Stati Uniti: California – Arizona – Utah – Nevada
Belle da vedere, ma velocemente e con la macchina sono Beverly Hills e Bel air, con le loro ville e villette: sembra proprio di stare sul set di un telefilm americano.
Da vedere sono anche le spiagge vicino a LA: _Venice Beach: carina, piena di negozietti che vendono le cose più disparate e di persone di tutti i tipi. Facciamo una passeggiata sul lungo mare, ed una foto davanti alla palestra all’aperto “Muscle beach”. La spiaggia dopo le 5 diventa pericolosissima quindi bisogna stare attenti a borse e, soprattutto, alle macchinette fotografiche che vengono “puntate” da loschi individui. Difficile trovare il parcheggio ed i vigili sono prontissimi a fare le multe.
_Santa Monica: molto carina con lo yacht harbour (alla cui entrata è posizionata una web cam) ed un’isola pedonale, con bar e ristoranti. In uno di questi andiamo a mangiare un’altra succulenta T-Bone Steak (alla modica cifra di 15$).
· San Diego San Diego è una cittadina quasi al confine con il Messico. Molto carina, facciamo una passeggiata per il downtown, a pranzo ci fermiamo a mangiare una Caesar Salad in un centro commerciale affollato dagli impiegati dei vicini uffici (tutto il mondo è Paese, e gli impiegati sono tutti uguali in qualsiasi parte del mondo si vada). Poi ci rechiamo a visitare la Old Town, con costruzioni in stile messicano. Dicono che molto bello sia il Sea World (l’acquario più grande del mondo) ma ci vuole un’intera giornata per visitarlo e così decidiamo di saltare la visita. · Phoenix Da San Diego ci dirigiamo verso Phoenix, siamo in pieno agosto e fa un caldo bestiale. Lungo la strada si vedono migliaia di cactus, alcuni davvero enormi. Ci fermiamo (per fare benzina) in un paesino che si chiama “El centro” dove non si può scendere neanche dalla macchina per quanto fa caldo (sembra di stare in un forno crematorio) e poi a Yuma dove molti negozi sono chiusi per il troppo caldo ed annunciano la riapertura ad ottobre.
A Phoenix facciamo un giro per la città deserta (con questo caldo sfido chiunque ad uscire di casa). Non c’è molto da vedere e non fatichiamo a trovare un hotel confortevole e conveniente (circa 40 $, con uno sconto a cui abbiamo diritto grazie ad un coupon pubblicato su una rivista: non ricordo come si chiama, è gratis e la si trova nei negozi, benzinai ecc…).
Successivamente ci fermiamo a Scottsdale, una cittadina a Nord Est di Phoenix in stile Old West. A Sud ovest di Phoenix (sulla Interstate 10) vale la pena, per chi come me è amante dello shopping, andare agli Arizona Mills, un enorme centro commerciale con 175 negozi (molti dei quali outlet – ossia spacci aziendali, es. Gap, Footlocker, Levis…), cinema, bar e ristoranti (particolari sono il Rainforest ambientato nella foresta tropicale, e The Alcatraz Brewing Company ambientato a d Alcatraz). Noi pranziamo in uno dei ristoranti della rinomata catena Sbarro, diffusissima in tutta l’America ed in altri Paesi, io ad esempio l’ho visto anche in Australia; il primo è stato aperto a Brooklyn negli anni 50 da 2 immigrati italiani: Gennaro Sbarro e sua moglie; si mangia decentemente ma niente a che vedere con la vera cucina italiana (la pasta è scotta e la pizza un po’ collosa). Nel centro mi viene voglia di comprare tutto ma con il dollaro a 1840 lire (nel 99) non è che ci sia tanta roba conveniente (e pensare che nel 92 il dollaro stava a 1075 lire!!!).
Successivamente ci fermiamo al Montezuma Castle, un sito archeologico con i resti di costruzioni risalenti al XII secolo: ingresso 2$ a persona. Anche qui, come in molti altri posti, i cartelli avvisano di stare attenti ai serpenti e consigliano di non uscire dai sentieri.
