Ruta Maya in 3 settimane

SARA FRATINI (CORSARA) la ruta Maya (16/12/2001 – 06/01/2002) partecipanti 5 ITINERARIO (i pernottamenti sono indicati tra parentesi) Domenica 16 Italia -NY- Città del Mexico (hotel) Lun 17 Città del Mexico - Teotihuacan - Città del Mexico (hotel) Mar 18 Città del Mexico, visita della città (bus per Oaxaca) Mer 19 Oaxaca –...
Scritto da: Sara Fratini
ruta maya in 3 settimane
Partenza il: 16/12/2001
Ritorno il: 06/01/2002
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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SARA FRATINI (CORSARA) la ruta Maya (16/12/2001 – 06/01/2002) partecipanti 5 ITINERARIO (i pernottamenti sono indicati tra parentesi) Domenica 16 Italia -NY- Città del Mexico (hotel) Lun 17 Città del Mexico – Teotihuacan – Città del Mexico (hotel) Mar 18 Città del Mexico, visita della città (bus per Oaxaca) Mer 19 Oaxaca – Monte Alban – visita di Oaxaca (bus per Tuxla) Gio 20 Tuxla – Chiapa de Corzo – Canyon Sumidero – San Cristobal de las Casas (hotel) Ven 21 San Cristobal – San Andres Larrainzar – San Cristobal (hotel) Sab 22 San Cristobal – Agua Azul – Misol Ha – Palenque – San Cristobal (hotel) Dom 23 San Cristobal– San Juan Chamula – San Cristobal (hotel) Lun 24 San Cristobal – frontiera Guatemala – Panajachel (hotel) Mar 25 Panajachel – lago Atitlan – Antigua (hotel) Mer 26 Antigua – Chichicastenango (hotel) Gio 27 Chichi (mercato) – Rio Dulce (hotel) Ven 28 Rio Dulce – Livingston – Flores (hotel) Sab 29 Flores – Tikal – Belize city – Cayo Culker (hotel) Dom 30 Cayo Culker, gita in barca – Chetumal -(bus per Merida) Lun 31 Merida – Uxmal – Merida (hotel) Mar 1 Merida – Chichen Itza – Tulum (spiaggia) Mer 2 Tulum (cabanas) Gio 3 Tulum (cabanas) Ven 4 Tulum – Cancun – Atlanta (motel) Sab 5 Atlanta- NY (aereo per Milano) Dom 6 arrivo a Milano ore 8:15 CONSIDERAZIONI E’ un viaggio, viaggio nel vero senso del termine. Sono 4800 km da percorrere su strade spesso non del tutto agibili, sui fiumi, per mare. E lungi dal rappresentare un problema sta proprio in questi spostamenti il fascino della “Ruta Maya”.

Non è molto semplice a causa del poco tempo a disposizione che ha chi lo fa in 3 settimane (io ne consiglio 4), che costringe a tappe molto brevi ed a rapide ricerche di alloggi e punti di ristoro. Il fatto di essere in alta stagione non ha certo aiutato. Tuttavia abbiamo trovato sempre un letto più che comodo (a parte la prima sera a Tulum) e da mangiare. In alta stagione è necessario comprare i biglietti delle corriere in anticipo per evitare di trovarle piene. Prenotate anche gli hotel ma attenzione: per ben due volte hanno dato via le nostre camere molto prima dell’ora in cui dovevamo arrivare. Entrambi gli albergatori mi hanno risposto che spesso altri gruppi di italiani non si sono presentati ma non mi è sembrata una buona risposta: potevano avvertirmi al telefono di questa loro politica! Sono entrambi in Guatemala: la posada la Merced ad Antigua e l’hotel La Jungla a Flores. Anche alla posada Giron di Chichicastenango non si sono comportati bene. E’ necessario parlare lo spagnolo in quanto quasi nessuno parla l’inglese. In Chiapas ed in alcuni punti del Guatemala c’è chi non parla neanche lo spagnolo.

Spese: La difficoltà è tutta nella presenza di ben 4 monete: dollaro USA, peso, quetzal e dollaro beliziano (per non parlare di lira ed euro!!!). Comunque abbiamo speso di 225 dollari per i trasporti e 400 dollari per dormire, mangiare, visitare le rovine.

Ci siamo spostati moltissimo, ogni giorno. Ci è capitato di fare anche due notti di seguito in corriera e per dormire un po’ più comodi abbiamo optato per le linee di prima classe (che comunque costano solo il 20% in più di quelle di seconda). Per i trasferimenti diurni invece in genere viaggiavamo in seconda classe. Per il Guatemala, dato il numero ridotto di giorni a nostra disposizione, abbiamo scelto di prenotare per intero un pulmino rivolgendoci ad un’agenzia.

