Thailandia: Le cose cambiano troppo in fretta
Sono un appassionato della thailandia, ci vado da anni e ci rimango per mesi, ma questa volta ne ho viste di tutti i colori. Nei diari dei viaggiatori si parla spesso d’ entusiasmo, di posti incontaminati, di spiagge stupende, e di gente squisita, sempre con il sorriso.
Ma non è cosi’. Mi correggo: non è piu’ cosi’. Una volta forse. Da quando i backpackers e i figli dei fiori hanno cambiato rotte verso altre mete, lasciando la terra thai ai package tour, la popolazione thai è radicalmente cambiata. E con loro il suo territorio.
Zona di krabi, in particolare ao nang.
Definita zona elite e naturalmente stupenda, con faraglioni sul mare, un mare verde smeraldo da far invidia alla sardegna, un’interno di vegetazione verdissima e fiumi con pesci tropicali.
Ho visto da vicino con i miei occhi, giorno dopo giorno,la distruzione sistematica della natura, di alberi secolari, di rocce, di fiumi usati come delle cloache.
Ma andiamo per ordine.
Allogiavo spesso al dream garden house, un bell’alberghetto su due piani e pavimento in teak, superaccessoriato, alla modica spesa di 800 baht. Potevi sedirti fuori sul tuo balcone su sedie di bambu’e ammirarti la natura ancora incontaminata. Davanti alla mia camera c’era un albero di tamarindo che in 2 persone non riuscivi ad abbracciarlo. A volte venivano i thai con lunghe verghe di bambu a battere per far cadere i suoi preziosi frutti e io nel frattempo mi sorseggiavo una birra chiang. L’anno successivo l’hanno abbattuto e ci hanno costruito sopra un bungalow di 2 piani.. Poi altri 10 o forse piu’.
Ao nang beach.
La piu’ conosciuta, da me rinominata l’eldorado beach.
Quando venni qui per la prima volta, la strada era in terra battuta.
Nella spiaggia, alla mattina contrattavi le 15-20 barche per l’escursione sulle isole di fronte (poda,chicken..) A volte dovevi addirittura aspettare che qualcuno rientrasse…
Ora ne conta piu’ di 150. C’è l’assalto al farang (turista) per accapararsi la commissione… Il rumore dei motori long tail è cosi’ assordante, che mentre pigli il sole sembra che stai nel ciglio dell’autostrada del sole.E cosi’ tutto il giorno. A volte anche di notte se qualcuno non trova la strada di casa dopo un lao kao (grappa thai) di troppo… Sulla spiaggia c’erano un’infinità di conchiglie,ora bottiglie di plastica, fette di anguria già rosicchiate, avanzi di maprao ( noci di cocco per turisti )..
Verso sinistra, nella direzione del last cafè, c’è un fiumiciattolo.
Allora era pieno di pesciolini tropicali, quelli che noi tuttora compriamo per l’acquario per interderci.
A volte mi ci tuffavo per levarmi la salsedine di dosso, dopo un bel bagno nelle acque tiepide e smeraldine di ao nang. Non c’era bisogno di affittare una barca per andare alle isole di fronte per trovare un’acqua stupenda.
Ora quel fiumiciattolo è una fogna che riversa liquami direttamente in mare.
Si fa in italia, figuriamoci li’.
Un’acqua nera e puzzolente da far vomitare attraversa il last cafè per poi gettarsi in mare.
Quest’anno mi sono beccato anche un’otite a causa sua.
Vietato tuffarsi nelle vicinzanze.
Tre anni fa trovo un altro alloggio niente male.
Il Sabai mansion.Ci ritornero’anche quest’anno. Forse per 2 mesi.
Mi tratta bene, anzi ci tratta bene, a me e la mia compagnia. E quest’anno ha anche la piscinetta. Di lusso..
L’altro anno ho visto uno scempio senza precedenti.
Proprio a fianco, e quando dico a fianco, in thai significa muro a muro, hanno costruito camere e negozi.Una grand ruspa con martello pneumatico sbriciolava ora dopo ora la montagna. Questo fino a quando, stufo del rumore (mezzanotte) sono andato in polizia.
Tonnellate di roccia viva ridotta a sassolini per far spazio ai pilastri.
Business è business.Ma che ci stava a fare li’ una montagna con sotto alberi alti come un palazzo di 6 piani? Tutto raso al suolo.
Hat nopparattara beach.
Dietro il krabi resort, il primo resort di ao nang, c’è la suddetta spiaggia.
Niente di speciale come spiaggia, ma abbastanza riservata e ombrata.
Alle spalle c’erano piantagioni di caucciu’, alberi e un gran casino di cicale, che incantate dal gran caldo, cantavano a non finire. Non ne senti piu’ neanche una.
Hanno raso al suolo tutto e costruito resort a josa.
Senti solo la pubblicità del muai thai ( la box thai) eseguita da un pick up per attrarre turisti nello stadio di hat parattara.
Shopping ad ao nang.
Raccomandato solo a chi vuole buttare soldi. A volte non so se sono i thai a pensare che noi europei abbiamo l’orecchino al naso o se sono propri gli europei a metterselo.
