Bovery, in New York

(I pensieri di Jeff) Immaginate una notte per le strade devastate di Bovery, prima che il camion dei rifiuti abbia iniziato il suo giro. Non é presto per andare a dormire, nè così tardi per vedere schiarire il cielo. Una sagoma scura fa capolino da dietro una porta tenuta socchiusa da una catenella. All'interno la luce si spegne e due occhi...
Scritto da: Giovanni P.
bovery, in new york
Partenza il: 12/08/2002
Ritorno il: 31/08/2002
Viaggiatori: da solo
Spesa: 3500 €
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(I pensieri di Jeff) Immaginate una notte per le strade devastate di Bovery, prima che il camion dei rifiuti abbia iniziato il suo giro. Non é presto per andare a dormire, nè così tardi per vedere schiarire il cielo. Una sagoma scura fa capolino da dietro una porta tenuta socchiusa da una catenella. All’interno la luce si spegne e due occhi bianchi e grandi come di gatto ferito si accendono, poi si ritraggono di scatto. Ha smesso di piovere da poco sull’asfalto lucido che riflette la luce dei lampioni. Passa una ragazza, piuttosto alta, bella, con le mani che frugano nella borsetta alla moda comprata da Bloomingdale’s, i fianchi stretti fasciati dai Jeans e ai piedi un paio di Nike. Cammina distratta, come chi conosce fino alla noia quel tratto di strada. Una porta le si apre davanti, dall’interno hanno fatto cadere la catenella. Una lingua di penombra l’inghiotte mentre la tela di ragno si richiude sulla vuota omertà della via. Ora prendiamo una stanza da letto -ma che fatica a definirla tale- e immaginiamo l’infinita solitudine di due corpi che si congiungono nell’illusione di fare all’amore mentre fuori l’aurora rischiara le anime ciondolanti dell’isolato che tra poco riprenderanno conoscenza e ripiegheranno i cartoni dove hanno dormito come su soffici trapunte. Manca poco a che aprano i sudici bar dove servono l’alcol spacciandolo per medicinale: l’alcol che va giù per le vene e aggredisce il cervello fino a dialogare con i più nascosti pensieri. Ma quali pensieri? Chi li conosce i pensieri di Jeff che sbadiglia e si rigira sul divano a molle sistemato per strada, ormai raggiunto dalla luce del giorno e dal rumore delle macchine che ricominciano a circolare. I pensieri di Jeff… Contro quelli della città verticale che si risveglia, la città dove ogni giorno tanta gente nasce ed altrettanta muore, nascondendosi in silenzio come fa la selvaggina quando si accorge di essere stata colpita, provando discreta vergogna per quella triste sorte che non conosce sentimentalismi.


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