Per la sosta ad Atlanta alla fine del viaggio abbiamo speso 36 dollari.

A volte riuscivamo ad ottenere piccoli sconti nei ristoranti, richiedendoli con garbo. Nei musei e nei siti archeologici il biglietto ridotto è riservato a studenti e professori del circuito scolastico nazionale e non quindi a noi italiani. Nei siti messicani si pagano 35 pesos ma nei giorni festivi l’entrata è gratuita. Si paga anche per riprendere con la telecamera ma non sono troppo fiscali da questo punto di vista.

Formalità Se passate per gli USA vi faranno riempire la scheda verde in cui dichiarate di non “svolgere attività di spionaggio” e di non “essere affetti da disturbi fisici o mentali”. Anche se la tentazione è forte mettete tutti no sulla scheda.

In Mexico si entra con il Passaporto. Vi verrà consegnato in entrata un foglietto che va assolutamente conservato. In uscita si pagano 21 dollari ma a volte la tassa è compresa nel biglietto aereo (per la Delta, con cui abbiamo viaggiato, in genere è compresa). Attenzione a quando uscite dal Mexico per entrare in Guatemala: se non dichiarate che rientrerete vi ritireranno la carta turistica e dovrete pagare la tassa di uscita. In Guatemala non si dovrebbe pagare nulla per entrare e uscire ma viene richiesta una “mordida”, una tassa illegale. Arrabbiarsi non serve a nulla e anzi peggiora le cose. Io comunque non l’ho mai pagata. In Belize non si paga nulla in entrata ma in uscita si. C’è una tassa legale di 10 USD e poi un’altra tassa di 7,5 dollari beliziani (meno di 4 USD) su cui gli impiegati hanno imbastito un piccolo business. La tassa è legale ma loro non danno ricevuta per intascarsi il denaro. Se si chiede la ricevuta si arrabbiano, tirano fuori il registro e chiedono un dollaro extra per il lavoro (cosa che non potrebbero fare). Non vi conviene discutere o vi creeranno altri problemi, in confronto a questi brutti ceffi i guatemaltechi sono tenerissimi. Noi eravamo in grande ritardo e per evitare perquisizioni e rogne varie ho rifatto la finta scema e ho detto che dopotutto potevo fare a meno della ricevuta.

Di solito riconfermo sempre di persona il volo di ritorno ma con la Delta si può fare anche per telefono. Questo perché forniscono dei codici numerici che attestano che la conferma è stata fatta. Da Città del Mexico il numero è (5)2790909, da tutte le altre città messicane 01 800 9022100 e dal Guatemala 1 800 300 0005. Se volate con la Delta fate la tessera sky miles e fatela fare anche ai vostri amici.

Attrezzatura e abbigliamento Consiglio un abbigliamento a strati o “a cipolla” per non appesantire inutilmente lo zaino. Durante questo viaggio si attraversano zone dal clima molto diverso. A Città del Mexico fa caldo di giorno e freddino la sera, in Chiapas fa abbastanza freddo, in Guatemala un po’ meno e in Belize e Yucatan fa caldo. Noi poi abbiamo trascorso anche una notte ad Atlanta, dove c’erano neve e ghiaccio. Il sacco a pelo a mio parere è indispensabile. Raramente negli hotel vengono fornite le coperte e a volte fa davvero freddo. Noi lo avevamo portato e devo dire che è stato l’oggetto più usato. Ci è servito dove la pulizia delle lenzuola lasciava un po’ a desiderare, per le notti in pullman con aria condizionata e per la notte in spiaggia.

E’ anche indispensabile avere dietro una torcia. Spesso manca la corrente, a Tulum non c’è proprio, nelle capanne.

Portatevi medicine contro i disturbi intestinali: consiglio l’antibiotico Normix e l’Imodium.

Fuso orario Sette ore indietro rispetto all’Italia.

DOMENICA 16 DICEMBRE: ITALIA – NEW YORK – CITTA’ DEL MESSICO Dopo un’intera giornata di volo, con scalo a New York e decine di controlli antiterrorismo, arriviamo a Città del Messico. Sono le 23:15. Ritiriamo i bagagli, cambiamo un po’ di soldi (il cambio è a 9,05, il migliore che abbiamo trovato) e prendiamo un taxi. Il prezzo dei taxi ufficiali è più basso di quello degli abusivi, così ci affidiamo alla compagnia che ha lo sportello nell’atrio. Paghiamo 210 pesos un taxi molto grande (una specie di pulmino).

