Capodanno a Belgrado

Alla fine Francesca e Moreno ci hanno convinto: capodanno a Belgrado! Luca, Antonella e io (Simone) ci siamo aggregati. Partenza in treno da Trieste il 27 dicembre ore 23:40, arrivo 12 ore dopo. Sistemazione in ostello scovato da Moreno nella zona delle ambasciate e inizio della perlustrazione. La città è molto più vivace e piacevole di quanto...
Scritto da: Simone Coceancigh
capodanno a belgrado
Partenza il: 27/12/2002
Ritorno il: 01/01/2002
Viaggiatori: fino a 6
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Alla fine Francesca e Moreno ci hanno convinto: capodanno a Belgrado! Luca, Antonella e io (Simone) ci siamo aggregati. Partenza in treno da Trieste il 27 dicembre ore 23:40, arrivo 12 ore dopo. Sistemazione in ostello scovato da Moreno nella zona delle ambasciate e inizio della perlustrazione. La città è molto più vivace e piacevole di quanto mi aspettassi: secondo me Sofia non regge il confronto e forse neanche Bucarest. E’ chiaro che le uniche cose che siamo riusciti a percepire sono stati gli aspetti più superficiali ma i segni dei bombardamenti NATO oggi non sono appariscenti, l’embargo è ormai acqua passata e la gente oltre a essere socievole e simpatica sembra non portare rancore. Quasi dieci anni di conflitti e non vederli… che roba! Credo che una seconda manche estiva ci sta tutta… fra Sava e Danubio sulle orme di Erofejev! Il quartiere di Zemun conserva degli scorci interessanti oltre che una specie di Nirvana dei cevapi e un bellissimo baretto, un po’ imboscato dove le razioni di pelinkovac sono generose e il panorama sulla Sava proprio bellino! Noleggio di una Yugo Tempo 1.1… Eppur si muove! Spero che il Signore e i Santi tutti siano clementi con me e abbiano capito il mio dramma di automobilista italiano abituato alle auto e non ai… quadricicli! Credetemi… un’esperienza mistica! In 5 (con Moreno che vale 2) inghiottiti dalla macchina infernale… per fortuna è finito! Insomma rotta su Smederevo a visitare quel poco che resta del castello sul Danubio e poi giù verso Manastir Manasija e le sue potenti mura. Niente da fare: secondo me i monasteri moldavi restano di gran lunga più belli… forse Studenica, Sopocani e Decani riservano delle belle sorprese ma non abbiamo abbastanza giorni per scendere fin laggiù! Bon, dopo le abbuffate serali alla Skadarska Ulica direzione Novi Sad… un po’ anonima, simile a qualsiasi altra città dell’Est. Rientro in treno a Belgrado per il gran finale in piazza. Rientrare in battello come vorrebbe Antonella è impossibile: i ponti abbattuti ostacolano ancora la navigazione. A Belgrado tempo discretamente schifoso con tanto di pioggia… fa niente! Fino a mezzanotte pelinkovac e thè al rhum e poi… pet, cetiri, tri, dva, jedan HURRA’! Attacca la band serba rafficando Kalasnjikov di Bregovic mentre noi brindiamo a whisky in mezzo al delirio cetniko… che gente spessa! Anche noi veniamo intruppati nel baccanale: che sbrego, magari non finisse!!! Al risveglio anche un po’ di neve… Rientro in treno a chiacchierare con Erica e Olja, serbe rispettivamente di Banja Luka e Plitvice che lavorano in Italjia. Un altro infinito ferroviario e 10 controlli di passaporto… nel nome della grande Serbia e della grande Croazia! Che senso avrà avuto tutto quello che è successo proprio non lo capisco, non l’ho capito a Vukovar né a Mostar o Sarajevo e credo che continuerò a non capirlo mai… ma questa gente, questi posti e questa musica hanno un fascino unico!


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