Mexico in autobus
Io ed Ettore siamo partiti da Malpensa con un volo della Blue Panorama per Cancun il 26 luglio armati di guida della Lonely e con una gran voglia di vedere posti nuovi.
Dall’Italia avevamo già prenotato il soggiorno per la prima e le ultime 6 notti a Playa del Carmen nell’Hotel Riviera Maya Caribe (www.Hotelrivieramaya.Com), attirati dagli ottimi commenti a riguardo trovati in uno dei tanti diari di viaggio consultati prima di partire.
Il volo è costato 840 euro a testa ed il soggiorno 7notti/8giorni comprensivo di trasporto da e per l’aeroporto più l’accesso al Beach Club 450 euro.
In totale abbiamo speso circa 1400euro a testa.
Italia, 26 luglio 2004 Il nostro volo segue la tratta Malpensa-La Havana-Cancun e così dopo quasi 10 ore di volo piuttosto interminabili e dopo aver incontrato anche un temporale poco sopra Milano, abbiamo fatto scalo in territorio cubano.
Mentre aspettavamo di ripartire alla volta di Cancun, abbiamo conosciuto due ragazzi di Brescia che volevano seguire più o meno il nostro stesso percorso così abbiamo deciso di partire insieme.
Atterrati a Cancun abbiamo trovato un caldo ed un’umidità terribili, e un taxista che ci aspettava per condurci all’ hotel. L’albergo si è rivelato essere davvero carino; è gestito da una coppia di italiani molto gentili ed anche il resto dello staff è cordiale e disponibile.
Appena arrivati a Playa ci siamo tuffati nella rinomata 5a avenida, un viale lunghissimo pieno di negozi e locali molto carini in cui si riversano tutti i vacanzieri, e siamo arrivati fino alla stazione degli autobus della linea ADO Riviera, per trovare un autobus per l’indomani, e allo sportello del Bancomat proprio di fronte alla stazione dove abbiamo prelevato 2500$ (pesos).
L’atmosfera ci piace subito, le case sono tutte colorate, i locali sono molto particolari, con altalene ai banconi, giardini tropicali e tanta musica…
Per questa notte abbiamo la suite, una stanza enorme con vasca idromassaggio ed un sacco di comfort: dopo un bagno caldo siamo letteralmente crollati dal sonno.
27 luglio Alle 6.30 sono già in piedi, credo sia l’emozione per l’inizio della nostra avventura…
Quando anche Ettore è sveglio scendiamo per la colazione e poi, zaino in spalla, camminiamo fino alla stazione sotto un sole cocente.
Per 32$ a testa abbiamo preso l’autobus di 1° classe per Cancun…Attenzione perchè c’è l’aria condizionata talmente alta che praticamente si fa il viaggio con i pinguini…
Abbiamo trovato Fabio e Silvia e siamo saltati al volo su un autobus di 2° classe della Oriente, sicuramente meno confortevole ma comunque pulito, che per 65$ a testa ci ha portati in quasi 4 ore a Valladolid.
Con la guida della Lonely sottomano abbiamo trovato l’Hotel S.Clemente, proprio di fianco alla cattedrale, che per 342$ ci ha dato una matrimoniale con ventilatore piuttosto accogliente e pulita (fatta eccezione per le lenzuola troppo piccole per il letto e piene di buchi).
Lasciate le borse abbiamo noleggiato delle mountain bike (8$ all’ora) ed abbiamo attraversato questa bella cittadina dalle case coloratissime in direzione del cénote X-Kekén o Dzitnup, a circa 8km dal centro.
L’ingresso costa 20$ e la grotta è accessibile tramite un cunicolo che porta ad un lago sotterraneo molto suggestivo dal cui soffitto pendono stalattiti e nelle cui acque nuotano un’infinità di pesciolini neri che, leggendo la guida, si dice non abbiano gli occhi (ho provato a scoprire se sia davvero così,ma l’acqua è troppo buia…) Dopo un bagno rinvigorente abbiamo pedalato verso l’hotel per poi fare un giretto nel centro per visitare la cattedrale ed il parco lì di fronte.