C’è della roba che costa di piu’ che noi e c’è una gran frenesia all’acquisto.
Si è rotto anche quell’anello della cultura thai che è la contrattazione.
Adesso ti chiedono di che stato sei e ti fanno il prezzo. Se sei italiano, non vogliono piu’ contrattare.Ci rimettono troppo. Incredibile.Un thai che ci rimette.
Ho provato anche a contrrattare in thai, (dopo anni di soggiorno qualcosa la so dire) mi hanno mandato a quel paese senza tanti complimenti.
Senza dubbio qualcuno dei turisti ha rovinato in modo irreversibile la contrattazione.
Nella strada vedi thai con certi macchinoni da 100 milioni sfrecciare da far invidia anche a qualche bel manager di fabbrica. No è solo quello delle t-sherts che ha un buco di negozio di 6 mq su ao nang road.
Religione? E’ solo business.
La regione di krabi, per la sua vicinanza alla malesia, ha una grand concentrazione di musulmani.Niente da dire sul lato umano. Mai avuto problemi, anzi ho anche degli amici.
Ma una cosa proprio non la capisco e non riesco a buttarla giu’. Parecchi di loro, al contrario di quello che c’è scritto sul corano, vendono alcolici e superalcolici nelle vie di ao nang, e non sono affatto economici. Non potrebbero neanche toccare una bottiglia. Ma si sa il turista è un pollo da spennare, quindi n’approfittano.
Ko Hong island L’isola di ko hong, a circa 45 minuti di barca long tail da ao nang, è forse la piu’ bella e spettacolare di tutte le isole di krabi. All’interno della montagna si apre una laguna accessibile via mare.Un silenzio tombale al suo interno. Se gridi c’è un’eco abbastanza persistente.Come esci fuori della laguna subito a sinistra un’altra bella baia corallina con pesci tropicali. Tre varani abbastanza grandi nell’interno della vegetazione fanno la guardia ai bagni pubblici. Un po’ d’anni fa viveno dei thai rasta e avevano un barretto veramente carino, ma soprattutto ecologico. Tutto era fatto in legno e paglia.Si mangiava anche bene.
Ora, grazie al turismo di massa dei packege tour, al posto del bar c’è il kioschetto della forestale che invece di stare a controllare nell’interno, sta qui a risquotere 200 bath al giorno a persona per l’accesso alla spiaggia. Mica male. Assicurano che questi soldi servano per preservare la natura. Ma per carità! La spiaggia è piena di lattine, di buste di plastica e d’avanzi di roba da mangiare. Meno mare che ci sono i varani che la notte fanno pulizia.
Se aspettiamo che lo fanno i thai o la forestale…
A volte mi viene in mente il detto: Era meglio quando era peggio.
Ko poda island
L’isola di poda è la piu’ vicina ad ao nang. E’ bella, con spiaggia bianca e un faraglione proprio davanti.Ci sono pesci tropicali, ma purtroppo trafficatissima, soprattutto da giapponesi che fanno lo snokling con tutto il giubbotto salvagente ( ma quando ci vanno sott’acqua? ) . Un po’ d’anni fa era disabitata e il krabi resort, (politicamente potetentissimo), ci ha costruito un po’ di bungalow, per fortuna, niente male. Speriamo che tali rimanghino. Nota dolente: Un bel po’ di gente faceva l’escursione giornaliera su quest’isola, quindi si preparava il pranzetto prima, non so ananas, banane, risottini take away,e che cosa ha escogitato il krabi resort che aveva un ristorante tutto suo li’ sull’isola? Far pagare ,se non ricordo male, 200 bath per pranzare sull’isola. 200 bath? Ma stiamo scherzando? I thai hanno perso il senno con il turista.
Un’operaio in thailandia guadagna mediamente dai 3.000 ai 6.000 bath al mese ,quindi 100-200 baht al giorno. E un giorno sono circa 10 ore lavorative. Il pranzetto di 10 minuti vale come 2 giorni lavorativi di un thai.
Ma stiamo scherzando? E’ un’offesa al popolo thai e al turista che si sentono spennare come polli.
A parte tutto questo, in ao nang ci sono tantissime persone squisite, oneste e umili lavoratori. Li stimo e siamo amici da lunga data. Anche loro sono coscienti di quello che sta succedendo e me ne parlano a malincuore.Molto della loro cultura ospitale è degenerata, me lo dicono loro stessi, ma poi il denaro è pur sempre denaro. Nessuno vuole piu’ tornare nelle piantagioni di caucciu’, di ananas o banane.
Sfruttano l’occasione, quella buona.
In tutto questo che ho raccontato, i malati di thai non me ne vogliano, c’è verità.
In questo pero’ non voglio affermare che la thailandia, e nel mio caso ao nang, sia un fucking tourist rip off place. Basta allontanarsi un po’ ed ancora esiste la veracità del popolo del sorriso, dell’ospitalità e della semplicità. Questo è quello che voglio ricordare di piu’.
Dentedibudda@hotmail.Com Grazie per un’eventuale pubblicazione.