Weekend in umbria 3

Partenza da Firenze ore 08.30 saliamo in macchina, Andrea (come sempre) alla guida e io con la cartina stradale in mano di fianco, radio accesa…valigie pronte…sole splendente e temperatura tipicamente primaverile e tanta tanta volgia di fare questo “mini tour” e allora…si parte!!!!! Decidiamo di non prendere l’autostrada, ma di...
Scritto da: Barbara Gi
weekend in umbria 3
Partenza il: 23/04/2003
Ritorno il: 28/04/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Partenza da Firenze ore 08.30 saliamo in macchina, Andrea (come sempre) alla guida e io con la cartina stradale in mano di fianco, radio accesa…Valigie pronte…Sole splendente e temperatura tipicamente primaverile e tanta tanta volgia di fare questo “mini tour” e allora…Si parte!!!!! Decidiamo di non prendere l’autostrada, ma di percorrere Via Senese, la strada panopramica che, attraversando le ormai “internazionali” colline toscane, unisce Firenze con Siena. Dopo appena 20 minuti decidiamo di fermarci a visitare la Certosa di Firenze, monumento di eccezionale importanza sia sotto l’aspetto architettonico che per le opere d’arte che vi sono conservate, sorge nel sobborgo del Galluzzo, a 5 km da Firenze. Un frate cistercense ci accompagna a visitarne l’interno spiegandoci un po’ la storia e raccontandoci qualche aneddoto curioso. Alla fine della visita, che in totale durerà all’incirca 20 minuti si lascia un’offerta, che il frate ha definito “…Per la manutenzione…”.

Una volta terminata la visita io mi catapulto immediatamente nel negozietto che c’è all’interno della Certosa…Posso perdermi il miele naturale fatto dai frati?? Certo che no! Un barattolo 3,50 € e posso assicurare che è una delizia, niente a che vedere con quelli che si comprano nei supermercati!!! Ma proseguiamo per il nostro viaggio…Riprendiamo la strada che percorre tutte le colline intorno a Firenze…Verdi distese d’erba e campi coltivati che, in questa stagione, si riempiono di colori e sfumature incredibili…Più volte ci fermiamo estasiati a “mirare” il paesaggio, caldo e ricco di profumi.

Dopo un paio d’ore di viaggio prendiamo la deviazione che ci porta ad Arezzo, fiorente provincia della Toscana dalle antiche origini etrusche (certo, con l’autostrada sarebbero bastati pochi minuti, ma volete mettere!!!!). Giunti in città ci dirigiamo verso Piazza Guido Monaco e percorriamo l’omonima via in direzione della Piazza e della Chiesa di S.Francesco. Quest’ultima è nota soprattutto perché ospita gli stupendi affreschi della “Leggenda della Vera Croce” di Piero della Francesca.

Ne approfittiamo per visitare anche la Casa del Vasari, (che si trova in via XX Settembre, entrata € 1, grazie ad una trattativa col custode, che inizialmente aveva richiesto il pagamento di 3 €…Ma noi siamo solo dei poveri studenti…E per giunta innamorati…:-) ah, cosa non si fa per risparmiare un po’!) Giorgio Vasari, pittore, architetto e storiografo, tra le cui opere principale ricordiamo la fabbrica degli Uffizi, il corridoio vasariano (che unisce le due sponde dell’Arno passando sopra al ponte Vecchio e giungendo fino a Palazzo Pitti), le decorazioni di palazzo Vecchio a Firenze, il Salone dei 100 giorni nel Palazzo della Cancelleria a Roma, decide di comprare la propria casa ad Arezzo nel 1540. La ristrutturazione e le decorazioni che servono per completarla (filo conduttore delle grandi pitture della casa è l’esaltazione della Virtù attraverso l’Esercizio delle arti), dureranno quasi trent’anni. Il fine lavoro eseguito dal maestro e dai suoi aiutanti, hanno portato gli storici a definirla “la più bella casa d’artista conservata in Italia”. Riprendiamo la macchina in direzione Fabro (in provincia di Perugia!), dove si trova il nostro agriturismo! Stavolta, per evitare di arrivare a notte inoltrata, persi nelle pur sempre meravigliose colline, prendiamo l’autostrada, uscita Fabro! L’agriturismo si trova a pochissimi chilometri dal casello, ma per raggiungerlo serve percorrere una strada sterrata lunga circa 3 o 4 chilometri, che ci porta in aperta campagna…Niente più case…Niente più macchine…Solo prati…Colline…Mucche…Pecore…E la strada sterrata! Sembrava di essere nell’ambientazione della “Casa nella prateria”!!!!!!!Ad accoglierci 3 gatti…Di cui 2 incinta…2 cani ENORMI, praticamente 2 pony…Poco più su una mandria di mucche e per non perderci nulla…Pure i cavalli! Nemmeno l’ombra di un essere umano…O quanto meno un cenno di civiltà…