· Sedona Sedona è una cittadina dell’Arizona (a poco più di 100 miglia da Phoenix), inspiegabilmente non inclusa negli itinerari turistici dei visitatori oltreoceano. E’ splendida da vedere: è contornata da bellissime montagne rosso fuoco (la più famosa è Cathedral Rock, una montagna che, a vederla, sembra una cattedrale), è immersa in un atmosfera New Age: si vedono i personaggi più strani, e si vedono chiese e comunità di tutti i tipi. Vengono organizzati dei tour in jeep che ti portano ad esplorare i dintorni di Sedona, ce ne sono alcuni che ti portano a sentire i cosiddetti “vortici”, ossia dei punti in cui, pare, si sentano dei campi energetici.
Abbiamo dormito in un motel della catena Confort Inn (carino e confortevole, con una splendida vista sulle montagne rosse, trovato sul luogo, pagato circa 80$). Ceniamo in un ristorantino che da fuori sembrava una steak house ed invece…Orrore…Era un ristorante con cucina italiana (pessima per giunta). Il giorno dopo, indecisi sul da farsi, seguiamo un itinerario consigliato dalla nostra albergatrice ed andiamo a fare un pic-nic in riva ad un fiume sotto Cathedral Rock.
· Grand Canyon Arriviamo al Grand Canyon. Siamo in alta stagione (è il 6 agosto) ed ovviamente gli alberghi all’interno del Parco sono tutti pieni (bisognava prenotarli con largo anticipo); quindi decidiamo di cercarne uno a Tusayan, cittadina alle porte del Parco, ma anche qui non è per niente facile: tutti strapieni. Finalmente, quando ormai non ci speravamo più, troviamo posto al Best Western: caro (143 dollari a notte) e discreto. Sistemati nell’albergo, di corsa ci dirigiamo nel Parco (il tramonto sul Canyon non ce lo vogliamo perdere), compriamo la Golden Eagle (50$ nel 99, vale un anno e dà diritto ad entrare in tutti i Parchi nazionali americani) e…Rimaniamo assolutamente a bocca aperta davanti allo spettacolo che all’improvviso appare ai nostri occhi. Le foto, le diapositive, i racconti di chi ci è già stato, assolutamente non danno l’idea di quello che si vede e si prova quando si arriva lì. Davanti al tramonto (il punto migliore per osservarlo è lo Yavanpai point) sono arrivata persino a commuovermi. E la sera, quando ormai è buio, si vedono, oltre agli onnipresenti scoiattoli, vari cervi e puzzole. Siamo nel South Rim, ossia nel lato Sud del Canyon ed il Canyon lo si vede dall’alto, per scendere sino a giù occorrono almeno 2 o 3 giorni. Ci si deve accampare portandosi non so quanti litri di acqua dietro. Noi ci limitiamo ad un giro con il bus del parco che si ferma ai vari punti di osservazione. Ovunque ci sono cartelli che avvisano di non sporgersi troppo.
· Painted Desert e Monument Valley Dal Grand Canyon ci dirigiamo verso la Monument Valley in territorio Navayo. Attraversiamo il painted desert, così chiamato per la sua colorazione arancione.
Troviamo un motel a Cayenta, anche qui dopo aver faticato un po’ ed essere entrati ed usciti da alberghi che riportavano la scritta No Vacancy. L’albergo, gestito da indiani, non è un granché e lo paghiamo 89$. Per entrare nel Parco paghiamo 2.50$ a testa (essendo territorio Navajo la Golden Eagle non vale).