Così arriviamo all’hotel Meave, che avevo prenotato dall’Italia. E’ nella zona a luci rosse (zona comunque più che tranquilla ed a cinque minuti a piedi dallo Zocalo) e sapevo già che a volte l’hotel è usato come albergo ad ore ma proprio non mi aspettavo di trovare un preservativo usato ad attenderci sul pavimento della camera! Vado a protestare con l’addetto alla reception, facendo cambiare lenzuola e rilavare la stanza (che non può essere sostituita perché l’hotel è al completo).

Sonno immediato con risveglio alle 6 del mattino (potenza del fuso orario).

Hotel Meave – av. Meave 6 esq. L. Cardenas – Buono, nonostante l’accoglienza – 60 pesos pp LUNEDI’ 17 DICEMBRE: CITTA’ DEL MESSICO – TEOTIHUACAN – CITTA’ DEL MESSICO Alle 7 siamo già in strada ma è tutto chiuso e non riusciamo a fare colazione. Su Lazaro Cardenas prendiamo il filobus (1,5 pesos per persona) per il Terminal Norte e arrivati lì mezz’ora dopo facciamo colazione in una pasteleria. Compriamo qualche pasta in più da portare a Teotihuacan, per cui ho già fatto i biglietti. Compro anche i biglietti della sera successiva per Oaxaca in quanto ho sentito dire che in questa stagione gli autobus sono spesso pieni. Scelgo l’ADO, prima classe a 246 pesos per persona.

Partiamo immediatamente per Teotihuacan, 40 minuti di viaggio in bus di seconda (21 pesos solo andata).

Teotihuacan è un sito imponente ma non molto suggestivo a causa dell’aridità del terreno e della piattezza del panorama circostante. Nella “classifica dei siti” fatta dal gruppo è posizionato nella parte bassa (NB la nostra classifica vede al primo posto Palenque, al secondo Tikal e concede una menzione speciale a Monte Alban). Tuttavia è davvero grandioso lo spettacolo dalla cima alla piramide della Luna; il terreno circostante è pieno zeppo di montagnole cespugliose, da sotto non ci si fa caso ma da lì la loro forma non lascia adito a dubbi: sotto di esse sono sepolte altrettante piramidi. Vorrei tanto una pala! Non ci sono i soldi per proseguire gli scavi e quelle meraviglie rimangono lì. Molto bello anche il tempio di Quetzalcoatl. Salire sulle piramidi è un po’ più faticoso a causa dell’altitudine (2200 metri).

Rimaniamo al sito fino alle 16:30 e per quanto ricordi quello è stato l’unico giorno in cui abbiamo visitato qualcosa con tutta calma. Bei momenti! Ritorniamo a Città del Messico e con la metro andiamo allo Zocalo ma non facciamo in tempo ad entrare al Palacio Nacional (che chiude alle 17). Visitiamo comunque la cattedrale. Poi andiamo a cenare a piazza Garibaldi, in uno dei ristorantini della galleria.

Ristorante nella galleria di p.Zza Garibaldi – sono tutti uguali, poco più che dei chioschi, ma simpatici. 35 pesos pp MARTEDI’ 18 DICEMBRE: VISITA DI MEXICO CITY – TRASFERIMENTO A OAXACA (notte in bus) Dedichiamo la giornata alla visita dei musei di Città del Mexico ma prima ci concediamo una colazione a base di churros e cioccolata alla Churrascheria “El Moro” (su Lazaro Cardenas, qualche isolato dopo l’hotel Meave andando verso il centro). Stamattina infatti ci siamo svegliati un poco più tardi e la troviamo aperta.

Arriviamo a piedi allo Zocalo, che è una delle più belle ed antiche piazze del mondo. In origine qui sorgeva il mercato azteco. Fu Cortés a decidere che tutto in quel luogo andava distrutto e ricostruito. Così al posto del palazzo di Montezuma fu edificato il Palacio Nacional; vi si può entrare gratuitamente mostrando all’entrata un documento di identità. Dentro ci sono gli affreschi di Diego Rivera, tra i quali spiccano La storia del Mexico attraverso il secoli e La lucha de clases. All’interno del palazzo vi è anche l’ottimo allestimento della vita del presidente Benito Juarez.

Ci spostiamo al Museo delle Belle Arti, dove sono esposti altri affreschi di Rivera. Si entra gratuitamente se si è studenti o professori e la cosa non vale soltanto per i messicani, vale per tutti. E’ l’unica volta che riusciamo ad entrare gratis con le tessere studenti.

