Un pò di Messico

Eccomi qui!!!!! In un giorno piovoso di Agosto a scrivere la mia avventura, che è avvenuta nell’agosto 2001, potrei star qui a trascrivere il mio diario di viaggio che tanto mi ha fatto compagnia ma tanto mi fa venire tristezza ogni volta che lo guardo o lo leggo, ma preferisco fare un sunto di quello che ho visto, quello che ho provato mi è...
Scritto da: Ma. .
un pò di messico
Partenza il: 04/08/2001
Ritorno il: 25/08/2001
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 3500 €
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Eccomi qui!!!!! In un giorno piovoso di Agosto a scrivere la mia avventura, che è avvenuta nell’agosto 2001, potrei star qui a trascrivere il mio diario di viaggio che tanto mi ha fatto compagnia ma tanto mi fa venire tristezza ogni volta che lo guardo o lo leggo, ma preferisco fare un sunto di quello che ho visto, quello che ho provato mi è difficile trascriverlo su un foglio di carta bianco; penso che un’esperienza così non la vivrò più e di questo ne sono convinta, x tutto sia x la compagnia che per il modo di vita affrontato, abbiamo cercato di non fare il solito viaggio yuchatan, Chiapas e dintorni… da subito abbiamo scartato yuchatan, visto che prima di me c’era andato mio fratello e un’amica e ci hanno riferito (testuali parole) ”presente Rimini, ecco uguale”, tanto valeva che andassi Rimini è a 2 passi da me, si forse il mare diverso, ma non sono certo andata in Messico x starmene tutto il giorno sdraiata sulla spiaggia e farmi un bagno, quello posso starmene benissimo in uno degli stupendi posti in Italia, non la pensate così anche voi, viaggiatori “zaino in spalla”? Mentre scrivo sto mettendo le idee in chiaro, non so che dire le idee sono tante i 5 sensi corporali stanno ritornando ad all’ora: odori suoni colori … Ritornano è agosto 2001. È il 06.08.2001 la sveglia suona presto, però sono già all’aeroporto si parte primo scalo a Francoforte e poi diretti verso città del Messico; concedetemi una mia piccola disavventura che adesso mi fa sorridere ma li per li pensare di passare 12 ore di fianco di persone che non conosco… il mio biglietto è n. 40J, gli altri sono assieme al 37 e 38. Mi siedo in mezzo a due penso messicani. Una mia compagna d’avvenuta!! Ha un attimo di «pazzia» (non è da lei!!), chiede al ragazzo in mezzo al gruppo, se non gli fa niente cambiare con me, ed eccomi in mezzo hai miei amici almeno x 12 ore si ride, si gioca… 12 ore che sono volate!! Si scende, controllo passaporti, nessuno schedato. Ritiro bagagli, ci sono tutti. Lo «Struca Buton», x chi è stato in Messico sa cosa è; un semaforo che si schiaccia se esce verde passi se esce rosso ti controllano, alla faccia del Terrorismo!!!!, io passo illesa altri 2 rosso NO!! Apertura dei loro bagagli, secondo me hanno portato tutto l’armadio di casa. Usciamo dall’aeroporto, che odori che confusione ma i miei piedi sono sul territorio messicano!!! Wow… Prendiamo il Bus, Estrella Roja (economico e confortevole) un oretta di viaggio, nel traffico cittadino ci addormentiamo tutti. Sentiamo una voce: «siamo arrivati». Carichiamo i bagagli sul pulmino (prenotato dall’Italia) che ci accompagnerà per il nostro mitico viaggio. Siamo un po’ stretti, ma arriviamo ugualmente: siamo a Puebla, Gran Hotel San Agustin (se vi capita non andate!!!). Subito in stanza. Tetra, il lavabo è nero, le lenzuola? …Sono pulite… x la prima notte si dorme ugualmente, sarà anche economico ma!!! L’igiene non sanno cosa sia; è si che siamo in centro, sarà l’unico albergo disgustoso che troviamo tutti gli altri sono puliti e economici. Ci rinfreschiamo, acqua fredda (si sarà solo quella x tutto il nostro viaggio), e subito a letto, Alle 05.30 circa sono sveglia il fuso di sente; facciamo colazione, ottima e abbondante, cambiamo i soldi, belle le banche, ti accoglie il “poliziotto” con 2 mitra, non so chi si azzarda a fare un rapina!! Si parte meta Zapotitlan Salinas Cactus Reserve…

