Guatemala, Guatemala!

29/12/2002 Guatemala city (29 ore di viaggio) Giornata grigia, piove, mi hanno perso le valige, il telefonino non funziona, la città non offre un gran che. L’albergo CONTINENTAL è discreto. Ho fatto circa 30 foto più che altro a personaggi strani bambini, abitazioni. Oggi spero mi arrivino le valigie e nella serata mi sposterò ad Antigua. Ho...
Scritto da: Maurizio Mati
guatemala, guatemala!
Partenza il: 29/12/2002
Ritorno il: 06/01/2003
Viaggiatori: da solo
Spesa: 3500 €
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29/12/2002 Guatemala city (29 ore di viaggio) Giornata grigia, piove, mi hanno perso le valige, il telefonino non funziona, la città non offre un gran che. L’albergo CONTINENTAL è discreto. Ho fatto circa 30 foto più che altro a personaggi strani bambini, abitazioni. Oggi spero mi arrivino le valigie e nella serata mi sposterò ad Antigua. Ho acceso la tv che c’è in camera, mi sono ritrovato davanti Mara venier con la sua Domenica …In, a momenti la butto dalla finestra. Oggi pomeriggio mentre viaggiavo per la città in cerca di qualcosa da fotografare mi si avvicina una ragazza Guatemalteca e mi chiede: Donde està el terminal de autobus n. 68? gli rispondo: desculpame yo soy italiano!, . A fatto una faccia. 30/12/2002 (Antigua) 45 min. Da Guatemala city Come fanno in fretta a cambiare le situazioni, c’è un bellissimo sole, il bagaglio è arrivato, la città è molto carina, piena di gente e con molti stranieri. Ci sono tutto intorno, tre vulcani due dei quali attivi. Si spende poco e va tutto molto meglio. La CASAS DE LUCIA è buona ed economica. Il contatto umano è frequente specie con la gente del posto, le foto si fanno da sole. Ho quasi fatto due rullini in un solo giorno. Domani credo mi sposterò a Panajachel. Mentre aspetto una bella bistecca, sto sorseggiando un consommè di verdura, ma la cosa strana è che lo sto bevendo dalla tazza a mo di caffè. Ho prenotato a Santiago Atitlan, perché a Panajachel dice non c’è posto per via della mega festa di fine anno. Il consommè è buono!. Dalla porta vedo il mercato, il sole mi scalda le gambe ed entra un leggero venticello che fa muovere la tovaglia. La birra mi guarda gelata, ci starà bene la birra dopo il consommè? Mangio la bistecca, è buona. Stò bene. Mentre aspetto, le facce sulla porta si susseguono e mostrano mille colori, ognuno è una fotografia che scatto con gli occhi, bambini, vecchi in costume, signore con le loro ceste colorate, famiglie rumorose. Mi accendo una cicca e chiedo il conto, devo andare ad immortalare!. 31/12/2002 (Panajachel) 2 ore da Antigua Evviva ho trovato posto a pnajachel anche se, mi costa 25$ a notte ed è una topaia. Ho conosciuto Massimo, è un ragazzo di Carrara che vive qui da tre anni e si occupa dell’istruzione di quaranta bambini guatemaltechi che non hanno la possibilità di pagare la scuola, mi ha dato alcune informazioni molto utili su come funziona il paese, ho preso l’indirizzo ci rivedremo alla festa de l’unità a Firenze dove l’associazione ha uno stand. La cittadina è molto pittoresca, circondata da tre vulcani e con un bellissimo lago che spinge molto alla riflessione, alla gente è molto “indios”si aggiungono turisti molto”freak”. Anche qui c’è il sole e il giorno fa molto caldo, la notte invece, fa un po’ freschino. Oggi durante il viaggio ho visto un vulcano eruttare (?) (ha forse digerito?). Anche qui molte foto, di bambini soprattutto, quasi quasi chiedo a Massimo se ne ha bisogno. Buon anno nuovo Maurizio. 