Rajasthan 3
2° GIORNO Ci alziamo con calma e andiamo in taxi a OLD DELHI dove purtroppo apprendiamo che il RED FORT è chiuso per l’allestimento della Festa della Repubblica. Andiamo subito a cambiare la valuta alla Banca Centrale dove ci fanno girare da un ufficio all’altro (poiché nessuno sa come si cambiano i dollari) e da cui usciamo dopo un’ora esatta di orologio. Passeggiamo per CHANDNI CHOWK, il vecchio bazar, una strada affollatissima e trafficatissima che ci fa girare la testa, ma contemporaneamente ci coinvolge e ci conquista: è il primo impatto con la caotica e colorata vita locale. Percorriamo le vie interne straripanti di negozietti e traffico fino ad arrivare a JAMA MASIJD, la moschea più grande dell’India, dove dobbiamo lottare per liberarci da una guida improvvisata e ovviamente non richiesta. Proseguiamo fino a CONNAUGHT PLACE, il centro commerciale della città che a nostro parere è solo un porticato circolare con negozi e uffici un po’ decadenti e per nulla “indiani”. La sera andiamo in taxi nella stazione di Old Delhi in cui rischiamo di non arrivare nemmeno causa ingorghi di traffico e prendiamo il treno Mandore Express per Jodhpur (in cui abbiamo prenotato una cuccetta). Allucinante: questa specie di treno è stipato in tutti i livelli di uomini indiani e non c’è alcun turista a bordo (e tantomeno donne!). Ci chiudiamo a chiave dentro la nostra cuccetta (sembra una cella) fino al mattino seguente, ovviamente quasi senza chiudere occhio. Da qui la decisione, dall’indomani, di affittare un’automobile.
3° GIORNO Arriviamo a JODHPUR, la città blu, dove troviamo subito un albergo. E’ l’Hotel Adarsh Niwas, Nr. Rly Station, tel. 0291/627338 fax 0291/627314 (1.100 R a camera) che si trova nella via davanti alla stazione. In auto-rickshaw andiamo subito al FORTE DI MEHERANGARH, il forte più imponente del Rajasthan. All’interno si snodano cortili e palazzi in pietra finemente decorata con intagli, vetri colorati, specchietti. Alla vista di tanta meraviglia siamo elettrizzate: questo è proprio il Rajasthan che avevamo sognato! Sempre in auto-rickshaw ci dirigiamo poi nel QUARTIERE DI BRAHAMPURI, il quartiere dei Brahmini con tutte le case dipinte di blu: non c’è nemmeno l’ombra di un turista e a giudicare da come ci guardano tutti, sembra che qui non ne transitino molti. La sensazione è meravigliosa: sembra di essere in un altro secolo, in un mondo tutto blu abitato da gente vestita con abiti coloratissimi, per nulla diffidente, anzi avvolgente ma discreta. A malincuore con un altro auto-rickshaw proseguiamo per la TORRE DELL’OROLOGIO, cuore della città vecchia dove si svolge il vivace mercato pullulante di carri che espongono ogni sorta di frutta e verdura e donne sedute a terra tra ogni sorta di mercanzie. Tornate nei pressi dell’hotel contattiamo l’agenzia che ci affitta una macchina con autista per una settimana: si rivela molto seria (a differenza del pressapochismo delle altre) e ci prenota tutti gli alberghi lungo il percorso che abbiamo scelto. Il suo nome è Meghmala Travels, 68 Jaswant Building, Jodhpur 342001, tel. 0291/626338, 626710, 548584, 548725, fax 0291/619122.