Dopo uno spuntino riprendiamo la metropolitana e scendiamo a Chapultec per andare al Museo Nazionale di Antropologia. Anche se diverse sale sono chiuse (e precisamente per le civiltà antiche: sala Maya, golfo del Mexico, Mesoamerica, per le civiltà contemporanee: Mayas e Oaxaca) la visita è lunga ed interessante, richiede almeno tre ore. E’ uno dei migliori musei di questo genere al mondo! Le cose migliori qui esposte sono tutte al piano terra, quello dedicato alle civiltà antiche. Vedrete la Pietra del sol o Tonalphually nella sala azteca (che va visitata per ultima perché è l’ultima cronologicamente), la tomba 104 nella sala Oaxaca (fateci attenzione se poi andrete a Monte Alban) e la ricostruzione del tempio di Quetzalcoatl che abbiamo visitato ieri a Teotihuacan.

Alle 19 prendiamo la metro per tornare a prendere i bagagli in hotel ed è l’ora di punta. Forse per la prima volta sentiamo tutti i venti milioni di abitanti di questa città. Lo spettacolo della fila per prendere il metrò, che di solito trovavamo normalmente affollato, ci spaventa e ci affascina insieme. Stiamo uniti per evitare scippi (poco prima avevamo incontrato un gruppo di italiani appena “ripuliti”), è anche bene salire sul primo o sull’ultimo vagone, di solito meno affollati. Comunque arriviamo a Lazaro Cardenas senza incidenti ed andiamo a cena in uno dei localini accanto al mercato, che ora è chiuso. Mangiamo molto bene, spendiamo una sciocchezza. Prendiamo gli zaini ed andiamo al Terminal Norte con il filobus (in alcuni orari non è consentito prendere la metro con i bagagli e per stare più sicuri andiamo con i mezzi di superficie). Alle 23:30 parte il nostro autobus per Oaxaca, compagnia ADO.

Churrascheria El Moro Su Lazaro Cardenas Si mangiano churros, si beve cioccolata di tutti i tipi!!! 28 pesos pp Ristorante accanto al mercado Dietro Lazaro Cardenas, alla 5a equina. Sono tutti equivalenti, andate a fiuto 27 pesos pp MERCOLEDI’ 19 DICEMBRE: OAXACA – MONTE ALBAN – OAXACA – TRASFERIMENTO A TUXLA (notte in bus) Alle 05:45 arriviamo a Oaxaca. Il viaggio è stato tranquillo, abbiamo dormito. Appena arrivati facciamo subito il biglietto della corriera per Tuxtla Gutierrez, poi lasciamo gli zaini al deposito del terminal (costa 5 pesos per tutto il giorno).

Con un bus urbano arriviamo in centro e facciamo colazione in un ristorante sullo Zocalo dove ci rimpinziamo di huevos revueltos e pan cakes. Poi andiamo all’Hotel Meson de Angel dove prendiamo il bus per Monte Alban.

Monte Alban è un sito piccolo ma veramente suggestivo, edificato in cima ad una montagna. Sembra di essere più vicini al cielo in questo luogo mistico. Ci dicono che anche il tramonto è speciale ma non possiamo fermarci tanto e quindi torniamo a Oaxaca e visitiamo la città: la cattedrale, la chiesa di Santo Domingo ed il mercado corriente, dove la Paola assaggia la specialità locale: los chapulines, che sono delle cavallette fritte!!! Buone, dice, ma non la emuliamo.

Ceniamo nei pressi del mercado alle 18:30 e alle 22 prendiamo l’autobus per Tuxtla Gutierrez.

GIOVEDI’ 20 DICEMBRE: TUXTLA GUTIERREZ – S. CRISTOBAL DE LAS CASAS Arriviamo a Tuxtla Gutierrez alle 9 del mattino e lì rincontriamo Emy e Alessandro, due ragazzi italiani conosciuti a Teotihuacan. Insieme a loro facciamo la gita in barca al canyon Sumidero. Prendiamo un autobus per Chiapa de Chorzo e da lì partono le lance (70 pesos a persona). La giornata non è delle migliori ma almeno non piove. A me il canyon non ha detto un bel niente, ai miei compagni di viaggio invece è piaciuto; non so che dirvi. All’ora di pranzo siamo di nuovo a Tuxtla e il nostro pullman per San Cristobal de las Casas, dove rimarremo finalmente 4 notti, parte alle 15:00. Abbiamo già i biglietti ma i miei compagni decidono di fermarsi ancora qualche ora a Tuxtla e di ripagare i biglietti. Vogliono visitare il giardino zoologico di Tuxtla. Io non andrei mai a visitare uno zoo con animali in gabbia e poi devo trovare una buona sistemazione a San Cristobal, quindi parto prima.