1/01/2003 (Panajachel) Ieri sera a letto alle nove, troppa caciara, troppi sbronzi e troppi fuochi artificiali. Ho cambiato albergo perché di là con 25 $ stavo con le formiche, qui invece per 25 $ sto nel pulito e posso vedere anche Domenica…In. Sono su di un pickup diretto a S. Caterina palopò e S. Antonio palopò due pueblo poco distanti e, dice, molto pittoreschi. Sono l’unico “gringo” in mezzo a tutti “indios”e mi guardano con curiosità, fanno risolini e si parlano nell’orecchio. Non mi dispiace. Sono tutti molto educati. Mentre aspetto che parta questo cazzo di pickup, una musichetta mi tiene compagnia. Guardo gli autobus che passano pieni di gente e leggo le scritte che portano sul vetro: Regalo de dios, No hay amor mas grande che hello de dios, mi viene da ridere pensando se le mettessero in Italia. Sono sul lago a S. Caterina, ho ordinato due Hamburger, ma ne ho mangiato uno solo, non riesco ancora a regolarmi, su quanto ordinare, ordino sempre troppe cose! Tra l’alto erano mollicci e poco cotto e ho avuto la sensazione che mi avrebbero fatto male. Oddio queste canzoni malinconiche guatemalteche, e yo te quiero, e yo te amo, e yo no puede star sin te! Ma non potrebbero variare un po’ gli argomenti. S. Caterina non sa di niente a S. Antonio non ci vado. E’ sera, stò cenando in un bel posto, figura fantozziana, arrivano le salse e vedo un cetriolino invitante, mio!… L’inferno! Era un peperoncino! La birra mi riporta in paradiso, mangio il filetto e il paradiso si allarga. 02/01/2003 (Chichicastenango) 2 ore da panajachel La mattina comincia bene, ho conosciuto una ragazza, o meglio è lei che ha conosciuto me, è Marocchina (nata in Marocco) vive in Canada ed è qui per studiare spagnolo, fa la consulente finanziaria e sta girando mezzo mondo. Ha 28 anni e ci capiamo usando il francese, lo spagnolo, l’italiano ma soprattutto l’inglese. Non è bella ma nemmeno brutta brutta, per compagnia va più che bene. Visitiamo insieme il mercato e chiacchierando scopro che abbiamo il solito itinerario di viaggio, andremo insieme a Monterrico. Il mercato sembra un formicaio, tutti cercano di venderti qualcosa e ne faccio contenti un paio. Abituato come sono a stare solo, mi accorgo che mi pesa un po’ aspettare qualcuno mentre cammino per le viuzze, ma ormai non posso fare il cafone. Nel paesino ci sono due chiese, visito quella che mi sembra la più importante e ne rimango molto impressionato, ho avuto una sensazione molto forte di sacralità un misto di cattolico e pagano, figure cristiane e icone Maya. Guardando i volti e i costumi di questa gente sembra di vivere in quell’epoca. Sto tornando ad Antigua, viaggio di tre ore a causa del traffico, sono un po’ stanco ma il panorama è bellissimo il cielo è macchiato da bellissime nuvole, anche qui ho fotografato con gli occhi. Passerò la serata in compagnia di Sarah (cosi si chiama la marocchina) domani Monterrico finalmente si và al mare. 03/01/2003 (Monterrico) 2 ore e mezzo da Antigua Sono al mare, ho faticato un po’ per trovare da dormire, un ragazzino mi ha aiutato, ovviamente non gratis. Il viaggio è stato tranquillo, in compagnia di due, socievoli, turisti tedeschi. Dopo il bus ho preso una lancia e attraverso una palude di mangrovie, sono arrivato in un polveroso paesino di baracche, che sembrava quasi disabitato, l’impatto non è buono, ma visto il mare ho cambiato subito umore. La sabbia è nera il mare è ondoso e, sembra pulito, il sole scotta ci saranno trenta gradi, mi sa che qui mi ustiono. Stò aspettando dei