Io, abituata alla mia Milano, ammetto di essermi sentita un po’ persa in mezzo a quel “nulla” e subito, quasi inconsciamente, guardo il mio telefonino per assicurarmi che predesse…Che brutta cosa dipendere dalla tecnologia!!! Ma torniamo al nostro agriturismo…L’appartamento è molto carino, a parte il freddo glaciale (e infatti…Accendiamo i riscaldamenti al massimo)…Una cucina ad angolo, divano, 2 camere matrimoniali, TV, un bagnetto…Tutto molto rustico…La cosa inizia a piacermi! Ha un non so che di romantico…!!!! E’ tempo, però, di andare in direzione di Fabro Scalo per rifornirci di viveri in un piccolo supermercato. L’idea, vista anche la presenza di un caminetto e di una griglia, è quella di farci un po’ di carne alla brace. Tornati all’appartamento la grigliata diventa realtà, con buona pace del nostro stomaco rimpinzato…Ma con lo strazio per i nostri occhi, invasi dal fumo…

Dopo la grigliata, a letto distrutti dalla stanchezza!!! Secondo giorno: Sveglia alle 07.30, colazione e partenza…Autostrada A1, direzione ORVIETO, che non è lontana da Fabro! Ah, dimenticavo…Piove!!! Arriviamo ad Orvieto e per una serie inspiegabile di motivi ci ritroviamo con la macchina in Piazza Duomo, esattamente davanti alla porta principale…(mi sa che non era esattamente “legale” come cosa)…Ma dopo esserci divincolati tra la gente incredula che ci guardava con aria interrogativa…Troviamo un parcheggio (a pagamento ovviamente!).

Essendo vicini al Duomo…Entriamo. Purtroppo la facciata è coperta dalle impalcature…La stanno ristrutturando…Peccato…Sulla guida sembrava così bella! Il Duomo di Orvieto è un vero e proprio gioiello dell’architettura romanico-gotica in Italia. La sua costruzione fu voluta per conservare la reliquia del Corporale legata al miracolo dell’Eucarestia avvenuto a Bolsena nel 1264, secondo cui il sangue di cui è macchiato il corporale stillò da un’ostia durante la messa. Sull’altare maggiore un tabernacolo di marmo conserva il RELIQUARIO, di metalli preziosi e smalti, contenente il corporale insanguinato.

Una cosa da notare…La chiesa è al buio, se si vuole vederla con la luce si devono pagare 50 C…E la luce si accende per qualche minuto!!! Usciti dal Duomo iniziamo a girare per le viette del centro…Piene di negozietti tanto carini che vendono ceramiche, ma il centro è piccolo…E ci aspettano ancora Todi e Assisi, percui riprendiamo la macchina, e facciamo una breve tappa al famosissimo Pozzo di San Patrizio (biglietto entrata € 3,50…Una pura follia!!!), ma comunque decidiamo di entrare…Anzi…Scendere nel pozzo! All’entrata un grosso cartello racconta in breve la storia del pozzo, voluto dal papa Clemente VII nel 1527 per garantire l’approvvigionamento idrico della città in qualunque situazione. La costruzione scende per oltre 60 metri L’interno è formato da una canna cilindrica larga 13 metri, attorno alla quale si sviluppano due scale sovrapposte e indipendenti, utilizzate una per salire e l’altra per scendere. Ciascuna scala è composta da circa 250 gradini, ed è larga al punto da poter essere percorsa dalle bestie da soma. Fu detto pozzo di San Patrizio per una somiglianza con la caverna di San Patrizio in Irlanda, dove si suppone morì il santo alla veneranda età di 133 anni. Arrivati sul fondo del pozzo e dopo aver lanciato l’immancabile monetina (con desiderio annesso) risaliamo e via…Direzione TODI! Nel frattempo era uscito anche un caldo sole, il che non guastava di certo. La distanza tra Orvieto e Todi è tale che in poche decine di minuti siamo arrivati nella zona di Jacopone (da Todi…Monaco famoso da queste parti…). Iniziamo a salire per raggiungere la cittadina e il primo monumento che incontriamo è il meraviglioso Tempio di Santa Maria della Consolazione, che si trova alle porte di Todi. Entrando nel centro cittadino (sbagliando, per l’ennesima volta strada…Il che fa iniziare a dubitare della sagacia del pilota e della sua “navigatrice”) parcheggiamo e iniziamo la salita, a piedi, per le irte strade di una sonnacchiosa Todi (erano solo le 12 di una domenica mattina…), fino ad arrivare alla piazza principale della città, Piazza del Popolo. La piazza è circondata da importanti Palazzi storici (Palazzo del Popolo, Palazzo del Capitano, Palazzo dei Priori) e, soprattutto, è dominata dalla facciata Romanica del Duomo (che ci risulta impossibile da visitare, in quanto è chiuso). Qui ci fermiamo a mangiare un panino, seduti sulle scale della Basilica…Mentre di fronte a noi si svolge uno strano mercatino in cui si vendono carri di legno storici a prezzi esorbitanti…L’idea che per un attimo ci passa per la testa è quella di comprarcene uno e tornare con quello verso l’agriturismo, ma poi decliniamo l’interessante offerta del venditore, ricordandoci di avere una macchina! La visita a Todi è velocissima, un po’ perché è davvero piccola e un po’ perché volevamo dedicare più tempo ad Assisi.

