Parola d’ordine AKUNA MATATA
Partiamo il 13/10 da Mi Malpensa alle 21.00 e dopo 7h45min di viaggio arriviamo alle 6.00 della mattina all’aeroporto, dove è nuvoloso. Usciti dall’aereo l’impatto è subito forte, ci sono 26gradi di mattina presto e tanta umidità. Ci dirigiamo a piedi fino alla sala arrivi, che sembra piu’ un magazzino, muri bianchi e nudi, fili elettrici penzolanti alle pareti e 2 addetti che ci convalidano il Visto per entrare a Zanzibar 20dollari a testa. Oltrepassiamo la polizia e arriviamo dove avviene lo smistamento bagagli, circa 6 zanzibarini che mostrano al gruppo di turisti davanti a loro ogni valigia che arriva, e il proprietario che riconosce la propria valigia deve fare un cenno a loro per poterla avere. Molto manuale come cosa!!! Riavute la valigie ci indicano di fermarci e di passare il controllo “metal detector” che a Zanzibar si traduce in una persona che ti mette su una sedia la valigia e ti dice di dargli qualche dollaro per farti passare senza controllare e quindi aprire la valigia. Io mi sono azzardata di dirgli di poter controllare il contenuto della mia valigia senza problemi e invece lui mi ha detto che preferiva i dollari. Tutto chiaro ora!! Arriviamo finalmente al pullmino del villaggio Veraclub che ci porta dopo un tragitto di 45min alla spiaggia di Kiwengwa a nord est dell’isola. Il paesaggio che si scorge dal finestrino del pullman è toccante, si passa dalla città Stone Town con palazzi e case (in condizioni pessime) alle campagne circostanti dove le case sono di lamiera e fango. Percorrendo l’unica strada asfaltata, si passano 2 blocchi di polizia che controllano il permesso di guida del conducente, a noi turisti niente. Arrivati al Villaggio ci catapultiamo in spiaggia; immensa, candida, lunghissima e con un mare verde spettacolare. Le maree sono un fenomeno che mi ha affascinato tanto alla mattina alle 10 avevamo 70cm d’acqua e al pomeriggio alle 15, 1m80cm. La barriera corallina è a 1km di distanza dalla spiaggia ed è raggiungibile quando c’è bassa mare a piedi, facendo attenzione ai ricci di mare che verso la barriera sono numerosi. Kiwengwa la spiaggia, prende il nome del villaggio zanzibarino poco distante dai Villaggi turistici che su questa spiaggia sono tanti. Tra un Villaggio turistico e l’altro si trovano dei negozietti sulla spiaggia che vendono i quadri batik tipici di Zanzibar, statue di ebano, maschere e magliette, e contrattando il prezzo si fanno buoni affari. Oppure ci sono gli uomini Masai (popolazione originaria della zona del Kilimangiaro) che sono i guardiani dei Villaggi dei turisti e che vendono anche artigianato loro, come braccialetti e collane, fatte a mano. La cosa che all’inizio mi ha spaventato, è stato il momento del primo bagno in mare; la spiaggia è pubblica perciò i zanzibarini che conoscono l’italiano si mettono sulla spiaggia davanti al Villaggio e attedono i nuovi turisti per proporgli bigiotteria, escursioni, tatuaggi, treccine, e a livello di quantità ce ne sono una decina che ti brancano ogni passo che fai verso il mare. Da dire, che passati i primi 2 giorni non insistono piu’ nel proporti i loro prodotti, anzi ci si scambia 2 chiacchiere volentieri e se dite il vostro nome se lo ricordano per tutta la settimana!!!! I Beach Boys sono la concorrenza spietata delle escursioni organizzate dai Villaggi, ti propongono le stesse gite, ma con un po’ di risparmio. Personalmente non ho prenotato con loro perchè la differenza era di 10dollari, che sarebbe l’assicurazione che i Villaggi hanno e quindi ho preferito cosi. Ma cmq sono affidabili anche questi ragazzi che ci mettono corpo e anima nella loro organizzazione. La nostra prima escursione è stata a Stone Town, siamo stati alla chiesa dove prima di essere costruita c’era il mercato degli schiavi, ci sono anche le celle dove venivano rinchiusi, alte 1m70cm e catene ovunque, toccante! Poi siamo andati al mercato del paese, in particolare si entra in quello del pesce dove mosche e puzze varie sono insostenibili, ci vuole uno stomaco forte per resistere. Mentre quello della frutta e delle spezie è molto carino. Passando tra le vie strette del paese siamo passati dai famosi portali di alcune case, incastonati d’oro e abbiamo raggiunto la Casa delle Meraviglie, sede del Sultano alla sua epoca, c’è il primo ascensore, le macchine da parata usate, e un piccolo museo dedicato. Poco distante c’è la casa di nascita del grande Freddy Mercury. Anonima perchè sembra un casa normale senza una scritta dedicata a lui, se fosse stata in Europa dentro gli avrebbero fatto sicuramente un museo!!! La seconda escursione, la piu’ cara, è il Safari Blue, si parte alla mattina e si ritorna alla sera si va nel sud dell’isola e ti portano con le barche a vela a fare snorkelling in alcune lingue di sabbia sparse lontano dalla riva e ti fanno mangiare sotto tende ben allestite aragosta, pesce e frutta a volontà. Nel percorso in barca in questa baia protetta ci sono i delfini, ne abbiamo visti un gruppo che saltavano vicino a noi, sono stupendi! Altre escursioni possibili sono il giro delle spezie, le spiagge del nord, Prison Island dove ci sono le tartarughe giganti e il tour interno dell’isola dove si visitano le scimmie rosse, che si trovano solo qua a Zanzibar. Questo è tutto. Consigli pratici: al momento del mio viaggio mi hanno consigliato di fare la vaccinazione all’Epatite A e l’antimalarica. Ma se state nel Villaggio turistico per mangiare io almeno non ho riscontrato problemi. Se andate a Zanzibar portate penne, maglie che non usate, qualche gioco per i bimbi che ne hanno bisogno, no caramelle perchè poi il dentista costa caro là. Immergetevi nello spirito di Zanzibar dove mare, cultura e allegria vi faranno vivere una esperienza fantastica!!!!! JAMBO!!!!