4° GIORNO Partiamo con la macchina per la cittadina di OSIAN non accorgendoci che sotto i nostri piedi la terra sta tremando molto forte (come più tardi si saprà in tutto il mondo). Qui visitiamo gli interessanti templi induisti e jainisti di SACHIYA MATA e MAHAVIRA entrambi finemente decorati. Rimaniamo estasiate dalla loro maestosità. Percorriamo la strada che porta a JAISALMER attraversando una zona desertica che continua a mutare: dune di sabbia, pietrisco, arbusti, acacie, mucche, capre, pecore, cammelli e gazzelle. Le abitazioni sono capanne di fango e paglia. Il nostro autista non è di molte parole, anzi è quasi immobile da quanto è timido e rispettoso, ma guida con molta prudenza. Giungiamo a destinazione con la nostra Ambassador bianca a metà pomeriggio. Alloggiamo all’hotel Jaisal Castle (1.000 R a camera), tel.02992/52362 fax 02992/52101, una vecchia haveli che sorge su un bastione angolare della città vecchia. Al nostro arrivo la città ci toglie il respiro da quanto è maestosa, con le sue alte mura e i bastioni dorati dalla luce del sole al tramonto.
5° GIORNO Percorriamo a piedi le viuzze che si snodano all’interno della FORTEZZA soffermandoci al tempio giainista di RISHABHDEVJI e al PALAZZO DI JAISALMER, un labirinto di edifici collegati e con decorazioni in pietra e ceramica. La cittadina è un posto incredibile: ci sono porte di abitazioni dipinte, templi, palazzetti in arenaria decorati, mucche, botteghe, bancarelle che vendono i famosi tessuti con specchietti, gioielli, oggetti vecchi in legno. Siamo obbligate a dribblare i numerosissimi ed insistenti ragazzi locali che pedinano ovunque i turisti per obbligarli ad andare dove vogliono loro. Attraversiamo una grande porta e usciamo dalla città vecchia per scendere in quella nuova dove visitiamo le tre haveli simbolo di Jaisalmer: SALIM SINGH-kI-HAVELI con ricchissime balconate sporgenti e con un tetto ad arco, PATWON-kI-HAVELI, la più bella ed elaborata con pareti interne dipinte e decorate, NATHMAL-kI-HAVELI con due elefanti in arenaria all’ingresso, caratterizzato da un bellissimo portale. Terminate le visite diamo inizio all’attività che per tutto il viaggio non ci abbandonerà mai: lo shopping sfrenato! 6° GIORNO Scendiamo a piedi dalla cittadella fino al luogo in cui ci attendono due cammelli e due cammellieri e partiamo per il safari di mezza giornata nel deserto. Lo organizza il nostro hotel (si dice sia uno dei migliori in questo). A dorso dell’animale, tra distese di pietrisco, arbusti e piante grasse punteggiate da capanne in fango decorate con disegni tribali, giungiamo ai cenotafi di BADA BAGH con statue e soffitti scolpiti, poi ci dirigiamo verso un tempio che non desta il nostro interesse fino a giungere a LODHRUVA dove sorge un bel tempio giainista. Qui viene a prenderci il nostro autista che ci conduce fino a SAM dove cominciano le dune di sabbia del deserto. Assaliti violentemente da ragazzini che ci chiedono soldi, siamo costretti a tornare a JAISALMER.
7° GIORNO Con il nostro fidato autista partiamo in macchina per JODHPUR da cui proseguiamo per la destinazione successiva: RANAKPUR. La strada, diversa da quella dell’andata, percorre nuovamente il deserto dove vediamo molte donne in sari coloratissimi con brocche di acqua sulla testa, mandrie di capre, capanne decorate, molte scene di vita rurale. Giunti a destinazione alloggiamo all’hotel Maharani Bagh Orchard Retreat (2.390 R a camera), vicino al complesso di templi, tel. 02934/85105, fax 0291/542240. Ranakpur è un paesino piccolissimo in cui, a parte il famoso tempio, non c’è veramente nulla.