La strada per Assisi è una statale un po’ “ruvida” che ci costringe prima a dirigerci verso Perugia, e poi a svoltare per la cittadina di S. Francesco.

Poco dopo l’ora di pranzo siamo arrivati…Assisi, arroccata su un pendio, è splendida già da lontano…Si può già vedere la rocca sulla quale è costruita la Basilica di S. Francesco, contornata dai suoi bastioni.

Giunti in uno dei parcheggi a pagamento che circondano il centro (il nostro sembrava abusivo…Ma poco importa…) iniziamo l’ascesa verso la città. Il primo imponente monumento che incontriamo è la Basilica di S.Chiara, in stile romanico, con il caratteristico arco che allarga e quasi sembra sorreggere la sua facciata.

L’interno è spoglio ma imponente e le due cappelle, la Cappella del Crocifisso e la Cappella del Sacramento, sono davvero di notevole bellezza. Sul lato destro della navata si apre la Cappella del Crocifisso su tavola nell‘omonima cappella sarebbe quello che a S. Damiano parlò a S. Francesco, ordinandogli di sistemare la Chiesa. Nella cripta, costruita nel 1850-72, ristrutturata nel 1935 in forme neogotiche, si conserva il sarcofago con il corpo di S. Chiara, ritrovato nel 1850.

Usciti dalla chiesa andiamo alla ricerca della Basilica di S. Francesco…Le vie della città sono strette, piene di negozi che vendono articoli religiosi (rosari, statuette, santini ecc…) molto carini e ovviamente pieni di turisti! Ma eccoci arrivati alla Basilica.

La prima pietra per la chiesa inferiore la posò Papa Gregorio IX in data 17 luglio 1228. La Basilica è suddivisa in due parti: la Basilica Inferiore, alla quale si accede da un piazzale stretto e lungo, circondato da basse mura a strapiombo che danno direttamente sulla rocca, e quella Superiore che si trova esattamente sopra alla prima (ma va?) e che è forse la più famosa, se non altro per i danni subiti durante il terremoto del 1997.

Entrati nella Basilica Inferiore ci ritroviamo immersi in un ambiente in “religioso” silenzio: si sta celebrando la messa domenicale! A metà della navata, delle scale conducono alla cripta contenente il sarcofago del Santo, scoperto solamente nel 1818. Alla Basilica Superiore si arriva tramite una scala che, esternamente all’edificio, conduce al piazzale antistante. Nella basilica c’è un sacco di gente…E una grande confusione, infatti ogni tanto si sente una voce che invita al silenzio. Ci dirigiamo verso quella parte di arcata che era crollata durante il terremoto…Manca completamente una vela del dipinto…Ed essere lì sotto con il naso all’insù, sapendo quello che è successo, fa un bell’effetto! Dopo la visita alla basilica…Manca ancora una tappa d’obbligo: L’Eremo delle Carceri. Il nucleo primitivo era costituito da una cappella circondata da diverse grotte, posta a 791 m sulle falde del Subasio in una magnifica lecceta. Qui si ritirarono S. Francesco ed i suoi seguaci per le loro preghiere e meditazioni. Accanto si trova la Grotta di S. Francesco. Merita anche una suggestiva passeggiata nel bosco di lecci lungo le grotte degli eremiti. L’eremo è raggiungibile anche a piedi (sono 5 km di strada in salita) da Assisi (seguite le indicazioni per il Monte Subasio) l’Eremo delle Carceri prende il nome dal fatto che San Francesco ed i suoi seguaci Vi si “carceravano” in preghiera e meditazione usando le numerose grotte presenti in zona. Molto mistica è la passeggiata nel bosco con le frequenti grotte naturali e le piccole cappelle dove i pellegrini si ritirano in meditazione. Stanchi per la sfacchinata della giornata, ma felici di aver visitato 3 posti meravigliosi riprendiamo la macchina e torniamo al nostro agriturismo… Il mattino seguente: Ultime ore della nostra vacanza…E potevamo stare a letto a riposarci? Nemmeno per sogno…Bici, scarpe da ginnastica e via per una passeggiata tra i prati, le mucche…E un simpatico cagnone che ci corre dietro scodinzolando. La mattinata è bellissima, sole, temperatura primaverile…E il pensiero di dover tornare a casa era veramente pesante da sostenere…Ma …Il lavoro chiama, e allora…Valigie in macchina e…Si torna a casa, con un po’ di malinconia per la vacanza appena finita, ma con tante cose belle da raccontare…E la promessa di ritornarci appena possibile per approfondire la visita dell’Umbria…Una regione incredibilmente bella e piena di fascino…



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