Attraversiamo villaggi, che si assomiglieranno l‘uno con l’altro, messicani, molto colarti e vivaci. Evitiamo molte Topes (dossi) non come i nostri italiani, se ci passi sopra anche solo a 20 all’ora ti si sfascia la macchina!!!, ne incontri talmente tanti che quasi ci parli: I topes sono come le parentesi, si aprono e si chiudono vicino a un centro abitato. Arriviamo in un incantevole natura di cactus, cactus e ancora cactus visita al parco dei cactus, non troppo interessante, però se ne vedono di ogni genere, c’è anche un albero gigante chiamato piede di elefante, enorme!!!. Campeggio: posto isolato (ci siamo solo NOI!!), terreno ghiaioso, wc all’aria aperta, dobbiamo evitare i pungiglioni dei cactus. Finito di montare le tende, un aperitivo: Tequila ; ed ecco, un bel temporale primaverile, ci voleva!. Ceniamo intorno al fuoco per scalarci un po’, non so cosa mangio, i guardiani del parco gentilissimi ci preparano una cena messicana!!! non vedo niente, ma mangio qualcosa, accettabile … Alcuni si ritirano altri danno un occhiata all’immenso cielo stellato, che emozione e meno male che l’universo è uguale per tutti, a me non sembra.., poi in branda. Dormito poco alle 05.00 già in piedi, anche perché i sassi nella schiena fanno male… Si parte per Oaxaca (ua-ca-ca!!!). Pranzo, primi mercati assaggio di tutto compro assaggio buone: Chapulines (Cavallette) fritte, gusto particolare. Nella valle Oaxaca ai confini con i territori maya, sorge il centro Zapoteco di Monte Alban, dove ci rechiamo. Un nostro amico, che vuole saperne + degli altri corre e si allunga sulla scalinata della piramide e si sente male, rovinata la giornata, meno male che era sera!!! Giro nel mercato della città, che diversità dai nostri!. Finalmente Hotel, Posata della Tia Pia, carino, subito una bella doccia, anche fredda l‘importante è lavarsi. Cena, in un bel ristorantino (non ho segnato il nome) economico, la serata passa a scegliere la salsa sul pollo alla fine lasciamolo il compito a loro forse alla fine mangiamo, no comment una salsa con 17 ingredienti tra cui cioccolato, non ho mangiato molto però!! Si va a bere un po’ di Tequila, e per concludere anche il Mezcal (ricavato dall’Agave Maguey), col lombrico perché dicono che ne mantiene, che cosa!!!!!! Mi sveglio come al solito preso (05.30 circa). Colazione con «serenata» inclusa. Da Oaxaca ci spostiamo a San Cristobal de Las Casas, a 2.100 mt. D’altitudine nel cuore del Chiapas. La strada che per lo più è un interrotto slalom di curve fra montagne e lo splendido scenario naturale circostante, è “rovinato” dagli enormi autotreni che la risalgono a passo di lumaca, Sono passate circa 9 ore di viaggio interminabili!!! Sistemazione in Hotel Real del Valle (pulito economico e confortevole. Ci sono molti turisti primo contatto con Italiani (NO!!!!) la mattina (io dormito di meno delle altre notti…), ci rechiamo a Tuxtla Gutierreez per la visita al canyon del Sumidero. Uno spettacolo naturale: 1200 metri di strapiombo, a pensare che gli antichi Maya si buttarono giù a migliaia per sottrarsi alla schiavitù imposta dai Conquistadores; il fiume si naviga con le lance dei pescatori ed è popolato da avvoltoi, scimmie urlatrici, coccodrilli, bambini che fanno il bagno non molto lontano da loro, serpenti, uccelli di ogni tipo, e circondato di meraviglie, anche se purtroppo l‘inciviltà di molti rendono il fiume una discarica…! Il fiume diventa una grande diga per la produzione di energia elettrica. Lo spettacolo più bello è la cascata dell’albero di natale (si chiama così perché l’acqua, cadendo, crea delle formazioni di calcare con sopra un muschio verde che sembrano un albero di natale); vi è incastrata tra le rocce la madonna de los colores.