8° GIORNO In tarda mattinata (causa l’orario di apertura) visitiamo il bellissimo complesso di templi giainisti di RANAKPUR, uno dei più grandi dell’India. E’ costituito da una serie di stanze colonnate: ognuno dei pilastri, 1.444 in tutto, è superbamente decorato in modo diverso dagli altri con sculture in pietra finissime, motivi geometrici, divinità danzanti. Subito dopo partiamo per UDAIPUR percorrendo una strada che si arrampica sui Monti Aravalli con campi coltivati, colline, alberi e terreni brulli, donne multicolori, buoi attaccati agli aratri e che trainano pesanti carri. E’ un viaggio molto piacevole. Giungiamo a destinazione e alloggiamo in un bell’hotel molto nuovo: l’Udai Kothi, Hanuman Ghat, O/s Chandpole, on Pichola Lake, tel. 0294/432810 fax 0294/430412 (1.000 R a camera) da cui si gode una vista spettacolare sulla città vecchia e sul lago. Poiché abbiamo ancora un’oretta di luce ne approfittiamo per ispezionare il centro cittadino: assistiamo a diversi matrimoni e torniamo in hotel già cariche di acquisti. Con un auto-rickshaw andiamo al teatro BHARTIYA LOK KALA MANDAL dove, tra pochissime persone, assistiamo a uno spettacolo di marionette e di danze popolari molto carino e oserei dire “tipico”. 9° GIORNO Ci dirigiamo con un auto-rickshaw al CITY PALACE, il più grande complesso residenziale del Rajasthan con bellissimi mosaici, statue in vetro e in porcellana e miniature, oltre a una serie di palazzi in arenaria finemente decorati. Dopo aver visitato i vari edifici che lo compongono oltrepassiamo l’uscita e attraverso una lunga serie di negozietti tipici giungiamo al TEMPIO DI JAGDISH di costruzione indo-ariana dove meditano guru indiani. Proseguiamo attraverso BARA e BAPU BAZAAR in un grande caos di bancarelle e negozi che vendono di tutto in una festa di colori. Nel pomeriggio tardo dal MOLO del CITY PALACE saliamo su una barca che ci porta “a spasso” per il lago Pichola con sosta all’isola di JAG MANDIR da cui si gode una vista meravigliosa della città al tramonto.
10° GIORNO A bordo della nostra Ambassador partiamo da UDAIPUR e sostiamo poco dopo a EKLINGI per vedere il complesso di templi induisti sito in una gola e circondato da mura: vi sono 108 templi di diverse grandezze in un’atmosfera profondamente religiosa che poche volte abbiamo avvertito così intensa. Proseguiamo per PUSHKAR percorrendo una brutta strada molto trafficata. All’arrivo ci sistemiamo al Pushkar Palace Hotel, tel. 0145/772001 fax 0145/772226 già prenotato dall’Italia. Ha una vista ottimale sul lago e sulla cittadina. Termina il tempo concordato per il noleggio della macchina: da domani ci dovremo arrangiare. Dopo aver salutato il nostro autista, ci godiamo il tramonto dalla terrazza dell’hotel tra canti religiosi che, tramite altoparlanti, si diffondono in tutto il paese.
11° GIORNO Cominciamo la giornata con la visita dei templi partendo dal TEMPIO DI BRAHMA, uno dei pochi dedicati a questa divinità. All’ingresso è una vera lotta contro presunti riscossori di offerte “obbligate” e di venditori di fiori senza i quali sembra vietato l’ingresso: ovviamente niente di ciò è vero e percorriamo, come si usa in senso orario, il giro intorno al tempio decorato da immagini religiose molto colorate. All’esterno siamo seguite da santoni che raccolgono offerte in onore delle loro vacche nate con 5 zampe (fanno veramente impressione) e quindi considerate ancora più sacre. Proseguiamo per il TEMPIO DI RAMAVAIKUNTH e scopriamo che l’ingresso è vietato ai turisti. Veramente un peccato poiché il portale d’ingresso interno è sormontato da una miriade di sculture in pietra. Stessa sorte tocca al TEMPIO DI MAHADEVA. Deluse ci soffermiamo sui GHAT dove assistiamo affascinate alle cerimonie di purificazione dei fedeli che si immergono nelle acque del lago. I GHAT sono luoghi molto sacri in cui tutto è proibito: la religiosità degli indiani in questi luoghi raggiunge il massimo della sua espressione (santoni estorsori improvvisati a parte). Terminata la parte culturale e religiosa, ci dedichiamo completamente alla nostra solita attività preferita (shopping)! Ci godiamo poi il bellissimo tramonto dalla terrazza del nostro hotel, uno dei punti migliori in tutta Pushkar per partecipare a questo momento.
12° GIORNO Ci svegliamo presto e partiamo a piedi per scalare la collina sul cui cucuzzolo sorge il TEMPIO DI SAVITRI. La camminata, che inizia tra le case all’estremità del paese, prosegue per un percorso a gradini a tratti ripido, ma facile e della durata di un’ora circa. Il paesaggio che si ammira in tutte le direzioni è spettacolare: ci accorgiamo, a parte il centro abitato di Pushkar, di essere in mezzo al deserto tra rocce, arbusti e dune di sabbia. Il tempio è piccolo e non è niente di particolare, ma assistiamo alla grandissima dedizione con cui gli indiani che, anche anziani, salgono sulla collina anche scalzi e giungono sulla sommità sfiniti, ma che pregano il loro dio e subito dopo scendono nuovamente a valle. Tornate in paese visitiamo il TEMPIO DI VARAH, molto semplice, ma caratterizzato da colori molto intensi. Si respira un’aria di pace e serenità francamente rara in questo luogo. Passeggiamo nuovamente per le vie cittadine dove assistiamo a diversi matrimoni: lo sposo vestito a festa porta pennacchi di piume colorate sul capo e cavalca fiero un cavallo anch’esso decorato con tessuti di specchietti coloratissimi. Ci dedichiamo all’ultimo shopping e torniamo ad ammirare il fantastico tramomonto non senza avere prima prenotato la corriera dell’indomani mattina all’alba per Jaipur.
13° GIORNO Ovviamente della corriera prenotata il giorno prima non c’è neanche l’ombra (è la conferma che non bisogna mai credere a nulla e nessuno). Partiamo per Jaipur con un autobus locale di fortuna: rischiamo più volte la vita (è un’esperienza agghiacciante che sconsiglio vivamente a chiunque): gli autisti non conoscono le regole stradali e i frontali con camion e pullman sono all’ordine del giorno. Fortunatamente giungiamo a destinazione e arriviamo all’Hotel Bissau Palace, Outside Chandpole, tel.0141/304371 o 304391, fax 0141/304628, già prenotato dall’Italia. Ci dirigiamo con un cycle-rickshaw al CITY PALACE, costituito da cortili, giardini e vari edifici, ma sicuramente meno sfarzoso di quelli già visitati. Ci spostiamo al vicino JANTAR MANTAR, l’osservatorio astronomico con strumenti molto curiosi, ma estremamente precisi per la misurazione del tempo e degli astri. Dopo la visita dell’ HAWA MAHAL o Palazzo dei Venti con la sua sorprendente facciata finestrata in arenaria rosa proseguiamo con un auto-rickshaw per GALTA, un luogo molto affascinante situato in fondo ad una gola costellata di templi dipinti e abitati da scimmie e ovviamente vacche. Ci facciamo infine lasciare a CHANDPOL BAZAAR dove passeggiamo in vicoletti caratterizzati da ogni sorta di attività artigianali.
14° GIORNO Ci facciamo accompagnare da un cycle-rickshaw da KRIPAL KUMBH in Shiva Marg, Bani Park, B-18A, un laboratorio in cui producono le famose ceramiche pottery blu di Jaipur dove ovviamente facciamo acquisti. Sempre con lo stesso mezzo ci facciamo portare a JOHARI BAZAAR per poi andare a piedi fino a BAPU BAZAAR e NEHRU BAZAAR. Sinceramente il caos immenso e neanche un po’ pittoresco e i larghissimi viali costellati da una miriade di anonimi negozietti non assomigliano minimamente agli animati bazar descritti nelle guide turistiche. Qui niente ha sapore, non ci sono tradizioni, solo un gran mix di modernità, smog e procacciatori di affari vestiti all’occidentale che stressano fino a livelli estremi. Con una grande delusione camminiamo per M. I. ROAD, la strada dello shopping “in” di Jaipur. Anche qui non c’è niente di interessante da vedere: i negozi non sono né caratteristici indiani, né occidentali: non hanno alcun gusto. Nel pomeriggio andiamo a SANGANER insieme a una nostra concittadina italiana che vive a Jaipur e che molto gentilmente ci accompagna ovunque. Grazie a lei riusciamo a visitare una FABBRICA DELLA CARTA, in cui vengono riciclati tessuti in cotone che, macerati e mescolati con petali di fiori freschi servono per produrre un’infinità di oggetti meravigliosi. Andiamo poi in una FABBRICA DI TESSUTI dove assistiamo alla stampa a mano tramite stampi in legno e colori naturali. Qui producono sari e tessuti per l’arredo. Torniamo a JAIPUR dove, a casa della nostra amica, ci prepariamo un bel piatto di pasta Barilla con tonno e pomodori (un vero miraggio!).
15° GIORNO Partiamo con un taxi per la FORTEZZA DI AMBER che si trova a 11 chilometri dalla città di Jaipur. Il forte è un esempio grandioso dell’architettura rajput nonché sede dell’antica capitale dello stato di Jaipur. Al forte, situato sulla sommità di una collina, si sale a dorso di elefante (è una cosa molto turistica, ma sarebbe un peccato perderla!). Si giunge nel cortile interno del palazzo da dove, percorrendo una scalinata, si entra nell’edificio principale: una serie di templi e sale che si susseguono lascia senza respiro. Porte con pannelli intarsiati in avorio, pareti e soffitti decorati da specchi di varie forme, grate in pietra arenaria e pareti dipinte con una moltitudine di colori in disegni molto piccoli e complessi, sono una vera festa per gli occhi! Dopo le delusioni date dalla città di Jaipur, siamo completamente ripagate. Torniamo alla base della collina sempre a dorso d’elefante e con il taxi arriviamo fino al FORTE DI NAHARGARH dove non c’è nulla da vedere, ma da dove si ammira l’immensa estensione di Jaipur di cui, a causa dello smog, non si vedono i confini. Passiamo davanti allo JAL MAHAL, il palazzo sull’acqua, e torniamo per l’ennesima volta in città al JOHARI BAZAAR dove ci soffermiamo tra qualche sporadico (finalmente lo vediamo) venditore di pietre e di gioielli. Con un auto-rickshaw andiamo a casa della nostra amica italiana dove ci aspetta una massaggiatrice indiana che ci applica l’hennè e ci massaggia per un’ora e mezza: torniamo come nuove.
16° GIORNO Compiamo l’ultimo giro per le vie della città tra qualche tempio e qualche viuzza di scultori di marmo e venditori di tessuti e torniamo in albergo dove un taxi (920 R a testa e precedentemente prenotato e diviso con una signora americana) ci preleva e ci porta direttamente a Delhi attraverso un’autostrada a due corsie (un lusso!) in cui incrociamo spesso camion e macchine che viaggiano contromano: il nostro autista è prudente e lo ringraziamo profondamente. Giungiamo in aeroporto con ben 8 ore di anticipo sul volo: una noia interminabile, ma quello che conta è essere vive! Il nostro aereo della Swissair parte la notte ed è puntuale.
17° GIORNO Arriviamo a Zurigo la mattina presto e qui attendiamo la coincidenza per Venezia. Termina qui la nostra prima avventura indiana: questo Paese straordinario merita sicuramente più di una visita! CONSIGLI – L’India è un paese estremamente povero e di conseguenza anche le strutture per il turismo lo sono (ad eccezione degli antichi palazzi e residenze dei maharaja). Consiglio quindi di scegliere sempre il meglio o quasi per avere gli alberghi e i ristoranti di un livello accettabile o buono: è molto importante anche perchè la maggior parte dei turisti incontra problemi seri con il cibo e con l’igiene. E’ indispensabile avere quindi un luogo pulito dove “rifugiarsi” in caso di difficoltà. – Gli spostamenti con i mezzi pubblici sono molto difficoltosi: molte volte i pullman per i quali vengono venduti biglietti e prenotati posti non esistono: se avete i giorni contati non potete permettervi di sprecare tempo in attesa di chi non arriva. Inoltre la guida degli Indiani è estremamente spericolata: sconsiglio a chiunque di provare questa esperienza.