A cena siamo stati all’Hosteria del Marques, citato sulla guida, dove per 180$ a coppia abbiamo mangiato delle ottime quesedillas ed Ettore ha preso il Pan de cazon, una tortillas ripiena di gatto di mare, un piccolo squalo (…) 28 luglio Alle 7.15 AM abbiamo preso l’autobus dell’Oriente (17$) che ci ha lasciato dopo un’oretta fuori dalle rovine di Chiche Itza.
L’ingresso costa 88$ e c’è la possibilità di lasciare gli zaini in un deposito gratuito.
Appena entrati alle rovine ci si trova davanti all’imponente Castillo, la piramide in assoluto più famosa, con i suoi 91 gradini per raggiungere la sommità (salire è un gioco da ragazzi, ma scendere…Non ho mai sofferto così tanto di vertigini!!) ed una vista davvero spettacolare…Si è a 30m di altezza e ci si trova davanti ad una foresta verdissima dalla quale spuntano qua e là le cime delle altre rovine del sito.
Scesi, non senza difficoltà, abbiamo proseguito sotto un caldo cocente visitando il campo del gioco della pelota, il cenote (che non ha niente a che vedere con quello di Valladolid), il tempio delle 1000 colonne, l’ossario e l’osservatorio del Caracol…Queste rovine sono più malmesse e di conseguenza l’accesso non è consentito.
Prima di partire per Merida abbiamo visitato anche l’interno del Castello: passando per una scalinata impervia si arriva in una saletta dove c’è il trono del giaguaro rosso, che sinceramente non mi è piaciuto molto e poi là dentro c’era un caldo davvero atroce.
All’ingresso del sito, nella biglietteria, c’è uno sportello dove è possibile comprare il biglietto dell’autobus per Merida (49$), così in 2 ore (in cui ho dormito alla grande), siamo arrivati nella capitale dello Yucatan.
Appena scesi dall’autobus siamo andati a cercare l’albergo e grazie ad un simpatico taxista abbiamo alloggiato per 351$ all’ Hotel El Espanol in calle 69 angolo 70 a circa 20 metri dal terminal CAME da cui partono i bus di 1° categoria.
E’ davvero un bel hotel con stanze ampie e pulite dotate di condizionatore ed ha anche un piccolo ristorante in cui si mangia piuttosto bene.
Durante il nostro giro per il centro di Merida abbiamo incontrato Alejando, un simpatico ragazzo messicano che ci ha letteralmente scortati per la città e che è diventato anche nostra “guida” per due giorni.
Prima siamo andati al NOHOCH, negozio equo-solidale citato anche sulla Lonely che però ha prezzi piuttosto cari e poi ci ha accompagnati a noleggiare una Ford Focus berlina con cambio automatico per le escursioni del giorno successivo.
Si è poi proposto di accompagnarci a cena nel ristorante di uno zio e noi, ben contenti di assaggiare cibo messicano in un ristorante per “indigeni”,ci siamo fatti accompagnare…La cena è stata davvero fantastica, abbiamo assaggiato tortillas con “puerco asado” (maiale arrosto) e con “pavo” (tacchino) che erano la fine del mondo spendendo poco.
L’unico neo della serata è stata la guida di Alex…Io ero convinta, ma alla fine lo eravamo tutti, che non avesse la patente o che l’avesse persa 2 giorni prima di incontrarci…Ok, l’auto aveva il cambio automatico, ma lui non sapeva frenare ed ogni volta che si distraeva anche solo minimamente era panico vero…Me la sono vista brutta un paio di volte e credo di aver fatto un po’ la figura dell’isterica ma la sua guida mi trasmetteva un’insicurezza indescrivibile.
29 luglio Anche questa è stata una giornata faticosa, sia dal punto di vista fisico che per i miei nervi…Alle 9 siamo partiti con Alejandro alla volta di Uxmal…La sua guida non è certo migliorata, anzi, non faceva che distrarsi parlando con noi e in un paio di occasioni abbiamo rischiato (in particolare quando ha fatto inversione di marcia in superstrada a 5 metri da una volante della polizia federale…), per fortuna Fabio, che era l’unico ad aver portato la patente, ha preso in mano la situazione e, dopo aver preso dimestichezza con il cambio automatico, il viaggio è stato piacevole.
