Turchia, Siria, Giordania, Israele in camper
Non so o se questa “lacuna” sia dovuta a una precisa scelta editoriale o al semplice” caso”.
Penso che il camper sia, a buon diritto, uno dei mezzi che più si prestano al turismo “fai da te” che, se ho ben capito, è sicuramente privilegiato nel vostro sito.
So con certezza che moltissimi camperisti seguono con interesse e simpatia le avventure di Susy e Patrizio considerandoli quasi, dei “colleghi” ad honorem Turchia, Siria,Giordania, Israele in camper Per caso, navigando in rete, mi sono imbattuto in un sito web dedicato ai viaggi in camper… Ancora quasi per caso misi un annuncio in bacheca “Cerco notizie utili per un eventuale viaggio in camper con destinazione Petra” Qualche giorno dopo, ovviamente per caso, vengo contattato da un camperista di Padova che oltre a fornirmi le notizie che cercavo, mi invita a fare il viaggio con lui e la sua collaudata combriccola di camperisti…
E così il “caso” volle che un “turista per caso” come il sottoscritto, abituato da vent’anni a viaggiare con il proprio mezzo in “solitaria”, si sia trovato a far parte di una carovana formata da sei camper con altrettanti nuclei familiari, per un totale di 19 persone più Miele, il mio cane multirazza, Kira, dobberman femmina (di una sola razza) e Isotta, signorina, pure lei multirazza.
29.07.99 Vicenza – Torre Canne Km 830 Dopo una notte a Torre Canne (Puglia) luogo concordato per l’incontro con i nostri nuovi compagni di viaggio, ci trasferiamo a Brindisi per l’imbarco.
31/07/99 Torre Canne – Brindisi Km 106 Le operazioni d’imbarco sono piuttosto lunghe e caotiche: quando alle 24, finalmente la nave lascia il porto, le ore di ritardo sono 4 I camper sono sistemati in “open deck” e questo ci permette di usufruire del nostro mezzo per dormire 01.08.99 Navigazione 02.08.99 Cesme – Afyon Km 299 Sbarchiamo a Cesme alle 10 di mattina con 2 ore di anticipo sull’orario previsto… Anticipo che perdiamo con gli interessi nelle complicate operazioni doganali… All’una usciamo finalmente dal porto… dopo una sosta in una spiaggia per il pranzo, iniziamo il nostro viaggio attraverso la Turchia le cui bellezze abbiamo avuto modo di ammirare in precedenti occasioni Contavamo di arrivare a Konia ma l’oscurità ci sorprende poco dopo Afion dove decidiamo di fermarci presso una grande stazione di servizio. Dopo uno scambio di battute sul caso Ochalan, il proprietario del distributore ci accorda il permesso per la sosta notturna. Una cena veloce e un meritato riposo concludono la giornata 03.08.99 Afyon – Iskenderun Km 815 Di buon’ora, dopo avere ringraziato il proprietario, lasciamo la stazione di servizio e ci rimettiamo in viaggio verso la Syria Superata Konia ci dirigiamo verso Adana dove imbocchiamo l’autostrada che ci porta a Iskenderun .
Questa è stata senz’ombra di dubbio la tappa più lunga e faticosa dell’intero viaggio: Dopo 815 Km di strada trafficatissima, ci fermiamo per la notte alla solita stazione di servizio.
Nuovo scambio di battute con il proprietario sul caso Ochalan, poi il permesso per la sosta con possibilità di usufruire di una salutare doccia.
04.08.99 Iskenderun – Aleppo Km 192 Frontiera Siriana Le pratiche di frontiera sono lunghe e laboriose.
Mentre gli autisti dei camper soffrivano tra scartoffie, lacchè e funzionari poco solerti, fuori, il resto del gruppo familiarizzava con militari e doganieri, tanto che a mezzogiorno venivano invitati a dividere il “rancio” a base di dolci, frutta, te, amicizia e tanta cortesia Siamo finalmente in Siria!! Ci dirigiamo verso il monastero di S. Simeone, prima vera meta del nostro viaggio.