Piove a dirotto sulla strada che si inerpica sulle montagne. Sono due ore di pullman, il panorama è stupendo. Arrivo che è buio e con il mio zaino sulle spalle me ne vado alla ricerca di una pensione. Vado subito alla posada Margherita (real de Guadalupe 34). Molto caratteristica, ma è piena. Chiedo se possono tenermi lo zaino. Sono molto gentili e così continuo il mio giro un po’ più leggera. Alla fine scelgo la posada Jovel, veramente carina. Se potete fatevi dare le camere con bagno al terzo piano, sono le più belle ed hanno una terrazza con vista su tutta S. Cristobal.

Mentre attendo l’arrivo dei compagni di viaggio mi organizzo per le giornate successive: giro, domando prezzi, valuto soluzioni in questa città colonizzata dagli Internet point ma sempre affascinante, in cui riescono a convivere indios e fricchettoni di tutto il mondo (tantissimi gli italiani).

Alle dieci gli altri arrivano allo Zocalo, come previsto. Fanno qualche commento sulla bellezza dello zoo di Tuxtla (soltanto qualche giorno dopo mi confesseranno di averlo trovato chiuso). Rimangono tutti soddisfatti delle camere. Ha smesso di piovere e, ciliegina sulla torta, rincontriamo anche Emy e Alessandro.

Posada Jovel Calle Paniagua 28 tel. 967 6781734 Molto buono. 70 pesos pp. In doppia VENERDI’ 21 DICEMBRE: S. Cristobal de las casas – s. Andres larrainzar – s. CRISTOBAL.

Dopo un’abbondante colazione visitiamo la città e ci lasciamo catturare dal mercatino nel parco del Templo de Santo Domingo. Nel pomeriggio decidiamo di vedere un paesino autenticamente chapaneco e puntiamo sul più lontano e sperduto: san Andres Larrainzar. Prendiamo il combi che parte dal puente Tiboli, a nord, dietro il mercado corriente. E’ veramente una gita meravigliosa, in un posto dove non c’è assolutamente nulla a parte la sua gente, la sua chiesa ed i suoi riti. Non è vero che gli indios sono schivi e violenti, quello è ciò che credono i turisti che visitano solo San Juan Chamula! Per cena recuperiamo Emy e Alessandro ed andiamo al Gato Gordo, un ristorante simpaticissimo dove, pensate un po’, sono venuti anche i 99 Posse (ve lo dirà con orgoglio il gestore). L’ambiente è simpatico, la musica buona (ed esaudiscono le vostre richieste), il cibo buono ed abbondante, il conto non troppo salato, anche considerando che a San Cristobal è molto caro mangiare.

Ristorante El Gato Gordo Calle Madero 28 Ottimo. Dai 35 ai 50 pesos pp. sabato 22 dicembre: s. Cristobal de las casas – misol-ha – agua azul – palenque – s. CRISTOBAL DE LAS CASAS Per l’escursione di oggi ho girato varie agenzie turistiche e valutato anche la soluzione di affittare un combi con autista, che però costava 1500 pesos. In 5 non ci conviene ma per un gruppo già più grande sarebbe una buona soluzione. Il biglietto della corriera pubblica per Palenque (solo andata) costa 100 pesos ma è un po’ complicato andare ad Agua Azul ed a Misol Ha con i mezzi pubblici. L’agenzia “Chincultik” (quella delle posada Margherita) invece ci propone la gita a 300 pesos, che comprende anche gli ingressi ai tre siti. Il prezzo è conveniente ed accettiamo. Attenzione però: la guida non è compresa! Ci vengono a prendere alla posada alle 6 del mattino con un pulmino nuovo nuovo. Con noi ci sono una ragazza londinese e due messicane. Il tempo non promette niente di buono. Ci fermiamo a colazione in un ristorante scelto dall’autista dove tengono in gabbia animali strani: scimmie, pappagalli, piccoli felini ed un pizote.

Arriviamo ad Agua Azul alle 11 ed è un po’ una delusione. Un luogo iperturistico ed affollato. Il fiume si, è bello ma ragazzi: Agua Azul è la fiera del lavoro minorile!!! Decine di bambini fanno i lavori più umili e faticosi: spalano fango, trasportano materiali e per pochi pesos con le loro manine puliscono le scarpe infangate delle eleganti turiste statunitensi.

Va un po’ meglio a Misol-Ha, dove c’è praticamente solo la cascata. Ci divertiamo a passarci sotto bagnandoci completamente.

Alle 14 arriviamo a Palenque. Il sito e’ stupendo, in mezzo alla foresta, ed è anche uscito il sole. Salgo su uno dei templi. Arriviamo a San Cristobal alle 21:30 e torniamo al Gato Gordo, dove mangiamo più della sera prima e spendiamo di meno.

DOMENICA 23 DICEMBRE: S.CRISTOBAL– S. Juan chamula – s. CRISTOBAL.