La Monument Valley è spettacolare. Le formazioni rocciose di colore rosso-arancione che la caratterizzano sono dei veri e propri monumenti naturali. La prima tappa è il visitor centre, dal quale si gode una bellissima vista del Parco e si possono scattare magnifiche foto di tutta la vallata. Da lì inizia una strada di 17 miglia (percorribile con la propria auto oppure con le jeep ed i cavalli degli indiani) lungo la quale ci si ferma ai vari punti di interesse (tra i quali le Three sisters e il John Ford’s point). Mi sembra di trovarmi in un film western, per forza è qui che sono stati girati molti mitici film (quali La conquista del west, Ombre rosse…Di recente anche Ritorno al futuro III).
Dalla Monument Valley ci dirigiamo verso Arches Park. Lungo la strada ci fermiamo a Mexican hat, un minuscolo paesino (con 3 case) che prende il nome da una roccia che ha la forma di un cappello messicano.
· I Parchi dello Utah _Arches Park (Moab) Arches Park, a pochi km da Moab (dove abbiamo dormito in un bell’albergo a 60$), è un parco unico al mondo in quanto costellato da archi rocciosi naturali (la guida dice che sono più di 2000).Alcuni sono piccoli, altri immensi. I più famosi sono Delicate Arch (che è il simbolo dello Utah), Broken Arch, Double Arch, Landscape Arch, Turret Arch, Sand Dune Arch, Pine Tree Arch, Skyline Arch e le Windows. Per accedere ai vari archi si fanno sentieri di corta, media e lunga durata (questi ultimi 2-3 ore). Spettacolare è poi la Balanced Rock, una roccia in bilico che sembra ti stia per cadere addosso. Si parcheggia in un’area e si segue un percorso intorno alla roccia.
Nei dintorni di Moab ci divertiamo poi a guidare per una strada che costeggia il Colorado River dove scattiamo foto del fiume, caratteristico per il suo colore arancione, e delle rocce arancioni che lo sovrastano. _Canyonlands Nei dintorni c’è anche Canyonlands, il Parco nazionale più grande dello Utah, attraversato da 2 fiumi: il Colorado ed il Green. Più che di un Parco si tratta dell’unione di 3 Parchi: Island in the Sky, The Needles, e The Maze. Noi visitiamo soltanto una parte di Island in the Sky. Per visitare tutto il Parco occorrono almeno 2 o 3 giorni che noi, ovviamente, non abbiamo.
_Bryce Canyon Il Bryce Canyon è caratterizzato da formazioni rocciose rosse molto particolari (guglie appuntite che chiamano hoodoos). Con la macchina seguiamo una strada panoramica (di 18 miglia) e ci fermiamo ai vari punti di osservazione consigliati dall’opuscolo che ci danno all’entrata del Parco. La sera, al tramonto, vari cervi attraversano la strada. Bisogna stare molto attenti perché all’improvviso te li trovi davanti e sei costretto a frenare bruscamente per non colpirli, cosa che è successa a noi. Però sono molto carini e ci divertiamo a fotografarli. A dormire ci fermiamo in un motel del paese subito fuori dal Parco dove paghiamo 70$ e a mangiare andiamo in una steak house (la Hoo-doos) dove ancora una volta mangiamo una succulenta bisteccona.
_Glen Canyon (lake Powel) Il lake Powel è un lago artificiale ottenuto con la costruzione di una diga sul Colorado (la Glen Canyon Dam, nel 1965). E’ un posto incredibile, sembra di stare in un set di un film di fantascienza soprattutto per i colori delle rocce che si riflettono sull’acqua del lago. Vengono organizzate crociere (che, purtroppo, in alta stagione vanno prenotate con un po’ di anticipo) che portano a vedere i vari punti di interesse del Canyon, quali ad es. Rainbow bridge, Castle rock e Cathedral in the desert (i prezzi variano dai 10$ ai 69$, a seconda della durata e dei luoghi visitati). Per accedere alla riva del lago si pagano 5$ (oppure si entra con la Golden Eagle).
Per dormire si può andare a Page. Noi abbiamo dormito in uno dei motel della catena Motel 6 (a 77$).