Attraversiamo alcuni villaggi e rimaniamo favorevolmente colpiti dalla cordialità degli abitanti. Tutti si sbracciano per salutare questa inconsueta carovana di camper… dalle abitazioni è facile capire che siamo in un mondo diverso dal nostro, molto più povero di mezzi ma, scopriremo, senz’altro più ricco di valori umani.
Monastero di S. Simeone Prima della visita del monastero, ci lasciamo tentare da un invitante ristorantino nei pressi… Scopriremo così che la cucina e la birra siriana non sono per niente male e che i prezzi, visto anche il buon livello del locale, con terrazzo panoramico sulla vallata, sono molto economici Molto belli i resti del monastero dove, secondo la leggenda, S. Simeone visse per molti anni sopra una colonna ancora visibile al centro della basilica. (ora comunque molto piccola a causa dei pezzi che i pellegrini riuscivano a sottrarre come reliquia) Nell’attraversare un intricato paesino alla periferia di Aleppo, perdiamo contatto visivo con metà del gruppo. Riusciamo a contattarli con il C.B. E ci diamo appuntamento al campeggio della città Raggiunto Aleppo cerchiamo inutilmente il campeggio segnato sulle nostre guide e, senza quasi rendercene conto, ci facciamo inghiottire dal traffico caotico di questa città. Ora i “dispersi” siamo noi… Ritentato senza esito il contatto radio con il resto del gruppo, proviamo con i telefonini… Nessun segnale di presenza rete Un siriano emigrante in Francia si offre di accompagnarci all’ufficio turistico dove avremo potuto avere notizie più precise sul campeggio: Non senza difficoltà seguiamo la piccola auto che ci fa da guida .
All’ufficio turistico ci confermano ciò che già sospettavamo… Il campeggio non esiste più… E ora, chi li trova più gli altri? Finalmente la radio ci restituisce un segnale… La voce riesce appena a distinguersi semisommersa dai clacson alla lambada delle auto… Ma sono loro… Riusciamo a lanciare le nostre coordinate e, un’ora più tardi, il gruppo è ricomposto Mentre siamo fermi per fare il punto della situazione, veniamo avvicinati da due auto della polizia e da un tassista che parla molto bene l’italiano. Come abbia fatto la polizia a contattare proprio quel tassista è per me un mistero, resta comunque il fatto che si prodigano tutti per trovare una soluzione al nostro problema.
Dopo grandi discussioni in arabo tra poliziotti e tassista, quest’ultimo ci porta in un grande posteggio, dove passeremo la notte.
Va notato il fatto che il tassista non ha voluto nessuna ricompensa per il servizio resoci. Ci racconterà poi che ha vissuto per 8 anni in Italia dove lavorava come autista: Rientrato in Siria per visitare la famiglia è stato arrestato per retinenza alla leva. Scontata la pena ma privato del passaporto, ha fatto il servizio militare poi si è sposato.
Per campare ha dipinto di giallo una vecchia Peugeot e si è improvvisato tassista Il sogno nel cassetto? Ritornare a lavorare in Italia 05.08.99 Aleppo La notte trascorre tranquilla A darci la sveglia mattutina è un incredibile ed emozionante suono di campane.
Il parcheggio che ci ha ospitati è di fronte al quartiere Armeno di Aleppo, a pochi passi dal centro della città Iniziamo la nostra visita dalla Grande moschea del VII secolo, parzialmente chiusa per restauri. Passando poi alla bellissima e possente Cittadella all’ingresso della quale è posto il sarcofago (vuoto) di S. Giorgio, molto venerato anche dai musulmani per essere stato un grande profeta ed avere lottato contro il male.
Dalla sommità della Cittadella, la vista che si gode sulla città sottostante è superba Passeggiando per le vie della città siamo stati attratti da un edificio molto particolare: si tratta dell’antichissimo Amman (bagno turco) al Yalbagha al-Nasri del XIV sec.
La tentazione di provare l’ebrezza del bagno turco ha fatto facilmente breccia su di noi ma, veniamo a sapere, a quell’ora è accessibile solo alle donne : il tentativo di corrompere la bella direttrice risulta vano: entrano le femmine.
Noi maschietti inganniamo l’attesa all’ombra del giardino dove, dall’interno, ci giungono canti e suoni di tamburi, accompagnati di tanto in tanto dai gridolini tipici delle donne.
