Slovenia in tenda
Siamo entrati in Slovenia venendo dalla zona del Lago Balaton (se anche la saltate, non vi perdete nulla) e abbiamo quindi iniziato l’avventura slovena dall’estremo Est, con la cittadina di Ptuj, davvero graziosa. Causa diluvio di pioggia, abbiamo dormito in una pensione, la tenda era inutilizzabile. La mattina successiva, con un bel sole, ci siamo diretti verso Ovest, volendo fermarci alcuni giorni nella zona di Bled. Si tratta infatti di un ottimo compromesso tra l’essere comodi a visitare Lubjana e tutto l’ovest del Paese (in Slovenia le distanze sono sempre molto ridotte), e il soggiornare in una zona splendida dal punto di vista naturalistico (alle porte del Parco Nazionale del Triglav). Consigliamo solo il sacco a pelo pesante (la notte l’escursione termica può essere notevole, specie nei pressi di laghi e fiumi) e una tenda che all’occorrenza ripari bene dalla pioggia (il paesaggio è così verde anche perchè piove spesso!) Sulla strada per Bled abbiamo fatto una deviazione (all’altezza di Celje) per la valle della Logarska Dolina…Uno spettacolo!! Vallate alpine, fiumi e cascate, prati verdi, mucche al pascolo, chiesette con cupole a cipolla dorata e immense montagne.. Davvero da non perdere! A Bled abbiamo piazzato la tenda al Camping Sobec, molto grande (nell’ansa di un fiume) e ben organizzato, ma tranquillissimo, anche vista la stagione in chiusura; probabilmente eravamo gli unici italiani. Il campeggio si trova a soli 4 km da Bled, ma è comodo alla strada per Lubjana; da qui abbiamo fatto puntate di un giorno in tutte le direzioni! Il lago di Bled in particolare è una località davvero romantica… Il lago con l’isoletta, sull’isoletta la chiesa, la rupe col castello, le barche a remi colorate…Se l’avessero creato apposta, magari per un film, sarebbe venuto così! E il lago è pure di acqua termale, quindi a 22°C costanti! Ottimo per fare il bagno! Si tratta di un luogo parecchio turistico, ma ci sono poche costruzioni che disturbano, e tutte in Bled paese…Basta scegliere il lato giusto del lago! Ben più selvaggio è il lago di Bohinj, dentro il Parco Nazionale; anche qui acqua cristallina (non più termale, ahimè!) e splendidi scenari naturali.
Di Lubjana ricordiamo con piacere i colori del mercato ortofrutticolo, il lungofiume con le casette antiche e i tavolini dei bar all’aperto e la gente (tantissimi giovani). Con meno piacere ricordiamo la salita al Castello, sotto il solleone, per scoprire poi che il Castello in sè non è proprio nulla di particolare, e che il cortile interno è stato in gran parte rimaneggiato pesantemente. La zona del Carso (più o meno a sud della capitale) è un’altra meta da non perdere… Il paesaggio naturale cambia totalmente, e anche qui le mete non mancano: noi abbiamo visitato le grotte di Skocian (non quelle di Postonja, ipersfruttate turisticamente e meno particolari), con il grande canyon sotterraneo in cui scorre il fiume (impressionante!), il castello di Predjama, un nido d’aquila costruito all’imboccatura di una grotta su un costone a strapiombo, e Koper (capodistria) con una bella piazza di stile venenziano (ma niente d’altro).
Purtroppo il 30 ritorna il maltempo, e la pioggia intensa ci fa decidere per il rientro, saltando l’ultima tappa che avevamo previsto, la valle dell’Isonzo e il museo di Caporetto con l’ossario della Prima Guerra Mondiale.
In generale, la tappa slovena del ns viaggio è stata quella più bella, sia per la ricchezza di arte e cultura, che per la bellezza dei paesaggi naturali.. Ve la consigliamo assolutamente! Monica e Luca