La Valle della Loira
E’ uno dei viaggi più affascinanti per chi ama immergersi nel passato. Ho trascorso nel giugno 2002 un’intensa settimana nella Valle della Loira, pianificando con cura prima di partire un itinerario che poi, per fortuna, non ho quasi mai rispettato, facendo varie soste non programmate perché … ne valeva la pena!
Non ci sono soltanto...
Ascolta i podcast
E’ uno dei viaggi più affascinanti per chi ama immergersi nel passato. Ho trascorso nel giugno 2002 un’intensa settimana nella Valle della Loira, pianificando con cura prima di partire un itinerario che poi, per fortuna, non ho quasi mai rispettato, facendo varie soste non programmate perché … ne valeva la pena! Non ci sono soltanto Chambord e Chenonceaux sulle rive di questo fiume maestoso … Vi racconterò qualcosa su posti meno noti che meritano comunque si essere visti se appena vi avanza un po’ di tempo. Il primo consiglio è comunque quello si atterrare a Parigi e noleggiare una macchina, se potete, perché il viaggio dall’Italia è molto lungo, e se siete solo in due non è detto sia poi tanto più economico: la benzina è carissima, le autostrade di più e lo stress di tante ore di guida vi potrebbe far passare la voglia di fermarvi a fare scoperte. Se partite da Parigi, oltre a guadagnare tempo non pagherete alcun pedaggio perché non ci sono autostrade nella Valle, ma solo splendide strade statali poco frequentate, sempre se non andate in agosto! Dirigetevi verso Chartres per ammirarne la splendida cattedrale gotica, ma prima fermatevi a visitare il castello di Maintenon nell’omonima cittadina: vi ha abitato la marchesa, favorita del Re Sole, che ne ha fatto un nido delizioso, a tutt’oggi ben conservato anche negli arredi. E’ un castello piccino piccino rispetto ad altri, ma merita una visita anche più di alcuni altri particolarmente famosi. Non ci sono visite guidate (tanto io le odio), ma alla biglietteria vi daranno un opuscolo in francese, inglese o tedesco, probabilmente passano di lì ben pochi compatrioti. Dal minuscolo parco si vedono i resti di un gigantesco acquedotto voluto dal Re Sole per rifornire Versailles, che non fu mai completato, ma ebbe un costo enorme in termini di vite umane. Coperto di vegetazione, è una visione affascinante. Vale una sosta anche la cittadina di Vendome, che si trova tra Chartres e Tours, un po’ prima della zona dei castelli. Ha una bellissima cattedrale, assai fotogenica! e un impianto medievale, e anche se ormai il centro è invaso da Benetton e McDonald’s, potete fare una passeggiata rilassante fino al piccolo parco dove, in perfetto stato di conservazione, c’è un piccolo “lavatoio dei cordai” originale del XV secolo. Dopo avere visitato i “classici”, fra cui considero veramente imperdibili solo Chenonceaux (che meraviglia le cucine!), Amboise ed Azay-le-Rideau, se non siete paghi di scale a chiocciola e bastioni vi consiglio alcuni dei meno noti – e meno affollati – dai sicuro fascino. Langeais, sulla riva settentrionale dopo Tours, è un vero castello medievale al centro di un piccolo, delizioso borgo di campagna. Da Chaumont-sur-Loire, fra Tours e Blois, godrete di una splendida vista sulla valle sottostante. Cheverny, di una bellezza classica e severa, era abitato dai proprietari fino a poco tempo fa e vi si respira ancora un’aria vissuta. Valencay merita una deviazione verso sud in direzione di Chateauroux. Era la sontuosa dimora di Talleyrand, Ministro degli Esteri di Napoleone, ed un’audioguida compresa nel prezzo del biglietto vi porterà nell’atmosfera e negli intrighi dell’epoca, oltre a descrivere gli arredi ottimamente conservati e a raccontarvi dettagli di vita quotidiana. Nello splendido parco troverete pavoni in libertà, daini, cavalli ed animali da cortile. Se non siete ancora esausti, tornando a Parigi fermatevi al castello di Vaux-le-Vicomte, vicino a Melun, la cui magnificenza, oltre a costare la libertà e la vita a Nicolas Fouquet, Ministro delle Finanze del Re Sole condannato dall’invidia del sovrano, ispirerà a quest’ultimo il desiderio di una nuova, splendida reggia: Versailles. Che sarà realizzata dagli stessi architetti e paesaggisti che crearono Vaux e i suoi splendidi giardini. Per finire un consiglio pratico: lasciate perdere gli alberghi, anche quelli pure economici e puliti delle catene come Formule1, e alloggiate nei Gites-de-France, in Francia non potete trovare di meglio. Questo viaggio mi ha entusiasmato (non l’avevate intuito, vero?), ma se non siete fissati come me vi piacerà anche visitando qualcosa di meno che quattordici castelli, due abbazie e quattro cittadine in una settimana, credetemi. Concludo con due “sconsigli”: lasciate perdere l’Abbazia di Fontrevraud, verso Saumur, e il castello di Usse’. La prima, pur essendo la più grande d’Europa, è tanto palesemente rifatta da sembrare di plastica: andateci solo se siete fan di Riccardo Cuor di Leone, per omaggiare la sua tomba. Il secondo, per una spesa di 9.50 euro (il più caro in assoluto) vi porterà a fare un tour piuttosto infantile nella favola della Bella Addormentata: siccome la leggenda dice che Perrault si ispirò alle fiabesche torri e torrette di questo castello per ambientare la sua favola, cosa hanno fatto gli astuti padroni di casa? Hanno disseminato un ex bellissimo castello di orrendi manichini di plastica che “recitano” le celeberrima storia. E siccome il castello è privato, vi fanno pagare 3 euro in più per l’ingresso rispetto a quelli statali! Tanto vale andare a Disneyland, che merita senz’altro, ma per ben altre ragioni!