Rigenerate le femmine, non possiamo lasciare Amman senza vistare il suk, punto caratterizzante di tutte le città orientali.
Addentrarsi nelle affollate stradine di questi incredibili mercati è veramente un’esperienza da non perdere… Farlo con dei cani al guinzaglio però, non è per niente agevole.
L’atteggiamento degli arabi nei confronti di questi animali è piuttosto contrastante: c’e chi vuole semplicemente toccarlo e chi, senza apparente motivo, tenta di colpirlo con un calcio, qualcuno scappa terrorizzato e qualcun altro gli tira addosso qualcosa… meglio sarebbe, per il rispetto dei locali e anche dei nostri fedeli amici, lasciare questi ultimi all’interno dei camper.
Ci lasciamo comunque coinvolgere dall’atmosfera del suk inoltrandoci nei suoi stretti vicoli inondati ora dai profumi delle spezie e della frutta, ora da altri odori meno gradevoli, tra una miriade di colori e di gente, incontrando sorrisi di bambini e uomini sconosciuti, incrociando gli occhi dolci delle donne dal viso coperto, tra i richiami dei venditori semisommersi dalle loro mercanzie, non senza rinunciare al “rito” tipicamente arabo del mercanteggiare.
A tal proposito, è opportuno ricordare che le trattative dovrebbero iniziare solo se si è realmente intenzionati all’acquisto: In genere, dopo che il venditore ha fatto il suo prezzo, si aspetta da noi una contro-offerta che dovrebbe corrispondere a quanto siamo disposti a spendere per quel tipo di merce: Se facciamo la nostra proposta e questa viene accettata, sarebbe una grave offesa non rispettarla.
Ritorniamo ai camper stanchissimi e scopriamo con piacere che, in nostro onore, è stata allestita una doccia piuttosto spartana ma ugualmente molto apprezzata.
In serata, riceviamo la visita dell’amico tassista che, oltre a portarci frutta e verdura fresca, ci invita a una visita notturna della città a bordo del suo sgangherato taxi.
Una delegazione mista accetta l’invito e, al ritorno, ci decantano le bellezze della città by-night e ci riconfermano la disponibilità e la cortesia di questo illustre sconosciuto che li ha voluti ospiti in casa per il rito del tè.
Ci viene infine svelato il mistero della sua provvidenziale “apparizione” del giorno prima: la polizia aveva intercettato le nostre comunicazioni radio e, non capendo una parola d’italiano, avevano pensato a lui come interprete.
06.08.99 Aleppo – Palmira Km 343 Dopo aver riempito i serbatoi d’acqua, ci dirigiamo verso sud con destinazione Ebla Ebla Il sito è importante per la scoperta , fatta da archeologhi italiani, di 17.000 tavolette di argilla con scritte cuneiformi e ,cosa importante, di una sorta di vocabolario che ne permise la decifrazione.
Dal punto di vista “turistico”, quel che rimane dell’antica città è ben poco e di scarso interesse Dopo Ebla , il nostro viaggio prosegue ancora verso sud Con qualche difficoltà attraversiamo un paesino dove si sta svolgendo un mercato beduino. Anche se i nostri ingombranti mezzi provocano qualche disagio agli abitanti, anche qui molte mani si muovono a mò di saluto.
Poco oltre, un pulman stracolmo di gente ci sorpassa con grandi strombazzate… dai finestrini aperti e dal tetto stipato di ragazzini ancora braccia che si agitano nel gesto ormai consueto: più avanti siamo noi a salutare una coppia in uno scassatissimo motorino. L’uomo risponde con la mano mentre la donna, dietro di lui, si limita a un cenno del capo. Le sue mani sorreggono a stento un grosso montone nero, vivo, appena acquistato al mercato.
Apamea Giungiamo in questa bella città nell’ora meno opportuna per una visita approfondita.
Il sole di mezzogiorno sarebbe anche sopportabile all’ombra degli splendidi colonnati, ma il vento caldo che arriva dal deserto ci costringe a una frettolosa ripartenza La sottostante vallata dell’Oronte si presenta fertilissima grazie all’abbondante presenza dell’acqua.
Proprio l’Oronte bagna Hama, famosa per la rivolta dei suoi abitanti, contro alcune leggi progressiste introdotte da Assad.