Ritorno, e via per i mercati a fare le prime spesuccie, piena di ambulanti che vendono le coperte colorate e ricamate a mano, capelli sombreri, poncii, i famosi colori Maya e il mitico pupazzo di Marcos. Sveglia di buon mattino e si parte per un’escursione visita nella cittadina maya di Sant Juan Camula, lungo il tragitto una donna sulla sessantina a piedi scalzi (aveva dei piedi sembravano suole di scarpe). Visitiamo la chiesa, all’interno ecco alcune cose su cui soffermarsi, fatelo in silenzio: 1. Il suolo è ricoperto di aghi di pino per evitare il contatto diretto tra l’uomo e lo spirito 2. Le statue dei santi portano al collo uno specchio, affinché tu possa vedere rispecchiata la tua anima 3. Sulle croci non c’è Gesù crocifisso ma una spiga di mais 4. Candele ovunque, dai colori e significati diversi 5. Le donne devono coca cola x liberarsi l’anima dagli spiriti. Uscite dalla chiesa e guardatevi intorno: ecco come sentirsi ancora una volta di un altro pianeta. Era talmente impregna di incenso che a distanza di 2-3 gg porto ancora il suo profumo sulla maglietta di quella giornata!!!!. Sgozzano un pollo x offrire il sangue, noi quando siamo arrivati era già stato fatto c’era solo il pollo morto. Poi via verso Zinacantan, un tratto con veicoli tipici messicani e un altro piedi. Incontriamo un ubriaco, bambine che si lavano i capelli al fiume, che ci vendono fiori… Nessun turista, tranne noi. C’è la festa di San Lorenzo, botti (per loro fuochi d’artificio), musica, giochi (festa tipica), proprio una stupenda giornata, ritorno sulle camionette messicane uno spettacolo veder il loro interno, piccoli altari all’interno e tutti ammassati dentro. Da San Cristobal de Las Casas scendiamo a valle verso Palenque. Accendiamo per la prima volta il condizionatore, siamo a livello del mare, sentiamo il primo caldo, lungo il tragitto ci fermiamo ad Àgua Àzul dove il Rio Tulija forma una serie di piccole cascate spumeggianti fra il verde smeraldo dei prati e gli alberi che si protendono sulle sponde sono carichi di liane e piante parassite; le pietre azzurre che costituiscono il letto del fiume danno una colorazione molto intensa alle acque ed il nome al posto. La visita si prospetta interessante. Il costume è già in dosso. Al rientro passiamo per il «Bosco» del Sub Comandante Marcos, quanti militari. Arrivo al campeggio MaiaBell. Accogliente, altre 3 notti in tenda, però a differenza del primo questo è un vero campeggio. C’è chi dorme sull’amaca e chi in tenda. La mattina seguente ci aspetta una camminata di 1 ora per arrivare al sito archeologico di Palenque magnifico esempio d’architettura Maya in epoca classica, spiegazioni di rito, visita alle rovine, il caldo è impressionante. Qualsiasi foto non rende giustizia come qualsiasi descrizione è inadeguata alla maestosità del luogo. Peccato che il “tempio delle Iscrizioni” sia inaccessibile. Ci addentriamo sempre più nel “bosco”: fantastico, liane dappertutto, foglie gigantesche ed una vegetazione che definire lussureggiante è un eufemismo. Il sole non si vede, siamo sommersi dal verde, solo ogni tanto un raggio di luce si fa’ strada attraverso le piante, proiettando la sua luce ad illuminare delle piccole radure, che fatica, però merita!!! E poi via al fiume a fare un altro bagno per scrollarci di dosso la fatica. Visita alla città, molto colorata e caratteristica, c’è da perdersi fra banchi di sapates, sombreros, pescado, flores, frutas, tortillas, tacos. Donne sedute a terra vendono tutto, le loro trecce lunghissime sono adornate da nastri colorati attorti coi capelli; il profumo delle spezie e delle decine di qualità diverse di chili essiccati satura l’aria.

Si parte destinazione rio Lacanha‘, più precisamente Bonanpak (cultura maya) che significa «Muri Dipinti«. Prima di partire lasciamo tutti i nostri averi in cassaforte, pericolo indigeni. Dobbiamo essere scortati, tutte le mattine e la sera i poliziotti scortano perché la strada e assediata da ladri, ma come al solito siamo in ritardo. Andiamo lo stesso. Arrivo nessun intoppo ne all’andata ne al ritorno, ci dicono che la notte non è bello avventuraci su questa strada molto pericolosa, ricordatevelo!. Tutti i locali, «lacandores», vestiti con «camice da notte», interessante parlano ancora la lingua maya. 5 km. Da fare a piedi e arrivo al sito, (solo noi turisti), bellissimo un sito ancora da scoprire. Si smontano le tende, e si parte. Sosta al Parque museo la Venta a Villahermosa (cultura Olmeca) immerso nel verde tra animali e raffigurazioni per un visita di mezza giornata. Siamo all’Hotel Playa Cristal a Catemaco. Doccia finalmente calda, c’è anche la piscina interessante. Cena con la compagnia dei piccolissimi «insetti» verdi ovunque meglio non aprire le finestre!!! Si va in lancia, alla guida «er Beio», nella laguna di Sontecomapan tra le mangrovie, rifugio di svariate specie di animali e vegetali. Poi ci porterà ad una tranquilla e isolata spiaggia dove farò il bagno nel mare, siamo nel Golfo del Mexico, il mare è stupendo!!!. Pranzo a base di ottimo pesce, prima mezza giornata di relax, ci voleva. Il giorno dopo si parte destinazione cascate Cola Caballo. Siamo soli, solo il rumore della cascata che sensazione, STUPENDO, Ma!!! è già ora di andare, immersi qui dentro il tempo è volato.

