Mini-vacanza a Londra

UNA MINI-VACANZA A LONDRA Premessa: scrivo con oltre un anno di ritardo perchè solo adesso sono capitato in questo sito Giovedì 25 aprile 2002 Ed ecco che finalmente è arrivato il 25 e dopo varie settimane di preparazione, telefonate, prenotazioni, ecc. Siamo pronti per approfittare del ponte lavorativo e trascorrere quattro giorni da favola...
Scritto da: Fausto Camossi
mini-vacanza a londra
Ascolta i podcast
 
UNA MINI-VACANZA A LONDRA Premessa: scrivo con oltre un anno di ritardo perchè solo adesso sono capitato in questo sito Giovedì 25 aprile 2002 Ed ecco che finalmente è arrivato il 25 e dopo varie settimane di preparazione, telefonate, prenotazioni, ecc. Siamo pronti per approfittare del ponte lavorativo e trascorrere quattro giorni da favola nella città più bella che esista: Londra Questo è il racconto di come ho passato quei giorni in compagnia di due carissime amiche: Savina e Monica.

Premettendo che al check-in Savina è riuscita subito a farsi notare facendo suonare il metal-detector, partiamo da Bergamo alle 21.30 dopo un’ora e mezza di attesa in una sala partenze che sembra un forno, il volo Ryanair è strapieno e davanti a noi si è seduta una signora con bambino frignante a carico; Monica ha già i nervi a fior di pelle.

Arriviamo all’aeroporto di Stansted intorno alle 22.30 (ora locale), scendiamo e ci avviamo alla svelta verso il ritiro bagagli dove nell’attesa delle nostre valigie ci accorgiamo che si sentono più frasi in bergamasco che in inglese; fantastico! Prendiamo per un pelo il treno per Liverpool Station delle 23.00 ed arriviamo in centro dopo circa 40 minuti, assistiamo ad una richiesta di matrimonio da parte di un ragazzo inglese alla sua ragazza, prendiamo la metro, scendiamo in Russell Square, chiediamo dove si trova il Royal National Hotel, lo troviamo e finalmente possiamo distenderci sui nostri letti; manca venti all’una e finalmente possiamo fermarci e riposare.

Venerdì 26 aprile La prima mattina a Londra! Ci svegliamo stanchi e un po’ nervosi per aver dormito male (la camera guarda su Woburn Place che per nostra sfortuna è una via incasinata da un traffico pazzesco con tanto di fermata dei bus notturni sotto la finestra), scendiamo in sala breakfast e facciamo colazione con pane tostato, the, caffè, ecc. Insomma le solite cose.

Inorridiamo vedendo i classici panzer tedeschi che inaugurano la giornata con pancetta fritta, uova strapazzate e wurstel alla griglia; sono le nove di mattina, abbiate pietà.

Usciamo e sotto una leggera pioggia tutta londinese prendiamo la metro e sbuchiamo in Covent Garden che a quest’ora è completamente deserto (peccato), quindi ci incamminiamo sul Long Acre in direzione Leicester Square.

Piove, sono le 10.00 circa ma la piazza e ugualmente piena di gente di tutti i generi.

Proseguiamo verso la famosa Piccadilly Circus dove è d’obbligo la foto all’Eros (Monica cerca di fotografare i cosiddetti “Paesi Bassi” del poveretto, secondo me non è la prima che lo fa), dopodiché mi tocca scattare un ritratto alle due donne con i tabelloni elettronici della TDK e della Coca Cola come sfondo.

Già che siamo in zona entriamo in due mega-negozi di dischi per i quali Londra è giustamente famosa, l’HMW e la Virgin; la quantità e soprattutto la qualità degli articoli che si possono trovare qui è una cosa che non si può descrivere a parole.

Per pranzo non abbiamo la minima idea di dove andare a rintanarci, pensando anche alla fama mondiale che si ritrova il cibo inglese e alla fine ci ritroviamo in un locale la cui insegna starnazza “Pizza, Pasta, ecc.” Per andare sul sicuro ordiniamo tre Toasted Ciabatta.

Non l’avessimo mai fatto! Una cameriera con un’espressione da far paura ci rifila tre panini dal sapore terrificante che tocchiamo appena, decidendo all’istante che in quel posto non ci avrebbero più rivisto fino alla fine del mondo.

(Per motivi di sicurezza non cito il nome del locale).

Fuggiamo dopo aver pagato per non aver mangiato e ci dirigiamo giù verso Trafalgar Square dove ad un semaforo abbiamo una visione: un’auto travestita da mucca! Carrozzeria bianca pezzata in nero, corna sulla punta del cofano e mammelle accanto al tubo di scappamento! Neanche il tempo di prendere la macchina fotografica che scatta il verde e l’automucca parte e ci abbandona.