La città venne circondata dai carri armati e, dopo un intenso bombardamento, si contarono 30.000 morti.
Famose sono anche le “Noire” grandi ruote in legno che raggiungono i 35 metri di altezza: grandi “tazze” piazzate ad arte lungo la circonferenza prendono moto e acqua dal fiume, scaricando il prezioso liquido più in alto. Con questo ingegnoso sistema, nel lontano 1300 si irrigavano le campagne circostanti. Molto caratteristico il suono emesso da queste possenti ruote mentre girano .
Lasciata Hama, ci dirigiamo verso Palmira La strada attraversa una zona desertica della Siria: incontriamo comunque moltissimi mezzi militari e qualche carro armato, segno evidente che siamo in una zona di addestramento.
Arriviamo a Palmira al tramonto, mentre il sole colora di rosso gli imponenti resti del sito… lo spettacolo è indimenticabile.
L’hotel Zenobia, proprio all’interno della città antica, offre la possibilità di sosta anche ai campeggiatori: qui troviamo altri due camper italiani e una coppia di ragazzi di Padova che viaggiano in moto e tenda.
Una graditissima doccia ci ridà la carica per una serata in allegria 07.08.99 Palmyra Grazie alle guide turistiche che si offrono ai visitatori, riusciamo ad organizzare la giornata nel modo migliore.
Iniziamo ovviamente inoltrandoci nella città che raggiunse il massimo splendore grazie soprattutto alla bella regina Zenobia che, dopo la morte del marito Odenato, ebbe il coraggio di opporsi a Roma. Sconfitta ad opera di Aureliano, fu portata prigioniera a Roma dove ricevette comunque molti onori.
Palmyra fu risparmiata dalla distruzione dopo il pagamento di una forte somma: Ciò che non è stato fatto dai romani, purtroppo è stato fatto dal tempo: Quel che rimane però, è più che sufficiente per testimoniarne l’antico splendore.
Durante la visita mi si è avvicinato un ragazzino dall’aria molto sveglia e dal volto vagamente famigliare: E’ lo stesso ragazzo dal sorriso ammiccante ritratto sulla copertina della mia guida turistica, acquistata un mese prima in Italia.
Trascorriamo le ore più calde della giornata all’ombra dei camper, mentre i nostri ragazzi sguazzano nella piscina di un hotel poco lontano.
All’ora convenuta, passiamo a prenderli con il folcloristico pulman che abbiamo noleggiato, e partiamo alla scoperta delle interessanti necropoli dei dintorni e poi, per finire in bellezza, sempre con lo scassatissimo pulman, saliamo al castello dal quale si gode una splendida vista sulla città e sul palmeto che le dà il nome.
Tutto intorno il deserto.
Il sole al tramonto ci regala ancora una grande emozione, colorando di rosa le colonne sui viali dell’antica Palmyra.
08.08.99 Palmyra – Damasco Km 435 Sulla via per Damasco, non possiamo rinunciare alla visita del “Krak des chavaliers” grande castello costruito dai crociati dell’Ordine degli Ospitalieri nel XII sec. Sui resti di una piccola fortezza curda. Per avere un’idea sia pur approssimativa della grandezza di questo castello-fortezza, basta sapere che poteva ospitare fino a 4000 cavalieri e contenere viveri per sopportare assedi superiori ai tre anni .
Al momento della nostra visita, si stava girando un film storico per la televisione siriana e l’interno del castello era praticamente un grande set cinematografico che ci riportava ai tempi della regina Zenobia.
Poco prima di Damasco (circa 6 Km ) ci fermiamo al camping “New Kaboun” piccolo ma con un bel tappeto erboso.
Docce rilassanti e giochi sull’erba per tutti (cani compresi) 09.08.99 Damasco Con un pulmino-taxi preso fuori dal campeggio raggiungiamo il centro città.
Anche stavolta iniziamo la nostra visita turistica dalla Grande moschea degli Omayyadi che sorge sui resti di un tempio a Giove costruito dai romani.
Il complesso è molto bello sia per la struttura architettonica ,sia per la qualità e quantità dei materiali di costruzione. Grandiosi i mosaici del chiostro, al centro del quale un sarcofago conterrebbe la testa di S. Giovanni Battista che, dopo la decapitazione, sarebbe rotolata sino a Damasco.