camarones fritti e mentre aspetto mi bevo la solita cerveza”gallo”, dopo prenderò possesso della camera (si libera all’una), poi finalmente playa. Un letto, mi ci voleva proprio, la stanza è pulita, nuova, economica, e il boss mi è pure simpatico. Mentre ero da solo alla reception (oficina) si presenta un tipo che chiede del boss, con il mio mezzo spagnolo gli dico:el boss stà limpiando un quarto!, mi dice lui: sei italiano?, dico io: se intende? E lui: si, dall’acciento!!!. Il ragazzino (Victor Hugo, così si chiama) mi perseguita, lo trovo in spiaggia che gioca con una bottiglia di plastica vuota, che dopo lascia sulla sabbia, gli dico:se tu no tiene esto posto limpio los gringos non regressano mas e se Los gringos non regressano, tu no puede trabacar. Avrà capito?. Guardando il Pacifico fa impressione pensare che di là c’è il Giappone. Ma dove cazzo mi trovo? Ho fotografato un cimitero, è un controsenso ma è molto allegro, ci saranno almeno venti o trenta colori diversi, tutti in toni pastello! Stasera cena con Sarah. Un po’ mi pesa… Cena piacevole, spaghetti con frutti di mare poco cotti, ma buoni lo stesso. Il mio inglese e il mio spagnolo stanno migliorando, sono quasi cinque giorni che non parlo più l’italiano. Dopo cena, via in spiaggia e a causa della sabbia nera e della mancanza di luci c’è uno spettacolo di cielo che erano anni che non vedevo, ho visto due stelle cadenti, ho espresso due volte lo stesso desiderio, speriamo! Camminando sulla battigia, ho avuto l’impressione che Sarah, volesse “il dopo cena”…Niente da fare, non ti trombo, ho anch’io dei limiti. Mi sono sganciato e le ho dato la buonanotte. 04/01/2003 (Monterrico) Ultimo giorno di mare pieno, domani riparto per la capitale sperando di trovare un volo per Tikal. Sarah è ripartita, ci siamo salutati e ci siamo promessi di spedirci le foto, asta luego Sarah. Sto facendo colazione, pancake di frutta, ogni volta che mangio, cerco di cambiare sempre posto in modo da poter far lavorare un po’ tutti. Mi sono ustionato!!!! Nel pomeriggio sono andato in spiaggia (con la maglietta) solo per vedere la liberazione delle tartarughe e ho fatto bene. La cosa si svolge così: Si entra nel tortugario e acquistando un biglietto, si ha diritto a scegliersi una tartarughina da liberare, dopo, sulla spiaggia, gli operatori del centro, tracciano due linee sulla sabbia, una di partenza, una d’arrivo. Ai possessori di un biglietto viene data in mano la tartarughina e disponendosi in fila sulla linea di partenza, quando tutto è pronto, viene dato il via. Il possessore della tartarughina che per prima taglia il traguardo, vince un pasto per due persone in ristorante del paese. E’ una buon’idea, perché è una bell’emozione, ci si diverte tifando per la propria tartarughina, in più si sovvenziona il tortugario. E’ stato meraviglioso ed emozionante vedere queste bestioline lottare per raggiungere il mare respinte indietro dalle onde, siamo rimasti qui fino a che l’ultima, che annaspava e non riusciva a partire, non è sparita tra le onde, e ho avuto l’impressione e la speranza, che sarebbe stata la più fortunata, infatti, pochissime sopravvivono fino a diventare grandi. Tutto questo l’ho seguito in compagnia di Silvia, Una maestra d’Antigua che insegna lo spagnolo agli stranieri, simpatica ma un po’ storta. Abbiamo parlato del più e del meno, e visitato insieme il tortugario, tra l’altro mi ha pagato anche il biglietto. Dopo tutto questo un bellissimo tramonto, che ovviamente ho fotografato. E’ sera e dopo aver