Sveglia alle 9 e colazione alla posada Jovel. Lì ci vengono a prendere per l’escursione a cavallo a San Juan Chamula, escursione che abbiamo prenotato dalla nostra posada e ci è costata solo 60 pesos a persona (la metà che nelle agenzie turistiche). In seguito, parlando con il proprietario dei cavalli, che si chiama Ismael Barrios, ho scoperto che la percentuale della posada Jovel è minima dato che lui chiede 50 pesos a testa. Comunque mi faccio dare il suo numero di telefono, potete contattarlo direttamente chiamando al 6781511.

La gita è semplicemente meravigliosa. I cavalli sono molto tranquilli ma a chi sa andare danno qualcosa di meglio. In più di un’ora arriviamo a San Juan e c’è un’ora per visitare la famosa chiesa. Per noi che siamo stati a San Andres due giorni prima l’impressione che ci da San Juan è quella di un’immensa sceneggiata fatta apposta per i turisti. Si paga un biglietto per entrare nella chiesa e non si possono fare foto perché gli indios non si fanno fotografare e anzi chi prova a fotografare viene aggredito da alcuni “buttafuori”. Ma, magia delle magie, pagando è possibile fotografare gli indios! Comunque rimane un paesino simpatico. Dato che è domenica c’e’ anche il mercato, ma un mercato del tutto non turistico questa volta; si vendono frutta, pentole, scarpe.

Torniamo ai cavalli e rifacciamo la strada inversa, che attraversa un bosco, un torrente, una brulla collina, un borgo indio (dove non galoppiamo per paura di travolgere i bambini).

Nel pomeriggio gli ultimi acquisti al mercatino di Santo Domingo. Per fortuna io e Paolo scopriamo in tempo che la corriera che dobbiamo prendere il giorno sauccessivo, quella delle 6 del mattino per la frontiera, è stata soppressa. E sulle successive non c’è posto. Aiuto! Corriamo alla stazione dei combi per cercare un mezzo privato ma ci chiedono tutti cifre assurde. Alla fine raduniamo 23 persone e troviamo un vecchio e grosso pullman che per 3.000 pesos totali accetta di portarci in frontiera.

Serata in giro per San Cristobal, una città che dimenticheremo difficilmente. lunedi’ 24 dicembre: s. CRISTOBAL – LA MESILLA – PANAJACHEL Il nostro autobus ci viene a prendere alle 6:00 e alle 10:00 siamo al confine. Dall’Italia avevamo contattato via mail Aroldo Rodriguez (tornado12@hotmail.Com, tel. 7622587) per prenotare l’intero tour del Guatemala con un pulmino, ma non avevamo più sue notizie. Al telefono non rispondeva mai nessuno. Fermatici per colazione proviamo a chiamare per l’ultima volta e scopriamo che ci aspettano a La Mesilla, il posto di frontiera. L’agenzia di Aroldo si rivelerà onesta e più che affidabile. Pagheremo 65 $ a persona (ma ora siamo in 10) per 6 giorni.

In nostro autobus ci scarica al confine, come stabilito. Alla frontiera messicana dichiariamo che ritorneremo in Mexico e non ci fanno pagare nulla. Negli uffici guatemaltechi, pochi metri più avanti, provano a farmi pagare la famosa “mordida” ma non ci riescono.

Passiamo a piedi con i bagagli e troviamo ad attenderci il pulmino di Aroldo, che è nuovo e comodo. I bagagli vengono caricati sul tetto e li imbustiamo perché può sempre piovere. Ci chiediamo se dopotutto non ci mancherà il fascino delle corriere guatemalteche e, neanche 20 km dopo la frontiera, ne vediamo una che si è appena spiaccicata su un muro. Ci sono dei morti, ci dicono. Noi non avevamo pensato a questo, il nostro problema era soltanto quello di avere pochissimo tempo.

Arrivati a Panajachel troviamo alloggio all’hospedaje Santander in calle Santander, dove ci sono tutte camere senza bagno ma l’atmosfera è molto simpatica, con la bella terrazza.

Il cenone di Natale lo facciamo al ristorante Los Pumpos, sul lungolago vicino al fiume. Ci preparano una tavolata sulla terrazza, con vista sul bellissimo lago di Atitlan. A mezzanotte sembra di stare in guerra da quanti fuochi artificiali vengono sparati.

Hospedaje Santander Calle Santander Simpatico, stanze con bagno in comune, terrazza con cortile centrale. 25 Q. Pp Restaurante Los Pumpos Calle del lago Buono, bella atmosfera. 60 Q. Pp.

MARTEDI’ 25 DICEMBRE: PANAJACHEL – TOUR DEL LAGO ATITLAN – ANTIGUA Ci alziamo alle 8:00 facciamo colazione e alle 9:30 cominciamo il tour del lago con due lance (45 Q. Per pp, prenotate attraverso l’agenzia di Aroldo). Visitiamo S. Pedro e Santiago Atitlan. Nel primo paesino consiglio di vedere il mercado corriente, coperto e costruito tutto in legno. A Santiago invece andiamo subito da Maximon, l’idolo del luogo che viene custodito ogni anno in una diversa casa privata. E’ un pupazzone con il sigaro e ci sembra che rappresenti un vero business per gli abitanti di questo paesino. Si pagano 5 Q. Per entrare e si paga per scattare foto, per la telecamera. Però tutto ciò che sta intorno a Maximon è colorato ed affascinante. Decine e decine di persone suonano, danzano, stazionano accanto all’idolo nutrendolo di rum e coca cola.

Al ritorno ci fermiamo in un posto dove è possibile fare il bagno e qualcuno ne approfitta. Il lago Atitlan è un posto meraviglioso, quasi mistico, ed è stata una buona idea passarci il Natale.

Nel pomeriggio con i nostri pulmini andiamo ad Antigua e ci rechiamo agli hotel prenotati ben due ore prima di quanto gli avevamo annunciato al telefono. Al mio gruppo va bene, l’hotel posada Don Valentino è molto bello e comodo, anche se è un po’ caro. All’altro invece capita la solita solfa: gli hanno già dato via le camere (è stata la posada La Merced). Trovano posto da un’altra parte, per fortuna. La sera noi andiamo al ristorante La Fonda da la Calle Real, dove mangiamo abbastanza.

La sera facciamo una girata per il parque Central, la piazza principale di Antigua, e poi tutti a dormire.

Hotel posada don Valentino 5a calle Ponente n. 28 (tel. 8320384) Bello ma caro. Buona la colazione (non inclusa). 70 Q. Pp Restaurante La Fonda da la Calle Real 5a Avenida Norte n.5 molto buono il caldo real, zuppa di pollo specialità della casa 48 Q. Pp.

MERCOLEDI’ 26 DICEMBRE: ANTIGUA – CHICHISTENANGO Giornata dedicata alla visita di Antigua, che è veramente una città ricca di monumenti. Iniziamo dal mercado corriente (si trova in 4a Calle Oriente) perché ormai abbiamo capito che una città centroamericana si conosce a partire da qui. Tuttavia è il 26 dicembre e non c’è molta gente al mercado. Ci spostiamo al parque Central ed entriamo nella catedral de Santiago, costruita nel 1542 e quasi completamente distrutta dal terremoto del 1773 (oggi ci manca il tetto). Poi andiamo al museo de Arte Colonial ed infine visitiamo la chiesa de La Merced, dove pare che ci sia la fontana più grande del Centro America.

Antigua è una città ricchissima di opere d’arte ed il fatto che sia stata vittima di un disastroso terremoto non fa che aumentarne il fascino.

Nel pomeriggio ci trasferiamo a Chichicastenango, dove la posada Giron ci fa uno scherzo nuovo: avevamo telefonicamente contrattato un prezzo per delle stanze con bagno e acqua calda ed ora si ricordano che non ci sono bagni e acqua calda e rifiutano di farci uno sconto. Così ci trasferiamo all’hospedaje Salvador, dove l’acqua dei bagni non è molto più calda e c’è un vecchietto misogino che non parla una parola di spagnolo, ma è una questione di principio. Comunque a Chichicastenango in generale le sistemazioni alberghiere non sono un gran che.

Ceniamo invece al Tu cafè, un localino con buon cibo e prezzi moderati, tant’è che la mattina dopo ci torniamo per colazione.

Hospedaje Salvador 5a Avenida n. 9-10 (tel. 7561329). Sconsigliato. 40 Q. Pp Restaurante Tu Cafè 5a Avenida 6-44 (tel. 7561448). Si mangia molto bene, prezzi moderati data la quantità del cibo 40 Q. Pp. A cena e 20 Q. Pp. A colazione GIOVEDI’ 27 DICEMBRE : CHICHICASTENANGO – RIO DULCE Ci svegliamo presto e dopo un’abbondante colazione ci immergiamo nei colori, negli odori e nei suoni del mercato. Compriamo un po’ di tutto.

Alle 14 abbiamo il solito pulmino per uno dei trasferimenti più lunghi mai fatti di giorno: Chichi – Rio Dulce, sette ore. Comunque superiamo la cosa ed un po’ acciaccati ci ritroviamo a Rio Dulce.

L’hotel don Humberto è modesto ma molto carino, stanze e biancheria pulitissime. Ceniamo nella vicina cafeteria Selva Tropical perché il ristorante del don Humberto è chiuso. Mangiamo pesce di fiume. E’ necessario ordinare le portate diverse ore prima perché siamo in tanti ed in cucina non ce la fanno. Già che ci siamo ordiniamo anche la colazione per la mattina successiva.

Hotel don Humberto San Felipe de Lara (vicino al castillo). Modesto ma pulitissimo. Lo consigliamo. 37 Q. Pp Cafeteria Selva Tropical Di fronte al don Humberto. Serve pesce di fiume e piatti di carne. Buone le zuppe. 48 Q. Pp. A cena e 16 Q. Pp. A colazione VENERDI’ 28 DICEMBRE : RIO DULCE – LIVINGSTON – FLORES Dopo colazione saliamo sulle due lance prenotate la sera prima presso il don Humberto (100 Q. P.P.) e ci spostiamo velocemente sul rio Dulce. Ci vuole un’ora per arrivare a Livingston. Il fiume è davvero bello ma la parte migliore viene dopo: Livingston è un luogo affascinante, colorato, fuori dal mondo. Popolato da gente bellissima e molto allegra, tanto che ci viene voglia di trasferirci a vivere qui, come ha fatto un ragazzo veneto che abbiamo incontrato mentre trasportava una tavola di legno. “Sono arrivato due giorni fa” ci ha spiegato “ed ora mi sto costruendo una canoa”.

Al ritorno facciamo una sosta alle sorgenti di acqua termale ed io ed altri tre temerari facciamo il bagno. Ci sono fumo ed un forte odore di zolfo e l’acqua non è solo calda, è bollente! Però è davvero bello starsene a mollo lì, in mezzo alla foresta.

A Rio Dulce ci attende il pulmino per un altro lungo trasferimento: quello fino a Flores. All’inizio avevamo pensato di dormire in un campeggio a Tikal ma non siamo riusciti a contattarlo telefonicamente, così decidiamo di fermarci a Flores, dove prenotiamo telefonicamente all’hotel La Jungla.

Di nuovo la solita solfa: l’hotel La Jungla non ci ha tenuto le stanze prenotate. Altro albergo da sconsigliarvi quindi. Io e Paolo ci dividiamo nella ricerca di camere nell’affollata Flores. Ne troviamo ma non tutte nello stesso posto. Per il mio gruppo trovo posto all’hotel Santa Rita. Intanto uno dei nostri accusa gravi problemi intestinali. Io tiro fuori le medicine che mi porto sempre dietro e che devolvo quasi sempre al compagno di viaggio più sfortunato (se c’è, qualche volta le ho anche riportate indietro): anche stavolta fanno miracoli e la mattina successiva l’intestino del malcapitato è come nuovo.

Ceniamo al restaurante la Mesa de los Mayas e poi tutti a letto, che l’indomani ci si sveglia presto.

Hotel Santa Rita Tel. 9263224 Modesto, economico, non molto accogliente.. 35 q. Pp Restaurante la Mesa de los Mayas Tel. 9261240. Buono ma caro.. 55 q. Pp. A cena e 16 Q. Pp. A colazione SABATO 29 DICEMBRE: FLORES – TIKAL – BELIZE CITY – CAYO CAULKER La sveglia è alle 5:00 ed ancora un po’ intontiti ci ritroviamo a Tikal che non sono neanche le 7. Due paroline sull’organizzazione del sito di Tikal: è gestito da avvoltoi che spennano in tutti i modi i turisti. E’ tutto carissimo, molto più caro dell’Italia, paragonabile forse all’Islanda o al Giappone. Non vi venga in mente di sedervi al bar. Anche le guide se ne approfittano e ci chiedono prezzi assurdi. Proviamo a contrattare ma niente e così accettiamo il primo prezzo. Per sentirci rispondere che… adesso il prezzo è raddoppiato! Abbandono la contrattazione inorridita e Tikal ce la vediamo da soli. Non ci sono ancora turisti e dalla foresta arrivano le urla delle scimmie. Ci avventuriamo tra le piramidi leggendo qualcosa dalle nostre guide e passiamo delle splendide ore. Saliamo su tutte le piramidi e facciamo amicizia con un pizote.

Peccato che all’ora di pranzo si debba andar via, ma tanto stanno affluendo comitive di turisti ed il luogo sta perdendo qualcosa del suo fascino. E noi dobbiamo far presto perché l’ultima lancia per Cayo Caulker parte alle 17! Quindi la frontiera (di nuovo storie per avere la mordida, di nuovo non la paghiamo), le campagne beliziane (poco prima di arrivare a Belize city la strada attraversa uno stranissimo cimitero, preparate le macchine fotografiche!) e la corsa fino al porto. Salutiamo gli autisti e f



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