Uxmal (ingresso 88$) è davvero un sito meraviglioso, con la Piramide di Adivino che si staglia verso il cielo (ed oggi era di un blu così intenso!) in tutta la sua imponenza e il Quadrilatero de las Moijas, un enorme palazzo rettangolare che racchiude una piazza in cui si svolgevano le cerimonie …Ma anche tutte le altre rovine sono affascinanti.
Sono anche riuscita a salire su una piramide, una sciocchezzuola dopo Chichen Itza, senza avere crisi di panico come ieri! Dopo la visita al sito ci siamo diretti di nuovo verso Merida per trovare un distributore di benzina (impresa epica, ce n’è uno ogni 100km!) e per deviare poi per i cenotes di Cozuma, a 38km dalla capitale.
E’ un posto che non è citato sulla lonely, ma è davvero meraviglioso, ci sono 3 cenotes immersi nella giungla che sono raggiungibili a bordo di carrettini, che corrono su delle rotaie, trainati da giovani cavalli.
L’escursione dura circa 2 ore se le soste nei cenotes non sono troppo lunghe, noi per esempio abbiamo visto solo il primo e l’ultimo perché siamo stati colti da un acquazzone… Il viaggio non è propriamente comodo, ma è sicuramente molto divertente, ogni volta che si incrocia un carretto che viene nella direzione opposta bisogna scendere, spostare cavallo e carretto dalle rotaie, lasciar passare gli altri e rimontare tutto! I cenotes sono accessibili tramite scale a pioli o comunque scale molto ripide così non me la sono sentita di scendere per via delle vertigini e mi sono accontentata di godermi lo spettacolo dall’alto e di guardare poi il filmino di Fabio mentre eravamo in auto verso Merida.
Tornati in città abbiamo dato un ultimo sguardo al centro ed ai quartieri più periferici (ormai li conosco a memoria, Alejandro continuava a girare in tondo e si passava sempre dalla stessa parte) dove dalle porte aperte delle abitazioni si vedevano le loro umili stanze con le amache colorate…Bellissime! Abbiamo poi cenato in hotel spendendo 93$ per due piatti di quesedillas e due Coca-Cola e alle 20.30 abbiamo preso l’autobus di prima classe della OCC per San Cristobal de Las Casas (377$) dal terminal CAME.
Chiapas stiamo arrivando…Non vedo l’ora!!! 30 luglio Il viaggio in autobus è stato meno pesante del previsto, c’erano molti posti liberi così abbiamo potuto sfruttare due sedili ciascuno per dormire comodamente.
Lungo la tratta l’autobus ha fatto 2 o 3 soste nei terminal in cui si poteva scendere per usufruire dei bagni o del bar.
Verso le 7 del mattino, dopo 11 ore di viaggio, siamo arrivati in una stazione che credevo fosse quella di S.Cristobal così ho constatato con Silvia che avevamo una mezz’ora di anticipo rispetto alle previsioni di viaggio e siamo scesi dall’autobus con la piantina della città in mano pronti a cercarci una sistemazione .
A prima vista questa S.Cristobal non mi sembrava così splendida come tutti mi avevano detto, anzi…Ma non osavo pronunciarmi perché ero stata io ad insistere tanto per spingermi fin qui.
Dato che non trovavamo la cattedrale, Fabio ha chiesto indicazioni ad un taxista che ci ha detto che…Non eravamo a S.Cristobal ma che eravamo scesi ad Ocosinco, a 100km dalla nostra destinazione!! Così siamo tornati al terminal ed abbiamo proseguito il viaggio sull’autobus che, per fortuna!, è passato dopo pochi minuti.