_Zion Park Meno grandioso rispetto agli altri Parchi, però ugualmente interessante. Anche qui c’è una strada panoramica con vari punti di osservazione e sentieri. Noi seguiamo un percorso di circa un’ora lungo un ruscello e riusciamo a fotografare 2 cerbiattini oltre ai soliti numerosi scoiattoli.
· Las Vegas Quando è stata coniata la parola “americanata” senz’altro si è pensato a Las Vegas, con i suoi alberghi-casinò grandi come città. Sembra di stare in un enorme lunapark. Ci divertiamo ad entrare ed uscire dai vari alberghi dello strip: _il Caesar Palace ambientato nell’antica Roma, _il Mirage con un vulcano che ogni 15 minuti erutta ed uno zoo (a pagamento, 10$ a persona) con le tigri bianche ed i delfini, _il Bellagio con il lago di Como, _il Paris con la torre Eiffel, _il Venetian (uno degli ultimi nati) ambientato a Venezia dove al primo piano c’è un centro commerciale con un canale navigabile con le gondole (e la gente, ovviamente, ci va). _il Luxor con la ricostruzione in scala 1:1 della piramide di Cheope e con la sfinge _il Treasure Island dove assistiamo ad una battaglia navale, nella quale una nave viene affondata il New York New York con tanto di Statua della Libertà Incredibilmente non siamo riusciti a trovare posto in nessuno dei grandi alberghi dello strip (eppure non era il fine settimana) e così ci siamo accontentati dell’hotel Holiday Inn nel downtown (da non confondere con lo strip) pagando 44$ a notte.
· Yosemite Il Parco più “alpino” degli Stati Uniti con laghi, cime innevate (in pieno agosto), montagne rocciose (stupenda è l’half dome), fiumi (che bello immergersi nelle acque gelide del Merced!), ruscelli, cascate (famosa è Bridal Veil, il velo di sposa).
Nel Parco ci sono molti animali, almeno questo è ciò che dice l’opuscolo che ci viene dato all’entrata, tra i quali aquile, falchi, coyote, cervi, gufi, scoiattoli. Noi riusciamo a vedere solo gli Steller’s Jay, uccellini blu detti anche “i ladri dei campeggi” in quanto rubano il cibo ai turisti.
A dormire ci fermiamo in un lodge a Mammoth Lakes pagando la modica (?) cifra di 97,9 dollari. Anche qui non è stato facile trovare un posto. Ci siamo riusciti grazie ad un altro albergatore che, non avendo posto, ha telefonato ad un suo amico.
Mammoth Lakes è molto caratteristica, il tipico paese di montagna con le case con i tetti spioventi (anche il Mac Donald’s) e nei dintorni ci sono molte cose da fare: escursioni, gite, sentieri. · San Francisco San Francisco è decisamente più bella di Los Angeles, più simile alle città europee. Troviamo un hotel a 79$ a notte decisamente brutto, con il parcheggio gratuito. Decidiamo di fermarci 2 notti, di lasciare la macchina in garage e girare a piedi su è giù per le ripide strade della città. Il clima è completamente diverso da quello trovato finora: fa un freddo incredibile nonostante la stagione (pieno agosto) e c’è nebbia. La felpa ed il k-way non bastano! Queste sono le cose da fare: _giro in macchina nella famosa Lombard Street (una cretinata pazzesca, non capisco perché sia così famosa), _giro su uno dei caratteristici ed affollatissimi Cable cars (i tram), _passeggiata al Fisherman Wharf ed al Pier 39 dove ci fermiamo a mangiare il Fish & Chips e ad ammirare e fotografare i chiassosi e giocosi leoni marini che si affollano su una piattaforma vicinissima alla banchina (sono lì dal 1989), _giro in battello intorno ad Alcatraz (purtoppo non abbiamo potuto fare il giro sull’isola in quanto occorreva prenotare con una settimana di anticipo) per 15$ a persona, _visita alla libreria della Beat generation: City Lights Bookstore all’angolo tra Columbus Avenue e Jack Kerouac alley a North beach, _giro per l’immensa China Town _naturalmente… Shopping e visite nei megastore, un po’ meno grandi di quelli newyorkesi ma sempre mega e comunque ugualmente costosi: macy’s (catena presente in tutte le città americane), gap (adoro questa marca, è cara ma la roba è di ottima qualità), levis, Ralph Lauren ecc…C’è anche Fao Swarthz negozio di giocattoli per grandi e piccoli (niente a che vedere, però, con quello situato a New York a 2 passi dal Central Park) _passeggiata a Sausalito, cittadina a nord del Golden Gate Bridge: carina ma non ho niente di particolare da segnalare La prima sera andiamo al cinema a vedere Star Wars: Episode 1 (in Italia non era ancora uscito) prezzo del biglietto 8,5 dollari e poi a cenare, ahimè, in un ristorante italiano dove mangiamo una schifosissima pizza (molto meglio quella di Pizza Hut).