Ancora sconvolti a quella vista e anche per la limousine lunga 10 metri che nel frattempo ci è passata davanti proseguiamo il giretto panoramico nella piazza e dopo aver fatto la foto ad uno strano personaggio attorniato da centinaia di piccioni scendiamo lungo Whitehall ed arriviamo all’inizio di Downing Street che per ovvi motivi è chiusa al traffico (anche pedonale), quindi niente foto alla casa del nostro amico Tony Blair.

Delusi per non aver potuto salutare Tony e famiglia facciamo il giro del palazzo ed entriamo nella Horse Guard Parade per avviarci verso Buckingham Palace che si staglia sullo sfondo del viale alberato, il cosiddetto “The Mall”, arrivando giusto in tempo per vedere e fotografare un gruppo di guardie a cavallo che fanno ritorno in caserma.

E’ il primo giorno che siamo in giro per Londra ma siamo già distrutti e quindi facciamo ritorno in Hotel dove ci prepariamo per la serata.

Vista la terribile esperienza del mattino, per cena andiamo sul sicuro ed entriamo in un Pizza Hut; lo consiglio a chi non vuole morire di fame in una vacanza in Inghilterra.

La serata trascorre tra foto in notturna in Piccadilly Circus e si conclude con un giro completo all’interno di Funland, una strana unione di sale giochi e negozi vari in uno dei quali Savina e Monica mi trascinano per restarci una buona mezz’ora alla ricerca di qualcosa che attiri la loro attenzione (praticamente tutto).

Sabato 27 Aprile E’ sabato e dietro mio consiglio si va in Portobello Road; una via lunghissima che sembra non finire mai affollatissima da tutte le varietà di gente possibile.

Anche qui Monica e Savina vanno in paradiso alla vista di tutti quei negozietti e quelle bancarelle stracolmi di oggettini di tutti i tipi, mentre il sottoscritto continua a sorvegliare il proprio zaino; questa è zona di borseggiatori e l’ultima cosa che voglio è farmi alleggerire da qualcuno.

Per pranzo decidiamo di concederci forse l’unico cibo inglese che possa soddisfarci: Fish and Chips in un localino in Leicester Square; la scelta è indovinata perché mangiamo benissimo, lo consiglio vivamente.

Per concludere ci trasferiamo dall’altro lato della piazza ed entriamo in quello che è diventato il ritrovo fisso del dopo-pasto per tutto il nostro soggiorno, la pasticceria/gelateria/caffetteria ecc. “Rendez-vous”; se capitate a Londra andateci al volo e non ve ne pentirete.

Dato che oggi è giornata di shopping passiamo per Piccadilly Circus e prendiamo Regent Street, dove facciamo passare un buon numero di negozi, per arrivare in Carnaby Street, altra viuzza strafamosa dove si possono trovare le cose più strane.

Siamo stanchi del continuo girovagare ma come si capisce oggi è la giornata delle ragazze e quindi per concludere in bellezza: Harrods!; riusciamo a malapena a visitare la metà dei grandi magazzini prima di guardarci in faccia e arrenderci; siamo stravolti e decidiamo di ritornare in Hotel per far riposare le ossa.

Questa sera ci aspetta la discoteca più famosa di Londra: l’Hippodrome, che raggiungiamo dopo una passeggiata in Leicester Square durante la quale un tranquillo signore a dir poco cinquantenne (persiano, dice lui!) attacca discorso con Savina e Monica e dopo neanche cinque minuti ci prova spudoratamente con un “magari vi lascio il mio numero di cellulare così domani sera facciamo un giro insieme!”; riesco a portare via le ragazze ed entriamo nel “Rendez-vous” dove vengo accusato ingiustamente di non averle difese a dovere.

All’entrata dell’Hippodrome veniamo incredibilmente perquisiti da capo a piedi (come tutti d’altronde) per poi entrare nella pista da ballo vera e propria, un locale fantastico con uno spettacolo di luci indescrivibile.

La serata si conclude con la sorpresa di non riuscire a prendere quello schifoso dell’autobus notturno N91, quindi ci tocca farci una bella mezz’ora di camminata sotto l’acqua attraverso tutto il West End, da Trafalgar fino in Russell Square; come se non avessimo camminato abbastanza durante il giorno.

Domenica 30 Aprile Domenica mattina la cameriera ci trova ancora completamente in catalessi e con la voglia di fare qualcosa ridotta a zero; nonostante tutto riusciamo a fare colazione e a partire per una passeggiata in Hide Park.