Arrivati a S.Cristobal abbiamo lasciato i bagagli al terminal (10$ a zaino) ed abbiamo dedicato la giornata alla visita di questo splendido paesino del Chiapas: le case sono ancor più colorate che nello Yucatan, donne e bambini indossano abiti tipici di cotone pesante tutti colorati ed affollano mercatini dell’artigianato e della frutta, la cattedrale è assolutamente fantastica, tutta gialla con decorazioni rosse e bianche, si stagliava in un cielo terso ed azzurro…Si respira un’aria diversa qui! Sebbene S.Cristobal sia stata una delle roccaforti della rivolta zapatista, ora la situazione sembra molto tranquilla, si vedono a volte militari con i mitra, ma non si respira certo aria di rivolta, anzi sembra tutto molto normale! Nonostante i racconti di delinquenza e pericoli, noi non abbiamo avuto nessun genere di problemi, ovviamente non ci siamo mai allontanati dalle strade principali ed al mercato ci tenevamo gli zaini con i soldi ben stretti, ma per il resto si girava tranquillamente! Mi è piaciuto tanto il mercato, con tutte quelle bancarelle piene di coperte e tappeti colorati, borse, cinture ed accessori vari e tantissime magliette e gadget del sub-comandante Marcos nascosto sotto il passamontagna…Ovviamente ne ho comprate un po’ per gli amici! Nel pomeriggio abbiamo preso un bus della ADO GL ($107 a testa) ed in 5 ore siamo arrivati a Palenque.
Il bus della ADO GL è davvero bellissimo, prima di salire ti offrono anche una bibita ed i sedili sono ancora più comodi e spaziosi, peccato che la temperatura sia sempre polare…In media 16°C…Si muore di freddo!!! Durante il viaggio sono rimasta affascinata dal paesaggio del Chiapas, queste montagne così verdeggianti dalle quali spuntano i villaggi indigeni…Qui la gente è più povera, vivono in capanne di legno e fango o di lamiera, lavorano la terra ed allevano pollame o degli strani maialini neri e sembrano tutti molto più vecchi di quanto in realtà non siano…Le donne per esempio sembrano molto vecchie fin da giovani,forse perché iniziano ad aver figli molto presto…I bambini invece sono tutti belli! Purtroppo però, per una credenza pagana non si lasciano fotografare per paura di perdere l’anima, così non ho molte foto di questa gente.
Verso le 22 siamo arrivati a Palenque e, dopo aver girato un po’, abbiamo trovato alloggio all’ Hotel Chablis che ci ha messo a disposizione per 450$ una stanza spaziosa con aria condizionata e bagno privato, ma che non vale certo la spesa! 31 luglio Dopo la solita sveglia all’alba ed una colazione piuttosto ricca rispetto al solito, siamo andati al terminal per prenotare il bus per Tulum: 359$ a testa sull’autobus della ADO in partenza alle 21.10.
Abbiamo preso quindi un collectivo per le rovine (7$) e di buon’ ora abbiamo iniziato la nostra visita al sito che mi è piaciuto di più in assoluto.
Palenque è un sito immerso nella giungla, una vegetazione fitta e rigogliosa che sembra ingoiare anche le rovine…È molto suggestiva ed anche le varie strutture sono ben conservate ed affascinanti.
Dato che agosto è stagione delle piogge e nella giungla c’è più rischio di trovare zanzare e di conseguenza la malaria, siamo partiti per il sito bardati con magliette e pantaloni lunghi…Risultato: non c’era una zanzara e siamo collassati dal caldo…Ma la prudenza non è mai troppa!!! Inizialmente ci si trova davanti al Tempio delle Iscrizioni dedicato a Pakal ( lo stavano ristrutturando) ed al Palacio, un edificio enorme con una bella torre , stanze e cortili interni dove abbiamo incontrato anche 2 ragazzi che abitano vicino a Como.
Poco dietro si trova il “gruppo della Cruz”, la parte che ho preferito, con i 4 templi dedicati al figlio di Pakal.
Il tempio della Cruz è una piramide anche se meno ripida rispetto alle altre, mentre il Tempio della Croce Foliata è un santuario posto su un ‘altura da cui si domina buona parte del sito e la vista è davvero indescrivibile.
Abbiamo concluso la nostra visita con il Gruppo Norte, costituito da un palazzo e da una piramide che sinceramente mi è piaciuto meno degli altri, forse perché più simile a strutture già viste.
