Bassa provenza
Il punto di arrivo prescelto era Aix en Provence dove ho affittato un appartamento a ridosso del centro storico. In pratica era il mio “campo base” per tutte le escursioni che ho fatto nella bassa Provenza e che erano concentrate nel raggio di 70/80 km al massimo da Aix.
1°e 2°giorno: li ho dedicati alla visita del centro storico di Aix che ha molti angoli e monumenti interessanti: le fontane- ce ne sono più di 100 (La Rotonde è la più bella in assoluto!!), il Cours Mirabeau, la vielle Aix con il municipio (l’Hotel de Ville) e la grandiosa cattedrale St.Sauveur. Ho apprezzato anche l’Oppidum d’Entremont che è un’insediamento celto-ligure a 3 km da Aix.
Alcuni itinerari li avevo già “studiati” prima della partenza, altri mi sono stati suggeriti dal proprietario dell’appartamento. Devo innanzitutto dire che la segnaletica stradale in Francia è ben curata è non ho quasi mai sbagliato strada. Inoltre in ogni città, grande o piccola, si trova un ufficio di turismo ben organizzato in grado di fornire informazioni accurate e suggerimenti sui luoghi da visitare. Nei miei “giri” non ho mai utilizzato le autostrade perché le città che ho visitato erano ben collegate da superstrade o strade provinciali. Inoltre viaggiando in autostrada, a causa della velocità, non si riesce ad apprezzare bene il paesaggio.
3°giorno: visita ad Avignone: Palazzo dei Papi + ponte (quello della canzone per intenderci) + piccola escursione a Villeuve lez Avigone che si trova sull’altra sponda del Rodano, di fronte ad Avignone. Prima di rientrare ad Aix, ho visitato Fontaine de Vaucluse che si trova a pochi Km da Avignone. Lì si trova la sorgente del fiume Sorgue che è un specie di pozza molto grande, situata ai piedi di una parete quasi semi-circolare; il livello dell’acqua aumenta notevolmente durante l’inverno e la primavera. Il nome Fontaine de Vaucluse, significa letteralmente “fonte/sorgente della valle chiusa”. In provenzale. Questa informazione l’ho carpita ad un turista francese che stava dando delle spiegazioni al figlioletto.E’molto interessante dal punto di vista naturalistico. E’ stato anche luogo di villeggiatura, per parecchi anni, di Petrarca della cui presenza rimangono però poche tracce.
4° Visita ad Arles, città ricca di reperti d’epoca romana: il più famoso è l’arena (è un Colosseo più piccolo) che viene utilizzata per le corride. Di interessante c’è anche la basilica di St.Trophine con una magnifica facciata sulla quale è scolpito il Giudizio Universale. Ritornando ai reperti risalenti all’epoca romana il più curioso e il più sinistro luogo che ho visitato sono le gallerie sotterranee che sono molto poco illuminate.
Visita all’abbazia di Montmajour (a pochi chilometri da Arles). Dalla torre della’abbazia si gode di un bellissimo panorama sulla pianura circostante e si vedono anche i cavalli bianchi della Camargue. A chiusura della giornata sono andata a visitare Les Baux de Provence che è sempre nelle vicinanze. Questo mi è stato suggerito dal proprietario dell’appartamente e devo dire che aveva ragione. E’ un luogo unico: è un villaggio costruito su un tavoliere di roccia con i resti di un castello che doveva essere grandioso. La leggenda vuole che il paese sia stato fondato da Baldassarre, uno dei tre re magi e nello stemma della città c’è una stella (la cometa).Intorno ci sono distese di ulivi, vigneti, campi di girasoli e le Alpilles. La bauxite deve il suo nome a questo paese perché è nelle vicinanze che è stata scoperta. Poi ritorno ad Aix 5°giorno: tour alla scoperta del Luberon che fa sempre parte della Provenza. E’ un’area simile alla nostra Toscana (i francesi la definiscono Parco) con la differenza che tra le colline, su cui si ergono interessanti paesini, le pianure sono molto più estese. Ho visitato: Lourmarin- il castello; tappa a Bonnieux per il pranzo da cui si gode un bel panorama; arrivo nel primo pomeriggio a Gordes, villaggio arrocato su una collina.
Nei pressi di Gordes ci sono due luoghi che attirano tantissimi turisti: l’abbazia benedettina di Senanque molto essenziale, ma proprio per questo l’ho apprezzata,con i suoi campi di lavanda ed il villaggio delle Bories. Si tratta di un gruppo di case tipiche costruite completamente con pietre piatte con il sistema dei muri a secco cioè senza impiego di cemento. Erano utilizzate dai galli (avete presente Asterix ed Obelix?) Il villaggio è stato ricostruito utlizzando lo stesso sistema impiegato secoli fa e le stesse pietre. Comunque, nei dintorni si possono trovare alcune di queste borie ben conservate.
Sulla via del ritorno visita al museo della lavanda.
6°giorno: visita a Marsiglia.
Si arriva in poco tempo (30/40 minuti). D’obbligo la visita al porto vecchio che è grandissimo. E’ circondato da un numero incredibile di ristoranti. Poi c’è la rue Canabière: un viale importante che parte dal porto e sui lati ci sono palazzi molto belli.
Nel pomeriggio ho scelto di visitare in battello le Calanques. E’ stata la scelta peggiore che potessi fare. Non per il paesaggio che è importantissimo dal punto di vista naturalistico, ma perché il tour in battello è durato più di 4 ore. Avevo visto le foto di queste insenature su una rivista francese. Sono dei veri e propri paradisi tipo “Laguna Blu”. Peccato che sono presi d’assalto dai turisti che non si lasciano scoraggiare dal divieto di raggiungere questa zona in automobile e si fanno delle belle “scarpinate” sulle falesie oppure raggiungono l’insenatura con le barche trasformando “Laguna Blu” in una normalissima spiagga di Rimini o Riccione a Ferragosto.
7°ritorno a casa. Sulla strada del ritorno mi sono fermata a St.Maximim la St.Baume per visitarne la cattedrale che conserva le spoglie di Maria Maddalena ed acquistare del buon vino francese per papà.
Bilancio: vacanza senza dubbio positiva. Nel costo del biglietto di ingresso di diversi luoghi che ho visitato è inclusa la visita guidata oppure l’audio-guida. All’audio-guida preferisco la guida in carne ed ossa oppure un libro-guida. Ho speso circa 1.200.000 incluso i classici regali per parenti ed amici.
Da evitare: a Fontaine de Vaucluse, la presunta casa di vacanza di Petraca perché: ci sono solo alcuni libri appartenuti al poeta e qualche quadro di pittori che si sono ispirati alla sua passione per Laura.
Ad Aix en p.Ce, gli itinerari dedicati a Cezanne che è nativo ed ha dipinto nei dintorni di Aix: delle famose opere di Cezanne non c’è praticamente nulla perché sono conservate altrove (mmi pare a Parigi) anche se comunque si possono ammirare i paesaggi che lo hanno ispirato.
Ad Arles: stesso discorso vale per Van Ghog, le sue opere non ci sono.
Un consiglio: se si visita la Provenza prima della fine di luglio / metà di agosto si possono ammirare i campi di lavanda ancora in fiore, dopo questo periodo avviene la raccolta.
Spero di non avervi annoiato.
Un saluto.
Elena