Mauritius e’ amore
Purtroppo 15 giorni sono passati in fretta e tornare alla vita di tutti i giorni e’ stato un disastro. Stavo sempre male, i Tropici mi avevano stravolto l’esistenza. Non facevo altro che pensare a Mauritius, alle terre colorate di Chamarel, al mio amico mauriziano Ranjeet e a Dolores, un bella ragazza di 28 anni impiegata dell’Hotel. Non riuscivo a respirare e soprattutto ad accettare il ritorno alla vita di sempre. Cosi’ senza pensarci piu’ di tanto ho prenotato un nuovo viaggio in Mauritius. Il volo di circa 10 ore e’ tranquillo, gli assistenti di volo sono sempre cordiali e sorridenti (l’opposto di quelli Alitalia). Tornare per la seconda volta e’ stato ancora piu’ emozionante. Forse non lo sapete ma su quest’isola, ho scoperto, grazie al mio amico Ranjeet, una piccola fabbrica di ceramiche (due stanze) a conduzione familiare, dove realizzano e poi fanno asciugare al sole degli oggetti bellissimi. In Italia mi sentivo soffocare in Mauritius stavo vivendo un sogno, a contatto con l’oceano indiano e con la sabbia soffice e bianchissima che sembra di borotalco. Tutto andava per il verso giusto finche’, qualche giorno prima di fare ritorno in Italia, ho conosciuto una bellissima ragazza mauriziana (di belle non ce ne sono poi molte) che mi stava guardando. Ci siamo guardati a lungo ed intensamente, abbiamo scambiato solo qualche parola in francese, purtroppo non ero da solo. Di piu’ non si poteva. Ho potuto vederla ancora per poco, altrimenti perdevo l’aereo per tornare a casa. Era meglio se non tornavo a casa; anche perche’ il mio cuore l’ho lasciato Li’.