cittadina di Palmeiras, dove abbiamo pranzato. Un’oasi. Un’altra piscina naturale. Altri negozietti ad Espargos. Poi tutti in piscina nella baia di Murdeira.
Sentite che il mondo stia diventando sempre più incasinato? Vi prego, andate a Capo Verde, il posto più tranquillo del mondo! P.S. Un salutone a Mary e Lorenzo, la coppia più tranquilla e gentile del mondo! —– PPS: Intendo solo comunicare il numero di Anisette (Aniceto) Sousa, il ragazzo-padre taxista più buono del mondo che mi ha fatto capire quanto si può voler bene ad una figlia (Dorinha).
Mi raccomando di trattarlo bene poiché lui dà tutto se stesso per offrire un viaggio in taxi il più gradevole e interessante possibile, quindi massimo rispetto e cortesia.
Chiedete il prezzo prima di partire, al telefono, così evitate di farlo venire al vs. Villaggio per niente. Con lui amerete la sua terra.
E partite presto al mattino (8.00), così non vi sovrapporrete alle povere comitive organizzate.
Ovviamente non compreso nel prezzo c’è il pranzo che farete dove vorrete (magari a Palmeiras), insieme a lui.
Pagate voi anche la sua pietanza. E’ il minimo che potete fare. Se non siete d’accordo, andate con i tour operators organizzati.
Aniceto Sousa Taxi Espargos-Sal Mobil 00238-9946504