Ci aspettano un paio di giorni di mare e si parte da Catemaco, mi piacerebbe sapere dove anno scovato questo posto, dopo due anni non abbiamo ancora scoperto come abbiamo fatto a trovarlo e dove, su nessuna cartina c’è però qualcuno l’aveva visto! Mah!! la strada non asfaltata è in salita, è malsicura e assai poco invitante, soltanto gli avventurosi, si arrischiano a percorrerla. Cartello «Icros playa Escondida 2Km» si inizia a scendere, strada ancora più brutta. Si arriva, posto un po’… (non saprei definire). Distribuzione Bungalow, come le chiamano loro, 4 assi con appoggiata una tettoia. Ci sistemiamo e subito, visto che non c’è niente, si va a fare una passeggiata al mare. In questo posto ci siamo SOLO NOI e la famiglia che gestisce questo luogo, la mattina ci sono i pescatori ma nessun altro. Mentre ceniamo passano granchi, rane, cani, la scrofa con i suoi maialini, si sentono le scimmie urlatrici… Peggio di un’agriturismo. Due chiacchiere, ci grattiamo tutti, che prurito, sono gli insetti, dormo sull’amaca, sacco a pelo, tuta, calzini, contro il freddo e i moschitos. Mi fermo a guardare le stelle troppo incantevole, vorrei fermare il Tempo, non è possibile. Esploriamo un po’ il posto arriviamo una spiaggia isolata, per arrivarci: si sale, nella foresta dove si vedono le scimmie, in cima un caseggiato usato come «pensione», meglio i nostri Bungalow persone umane 5 speleologi, una vista incantevole sul mare e poi si scende in una scalinata immersa nel verde, che emozione, si arriva al mare solo NOI. Quanti moschitos. Il pomeriggio io e uno della compagnia andiamo in paese San Andrés Tuxtla, un giro e poi scriviamo E-mail a casa, le prime, anche se ci sono internet point ovunque, ma non ne avevamo nessuna voglia di scriverne prima… , che brutto manca poco al ritorno. Non vogliamo più tornare… Il giorno dopo alcuni di noi vanno con i pescatori e la sera mangeremo il loro pesce, io sono stata nella nostra spiaggia privata a cullarmi di questo immenso relax!!! C’è finalmente qualcuno che prende il “monte zuma” e pensare che abbiamo mangiato di tutto fino a ora, sarà stato il pesce mangiato ieri sera pescato da loro!!! Si parte, arrivo a Puebla, caos cittadino, che non fa per me e neanche per gli altri, subito Hotel Colonial (bello, non molto economico!!), giriamo per la città, visita alla chiesa, un giro al mercato della città «Mercado de Artejanias«.

Siamo giunti al termine, ultimo viaggio verso la grande capitale, pullman con Estrella Roja, sul tragitto vediamo il vulcano Popocatépetl (ancora attivo) e Iztacchuatl, particolari, la giornata è limpida. Arrivo al nostro albergo, hotel Monte Real, visita alla capitale, lo Zocalò, da non perdere la visita alla cattedrale del 1573 (barocca), la ricostruzione del Templo Mayor degli aztechi, visita del Palacio National con i murales storico di Diego Rivera e altri muralisti. Le strade sono popolate da Maggiolini Wolkswagen dipinti di verde che sono utilizzati come taxi. Si va hai mercati. Si torna in Hotel doccia, subito cena. Si ritorna in stanza. Considerando che vi sono 29 milioni di abitanti tutto sommato Città del Messico è meno incasinata di come ce l’aspettavamo.

La notte è passata, colazione e ultima visita del Mexico a Teotihuacàn, sito archeologico (cultura azteca) saliamo sulle piramidi, un venditore baratta il mio orologio con una statuetta, che guadagno, almeno ho il regalo per mamma. Città stupenda ricca di contrasti, odori, di gente e di storia, dovremmo fermarci di più. L’allegria se ne va con il tempo che scaturisce il nostro ritorno a casa. Si va in albergo per un pranzo e poi in aeroporto. Check-in, l’ultimo salto a spedire le cartoline (non le abbiamo ancora spedite!!, ma chi pensava a casa?) prima di andare al gate, viaggiamo di notte, dormiamo, non si può tornare in dietro. Il viaggio è stato veloce, si atterra a Fankfurt, si riparte destinazione Malpensa, ed eccoci arrivati.

Non aggiungo altro perché è triste il ricordo. Anche se mi piacerebbe tornare per visitare quello che non ho ancora visto!! Prima del Mexico non avevo visitato molto, solo un po’ d’Europa, era il primo viaggio oltre oceano, adesso mi sto preparando per il Sud Africa quando rientrerò vi dirò cos’è meglio, ma vedendo gli itinerari e la vita, penso che il Mexico sia unico.. Per chi parte buon viaggio, per chi c’è già stato spero di avere reso giustizia a quest’incantevole posto…



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