Istanbul: taxi gialli, moschee, bazaar, patate..

Arrivati all’aeroporto di Istanbul, intitolato ad Ataturk (Il padre della moderna Turchia) la cosa migliore da fare e iniziare la visita con una bella corsa (letteralmente una corsa) in taxi. I tassisti di Istanbul hanno uno stile di guida veramente particolare, sfrecciano nel traffico con le loro macchine gialle, incroci strani tra Fiat 131 e...
Scritto da: montariello
istanbul: taxi gialli, moschee, bazaar, patate..
Partenza il: 01/04/2002
Ritorno il: 05/05/2002
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Arrivati all’aeroporto di Istanbul, intitolato ad Ataturk (Il padre della moderna Turchia) la cosa migliore da fare e iniziare la visita con una bella corsa (letteralmente una corsa) in taxi.

I tassisti di Istanbul hanno uno stile di guida veramente particolare, sfrecciano nel traffico con le loro macchine gialle, incroci strani tra Fiat 131 e Regata.

I colori dei ‘ninnoli’ appesi allo specchietto retrovisore vi diranno se l’autista è un tifoso della squadra locale del Bekistas (Bianco Nero) o, più probabilmente, dell’acerrima rivale Galatasaray; in questo secondo caso chiedete all’autista di cantare il coro da stadio ‘CIM BOM BOM’ , rischierete di farlo impazzire dalla gioia.

Di giorno dal finestrino del taxi si vedono sfilare velocemente i caotici quartieri; è impressionante la maniacalità con la quale sono divisi gli isolati a seconda degli esercizi commerciali che vi si trovano.

Isolato dei venditori di bici: una marea di biciclette e ruote sui marciapiedi e appese ai negozi. Isolato dei venditori di vestiti destinati al mercato russo: una marea di vetrine con scritte in cirillico e vestiti stile anni ’80 a buon prezzo.

Isolato dei venditori di mobili: file e file di sedie, divani, poltrone esposte per strada e nelle vetrine.

E così via… In effetti questa divisione è una rilettura in chiave moderna di quella che troviamo nei bazar e nei mercati: c’è la zona dei venditori di caffè, di spezie, di spugne marine, di corde, di utensili di legno, di uccelli, di gioielli, di lampade, di sacchi di iuta, etc, etc … Di notte il giro in taxi può riservare qualche emozione in più soprattutto se si attraversa il ponte sul Bosforo per raggiungere la vivace zona di Taksim: i minareti bianchi delle maestose moschee spiccano nel buio delle città e fanno il loro effetto così come le luci delle tante barchette ormeggiate ai due lati del canale che da poche ore avranno smesso di fumare e vendere pesce alla griglia.

Arrivati a Taksim è molto probabile che ci si blocchi nel traffico notturno della zona più frequentata dai giovani turchi: lungo tutto il viale che unisce la zona di Tunel a piazza Taksim, si incontra un bagno di folla e una miriade di locali/pasticcerie/fast food/ristoranti fino alla mitica piazza, nota per le grandi manifestazioni/rivolte/attentati, dove si viene letteralmente storditi dalla decine di venditori di kebab che esortano i passanti.

A lato del lungo vialone si snodano svariate stradine dove è possibile osare un po’ di più ed assaggiare qualcosa di veramente tipico: gusci di cozze ripiene di riso, cozze gratinate infilate in bastoncini di legno e fritte, riso con carne di montone avvolto in foglie di vite, stufato di manzo in sugo di ceci, patate semplicemente cotte.

A proposito di patate: qualcuno ci aveva consigliato di raggiungere con un battello la località di Ortkay per assaggiarne le mitiche patate e per visitare la piccola moschea costruita sulla riva del Bosforo…Effettivamente ne vale la pena.

E dato che ci siete accomodateci pure in uno dei caffè che costeggiano il canale ed attendete pazientemente che il densissimo caffè turco si posi sul fondo della tazzina oppure fatevi portare il ‘tipico’ bicchierino di the. Se dal caffè o the volete passare al narghilè vi conviene tornare al centro di Istanbul e recarvi in una delle numerose fumerie, ce c’è qualcuna nei pressi di alcuni cimiteri monumentali. Più che nei pressi all’interno.

Se ancora non vi sentite rilassati al 100% non resta che il abbandonarsi al tanto e meritatamente celebrato bagno turco con tanto di massaggio.

Il bagno di Cimberlistas è molto conosciuto e pertanto anche molto frequentato da turisti ma è facile incontrarci abituali frequentatori che riceveranno lo stesso vostro trattamento, eccetto il prezzo ovviamente, e poi, il piacere di sdraiarsi sulla calotta di marmo riscaldato e il ‘dolore’ piacevole dei massaggi sono da provare.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche