Birmania: un sorriso nell’oppressione

Dato che un paio di anni fa ho pubblicato su questo sito l'itinerario del mio viaggio in Nepal e Tibet e diverse persone mi hanno scritto per suggerimenti e scambio di opinioni, ho pensato di fare il bis e pubblicare anche quello del viaggio di quest’anno in Birmania. Non ci sono poi molti turisti indipendenti in Birmania, la maggior parte si...
birmania: un sorriso nell'oppressione
Partenza il: 08/08/2004
Ritorno il: 30/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Dato che un paio di anni fa ho pubblicato su questo sito l’itinerario del mio viaggio in Nepal e Tibet e diverse persone mi hanno scritto per suggerimenti e scambio di opinioni, ho pensato di fare il bis e pubblicare anche quello del viaggio di quest’anno in Birmania. Non ci sono poi molti turisti indipendenti in Birmania, la maggior parte si recano là con dei tour organizzati, quindi la mia esperienza può sempre tornare utile.

Veramente un bel paese la Birmania, forse non molto varia con le sue infinite pagode d’oro e le sue risaie, ma da consigliare senza esitazioni. Soprattutto, che bel popolo che è il popolo birmano, sempre, sempre sorridente, mite e gentile. Così gentile e così oppresso! Mi sono sentita a mio agio dall’istante in cui ho messo piede all’aereoporto, non ho mai avuto l’impressione di essere “un portafoglio con le gambe” e nonostante le disavventure con i mezzi di trasporto, ho sempre avuto la certezza che le cose si sarebbero risolte perchè lì l’arte dell’arrangiarsi regna sovrana.

Partiamo l’8 agosto da Roma per arrivare il 9 in una grigissima Yangon distrutti dal viaggio. Primo errore: troppi dollari abbiamo cambiato in aereoporto, il cambio è assassino: 1 dollaro = 450 kyat, al mercato libero ne danno fino a 950 di kyat x 1 dollaro. Per fortuna i FEC non esistono più. Visitiamo il 9 ed il 10 Yangon, in particolare la meravigliosa Shwedagon Paya, ma il monsone è impietoso e la sera torniamo in albergo con l’acqua fin dentro le ossa! L’11 andiamo in autobus a Bago (allagata… affascinantissima!) e visitiamo il 12 la Golden Rock dividendo un taxi con altri 2 ragazzi in solitaria. Il 13 ci dedichiamo alla visita delle innumerevoli pagode di Bago ed il 14 partiamo in autobus per il lago Inle. La mattina seguente, dopo un viaggio un po’ avventuroso, arriviamo al lago Inle dove rimaniamo anche il 16. Il clima qui è molto migliore, fresco, c’è il sole! Ci sarebbero state molte cose da fare, mi sono pentita di non essermi fermata di più, ma 3 settimane non sono poi tante e quindi il 17 ripartiamo per Mandalay fermandosi alla Pindaya Caves (meravigliose!). Mandalay non è una bella città. Il 18 camminiamo tutto il giorno per visitarla, ma alla fine sono degni di nota (secondo me ovviamente) soltanto il monastero in tek e la Mandalay Hill dalla cui vetta si gode un bel panorama e, in un altro periodo dell’anno, forse un bel tramonto. Il 19 andiamo a Mingun ed il 20 tour de force per vedere le 3 capitali reali (Amanapura, Ava e Sagaing). Meritava spezzare la visita alle capitali reali in 2 giorni perché sono molto molto belle. Il 21 andiamo a Pin U Lwin per una digressione rurale, il 22 ci incamminiamo verso Bagan dove arriviamo a notte fonda dopo qualche peripezia (rottura irreversibile dell’impianto elettrico del bus e illuminazione della strada con torce!). Restiamo a Bagan il 23, 24, 25 (tour al Monte Popa) e 26. Tre giorni sono assolutamente necessari per vedere Bagan per bene, con 4 giorni è possibile prendere le cose con calma. Il 27 riprendiamo l’autobus per Yangon dove arriviamo il 28 mattina e c’è il sole ad accoglierci. Gli ultimi due giorni rimaniamo a Yangon a rilassarsi un po’ e fare gli ultimi acquisti.

Abbiamo cercato di evitare il più possibile di regalare dollari al governo mangiando e dormendo in luoghi gestiti da locali e prendendo mezzi pubblici non governativi. Trovo che questo sia molto importante perché in questo modo si boicotta la giunta militare ed allo stesso tempo si porta un po’ di denaro alla gente.

Qualche consiglio: portare i dollari e non gli euro, servono a pagare gli alberghi e i biglietti di entrata ai luoghi di interesse, armarsi si pazienza e flessibilità se si intende girare il paese via terra perchè autobus e strade non sono… Per così dire… Un granchè, lasciare pure le scarpe chiuse a casa!



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