Il nostro “peo” tour

Il nostro viaggio comincia il 12 Agosto 2003 da Roma Fiumicino grazie alla determinazione del nostro caro amico Duccio: organizzatore e "trainer" del viaggio. Il viaggio è andato abbastanza bene, a parte il fatto che arrivati all'aeroporto di Windoek non "arrivano" le valigie...niente paura, ce le hanno portate loro ad Hardap (ben 2 ore di...
Scritto da: Annalisa Vega
il nostro peo tour
Partenza il: 12/08/2003
Ritorno il: 30/08/2003
Viaggiatori: fino a 6
Ascolta i podcast
 
Il nostro viaggio comincia il 12 Agosto 2003 da Roma Fiumicino grazie alla determinazione del nostro caro amico Duccio: organizzatore e “trainer” del viaggio.

Il viaggio è andato abbastanza bene, a parte il fatto che arrivati all’aeroporto di Windoek non “arrivano” le valigie…Niente paura, ce le hanno portate loro ad Hardap (ben 2 ore di viaggio) la mattina dopo!!! ( In Italia lo avrebbero fatto?); la nostra prima tappa è appunto la riserva di Hardap (durante il tragitto abbiamo visto sorgere la luna…Esperienza magnifica: era ENORME!!), lì siamo venuti a contatto con i primi animali: gazzelle (di varie razze), struzzi, kudu…Somigliavamo a ragazzini davanti una vetrina di goicattoli! Tappa successiva: Hammerstein (si scriverà così?), vicino al famoso deserto e a Soussousvlei…Nel lodge abbiamo fatto un incontro ravvicinato con dei ghepardi, leopardi, linci…Tenuti dentro una mini riserva (è stato difficile tirarmi via da lì!). Che dire del deserto? Chiunque abbia visto una foto o una cartolina della Namibia avrà visto le dune rosse, beh, sono proprio così!!! Abbiamo scalato la famosa duna 45, faticosa ma ne vale la pena sia per il panorama sia per…La discesa! Già, ce la siamo fatta sul lato perpendicolare della duna correndo (e affondando nella sabbia) come matti, buttati a peso morto!! E’ stato divertentissimo!! Tappa successiva: Swakopmund, città (stile europeo)sulla costa.

(Si consiglia vivamente, la domenica sera, di prenotare le cene presso i pochissimi ristoranti o pub che sono aperti!!) Abbiamo potuto fare un po’ di shopping e visto Walvis Bay con i suoi fenicotteri rosa. Il giorno dopo siamo andati a Cape Cross con le sue distese (quasi) interminabili di otarie…Consigliamo di portare delle bandane (se non proprio mascherine) da mettere sulla bocca e sul naso…La puzza è terrificante! Le tappe successive sono state di “intermezzo” per la meta di Epupa falls e cioè: Twelve Fontaine (non sono sicura che si scriva così…) molto carino: integrato perfettamente con la roccia rossastra che circonda il paesaggio e l’intero lodge, lì abbiamo visto le pitture rupestri dei “primi” abitanti della zona e Fort Sest-Fontaine: un antico fortino militare adibito ora a lodge…Spartano ma caratteristico!! Finalmente, dopo una strada veramente sterrata e tortuosa arriviamo al lodge camp di Epupa falls…Uno spettacolo!!! Le cascate sono meravigliose, seconde solo alle Victoria falls…Le nostre tende (comodissime, con veri letti matrimoniali e bagno) erano proprio sul fiume, la cena a tavola tutti insieme e dopo tutti intorno al fuoco…Un’atmosfera meravigliosa (e chi pensava più al lavoro, alla città, allo smog?). Il giorno dopo ci hanno portato dagli Imba: la popolazione indigena namibiana…È stato emozionante stare a contatto con loro e con lo stile di vita! I bambini,poi, sono di una bellezza unica! A malincuore partiamo per la prossima tappa che prevede di trascorrere gli ultimi giorni all’interno dell’Etosha, la riserva nazionale. E’ difficile descrivere l’emozione provata quando abbiamo visto le prime giraffe…Ho fatto praticamente inchiodare la macchina! Era quasi il tramonto e vederle lì a poca distanza da noi camminare contro luce è stato indimenticabile! Gli ultimi giorni all’interno della riserva sono stati bellissimi, di animali ne abbiamo visti tanti (i leoni da lontano…Ma ti accontenti, anche perchè è più bello vederli liberi e da lontano piuttosto che vicino ma dentro una gabbia…No?)…Abbiamo avuto anche un’esperienza ravvicinata con gli elefanti!! Bilancio del viaggio: un po’ faticoso, ma il tragitto non annoia mai: i paesaggi cambiano di continuo, e i lodge sono organizzati bene. Non abbiamo avuto nessun problema intestinale nè febbri strane e il cibo è buono (quasi tutta carne!).

Il ritorno è stato un po’ malinconico, ma con un bellissimo ricordo (vissuto insieme a cari amici), contenti di aver fatto foto stupende che non ci faranno dimanticare mai questo bellissimo Paese!!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche