Libia mediterranea e ghadames

VIAGGIO IN LIBIA - AGOSTO 2002 – L’interesse per un viaggio in Libia forse è stato trasmesso geneticamente a molti italiani della nostra generazione. I luoghi impervi, i disagi, le difficoltà erano raccontati dai nostri genitori con la gioia negli occhi e il desiderio di poter ritornare un giorno a ritrovare quei luoghi dai magici colori è...
Scritto da: Domenico Acconcia
libia mediterranea e ghadames
Partenza il: 07/08/2002
Ritorno il: 21/08/2002
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 3500 €
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VIAGGIO IN LIBIA – AGOSTO 2002 – L’interesse per un viaggio in Libia forse è stato trasmesso geneticamente a molti italiani della nostra generazione. I luoghi impervi, i disagi, le difficoltà erano raccontati dai nostri genitori con la gioia negli occhi e il desiderio di poter ritornare un giorno a ritrovare quei luoghi dai magici colori è sempre stato nei loro sogni.

Anche noi abbiamo dovuto superare alcune difficoltà sia prima di partire nella ricerca del giusto canale per i visti sia durante il viaggio. L’itinerario di seguito descritto non è quello programmato non avendo potuto raggiungere i l’antica Germa e laghi di Awbari sia per i problemi meccanici sopraggiunti, sia per le eccezionali alte temperature (51°C).

Col traghetto del lunedì mattina da Trapani siamo arrivati a Tunisi. Abbiamo attraversato velocemente la Tunisia e il….

7 – AGOSTO – MEDENINE – RAS JDAYR frontiera Tunisia – Libia Da Medenine, dove abbiamo trascorso la notte, percorriamo gli ultimi chilometri in Tunisia. Sulla strada per Ben Guardane e oltre, troviamo tutti gli “uffici cambio nero” che sventolano mazzette di banconote invitandoci al cambio. Commettiamo l’errore di cambiare e, pur avendo trattato il corrispettivo, appureremo che il cambio ufficiale in Libia è leggermente più vantaggioso.

In frontiera incontriamo Abduslam, il nostro “poliziotto turistico” obbligatorio, prenotato e pagato in Italia che ci ha accompagnato per tutta la permanenza in Libia.

Le formalità di frontiera, già interminabili per i casi normali, per noi sono infinite visto che per appurare che per il riscontrato caso di omonimia c’era una differenza di età di circa 30 anni. Al primo distributore ci fermiamo e assaporiamo il piacere di fare il pieno visto che il gasolio ha un prezzo irrisorio solo 0.12DL pari a € 0,084 al litro, 162 delle vecchie lire.

La scelta del posto per passare la notte ci ha fatto penare. Benché la strada costeggi il mare, non siamo riusciti a trovare, forse per il buio totale un buon punto di sosta; finalmente a Zuwarah, accompagnati da una pattuglia di polizia, abbiamo trascorso la nostra prima notte in Libia vicino al mare.

8 – AGOSTO – VISITA DI SABRATAH Al risveglio, intuito che il mare per i libici è una cosa astratta e quindi nessuna possibilità di un intervallo balneare, ci siamo diretti subito a Sabratah. No! È più corretto dire: “Abdu ci ha indicato la strada per Sabratah”. Tutte le indicazioni segnaletiche, insegne e quant’altro è scritto solo rigorosamente in arabo, finanche i numeri che non sono uguali alle nostre cifre arabe. Ci siamo accorti di essere diventati completamente “ANALFABETI”. Per la visita all’antica città romana dagli incantevoli mosaici, dallo stupendo teatro e dall’azzurro del mare per sfondo, siamo accompagnati da una guida che dice di parlare italiano e che è ben lieta, poi, di accompagnarci a casa sua e darci tutta l’acqua di cui abbiamo bisogno.

Nel pomeriggio partiamo diretti a Nalut. Cominciamo subito ad addentrarci nel deserto; lungo la strada il vento ha ammucchiato dune di sabbia e dopo averne superate alcune finiamo con l’insabbiarci. Dobbiamo usare la vanga che prudentemente abbiamo portato. La buona qualità della piattaforma stradale e la quasi assenza di altri veicoli ci consentono di raggiungere la nostra meta poco dopo il tramonto. Alla ”rosticceria” cittadina ci riforniamo di un pollo arrosto per la nostra prima cena con prodotti libici. Scopriremo, poi, che le varietà culinarie non offrono ampia scelta.

9 – AGOSTO – TRASFERIMENTO A GHADAMES Dopo la visita allo spettacolare Qasr (antico granaio troglodita) partiamo per Ghadames; 335 km di deserto. Gli unici due “centri abitati” sono posti a distanza di circa 100 km tra loro a differenza dei posti di blocco della polizia che si incontrano più spesso. Per il pranzo e per la siesta sostiamo a Derj, all’ombra del porticato di un bar turistico, chiuso per l’ora o perché di venerdì. Fa molto caldo e riusciamo a partire alle 17.30 dopo esserci rinfrescati alla fontanella dietro al bar. Lungo gli ultimi 100 km troviamo ancora sabbia e ancora insabbiatura con una grossa slittata di frizione che fa temere il peggio. Riusciamo a partire e raggiungere prima del tramonto Ghadames. Troviamo sistemazione al parcheggio dell’ Hotel Al Waha che è anche fornito di docce e servizi igienici.

10 – AGOSTO – GHADAMES Alla città vecchia, unica ed interessante, siamo accompagnati oltre che dal segugio Abdusalam anche da Mohammed, tutto vestito di bianco, asciutto e scattante, dai lineamenti funerei tanto che Tonino ha così immediatamente commentato “ è morto e manco se ne è accorto”, che dice in un corretto italiano di essere stato balilla e di avere 81 anni. La vecchia Ghadames, ora disabitata, era una città “triplex”: il piano terra, strade coperte comprese, era riservato ai maschi, al bestiame e al deposito delle derrate; il primo piano alla vita familiare; le terrazze, tutte collegate fra loro, erano riservate alla vita sociale delle donne e dei bambini. Nel pomeriggio, con fuoristrada e relativo autista tuareg, dopo una quarantina di minuti di pista ci ritroviamo su due splendidi laghetti salati nel mezzo del deserto. Gustiamo una ineffabile e deliziosa sensazione nel fare un rinfrescante bagno nelle limpidissime acque seguito, poi, dall’immancabile the verde.

11 – AGOSTO – GHADAMES Dopo la visita al Museo, trascorriamo la mattinata passeggiando per la città alla ricerca di qualche conveniente ed originale souvenir, ma troviamo scarsa scelta e prezzi esosi.

Nel pomeriggio di nuovo in fuoristrada a scorrazzare sulle dune. La sera gran cenone a base di couscous al caratteristico ristorantino del paese. Dovendo ripercorrere la strada per raggiungere Tripoli ci si informa sulle condizioni delle viabilità ed in particolare sulla presenza della sabbia sulla carreggiata. Le notizie non sono di quelle tranquillizzanti; un furgone si è ribaltato sulle dune e un bus turistico è stato costretto a trasbordare i suoi passeggeri su fuoristrada di passaggio. Ci decidiamo a comprare altre pale e ci prepariamo a spalare.

12 – AGOSTO – TRASFERIMENTO A TRIPOLI Di buon mattino, dopo il rifornimento idrico, si parte alla volta di Tripoli. Lungo la strada si fa il “totoduna” sperando che il vento della notte abbia provveduto a ripulire la strada e ci si augura che anche in Libia esistano gli “spala-sabbia”. Ma il tentato passaggio del capogruppo di turno ci fa purtroppo utilizzare la pale che speravamo diventassero solo un souvenir. Dopo avere percorso circa 600 km a sera inoltrata raggiungiamo Tripoli e parcheggiamo presso la piazza Verde ex piazza Italia. Dopo cena, stanchi ma indomiti, non resistiamo allo scenario suggestivo creato dall’illuminazione a giorno del castello e degli edifici che prospettano su piazza Verde. Le palme dondolate dal vento, le carrozzelle fastosamente allestite e le due tenere, piccole gazzelle del deserto rivelano un fascino inaspettato. 13 – AGOSTO – TRIPOLI – LEPTIS MAGNA – ZLITEN Trascorriamo la mattinata girovagando nella medina e nelle sue viuzze ci imbattiamo in festeggiamenti per un “mariage”, siamo invitati e incuriositi accettiamo con piacere l’invito a partecipare ai balletti con musica “fai da Te” assordante ma caratteristica. Si entusiasmano davanti alle nostre macchine da presa e incrementano il ritmo e il volume. Visitiamo la moschea di Gurgi , ammiriamo l’arco di Marco Aurelio e ritorando non riconosciamo più la piazza Verde che è diventata un enorme parcheggio diurno.

Pranzo a bordo diretti a Lepits Magna che raggiungiamo nel primissimo pomeriggio. Parcheggiamo nella pineta dell’ingresso e immediatamente ci inoltriamo tra quelle rovine che hanno motivato il nostro viaggio in Libia. L’entusiasmo e lo stupore che desta questa grandiosità così ben conservata, annulla ogni fatica e tutta la stanchezza accumulata.

Alla perenne ricerca di un posto di mare balneabile raggiungiamo a notte inoltrata Zliten e sostiamo in un “villaggio turistico” sul mare. A dimostrazione della brillante organizzazione di questo paese, dobbiamo concordare con i gestori perfino l’orario per poter accedere al mare senza la presenza delle morigerate famiglie libiche ospiti del complesso.

14 – AGOSTO – ZLITEN – BREGA Dalle 8.00 alle 9.00 facciamo il bagno e prendiamo il sole, poi partiamo alla volta del “nulla”. Così ci sentiamo di definire i circa 900 km che ci separano dalla Cirenaica. Oltrepassata la città di Misurata, comincia il deserto sirtico. Il mare è un miraggio, lo vediamo ma non riusciamo a raggiungerlo neanche per la sosta pranzo. I posti di polizia sono più frequenti ed esigenti. Scopriamo “il grande fiume costruito dall’uomo”, un ciclopico acquedotto che si sta costruendo il Libia dal 1991. A Medinat Sultan, poco dopo Sirte, visitiamo le mastodontiche statue bronzee dei fratelli Fileni relegate in un polveroso campo che i libici chiamano museo e il cui ingresso è regolarmente a pagamento. Dopo il magico e infuocato tramonto il bui ci coglie quando siamo ancora lontano dalla programmata sosta notturna di Ajdabiyya e ci fermiamo, invece a Brega (Al-Brayqah) l’ultima città petrolifera. Trattasi di una sosta su un incrocio presidiato dalla polizia dove sono presenti un super mercato con molti prodotti italiani, e un piccolo localino dove si prepara anche il Kebab che sarà la nostra cena.

15 – AGOSTO – BREGA – CIRENE Ci separano ancora 250 km da Bengasi che percorriamo di buon mattino e alle 10,00 dopo avere parcheggiato ci inoltriamo nella medina di Bengasi alla ricerca di souvenir di produzione locale. Ci rendiamo sempre più conto che di libico davvero non c’è niente; tranne oggetti in paglia e qualche ripetitiva ceramica poco raffinata in questo paese, si importa di tutto. Bengasi non ci entusiasma e partiamo diretti a Cirene. Il paesaggio cirenaico, con colline e vegetazione mediterranee, sembra un prolungamento della dirimpettaia Grecia. Sistemati per la notte in un comodo piazzale nei pressi dell’area archeologica ci accingiamo a festeggiare il Ferragosto, sconosciuto da queste parti. Durante i giorni precedenti con Abduslam abbiamo enfatizzata questa festa per giustificare la consumazione del vietato vino che avevamo opportunamente sempre tenuto ben nascosto. Come anche altre volte canti chitarra e bongo hanno allietata anche questa serata.

16 – AGOSTO – CIRENE – APOLLONIA – CIRENE Il sito vale tutti i chilometri percorsi, la vecchia città greca è posta sui due gradoni della collina e ci costa una bella passeggiata; Entrati da monte usciamo a valle. Gli “autisti” ritornano a prendere i camper con un provvidenziale autostop e recuperato gli equipaggi si prosegue per Apollonia, il porto di Cirene. La stretta strada, in discesa e piena di curve senza protezione, è a mezza costa e la parete della collina, necropoli di Cirene, presenta innumerevoli cavità e sarcofagi.

Anche Apollonia presenta le sue suggestive bellezze anche se non all’altezza dei siti tripolitani e alla grandiosità della stessa Cirene.

In serata si ritorna a Cirene per pernottare e grazie ad Abdu ci riforniamo di acqua direttamente ai serbatoi dell’acquedotto cittadino.

17 – AGOSTO – CIRENE – BIN JAWWAD Comincia il viaggio di ritorno. Ripercorriamo la strada cercando nuovi motivi di interesse. A Bengasi ci fermiamo perché delle stupende cernie e meravigliose triglie ci aspettavano sulla bancarella di un pescivendolo. Lungo la strada dune di sabbia bianca ci fanno ritornare alla mante con nostalgia i paesaggi del deserto di Ghadames e già ci ripromettiamo di ritornare, il fascino del deserto ha colpito anche noi. Raggiungiamo Bin Jawwad prima del tramonto e organizziamo la grigliata di pesce. Appena riposta la chitarra, pronti per andare a dormire sentiamo un bel botto: una vecchia auto tunisina, lasciata senza freno, colpisce con forza il paraurti anteriore del camper di Peppe. La discussione, diventata lunga, e con la presenza di un poliziotto, si aggiorna a domani. 18 – AGOSTO – BIN JAWWAD – TAWARGHA All’ufficio di polizia si esplicano tutte le formalità burocratiche e dalle ore 9.30 alle 13,30 si riempiono ben 7 pagine rigorosamente in arabo per descrivere la la dinamica dell’incidente. Intanto si riesce a fare un bagno nello splendido e incompreso mare di Bin Jawwad, mentre la spiaggia, come tutte le altre spiagge libiche, denota il profondo abbandono e disinteresse degli abitanti locali.

Partiamo alla volta di Misurata e lungo la strada chiediamo e otteniamo il permesso per visitare le opere connesse alla costruzione del faraonico acquedotto enfaticamente detto “grande fiume costruito dall’uomo”. A Tawargha dove ci fermiamo per acquistare paglia e ceramiche sostiamo anche per la notte vicino ad un ameno laghetto indicatoci da Abdu.

19 – AGOSTO – TAWARGHA – TRIPOLI In mattinata raggiungiamo Misurata una polverosa cittadina dove ci fermiamo per acquistare i tipici tappeti locali. Uno stupendo tramonto accompagna il nostro arrivo a Tripoli. Sostiamo nel solito grande parcheggio di fronte all’Hotel Al Kebir. Ci inoltriamo nella città alla ricerca di un telefono e di un ristorante. Grazie alla ricerca sapiente di Abdu gustiamo una tipica cena libica a base di couscous in un caratteristico ristorantino ad un prezzo davvero irrisorio. 20 – AGOSTO – TRIPOLI Trascorriamo la mattinata nel Museo della Jamahiriya situato all’interno dell castello. Si sviluppa per quattro piani. In esso è rappresentata la storia della Libia fin dalla preistoria. Il pomeriggio è dedicato alla visita della città coloniale. Nei numerosi edifici, ormai bisognosi di manutenzione, si nota l’impronta dell’architettura italiana. E immaginando di essere seduti ad un bar della galleria di Milano o di Napoli gustiamo un ottimo the alla menta nella galleria di Tripoli fra indigeni che fumano un profumato narghilé. Se si escludono i raffinati negozi del centro notiamo che la merce a disposizione del comune cittadino medio è di pessima qualità, essi devono sopportare tutto il caldo coperti dalla testa ai piedi da fibre sintetiche. In serata non manchiamo la classica passeggiata per il bello e animato lungomare.

21 – AGOSTO – TRIPOLI– RAS JDAYR Sveglia presto per immortalare la spettacolare alba su Tripoli e dopo la foto ricordo con Abduslam partiamo per una escursione alla zona nuova della città dove incontriamo alcuni singolari edifici moderni. Ci emoziona la vista della bandiera italiana sull’edificio dell’ambasciata.

Dopo l’ultimo pieno raggiungiamo la frontiera dove,questa volta le formalità sono molto più rapide e dopo circa 2 ore salutiamo con reciproca commozione Abduslam che ormai fa parte del gruppo. Al tentativo di cambiare le residue monete libiche, il cassiere dell’ufficio cambio della frontiera ci ha indirizzato al cambio nero sulla strada per Ben Guardane a 30 km. Cose arabe!!! VIAGGIO IN LIBIA – AGOSTO 2002 – 1 7 – AGOSTO – RAS JDAYR posto di frontiera Tunisia – Libia 1 8 – AGOSTO – VISITA DI SABRATAH 1 9 – AGOSTO – TRASFERIMENTO A GHADAMES 2 10 – AGOSTO – GHADAMES 2 11 – AGOSTO – GHADAMES 3 12 – AGOSTO – TRASFERIMENTO A TRIPOLI 3 13 – AGOSTO – TRIPOLI – LEPTIS MAGNA – ZLITEN 3 14 – AGOSTO – ZLITEN – BREGA 4 15 – AGOSTO – BREGA – CIRENE 4 16 – AGOSTO – CIRENE – APOLLONIA – CIRENE 4 17 – AGOSTO – CIRENE – BIN JAWWAD 5 18 – AGOSTO – BIN JAWWAD – TAWARGHA 5 19 – AGOSTO – TAWARGHA – TRIPOLI 5 20 – AGOSTO – TRIPOLI 6 21 – AGOSTO – TRIPOLI– RAS JDAYR 6 BUROCRAZIA E NOTIZIE UTILI 6



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