Samanà – L’altra faccia di Santo Domingo
Tra tanti bei viaggi una delle mete che ricordo con più passione è Samanà, una penisola sulla costa nord della Repubblica Dominicana. Lo so, molti storcono il naso quando sentono parlare di Santo Domingo perché pensano subito al turismo di massa, a vacanze da “omologati”, a spiagge affollate da turisti italiani e da animatori instancabili.
Ebbene, a Samanà tutto questo non c’è (o meglio non c’è ancora) ma c’è invece la possibilità di immergersi nella natura e nella cultura locale.
Samanà non è ancora dotata di un aereoporto internazionale e quindi dall’Italia si deve volare su Santo Domingo o Puerto Plata e poi muoversi (viaggio di circa 3-4 ore) con l’autobus o con la macchina a noleggio.
Se si percorre questo itinerario di giorno si ha la possibilità di attraversare l’isola da nord a sud: la strada (soprattutto nella seconda metà del viaggio) non è molto confortevole ma il paesaggio non è male.
Nella penisola ci sono due centri abitati principali: Las Terrenas e Samanà. La prima è più dotata di strutture turistiche (villaggi, residence, ristoranti, negozi di souvenir) ed ha un carattere più vivace, la seconda è più tranquilla ma secondo me più “vera”. Inoltre, facendo base a Samanà si possono raggiungere più facilmente le spiagge e le località più interessanti della penisola.
Per muoversi si possono affittare facilmente jeep o moto, oppure si può ricorrere al mezzo di trasporto più diffuso: il motore (passaggio in motocicletta fornito a pagamento anche a due persone contemporaneamente) o il motoconcho (una sorta di riscio’ trainato da una motocicletta). Il sistema è molto efficiente e flessibile, non si aspetta mai più di qualche minuto prima di trovare un passaggio e puoi indicare qualsiasi itinerario.
Le cose da fare? Raggiungere ogni giorno una spiaggia diversa, approfittare (senza esagerare) di qualche escursione organizzata per visitare l’interno, contattare i pescatori locali per un’uscita in barca (è un’esperienza veramente interessante anche per un non pescatore come me), gironzolare per il mercato o per i bar del malecon con la calma tipica del luogo.
Le mete più belle? All’estremità della penisola c’è il villaggio de Las Galeras: poche case di pescatori e qualche attività (bar, ristorante, piccoli alberghi) avviata soprattutto da italiani o altri europei che hanno deciso di rifugiarsi in questo paradiso.
Ci sono delle spiagge bellissime: sabbia bianca, mare verde-azzurro, palme, ma purtroppo la spiaggia più bella (Calablanca) adesso è stata “invasa” da un villaggio turistico.
La strada che porta da Samanà a Las Galeras (quasi 30 chilometri) merita da sola il viaggio: si costeggiano spiagge e scogliere, si attraversano piccoli nuclei abitati senza tempo, ci si perde in un mare di colline ricoperte di palme. Lungo la strada si possono fare acquisti nei “colmado” o nei banchi improvvisati: frutta (banane, ananas, mango e papaya), birra, pane di cocco.
Lungo la strada per Las Galeras si può deviare verso Playa El Valle, un’altra bellissima spiaggia tagliata fuori da tutti i circuiti. Lungo il percorso (decisamente sconnesso) si attraversa un fiume. Risalendo di poco il fiume si ha la possibilità di fare il bagno in una delle tante cascate che caratterizzano la penisola.
Il “top” del mio itinerario è comunque Playa Rincon: si raggiunge solamente in barca o in jeep (anche in questo caso il percorso vale da solo il viaggio) e ci si ritrova in pochi intimi su una striscia di sabbia di circa tre chilometri, più un paio di piccole insenature. Il posto è talmente suggestivo che ogni volta che ci torno non posso fare a meno di pensare che Cristoforo Colombo deve essere approdato in un paradiso come questo (in realtà è approdato alcune centinaia di chilometri più a ovest).
Sulla spiaggia non c’è niente da fare: solamente perdersi nell’azzurro del mare e nel verde della vegetazione. In realtà alle due estremità della spiaggia, in due capanne improvvisate, alcune donne preparano da mangiare del buonissimo pesce pescato al momento. E’ un ottimo modo per completare la giornata! La sera a Samanà non c’è sempre molta vita ma ci si ritrova facilmente nei locali lungo il mare o a ballare nelle “balere” frequentate dai giovani (e non) del posto. Non è difficile fare amicizia! Mi rendo conto di essere stata caotica e di non aver fornito molte informazioni utili ma se volete potete contattarmi e cercherò di aiutarvi.