Verso l’ora di pranzo abbiamo preso un altro collectivo (questa volta era un furgoncino VW stracarico di gente) e siamo tornati in albergo perché dovevamo liberare le stanze e per prepararci alla gita alle cascate di Agua Azul e di Misol-ha.
Abbiamo provato a cercare qualche escursione nelle agenzie di viaggio ma tutte duravano un’intera giornata e le poche che abbiamo trovato erano troppo care, così abbiamo optato per il taxi: per 600$ in quattro abbiamo fatto un giro di quasi 6 ore con un signore davvero simpatico.
Agua Azul dista circa un’ora e mezzo da Palenque e per accedervi bisogna pagare un pedaggio di 20$ per l’auto e 10$ a testa…Ma ne vale assolutamente la pena! Questo è un sito molto turistico, ci sono bancarelle di souvenir e frutta ed un sacco di ristorantini lungo tutto il cammino che costeggia le cascate e noi abbiamo comprato 2 caschi di PLATANO (sono le banane mignon) per 10$.
L’acqua purtroppo era torbida, anche perché aveva piovuto ed il cielo minacciava un altro acquazzone, ma l’imponenza delle cascate lasciava a bocca aperta! Non sono spettacolari per l’altezza ma per il fatto che ce ne sono molte, a “terrazza”, e che sono veramente ricche di acqua…In aprile, quando è limpida, deve essere davvero uno spettacolo meraviglioso.
Nel giro di pochi minuti ci siamo presi un acquazzone terribile, in 2 minuti eravamo completamente fradici e dopo mezz’ora era tornato il sole ed abbiamo proseguito il giro.
Fabio voleva fare il bagno mentre noi eravamo poco invogliati dall’acqua piuttosto fangosa, così siamo partiti per Misol-ha.
Anche qui l’ingresso costa 10$, e si arriva ad una spettacolare cascata di 35 metri che si getta in un bacino dalle acque tranquille in cui qualcuno faceva il bagno.
Seguendo un sentiero piuttosto impervio era possibile passare dietro la cascata ed accedere ad una grotta buia in fondo alla quale, dopo aver camminato pochi minuti con l’acqua alle ginocchia, si arrivava ad una seconda cascatella, sotterranea questa volta, che faceva un salto di 2 metri nel bacio sottostante.
Illuminando le pareti della grotta con la torcia siamo riusciti a vedere i pipistrelli e dei fossili di tartaruga, abbiamo anche scattato qualche foto…Spero non sia venuto tutto buio! Tornati a Palenque siamo passati dall’ hotel a ritirare gli zaini ed a cambiarci i vestiti (sembravamo 4 profughi, ci siamo lavati e cambiati tutti nel bagno dell’ albergo mentre lo staff ci guardava davvero malissimo, ma non potevamo fare altrimenti, questa notte ci aspetta il viaggio in bus!!) per poi andare in centro per la cena.
Abbiamo mangiato alla Pizzeria Palenque perché avevamo tutti voglia di pizza, ma alla fine abbiamo optato per una cena messicana spendendo solo 75$ a coppia.
E’ un locale carino, citato anche sulla guida e lo consiglio vivamente…Anche la pizza era molto invitante! Come previsto alle 21.10 siamo partiti per Tulum, questa volta il bus era pieno e, come al solito, la temperatura era polare… 1° Agosto Che dire…Siamo arrivati in Paradiso!!! Dopo il viaggio di 12 ore in autobus siamo arrivati a Tulum Crucero, la parte interna della città, che si snoda tutta lungo il viale principale. Qui i prezzi per il soggiorno sono più abbordabili rispetto alla zona Hotelera lungo la costa, ma avevamo tutti voglia di mare, così in taxi abbiamo raggiunto la spiaggia.
