Rio de Janeiro …amore a prima vista!!
Io ( Andrea ) e Benny arriviamo a Sao Paulo Guarulhos il 22 novembre 2003 via Lisbona con il volo frigorifero della simpatica Tap. A Sao Paulo gustiamo un buon caffe brasiliano e aspettiamo la coincidenza con il volo della Varig a Foz de Iguassu. Sono eccitatissimo, le cascate di Iguassu immerse nel verde della foresta pluviale sono state il mio sogno da sempre: mi ricordo ancora il film “The Mission” con Robert de Niro e l’affascinante storia delle missioni spagnole e delle comunita gesuita al lavoro per la salvaguardia delle popolazioni indigene locali.
Atterriamo in un aeroporto buio, percorriamo a piedi dalla scaletta dell’aereo la strada che ci conduce verso la hall degli arrivi a Foz: nel buio piu’ assoluto si ascoltano solo i rumori della selva, i grugniti di chissa quale animale, un silenzio carico di fascino e mistero.
Ci viene a trovare la simpatica Ana, figlia della carissima Evelina, padrona della Pousada Evelina. Raccomando questa graziosa pousada per l’ambiente accogliente, la generosita’ e amabilita’ della signora Evelina che tratta tutti i suoi ospiti come fossero figli suoi, donna ricca di storie, di saggezza e di buon umore. Evelina e’ soprattutto una signora che ha deciso, dopo varie disavventure, di intraprendere il viaggio della pousada, in un luogo non facile come le cascate di Iguassu: non dimentichero’ mai l’emozione di passare le serate tutti insieme intorno a lei, rimanendo estasiati ad ascoltare le sue mille leggende, “os contos da selva”, ossia i racconti della giungla, tra una nostalgia un po’ triste e un orgoglio da donna “selvatica”(come adora definirsi lei stessa).
Metto a prova il mio portoghese e per la prima volta questa lingua, lungamente studiata, viene finalmente utile. Le cascate irradiano tutta la loro bellezza, la loro forza con un fragore che si puo’ ascoltare da molti km di distanza. E’ possibile visitarne i lati argentino e brasiliano: entrambi meravigliosi, le cascate mettono l’uomo di fronte ad un prova di forza di madre Natura. In un contorno colorato di un verde di mille tonalita’ anche i turisti scompaiono, le parole non servono, gli occhi immobili ad ammirare qualcosa che difficilmente potro’ dimenticare.
Con i capelli ancora bagnati dalla brezza delle cascate ( la Garganta del Diablo sul lato argentino e’ qualcosa di tremendamente spettacolare…La fiction e’ lontana anni luce) ci dirigiamo verso la Cidade Maravilhosa, ossia Rio de Janeiro. Il volo su Rio da solo basterebbe per rendersi conto della sua immensita, ben oltre i confini turistici conosciuti. Rio e’ una citta’ divertente, conveniente e accogliente. La musica non esplode la sua forza solo durante il fantasmagorico Carnevale, durante tutto l’anno e’ possibile sentirne la presenza, il ritmo pervade le sue strade. Arrivati ci dirigiamo verso un ostello nel quartiere di Botafogo, ma ben presto il simpatico taxista ci informa che di notte qui la situazione e’ un po’ problematica…E noi poveri illusi ci crediamo. Finiamo a Leme, la continuazione geografica della spiaggia di Copacabana: l’albergo Acapulco e’ carino ma presto ci renderemo conto che a Rio le grane uno se le puo’ solo cercare…
Passiamo giorni divertentissimi, girovagando per Ipanema, tra il verde tropicale del giardino bonatico, tra i caffe e le pasticcerie del centro, sul magnifico Pão de Açucar, tra le vie di Copacabana e presentando una partita di calcio nel famosissimo stadio di Maracanã. A proposito..Ho avuto l’onore di assistere proprio a una partita importante tra Fluminense e Sao Caetano, con goal decisivo del redivivo Romario…Che emozione!! Le spiagge di Ipanema e Copacabana non hanno deluso le aspettative, anche se a volte il sole ci ha fatto impazzire…Faceva capolino e poi scompariva. Ecco a voi il clima tropicale…
Nonostante la pioggia avesse in parte dirottato i nostri piani verso una permanenza piu lunga a Rio, siamo tornati a casa con gli occhi ancora pieni delle immagini di questa meravigliosa citta’ e soprattutto della sua gente: i cariocas sono persone genitili e ospitali, sempre sorridenti anche quando non ci sarebbero motivi per esserlo. Potrei raccontare mille storie su come la gente di Rio ci abbia aiutato o ci abbia impressionato per la sua gentilezza e cordialita’. Pensandoci bene, ragazzi …Credo di sbagliarmi anche solo nel sorprendermi…
Evviva il Brasile, evviva i brasiliani…Sempre nel nostro cuore.
Boa Viagem Andrea e Benny