Il Baltico oggi
Da non perdere sicuramente Riga, che quest anno ha festeggiato l’800mo anniversario della sua fondazione; città molto bella, europea per molti versi, ma piena di contraddizioni, com’è logico per un paese da poco ritornato padrone di sé. A Riga la vita è relativamente cara, l’impressione è che girino solamente macchine di lusso, ma poi ci si accorge che tanti, troppi, stanno ancora cercando di sbarcare il lunario. I palazzi del centro sono rimasti essenzialmente gli stassi dall’inizio del secolo, a parte qualche limitata ristrutturazione. L’unica cosa buona del regime sovietico: l’aspetto architettonico non ha subito alterazioni per mezzo secolo, a parte i casermoni grigi delle periferie. Ora la parte più antica dela città (15°-17° secolo) è stata rifatta in gran parte, ma resta tutto il resto. Evitare le sistemazioni presso famiglie senza prima aver verificato la situazione. Sono le più a buon mercato (40$ a notte per una stanza con uso cucina) ma riservano sorprese poco simpatiche (pulci!) Gli hotels sono relativamente pochi e carissimi. Trasporti, cibo e, naturalmente, birra, sono abbastanza accessibili, se si sceglie con cura.
Il Lat (moneta lettone) vale 3600 lire!! E’ ancorato al dollaro USA. Tuttavia il cambio nel complesso è ancora favorevole all’EURO. Ragazze bellissime, Russi irrequieti senza diritto di voto, signore che frugano nella spazzatura, BMW e Mercedes che sfrecciano sugli acciottolati delle strade del centro. La Daugava (Dvina occidentale per i Russi) scorre placida e… Inquinata. Il mercato civico centrale è tra i più grandi e suggestivi d’Europa, con i suoi capannoni ex hangar di dirigibili. I palazzi del primo quarto del secolo scorso (XX) sono esternamente affascinanti, a volte un po’ cadenti ma dall’aspetto dignitoso, come distinti signori anziani in cattive acque. Ma all’interno tutta la distinzione svanisce in un insieme di odori, sporcizia e crepe nei muri e sulle mattonelle. E la campagna? Verde, boscosa, nebbiosa e affascinante.
Andateci in volo da Copenaghen o in bus da Tallinn (Estonia), raggiungibile facilmente da Helsinki via aliscafo (Nordica o Tallink). E già che ci siete, visitate anche la capitale estone, ma non solo il centro: andate a vedere cosa vuol dire essere stata città sovietica per 50 anni prendendo un tram dal centro alla stazione degli autobus (autobussijaam), o visitando la fatiscente stazione ferroviaria (baltijaam). Da Riga a Vilnius (Lituania) e vv. In treno, l’unico decente dei paesi baltici ex sovietici. Altrimenti ci si muove solamente in bus, grazie a compagnie private che, a prezzi stracciati, vi traghettano su pullman più che decenti (Euroline e altri). Ci sarebbe tanto da dire su Vilnius e la lituania, un tempo grande potenza e oggi faticosamente europea.
Infine non dimentichiamo il turismo sessuale, purtroppo ben presente a Tallinn e a Vilnius: non è forse vero che siamo noi italiani tra i principali responsabili di questo schifo?