Di Provenza il mare il sol

Partenza, rigorosamente in ritardo, dalla mia città adottiva cioè Cuneo. Mezzo di trasporto la mitica Graziella, una Panda ormai quasi francofona. Ci dirigiamo senza por tempo in mezzo su per la Val Vermenagna via Limone Piemonte fino al tunnel di Tenda e da lì a rotta di collo giù per la Valle Roya. Alcune soste per consentire al mio...
Scritto da: Monica Persiani
di provenza il mare il sol
Partenza il: 11/10/2001
Ritorno il: 18/10/2001
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Partenza, rigorosamente in ritardo, dalla mia città adottiva cioè Cuneo. Mezzo di trasporto la mitica Graziella, una Panda ormai quasi francofona.

Ci dirigiamo senza por tempo in mezzo su per la Val Vermenagna via Limone Piemonte fino al tunnel di Tenda e da lì a rotta di collo giù per la Valle Roya.

Alcune soste per consentire al mio compagno di viaggio ed inseparabile amico, cioè l’unico che mi tollera da annidurante i viaggi, di fare tante foto delle splendide gole scavate dal torrente Roya, un rifocillamento a Tende, chez l’auberge tendasque, e poi una piccola deviazione a La Brigue direzione Notre Dame de la Fontaine. Si tratta di una piccola cappella imperdibile per la bellezza degli affreschi cinquecenteschi che la ornano, peraltro in stato di conservazione ottimo.

Rapida prosecuzione per Ventimiglia e ci immettiamo sull’autostrada E80 che ci condurrà velocemente, si fa per dire, ad Arles.

Arrivo serotino, città bellissima, viva la Panda! non ci sono posteggi sotterranei ed il centro ha vie strettissime!!! Per lit. 160.000 a notte recuperiamo una stanza in albergo storico CON GARAGE al centro di Arles (hotel d’Arlatan), ma tutte le sistemazioni sembrano buone.

Facciamo i turisti tedeschi: visita delle Arene, del teatro romano, del criptoportico, del museo antico e del Cafè Van Gogh. Per la giornata successiva dacidiamo che la nostra mission impossible sarà sfamare le zanzare della Camargue, Enzo ci riesce benissimo e viene nominato a furor d’insetto “lo scapolo più appetibile della Camargue”.

Nonostante i bubboni pruriginosi (se ne fregano anche dei repellenti!!) visitiamo il castello dei conti d’Avignone, ne vale la pena, dove ci domandiamo perchè persone normali vadano a passare le ferie in tale zanzareide. Si prosegue per il parco ornitologico dove scopriamo che i fenicotteri rosa da bebè sono grigetti e che le cicogne si riposano qui tra una consegna d’infante e l’altra.

Rapida risalita sulla Graziella, per non far entrare le deliziose vampire, e via a Saintes Maries de la Mer dove la sottoscritta, ballerina di flamenco a tempo perso (per chi la guarda) va a impetrare grazia a Santa Sara per l’impossibile miglioramento del suo zapateo. Splendida chiesa fortificata, villaggio delizioso, cozze imperdibili (quelle di mare, le ragazze sono carine).

Avanti, rapida virata per Aigues Mortes, bastioni che racchiudono una città affacciata sul nulla delle saline, effetto deserto dei tartari, da visitare, scarpe comode.

Ritorno ad Arles e nanna tra una grattatina e l’altra. Il giorno dopo freschi come rose e gonfi come zampogne ci rechiamo a Le Baux, fantastico villaggio arroccato tra i calcari delle Alpilles, non lasciate cose in auto potreste non ritrovarle.

Un giro del castello e vi troverete in un mondo fantastico tra residuati bellici delle guerre di religione e scenari da film medievale.

Prosecuzione attraverso vie secondarie (in Provenza sono tante, fascinose e con fondo stradale buono, attenzione sono rari i distributori di benzina) per un pellegrinaggio al mulino di Daudet, mi immagino Tartarino che va a caccia di cappelli con il farmacista di Tarascona e in fondo mi sento un pò Tartarino anch’io. Dal mulino a St. Remy il passo e breve e l’antica Glanum val bene la visita. (A proposito passate davanti alla casa di Nostradamus).

Ormai quasi pronti a lasciare Arles mi decido per andare a vedere la corrida…Ma che avete pensato! è la course camarguaise, un trionfo per il toro, pensate che i nomi altisonanti sul cartellone non sono dei toreri ma quelli dei tori!! Dentro l’anfiteatro romano lo spettacolo è incredibile, gladiatorio, la folla festante, i rasateurs(quelli che affrontano il toro per prendere i nastri che ha tra le corna) eccitatissimi e dopo poco mi rendo conto che è veramente uno spettacolo delizioso, soprattutto quando i tori dopo rigorosi 15 minuti vengono mandati via tra gli applausi della folla.

Arles addio, risaliamo sulla nostra mitica quattroruote e puntiamo su Nimes, un rapido sguardo alle arene (anche qui, non entrate sono tutte uguali ed il biglietto costa uno sproposito) e alla Maison Carreè (ingresso gratis)e ci dirigiamo alla volta del Pont du Gard, quello dell’Euro per intenderci, potete visitarlo dal lato destro o dal sinistro vale comunque la pena e nell’interno del centro di accoglienza c’è un self service non disprezzabile.

In serata giungiamo ad Avignone, dirigiamo verso il centro dove ci accoglie un fantastico parcheggio sotterraneo proprio sotto il palazzo dei papi che custodirà Graziella per modici 50 franchi per 24 ore.

Albergo di fronte al Palazzo (Citè des Papes) circa 160.000 a notte ma “udite udite” il bidet in camera (perchè ha un nome francese se lì sono praticamente introvabili?) Ci saziamo di Palazzi, Ponti (a proposito Enzo ha cominciato a canticchiare sur le pont d’Avignon subito dopo Nimes, quasi quasi lo butto a Rodano) Musei, Chiese, Petrarchi e Laure per cui decidiamo una gita alle fresche e dolci acque di Fontaine di Vaucluse, è delizioso, un posto che merita ben una visita, soprattutto dopo le piogge autunnali o primaverili quando la risorgiva (perchè di ciò si tratta) è nel pieno della sua attività con una portata che la rende la più grande d’Europa.

Ahimè si avvicina il ritorno, tappa d’obbligo, visto che il mio compare lo vuole, ad Aix en Provence, bella cattedrale, fantastici dolcetti (calissons) di mandorle canditi ed ostia, uno sguardo all’Abbazia di Senanque (se leggete che chiude alle 17 vuol dire che chiude alle 16 e qualcosa, cioè alle 17 tutti fuori, occhio) e ritorno verso Cuneo con tappa a St. Paul de Vence per visitare la fondazione Maeght, una delle maggiori e più ricche raccolte d’arte contemporanea assolutamente da non perdere per gli appassionati. La Roya ci attende ritorniamo a Cuneo stanchi ma soddisfatti.

Cosa dirvi…Provateci la Provenza è veramente bella, spesa totale circa 2.000.000 ma stavolta volevamo esagerare, si trovano molte sistemazioni economiche e gradevoli, già provate altre volte, ostelli e Gites. Per mangiare poi lasciatevi viziare dai menu complet, la cucina è meravigliosa, un esperienza da far fare al vostro palato, una vacanza nella vacanza (Patrizio è il posto per te) e i prezzi sono modici anche nei ristoranti più chic, inoltre i menu sono esposti e si può sapere subito cosa si spenderà. Andate e fatemi sapere penso che ci tornerete spesso come fa la sottoscritta quando come oggi a Cuneo nevica.



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