– Per una vacanza più organizzata noleggiate una macchina con autista: ci sono automobili di vari modelli e il viaggio è veramente meraviglioso. L’autista si ferma ogni volta che glielo si chiede ed è a completa disposizione: aspetterà anche tre ore davanti a un palazzo! Conosce l’ubicazione di tutti i templi e di tutti gli alberghi; è inoltre molto elastico sugli orari e sulle esigenze del turista. Con una macchina la quantità di cose con cui si può venire a contatto e che si può vedere è molto superiore! Inoltre, se l’autista sa parlare bene inglese, vi darà moltissime informazioni sull’India e sugli Indiani. Il costo dell’affitto è molto basso (intorno alle 3.5 R al chilometro) e la tariffa si calcola chilometricamente. Se si sosta in una città ad esempio per due giorni, per questo periodo non si pagherà nulla poiché il mezzo rimane fermo. La nostra spesa è stata di £.320.000 a persona per una settimana comprensiva di auto, autista, benzina più 2 notti in hotel.
– Se prenotate degli hotel per conto vostro dall’Italia tramite fax portate con voi il fax di risposta con la tariffa indicata: a noi è capitato che, non esibendola subito, ci è stato comunicato il prezzo della camera più che raddoppiato.
-In Rajasthan in qualsiasi città ci sono una miriade di agenzie turistiche in cui si possono acquistare biglietti del treno, del bus, affittare automobili (sempre e solo con autista), safari, gite varie e fare telefonate all’estero (costa pochissimo): non preoccupatevi quindi di organizzare tutto dall’Italia, volendo quando si è sul luogo si può improvvisare come si desidera. – Non credete mai a un Indiano che vi dice “domani mattina alle ore x vengo a prendervi”: il 90% delle volte non è vero. Se invece qualcuno vi accompagna in un luogo state pur certi che per riportarvi indietro vi aspetterà all’infinito.
– Fate molta attenzione al cibo: quasi tutti gli italiani incontrati, per non dire tutti, hanno avuto problemi anche grossi. Oltre alle solite raccomandazioni posso consigliare medicinali contro la diarrea, disinfettanti intestinali e farmaci per facilitare la digestione. Sarà l’unica cosa che non vi pentirete di avere portato dall’Italia. – Per quanto riguarda la sicurezza del viaggiatore devo dire che mai nemmeno una volta si sono create situazioni spiacevoli: mai nessuno ci ha avvicinato con brutti intenti e mai nessuno ha tentato di derubarci. I locali da questo punto di vista sono gente meravigliosa ed estremamente gentile e hanno massimo rispetto per il turista. L’unica cosa scocciante è a volte l’insistenza esagerata di qualche procacciatore di affari: l’importante è ignorarlo completamente.
– L’unica cosa che cambierei dell’itinerario che ho percorso è che avrei preferito partire con la macchina direttamente da Delhi e attraversare la regione dello Shekhawati e poi proseguire per Bikaner: dicono tutti che siano dei luoghi veramente fantastici e ancora non molto affollati dal turismo. Inoltre avrei fatto una sosta anche al Monte Abu eliminando un giorno a Pushkar e due a Jaipur in cui francamente non c’è molto da vedere.
Questa è una terra in cui si può veramente fare un viaggio completo e vario assaporandola in tutti i suoi aspetti: è un viaggio che consiglio vivamente a tutti! Se volete conoscere ulteriori particolari inviatemi un’e-mail. Ciao!!!