San Francisco è una città dove ci sono molte salite e discese ripidissime quindi a fine giornata torniamo distrutti in albergo.
· Carmel, Monterey, 17 miles scenic drive Carmel è una cittadina un po’ all’europea, famosa soprattutto perché Clint Eastwood ne e’ stato il sindaco, caratterizzata dal fatto che non ha semafori nè insegne luminose. Nella cittadina non c’è molto da vedere o da fare: ci sono principalmente ristoranti e negozi costosissimi e molte gallerie d’arte. Però i dintorni sono bellissimi. Assolutamente da fare è il 17 Miles scenic drive, strada panoramica (privata a pagamento) molto suggestiva. Lungo il percorso ci sono molti punti di osservazione da dove si possono vedere foche e leoni marini e migliaia di uccelli. Vale sicuramente la pena spendere i 7,5 dollari (in 2 nel 99) per l’entrata.
In una spiaggia vicina a Monterey riusciamo ad avvistare, da lontano, le lontre di mare (sea otters). Nel 92 ne avevo viste moltissime, nel porticciolo della cittadina. Adesso ce ne sono di meno ma con un po’ di fortuna si riescono ad avvistare ugualmente. Le lontre di mare sono un po’ il simbolo della penisola di Monterrey; a quanto pare pur non essendo ancora in pericolo di estinzione sono comunque una specie a rischio. Sono buffissime da vedere perché nuotano sulla schiena e remano con le zampe posteriori ed usano pietre per aprire le conchiglie.
Santa Barbara, Solvang Santa Barbara è una cittadina decisamente “in”, con belle case e spiagge. Il lungomare è caratterizzato dalle palme, e da gente di tutte le età che fa jogging, va in bici o sui roller.
Troviamo da dormire in un Best Western, utilizzando un coupon di sconto trovato sulla solita rivista.
Facciamo una passeggiata per il downtown, tenuto benissimo e pieno di negozi (costosi!).
Molto vicina a Santa Barbara c’è Solvang (che in danese dovrebbe significare campi soleggiati), la capitale danese americana. E’ stata fondata nel 1911 da una colonia di danesi ai quali si sono via via aggiunti altri danesi giunti da tutti gli Stati Uniti.
Ovviamente il suo aspetto è più danese della Danimarca stessa. Le costruzioni sono nello stile nord-europeo, le pasticcerie vendono i famosi biscotti danesi pieni di burro e, qua e là, ci sono i mulini a vento (neanche la Danimarca è così caratteristica, per lo meno la parte visitata da me). Nel ’92 mi aveva colpito di più. Ora la trovo piuttosto turistica ed anche un po’ stucchevole.
Torniamo a LA dove ci aspetta, purtroppo, il volo di ritorno per Roma.
Ciao a tutti e Buon Viaggio da Monica D.
ps leggetevi anche l’itinerario del mio viaggio (di nozze) in Australia si intitola “Viaggio di Nozze nell’Australia classica”.