Sebbene fossero le 8 del mattino gli alberghi erano praticamente tutti occupati, o almeno i più vicini al bivio per le rovine, così, con un altro taxi, ci siamo fatti portare più a sud dove la strada si fa più sconnessa ed impervia. Alla fine abbiamo trovato alloggio al Shambala Petit Hotel (www.Shambalapetitihotel.Com) sito ad un paio di km dalla Posada Margherita; l’albergo è composto da una dozzina di cabanas, a dir poco incantevoli, che si affacciano sull’oceano, non c’è ristorante né bar, dovremo andare in città per qualunque acquisto, ma Roberto, il gestore, si è gentilmente offerto di portarci in centro con il suo pick-up.
La nostra cabana (550$ a notte) ha letto con zanzariera, il pavimento in cemento ed il bagno privato con solo acqua fredda (ed anche piuttosto salata, non devono avere un impianto di depurazione troppo efficiente), ma ce ne sono di più spartane con sabbia e bagno in comune.
Il resto dell’arredamento comprende un piccolo mobile e tante candele, perché qui c’è corrente solo in alcune ore del giorno. Come ci ha spiegato Roberto, gli albergatori vogliono mantenere il più possibile Tulum allo “stato brado” (ma anche per risparmiare,direi!!) e di conseguenza non vogliono portare i piloni dell’alta tensione sulla spiaggia: per questo ogni albergo ha il suo generatore di corrente ed i pannelli solari in modo da garantire la luce dalle 19.30 fino alla mezzanotte.
Il risultato è qualcosa di meraviglioso, infatti la notte la spiaggia è illuminata da fiaccole e candele e questa atmosfera rende il paesaggio ancora più magico… Abbiamo passato la giornata sulla spiaggia sulle stuoie che l’albergo mette a disposizione degli ospiti, l’oceano oggi era molto mosso per via di una perturbazione che sta colpendo Cuba e che si ripercuote anche sul mar dei Caraibi, ma anche star qui ad oziare dopo la massacrante settimana appena passata non mi dispiace affatto.
A cena siamo andati da Don Cafeto, un locale carino con una decina di camerieri che ci servivano con una flemma pazzesca, in Italia verrebbero licenziati dopo 10 secondi!! Abbiamo mangiato bene spendendo 115$ a testa (qui i prezzi sono indubbiamente più alti) per delle fajtas, birra ed un caffè…Terribile!!! Al ritorno abbiamo faticato a trovare un taxi che ci portasse fino allo Sgambala perché è talmente brutta la strada che nessuno vuole accompagnarci (la tratta costa 60-70$).
2 Agosto Questa mattina ci siamo alzati per vedere l’alba ma il cielo era coperto…Quando ho aperto gli occhi ho visto che c’era più di un inquilino con noi…Oltre a qualche gecko c’era un piccolo pipistrello che volava nella cabana… Alle 7.45 Roberto ci ha dato un passaggio fino alle rovine (ingresso 38$) che, complice il maltempo, non mi hanno entusiasmato eccessivamente…Architettonicamente non possono competere con le altre strutture, sono solo molto suggestive perché a picco sul mare.
Durante la visita il povero Ettore è stato punto da qualche insetto sull’indice ed aveva il dito come una salsiccia…Così passando davanti ad una farmacia sono entrata per prendere una crema (sono farmacista, n.D.R.)…Peccato che la commessa al banco non sapesse assolutamente cosa stesse vendendo e per farmi dare una pomata al cortisone ho dovuto cercare sui loro prontuari e poi guidarla lungo gli scaffali affinché mi porgesse la scatola giusta…Un incubo! Ci siamo poi diretti con un taxi al Gran Cenote a 3km dalla città (ingresso 80$), questo è un posto bellissimo: c’è un cratere nella terra che nasconde un lago dalle acque cristalline popolate da pesci che si inabissa in una grotta con stalattiti.
Nel cratere c’è una specie di isolotto circumnavigabile a nuoto…È stata una bellissima esperienza nuotare intorno a tutte queste rocce! Ne è valsa davvero la spesa, peccato però non ci fosse il sole! Tornati in albergo ci siamo rilassati sulle amache e preso il sole, che nel frattempo aveva fatto capolino tra le nuvole.