Prendiamo la metro e scendiamo in Speaker’s Corner che come da tradizione è occupato da un gruppetto di strani personaggi che in piedi sui loro sgabelli parlano, urlano e predicano riguardo agli argomenti più diversi.

Dopo le foto di rito ad un povero balla con la bandiera israeliana che non viene ascoltato da nessuno ci dirigiamo lungo il parco verso il laghetto, per arrivare in un angolo tranquillo con una panchina stile Notting Hill dove facciamo conoscenza con tre o quattro scoiattoli per niente impauriti.

In tarda mattinata decidiamo di andare a visitare il museo delle cere di Madame Tussaud, ci facciamo spellare la bellezza di 14 sterline per l’entrata (terrificante insulto di Monica al cassiere) e spendiamo un’ora per scattare foto con i Beatles, con Brad Pitt (Monica), Tom Cruise (Savina) e compagnia bella; fantastica la foto con Savina che palpa gli zebedei a Bill Clinton.

Dopo un buon pranzo nella “nostra” Leicester Square e qualche muffin al “Rendez-vous” per l’ennesima volta passiamo in Trafalgar Square per qualche foto a cavallo dei leoni che si trovano sotto la colonna dell’ammiraglio Nelson, quindi ci incamminiamo lungo Whitehall ed arriviamo in Parliament Square dove sono obbligatorie le foto al Big Ben, al palazzo del Parlamento, alla Victoria Tower ed alla fantastica Westminster Abbey.

Sono ormai le 17.00, una pausa su una panchina ai Victoria Gardens per riposare le gambe poi prendiamo la metro per andare all’ultima tappa che un turista non si può perdere: la Torre di Londra e il Tower Bridge; qui scattiamo le foto di rito e ritorniamo in Hotel ormai sfiniti per le lunghe camminate fatte oggi.

La serata stavolta passa in tutta tranquillità con una cena al Pizza Hut, l’ennesima puntata al “Rendez-vous” dove Savina dà sfogo a tutta la sua golosità su due poveri Muffin e la solita passeggiata tra Leicester Square e Piccadilly Circus.

Prima del ritorno in Hotel abbiamo la prova che in Inghilterra i locali la domenica sera chiudono veramente alle 22.30, infatti il gestore del pub dove ci siamo seduti per bere qualcosa alle 22.25 esatte suona la campana del “tutti a casa tra cinque minuti”; poco dopo ci tocca alzarci e uscire.

Lunedì 29 Aprile Ci alziamo più stanchi che mai e decidiamo di andare a vedere una buona volta il cambio della guardia a Buckingham Palace quindi prendiamo la metro fino alla solita Leicester Square a ci avviamo verso The Mall via Trafalgar Square.

Una volta rifatto il lunghissimo viale che porta di fronte al monumento dedicato alla regina Vittoria cominciamo a scegliere i posti migliori nonostante non ci sia ancora molta gente; sono solo le 10.30.

Dopo una buona mezz’ora di attesa si sente in lontananza la banda delle Guardie della Regina ma non succede niente ancora per altri venti minuti fino a che finalmente comincia tutta la “cerimonia”; arriva il cambio, le guardie che si trovano all’interno si preparano ad uscire mentre la banda si sistema di fronte al cancello principale e con nostra grandissima sorpresa intona varie canzoni pop tra cui la bellissima “Mamma mia” degli Abba.

Dopo aver scattato innumerevoli foto la gente comincia a disperdersi, noi ci guardiamo in faccia e decidiamo di ritornare in Leicester Square per pranzare.

Una volta fatta l’ultima visita al “Rendez-vous” ed aver sfiorato il premio-fedeltà per la nostra assidua frequentazione dello stesso, ritorniamo in Hotel per l’ultima volta a prendere i nostri bagagli non prima di avere smaltito un po’ di monete nell’European Food and Wine di fronte.

Per l’ultima volta prendiamo la metro in Russell Square destinazione questa volta Liverpool Street dove fatichiamo un po’ a trovare il nostro treno per Stansted e dove quasi prendo un infarto perché non trovo più il biglietto per il ritorno (si era nascosto con tutte le altre scartoffie, il bastardello).

L’alternativa sarebbe stata restare a Londra, confesso che ci ho fatto un pensierino.

Per una buona dose di malinconia prendiamo il treno e arriviamo a Stansted verso le 16.00, facciamo il check-in e alle 18.10 il volo Ryanair parte per riportarci a Bergamo, dove atterriamo alle 21.00.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche