Cercando di andare a Plovdiv
Il tragitto originale doveva essere Ancona – Trieste – Lubiana – Zagabria – Belgrado – Sofia – Plovdiv. Per il transito in Serbia occorreva il visto, nonchè la stipula di una RC auto alla loro frontiera (non riconoscono assicurazioni estere), ma ecco il problema: NESSUNA ASSICURAZIONE COPRE IL RISCHIO FURTO AUTO IN SERBIA!! Di fronte a questo rischio (la vettura con cui siamo partiti è quella della mia azienda) si decide di bypassare la Serbia e il tragitto diventa: Ancona – Trieste – Lubiana – Maribor – Pecs (Ungheria) – Szeged – Timisoara (Romania) – Sofia – Plovdiv.
Molto più lungo e con punti interrogativi (maltempo? strade impraticabili? alloggi disponibili su tutto il percorso?) partiamo pronti anche all’avventura. Neve dappertutto in Slovenia ma strade ben tenute; in Ungheria neve e ghiaccio con strade non buone ma passabili. Il viaggio è lungo, si attraversano paesini dove se la passano maluccio, con diverse persone sulle strade che, a 5 sottozero, percorrono anche chilometri in bicicletta o a piedi.
Spronati dalla curiosità vivissima per la Romania e la Bulgaria, col dubbio che gli spazzaneve facessero il loro dovere anche in quei paesi, ci lasciamo alle spalle chilometri di Ungheria senza troppi rimpianti. Ci si ferma per la notte a circa 60 km dal confine con la Romania (raffreddore, tosse, stanchezza) ma già sognamo panorami diversi e inusuali, lontani da frotte di turisti italiani (scusate ma andare all’estero per noi significa vedere la gente del posto) Mattina: lunga coda alla frontiera – si esce dall’Ungheria OK – ed eccoci di fronte ai doganieri rumeni di cui abbiamo sentito parlare in toni poco simpatici. Parlano un buon italiano. Documenti e libretto… OHIBO’!!!!!! La macchina è intestata all’azienda… Certo la ditta è mia… DOVE E’ SCRITTO? Ma questa è la mia firma…
Insomma, NON SI PASSA! Era il 29 dicembre e tutti gli uffici che ci potevano aiutare dall’Italia erano chiusi. Per gli amici che dovessero passare la frontiera rumena in auto, se intestata alla ditta o a qualcun altro o a noleggio, sappiate che OCCORRE UNA DELEGA NOTARILE O DELL’ACI O DELLA AGENZIA DI NOLEGGIO che attesti che voi (nome e cognome) siete autorizzati a guidare il veicolo.
Affranti, ci rivolgiamo in cerca di aiuto al municipio di Makò (il paese ungherese più vicino); tutti gentilissimi, ma il problema rimaneva e senza visto non potevamo più passare per la Serbia salvo andare all’Ambasciata yugoslava a Budapest (la più vicina). Dolore e sgomento. A questo punto ci si arrende e si avvisano gli amici a Plovdiv. Rimangono con noi i pensierini destinati agli amici: ottimo spumante italiano e formaggio di fossa, con il quale poi abbiamo appestato una panziò (pensione in ungherese) a Szetendre. Il formaggio di fossa è ottimo ma molto odoroso (Andrea, la titolare della pensione, alla quale lo avevamo offerto, lo ha paragonato a “piedi non lavati da 5 settimane”) Bellissima Budapest, bello il lago Balaton completamente ghiacciato (italiani dappertutto, spuntavano anche dai tombini delle strade, da dietro le siepi, dalle vetrine dei negozi), ma NOI VOLEVAMO ANDARE A PLOVDIV!!! Ok, la storia è finita, noi siamo tornati a casa, fermandoci a Trieste (molto bella) e alla fiera internazionale del gatto a Padova (i gatti in esposizione non sembravano però molto contenti ) Speriamo di aver raccontato qualcosa di utile – forse umoristico – domani si torna al lavoro. A plovdiv però ci si andrà!! E’ una promessa