Di qualche interesse anche il museo Azrem che occupa il bel palazzo del podestà.
Andando alla ricerca degli antichi caravanserragli, ci facciamo ancora una volta inghiottire dal suk e, mentre alcuni maschietti si prendono la rivincita sulle donne all’interno di un bagno turco, noi ci lasciamo trasportare dalla folla nel dedalo di stradine che lo animano.
A sera, stanchissimi, rientriamo al campeggio dove una salutare brezza ci fa dimenticare la calura diurna.
10.08.99 Damasco – Cerasa (Giordania) Km 171 Di buonora lasciamo Damasco in direzione sud.
Una piccola deviazione prima della frontiera Giordana ci porta a Bosra Bosra. Piccola e graziosa cittadina con numerose testimonianze di epoca romana. Il monumento maggiore è sicuramente l’antico teatro, considerato a ragione, il più bello d’oriente.
Passiamo senza particolari problemi la frontiera Giordana e ci dirigiamo verso Jerasa.
Perdiamo volentieri un po’ di tempo ad ammirare dei ragazzi che con grande maestria creano dei piccoli capolavori in “bottiglia” servendosi di sabbia opportunamente colorata, imbuti e cannucce.
La caratteristica principale di Jerasa è sicuramente lo stupendo colonnato che circonda il foro dall’inconsueta forma ovale, e la strada, anch’essa colonnata e completamente lastricata, che da qui si stacca.
L’oscurità non ci permette di completare la nostra visita.
Usufruiamo del grande parcheggio antistante gli scavi per la sosta notturna: alcuni ragazzini locali stanno giocando a pallone alla luce dei lampioni: qualcuno dei nostri ragazzi ne approfitta per sgranchirsi le gambe e nasce subito la sfida Giordania-Italia.
Arriva un’auto della polizia e la partita subisce una brusca interruzione.
I poliziotti ci rassicurano dandoci il benvenuto e tranquillizzandoci per la sosta notturna. Ci danno il numero del pronto intervento (in Giordania la rete cellulare funziona ovunque) e ci dicono che passeranno ogni mezz’ora. Ci fanno anche molte raccomandazioni per il giorno dopo, giorno dell’eclisse, considerata un evento non di buon auspicio, tanto che il governo concederà ai sudditi un giorno di riposo da trascorrere in casa.
11.08.99 Jerasa – Madama Km 295 Dopo le foto di rito dei colonnati illuminati dai primi raggi del sole, partiamo per il giro dei “Castelli del deserto” costruiti dai califfi Omayyadi come residenze di caccia e di altri piaceri.
Deludenti i ruderi del Qasar Allabat, molto più interessanti quelli del Qsar Azraq che ospitò anche Laurence d’Arabia e re Faysal.
Molto interessanti e curiose le porte monolitiche di granito (forse di epoca romana) i cui cardini sono ricavati nel blocco stesso: se si dovesse ripristinare il gioco dei cardini, bisognerà smontare prima il castello.
Dopo la visita del castello, siamo andati a trascorrere le ore più calde nella piscina della Azraq resthause. La direzione del ristorante ci ha concesso in uso del tutto gratuito una camera con bagno, tv, frigo e aria condizionata…Motivo? Per ripararci durante l’eclisse Dopo un buon pranzo e scampato il pericolo eclisse, proseguiamo il nostro viaggio verso Amman visitando il Qasar Amra e successivamente il Qasar al Marana, entrambi degni degni di nota.
Un incredibile tramonto ci accoglie alle porte di Amman, ma come convenuto, noi ci dirigiamo verso Madama dove, in un parcheggio nei pressi della chiesa ortodossa di S. Giorgio, ci fermiamo per la notte 12.08.99 Madaba.- Monte Nebo – Petra Km 294 Dopo la visita della chiesa di S. Giorgio con il famoso pavimento a mosaico del 560 che riporta la pianta della “terra Santa” saliamo con i nostri mezzi al vicino monte Nebo dove, secondo la tradizione, Mosè vide la “Terra Promessa” e qui morì.
Grandioso il panorama che si gode da questo sito. I nostri occhi spaziano dal mar Morto alla Palestina e di sera, si intravedono le luci di Gerusalemme Il paesaggio ora è molto brullo ma, come testimoniano i mosaici all’interno della basilica, un tempo la zona doveva essere molto più accogliente… La “Terra promessa” appunto.
Approfittiamo del parcheggio ”in quota” per la sosta notturna.
Al mattino, dopo una breve consultazione, decidiamo di rimandare il bagno nel mar Morto in territorio Israeliano.
Imbocchiamo la suggestiva e spettacolare “Strada dei Re” e puntiamo verso Petra A metà giornata, mentre arranchiamo verso i 1600 mt. Del passo, un “balcone” estremamente panoramico ci offre una grandiosa visione sulla vallata. Non ci sono parole o immagini che possano descrivere, senza penalizzarla, la bellezza selvaggia del luogo.
Qui pranziamo quasi in religioso silenzio, sentendoci veramente piccoli e insignificanti… Ripartiamo con un po’ di dispiacere In serata siamo a Petra dove, in un posteggio per pulman, troviamo la bellezza di 11 camper di Messina Si va a letto presto… La sveglia puntata sulle 6 La notte trascorre fresca e tranquilla. Fuori, un poliziotto armato sorveglia con discrezione noi e i pulman.
13.08.99 Petra Ci presentiamo alla biglietteria poco dopo le sei: Siamo i primi turisti della giornata.
Attraversiamo in solitudine la splendida gola dalle pareti altissime fino a intravedere il “Tesoro”.
Percorriamo gli ultimi metri trattenendo il respiro, quasi nella paura di destarci da uno splendido sogno. E’ impossibile “raccontare” Petra: Nessuna immagine e nessun filmato può trasmettere le emozioni che si provano nel vedere questo luogo ancora immerso nel silenzio.
Il sole infiamma le cime più alte della vallata colorandole di un rosso incredibile.
Cammelli e beduini stanno ancora dormendo al riparo delle rocce. Da chissà dove, spunta un beduino a dorso di mulo… ci passa a fianco nel silenzio più assoluto.. Nemmeno un rumore di zoccoli. Se non l’avessi ripreso con la mia telecamera mi starei ancora chiedendo se era un sogno o il fantasma di un antico Nabateo Il sole si alza e le pareti rocciose assumono dei colori irreali, dal rosso intenso al viola e il giallo: Sembra l’opera di un grande maestro del colore. Più passa il tempo e più la vallata si riempie di vita… i cammelli si destano e i beduini cominciano a sistemare le loro mercanzie su bancarelle improvvisate. Tra poco arriverà il grande flusso di turisti e il posto perderà parte della sua poesia.
Approfittiamo della temperatura ancora mite per salire sino al “Monastero” dove rimaniamo ancora in solitudine immersi nella bellezza del luogo.
Alle 17, stanchissimi, sotto un sole ancora caldissimo, ritorniamo ai nostri camper 14.08.99 Petra – Deserto del Wadi Rum Km 90 A una quarantina di chilometri da Aqaba una comoda strada porta all’oasi del Wadi Rum (parco nazionale Giordano) Sistemiamo i nostri mezzi nel capiente posteggio della resthause e ci diamo da fare per organizzare un’escursione nel deserto: Quelle ufficiali, proposte alla resthause, non ci soddisfano pienamente… cerchiamo qualcosa di più “ruspante” rivolgendoci agli abusivi che però, alla vista della polizia se la danno a gambe.
Nel pomeriggio si presenta un signore che si qualifica come guida “non ufficiale” ma, stranamente, non sembra minimamente intimorito dalla presenza della polizia. Poche battute e troviamo subito l’accordo Alle 17, puntualissimi, arrivano 4 fuoristrada pick-up: Si parte per l’ennesima avventura Parafrasando una nota pubblicità, si può senz’altro affermare che se Petra ti affascina, il Wadi Rum ti strega: Impossibile descrivere a parole la spettacolarità di questo insolito deserto, dove la natura mostra il meglio di sé Costituito da sabbia e incredibili formazione rocciose, solcato dai letti di antichi fiumi ora completamente prosciugati, lo scenario che si presenta ai nostri occhi è di una bellezza incomparabile. Guglie e pinnacoli di arenaria rossa si alternano a distese di sabbia dalle tonalità cromatiche che vanno dal bianco al rosso, punteggiate qua e la dal verde dei cespugli tipici del deserto. Non mancano le testimonianze di un passato ormai remoto, che vide il passaggio di antiche carovane che hanno lasciato su queste rocce tracce ancora evidenti: Incisioni rupestri e iscrizioni nabatee si possono ammirare un po’ ovunque.