cenato, sono tornato da solo a vedere le stelle, così tanto per digerire (che romanticismo!). Fa impressine pensare che ogni stella è un sole. 05/01/203 (Monterrico) Mentre scrivo e aspetto l’ora per partire alla volta d’Antigua, due grossi maiali e quattro porcellini, stanno rovistando sul marciapiede davanti a me, è un posto un po’ strano, ieri un ragazzino portava in braccio un tasso, i cani e i gatti sono secchi rifiniti, come negl’altri paesi del terzo mondo che ho visitato, solo da noi, in occidente, sono grassi come maiali!. Oggi sarà un giorno di tutto viaggio, domani spero di trovare un posto per Tikal. Quando credevo che le emozioni della giornata fossero finite, ecco che nell’autobus di ritorno verso Antigua, mi ritrovo con silvia, marcos, yuki, Patricia e margoth. Silvia è la maestra di spagnolo, Margoth è una signora d’Antigua, che ho incontrato diverse volte durante il soggiorno a Monterrico, la prima volta è stato in un ristorante dove a me è caduta la birra che avevo sul tavolo, e la signora, tutta sorridente, ha esclamato:buena suerte!da lì sono nati vari saluti durante in nostri incontri in strada, in spiaggia. Durante il viaggio abbiamo parlato del più e del meno e arrivati ad Antigua mi ha chiesto, se tenevo un quarto, no tiengo una habitaciones por esta noce! ho risposto! Allora lei mi ha offerto di dormire nella sua casa, che lei chiama”casa du mundo”. Mi sono ritrovato in una casa bellissima in stile coloniale, in compagnia di Yuki, patricia, marcos, paul, yvette e altra gente di varie nazionalità japan, u.S.A. Corea, germania, tutti molto gentili e divertiti dal mio accento italiano, mi sono sentito “cittadino del mondo”, poi la signora margoth mi ha chiesto se le potevo farle il piacere, di contattare una ragazza italiana che non sente da tanto tempo, sorpresa generale di tutti, quando ho letto l’indirizzo e ho spiegato che questa ragazza abita poco distante dal mio paese (è di Pistoia). Sono andato a cena fuori, in compagnia di Marcos e Patricia al rientro ho salutato tutti (L’autobus partiva alle 4. 30 del mattino) con una punta di dispiacere, mi sarebbe piaciuto rimanere un altro po’ per approfondire la conoscenza. 06/01/2003 (Antigua) Partito per Guatemala city, arrivo all’aeroporto e cerco un biglietto per Tikal, ma è tutto pieno. Mi mettono in lista de “espera” ed espera, espera, un posto si libera ma sfortuna nella fortuna non hanno un deposito bagagli e io non posso andare a vedere le piramidi Maya con una valigia di trenta kg e uno zaino di sei. Rinuncio al volo con dispiacere e mi preparo a passare una noiosa, ultima giornata nella capitale per poi domattina ripartire per l’Italia. Passo un paio d’ore all’aeroporto, e verso le otto mi metto in cerca di un hotel economico dove passare l’ultima notte. Nell’hotel che ho trovato vicino l’aeroporto (20$) ho conosciuto due ragazzi di Firenze che hanno il mio stesso volo, Stefano e Stefano, abbiamo passato insieme la giornata a raccontarci i rispettivi viaggi. Abbiamo fatto 6 km a piedi per trovare un posto decente dove fare l’ultimo pasto, la sera a letto alle otto. Come all’andata il volo è di ritardo, (3ore) perderò di nuovo la coincidenza. Questi Americani… Concludendo… è stato (al di là dei trasporti aerei) un bel viaggio, ricco d’emozioni e paesaggi che fanno bene all’anima, ci tornerei? Non lo so, sicuramente il cuore non rivivrebbe le solite emozioni visive, ma, ogni viaggio è un viaggio diverso… chi lo sa…


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