L’altra Zanzibar

Non so se questo è il "posto" giusto per scrivere queste cose, ma ho letto gli altri itinerari di viaggio su Zanzibar e mi sembra giusto che venga descritta anche l'altra Zanzibar. Sono stata lì con Massimo, un mio amico per ben due volte a distanza di 4 mesi. La prima volta solo per turismo a Kiwengwa Francorosso sea club, anche se non siamo...
Scritto da: Rachele Bruschi
l'altra zanzibar
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Non so se questo è il “posto” giusto per scrivere queste cose, ma ho letto gli altri itinerari di viaggio su Zanzibar e mi sembra giusto che venga descritta anche l’altra Zanzibar.

Sono stata lì con Massimo, un mio amico per ben due volte a distanza di 4 mesi. La prima volta solo per turismo a Kiwengwa Francorosso sea club, anche se non siamo turisti da villaggio all-inclusive. Non sto a dire che paradiso è quell’isola! Lì abbiamo conosciuto due famiglie che vivono nel villaggio vicino al Francorosso ed i loro bambini. Ci sono entrati nel cuore con i loro musetti sporchi e bisognosi di affetto. Abbiamo conosciuto AMOS e RHI due cugini beach boys che ci hanno fatto vedere la vera vita lì soltanto a poche centinaia di metri dietro le meraviglie della spiaggia. Quel vilaggio, se così si può definire, si chiama KIBANDAUGALI. 200 persone, di cui la metà bambini, che vivono in capanne fatte di palme che alla prima pioggia cadono. Niente acqua, nè luce, nè tantomeno servizi igienici. Si devono scavare una buchetta in terra per farla…Come gli animali. Quella purtroppo è la vera Africa che il mondo non guarda. Il turista non se ne può stare chiuso nel vilaggio del grande tour operator o al più starsene nella grande spiaggia di Kiwengwa e non fare lo sforzo di girare l’angolo e vedere. Lì in quel villaggio arroccato nelle colline sopra la spiaggia dove non arrivano i regali dei turisti, si vive all’africana senza il minimo accenno a quello che può essere definito umano. Amos mi ha fatto vedere realmente le loro condizioni. Laggiù sulla spiaggia è il lavoro e quello che il turista deve vedere nella sua vacanza, ma non è in quel modo che si vive, che i bimbi vivono.

Siamo stati a Zanzi l’ultima volta a settembre scorso e adesso stiamo organizzando un progetto di recupero del KIBANDAUGALI con la costruzione di una piccola struttura che possa ospitare una sorta di ambulatorio medico per tenere sotto controllo gli abitanti del villaggio. Intanto cominciamo così, è una goccia in mezzo all’oceano di un’Africa dimenticata da tutto e da tutti…Poi vedremo. Probabilmente andremo a vivere lì perchè poi alla fine ci siamo scoperti africani anche noi e sarebbe troppo semplice farci la nostra vacanza regalare tre magliette, venti caramelle e dieci penne. Non è così che funziona, ma insegnando la dignità ed il rispetto per loro stessi e la volontà che con un aiuto da parte nostra la vità sarà un pò più umana.

Per tutto il resto sì è veramente un paradiso Zanzibar ed il mal d’Africa è lì che nasce…Sicuramente.

Fate le escursioni con i beachboys costano meno sono più belle e soprattutto più vere. E’ importante, quello è l’unico lavoro che hanno, li fa sentire utili e quello che guadagnano è frutto del loro lavoro e non carità da parte del turista.

Per qualsiasi cosa sulle escursioni chiedete di AMOS, AMUR e REMO sono tre ragazzi che parlano benissimo l’italiano e vi spiegheranno da vere guide turistiche tutto ciò che andrete a vedere. Si trovano davanti al VENTA CLUB a Kiwengwa. Dite pure loro che vi “manda” Rachele. Per contattarli questo è il numero di AMOS: 00255747452692 (dal vostro cellulare italiano) oppure 0747452692 (direttamente da un telefono di Zanzibar).

Contattatelo li farete lavorare, questa è l’unica possibilità che hanno di guadagnare non sentendosi “poveri”.

Dimenticavo tutto quello che fino ad oggi abbiamo fatto e che faremo con il nostro progetto di recupero del Kibandaugali è a spese nostre, le associazioni con i mille procedimenti burocratici , non arrivano mai direttamente al problema!!! Se siete interessati ad avere informazioni o ad aiutarci contattatemi.

P.S. Se la sera non volete stare a guardare gli spettacoli italianizzati dell’organizzazione del villaggio turistico andate al BUSHTRAIKER di Eddye a bere una birra (c’è solo quellao la coca cola) ed a sentire musica africana. Non assicuriamo sul perfetto audio…Come al solito è un vero locale africano che non si vede giusto al di là di quelle belle palme sulla spiaggia del Vera club!



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