Se tutto questo non bastasse, il Wadi Rum è strettamente legato al mito di Lawrence d’Arabia e proprio qui, sono state girate le scene più spettacolari del film che ne ricorda le gesta.
Dopo avere visitato alcuni dei luoghi più belli del parco, veniamo accompagnati nell’enorme tenda beduina che ci offrirà il riparo per la notte. I nostri bagagli sono già sul posto, trasportati da un quinto fuoristrada… Il fuoco è acceso, il tè pronto, il luogo incantato.
Alì, un beduino sordomuto che vive qui per gran parte dell’anno, intrattiene i nostri ragazzi con un gioco su una specie di scacchiera disegnata sulla sabbia. Strane pedine bianche contro strane pedine nere… Dopo un’ora scopro che si tratta di sterco d’animale… Speriamo di avere sviluppato gli anticorpi.
I polli cuociono nelle braci, le nostre guide si dimostrano particolarmente simpatiche, i ragazzi si divertono… Unica nota stonata Miele, il mio cane, che improvvisamente si innamora pazzamente di Kira… È tutto un guaito, un lamento d’amore.
Più volte tenta l’assalto, ma il “dislivello” tra i due animali è incolmabile… Forse, pensa, se scavassi una buca sulla sabbia e mettessi dentro Kira… Peccato che Andrea, il proprietario di Kira, non sia tanto d’accordo.
Mangiamo il pollo un pò bruciacchiato, al chiarore argenteo delle stelle. Dopo la cena un tantino spartana i fari di un’auto squarciano il buio… E’ un amico dei nostri ospiti che scarica un paio di bonghi… iniziano le musiche, i balli e i canti che coinvolgono tutti.. Canzoni in arabo e in italiano si alternano nella notte, ora illuminata da una luna incredibile…Cantiamo tutti, Alì compreso, sino a che le forze ci abbandonano.
Ci corichiamo sui giacigli improvvisati sotto la grande tenda nera… Miele ulula alla luna il suo tormento e non c’è verso di farlo smettere. Dopo molti tentativi, tutti miseramente falliti, io e il mio infedele amico ci allontaniamo dal gruppo.
La notte per noi sarà particolarmente lunga e tormentata… io a guardar le stelle, lui con lo sguardo fisso nella direzione della grande tenda nera.
15.08.99 Wadi Rum – Aqaba Km 112 Dopo un ottimo te, si ricaricano i bagagli e si prosegue la visita di questo luogo incantato.
A metà mattina il giro purtroppo finisce e Sabbah, il capo guida, ci ospita nella sua casa per il te di rito.
Con orgoglio ci mostra le foto di un suo viaggio nel Galles, fatto in seguito a un personale invito di un membro della famiglia reale, al quale ha fornito i suoi servigi Nei nostri confronti Sabbah si è dimostrato molto preciso e competente e, soprattutto, ci ha trasmesso il suo incondizionato amore per questa terra, che pur essendo molto povera, è senz’altro molto ricca di bellezze naturali e di valori umani.
Ripresi i camper, ci dirigiamo ancora verso sud con meta Aqaba. Il mar Rosso ci attende Aqaba Il “National Tourist Camp” dove ci fermiamo è un posto piuttosto squallido e assolato, Un paio di tettoie dove sono improvvisati altrettanti chioschi e ristoranti, una rudimentale recinzione e nulla più.
La temperatura è alta e un vento caldissimo e teso rende il posto insopportabile. Il termometro segna + 51° C.
I ragazzi si precipitano in acqua ma noi non troviamo il coraggio di affrontare quei 50 metri di spiaggia incandescente.
Solo verso le 15 troviamo la forza per raggiungere il mare .