Abbiamo cenato sempre a Tulum Crucero, questa volta al Paris de Noche, ma la cena non ci ha entusiasmati ed una volta allo Shambala ci siamo trovati davanti allo splendido spettacolo della spiaggia illuminata dalle fiaccole, della musica soffusa interrotta dai passi dei granchi nella sabbia ed abbiamo assistito alla danza del fuoco: un’americana teneva tra le mani 2 catene alle cui estremità c’erano delle palle infuocate e, facendole volteggiare, creava dei giochi di luce bellissimi.
Era davvero brava, ha ballato (senza musica) per almeno 15 minuti e noi eravamo davvero estasiati dalle sue acrobazie.
3 Agosto Anche oggi ci siamo alzati presto per goderci le ultime ore in questo paradiso: erano le 7 e sulla spiaggia c’eravamo solo io, Ettore ed il rumore dell’oceano…Molto romantico!! Alle 13 abbiamo preso un collectivo (20$) per Playa ed in 45minuti siamo arrivati a destinazione.
Il collectivo ci ha scaricati al bivio tra calle 4 e la 5° avenida così, sotto il sole cocente, l’abbiamo percorsa tutta fino ad incrociare la 30° e raggiungere l’hotel.
La nuova stanza è più piccola dell’altra ma molto confortevole e dopo esserci sistemati siamo andati al Mamita’s Beach Club, spiaggia convenzionata con il Riviera Caribe Maya…Niente a che vedere con Tulum, qui ci sono 5 file di ombrelloni, il bar, la piscina per i bambini…È stato un po’ uno shock, ma devo ammettere che un po’ di comodità non guastano.
Il soggiorno a Playa è stato di puro ozio e le giornate sono trascorse tute allo stesso modo.
Nonostante sia molto turistica e piena di italiani, in spiaggia si stava bene, non c’erano bambini che urlavano né ambulanti ed il mare era la fine del mondo,caldissimo e con tutte le sfumature del verde…Sembra quasi di essere in piscina! Il sole batte fortissimo dalle 11 del mattino fino alle 5 del pomeriggio e si fa davvero fatica a restare al sole, è importantissimo portarsi creme solari con protezioni alte (non meno di 15spf!) perché ci si ustiona facilmente.
Abbiamo sempre avuto bel tempo ed in pochissimi giorni sfoggiavamo una tintarella invidiabile.
La sera abbiamo cenato in diversi ristoranti scegliendo sempre cucina messicana: consiglio il Siesta Fiesta sulla 5° avenida dove si mangia bene ma soprattutto si sorseggiano ottimi cocktails (50$ l’uno) al ritmo di buona musica dal vivo.
Abbiamo cenato anche all’Xlapak sempre sulla 5° mangiando i soliti piatti mex per 180$ in due, ma il posto che più ci è piaciuto era il Fortuna all’angolo tra la 10° avenida e calle 8: si mangia bene, hanno anche dell’ottima pizza al trancio e soprattutto uno squisito caffè Illy!!! Sconsiglio invece il ristorante Capitan Tutix sulla spiaggia al bivio con calle 4…I camerieri ti avvicinano proponendoti prezzi convenienti per mangiare pesce e alla fine…Il totale raddoppia a causa di coperto e prezzi sul servizio che inizialmente nessuno ti menziona! Dopo una lunga discussione siamo riusciti a farci scontare qualcosa, comunque abbiamo speso davvero tanto! La domenica siamo andati a messa in una chiesa sulla 15° avenida all’incrocio, più o meno, con la 18 o la 16…È stata una celebrazione bellissima, la gente partecipa attivamente e si respira aria di festa… Sinceramente non consiglierei a turisti “zaino in spalla” di sostare a Playa, è davvero molto turistica e data l’invasione di italiani sembra di essere a Rimini…Tuttavia a chi piace la vita notturna e la folla, questo è il posto giusto! I 5 giorni a nostra disposizione sono volati e il 9 agosto, dopo un ritardo di quasi 3 ore, siamo partiti per Milano…Che tristezza!! Il nostro viaggio è stato davvero splendido, spero di essere riuscita a trasmettervi qualcosa di tutto ciò, ma per qualsiasi altra informazione scrivetemi una mail a carollif@tele2.It Carolina Schiavio, Como