La temperatura dell’acqua è quella giusta, la barriera corallina a due bracciate da riva stupenda.Tutto ciò che di bello si dice del mar Rosso è puntualmente confermato.
Finiamo la giornata in uno dei ristoranti del campeggio dove gustiamo un buon piatto di pesce, innaffiato da abbondante birra giordana.
Decidiamo, dato il caldo della giornata appena trascorsa, di ripartire l’indomani mattina presto,alla volta di Israele 16.08.99 Aqaba – Metze-Ramon (Israele) Km 172 A malincuore lasciamo il mar Rosso, dove intendevamo trascorrere almeno un paio di giorni.
Passiamo la frontiera tra Giordania e Israele senza troppe difficoltà e, dopo un paio d’ore, siamo sotto un grande cartello che ci da il “Benvenuti in Israele “per la foto di rito.
Termino qui la descrizione di questo viaggio che, spero, venga pubblicato nel Vostro sito.
Per quanto riguarda il ritorno in Italia, mi limito a elencare le tappe più significative: Israele Metze-Ramon – Askelon – Massada – Mar Morto – Gerusalemme – Betlemme – Hebron – Monastero di Mar-Saba – Cesarea – Haifa 26.08.99 Haifa Imbarco Ad Haifa ci siamo imbarcati per raggiungere il porto greco del Pireo. Lungo il tragitto la nave ha fatto scalo a Limassol, Rodi e Santorini.
Gli scali sono piuttosto lunghi e si ha così la possibilità di visitare queste isole: molto bella la città di Rodi e altrettanto bella Cantorini 29.08.99 Grecia ( sbarco al Pireo ) Dal Pireo, una veloce corsa verso Patrasso ci consente di prendere subito il traghetto per Ancona 30.08.99 Ancona – Vicenza Km totali percorsi 5500 circa Considerazioni sul viaggio Il camper è sicuramente un ottimo mezzo per affrontare un viaggio di questo tipo.
Non sono comunque da scartare altri mezzi di trasporto (auto, moto) Un buon sistema per vedere Siria e Giordania è Il viaggio tipo “Avventure nel mondo” Durante la nostra permanenza in questi paesi, abbiamo incontrato più volte turisti che viaggiavano con questo ottimo sistema.
Prima di partire temevamo in modo particolare il caldo: In realtà, la quasi totale assenza di umidità ci ha favorito; abbiamo sofferto solo sul Mar Rosso e nella grande depressione del Mar Morto Palmira, Petra e il Wadi Rum compensano ampiamente questi disagi.
Note Pratiche Visti Per ottenere il visto d’ingresso in Siria: Il passaporto deve avere una validità non inferiore ai sei mesi Non devono esserci timbri di ingressi in Israele Devono esserci almeno due facciate affiancate libere I passaporti devono essere inviati a Roma presso il consolato Siriano tramite corriere espresso con allegato: 1) modulo per richiesta visto (preventivamente richiesto al consolato) 2) 2 foto tessera 3) £ 35000 per ogni passaporto Per la Giordania il visto si può ottenere direttamente in frontiera (portarsi una foto tessera) Frontiere Turchia $ 50 per bolli, visti e assicurazione Siria $ 210 circa così suddivisi: $ 70 per l’assicurazione obbligatoria $ 100 Tassa diesel per una settimana $ 40 per tasse e balzelli vari Giordania $ 50 per assicurazione, bolli e tasse varie Israele Non si paga niente Al controllo passaporti bisogna avvisare se non si vuole il timbro nel passaporto.
Questo timbro infatti pregiudica eventuali ingressi in molti paesi arabi.
All’autista del mezzo viene comunque messo un piccolissimo timbro che viene però riconosciuto dai siriani Questo itinerario quindi, non può assolutamente essere fatto all’incontrario.
Costi Il costo del viaggio per un equipaggio come il mio formato da 2 adulti, un ragazzo di 22 anni e una ragazza di 14 è stato di £ 7.000.000 circa. Le spese maggiori sono state fatte per i traghetti £ 2.700.000 circa, l’ingresso in Siria e le moltissime visite ai siti archeologici Buoni i prezzi dei ristoranti siriani e giordani, più cari ovviamente quelli Israeliani Sono ovviamente a disposizione per qualsiasi chiarimento Lucio Remerei Allari