Canada classico
5 Agosto, Montreal: che siamo in Quebec, lo capiamo subito. I cartelli sono bilingue, i nomi delle strade, degli alberghi, dei negozi sono in francese, alla frontiera stessa ti accolgono in francese, Carla in fretta e furia deve far fruttare la sua minima esperienza linguistica, il mio scarsissimo inglese quasi non serve, anzi, con buona pace dei puristi mi arrangio in un linguaggio misto fra dialetto bolognese, francese maccheronico, ed inglese quando non mi rimane altro…
6 Agosto: il jet-lag (la Melatonina era ancora sconosciuta, almeno a me) ha effetti devastanti, sono costretto a rinunciare a colazioni pantagrueliche, e a rimandare la mia prima colazione “Yankee”.
8 Agosto, Calgary: oggi e’ il gran giorno, la prima vera colazione “Yankee”. Ieri mattina, svegliandoci alle 4 e mezzo per prendere l’aereo, non abbiamo potuto farla. Esageriamo: uova, bacon, patate fritte, pane imburrato, marmellata e caffè stazionano sulla nostra tavola, e secondo il nostro punto di vista si potrebbe mangiare in 4, ma senza il minimo sforzo mangiamo tutto. Dobbiamo girare un bel po’ per trovare un hotel, molti sono “NO VACANCY”, “pieno”, perché Calgary e’ il punto di partenza per i grandi parchi.
9 Agosto, Banff: i duecento chilometri che separano Banff da Jasper, nel cuore dei parchi canadesi sono di una bellezza mozzafiato: immersi nei boschi di aceri e’ tutta un’alternanza di laghi (Louise, Peyto, Emerald), boschi pieni di orsi (anche se per la verità noi non li abbiamo visti) e scoiattoli, cime più o meno innevate (anche un ghiacciaio perenne, l’Icefeld Glacier) e cascate. Fra queste la superba Takakkaw fall, che in indiano significa più o meno: “Madonna che cascate”. 11 Agosto, Edmonton: Questa città’ non ha assolutamente nulla di interessante, se non il “Mall” (centro Commerciale) più grande del mondo. Dentro al “West Edmonton Mall”, infatti ci troviamo: 800 negozi, 150 fast food, ma soprattutto: un luna park completo di montagne russe, una pista da hockey con relative tribune, una piscina con onda artificiale, un delfinario, un campo da golf di nove buche, e le riproduzioni di un hard rock cafe’ e della Bourbon street di New Orleans.
15 Agosto, Vancouver: Siamo a piedi, e seppure sia una città’ “all’ americana” (nel senso dei motel) troviamo da dormire nelle stanze mono letto dell’ Università, e a 41.000 lire a camera. Mangiamo un improbabile pizza all’ananas, e beviamo una soda al caramello, color rosa. 16 Agosto, Vancouver: incredibile! Nel porto strapieno di barche di ogni misura sguazzano 2 foche.
17 Agosto, Toronto: Noleggiamo una macchina ad un costo esorbitante di drop-off, perché’ la lasceremo a Montreal. Dopo 40 km i grattacieli di Toronto non si sono mossi di un millimetro, stiamo girando intorno, in sostanza, dovuto forse al fatto che la notte ho dormito 2 ore, che fa caldo, che tutti i motel, finora, espongono un bellissimo “No Vacancy”. Ma alla fine troviamo un motel. 18 Agosto, Niagara Falls: L’impatto e’ stupendo, anche perché’ rispetto a gli americani noi le abbiamo di fronte. Indimenticabile la gita sotto la cascata.
22 Agosto, Quebec City: Ahimè, siamo tornati nella parte francofona. Addio, perciò, alla squisita cortesia, diffusa ovunque in tutto il resto del paese, nei luoghi pubblici. Quebec City e’, comunque bella, con una parte antica che fa dimenticare i nostri centri storici.
24 Agosto, Verso Montreal: Costeggiamo il Lago San Jean, enorme e di una bruttezza, con quest’ acqua marrone impetuosa come un fiume, inquietante.
27 Agosto, Montreal Aeroporto: In viaggio, in qualunque posto si vada, tenete bene a mente questa regoletta: “Non fidatevi mai dei Rent-a-car”. In tutti i nostri viaggi, quando c’e’ stato il noleggio di un’ auto, abbiamo avuto problemi. E sempre diversi… Qui e’ stato il peggiore: arrivati, infatti, all’aeroporto, non ESISTEVA il banco della compagnia (che non cito solo perche’ non la ricordo…) a cui dovevamo restituire l’auto. Dovevamo chiederlo quando abbiamo noleggiato l’auto, ma che vuoi, essendo una delle piu’ importanti, mai penseresti ad una eventualita’ del genere… Dopo le dovute imprecazioni, prendo il coraggio a quattro mani e telefono al numero verde, e cercando di capire (e farmi capire…) intuisco che la posso lasciare li’, nel parcheggio, e che non ci sarebbero stati problemi. Solo un piccolo conguaglio per il fatto che il parcheggio e’ in citta’, a 40 kilometri (ecco perche’ non siamo tornati a restituirla, considerando che eravamo gia’ “stretti” con i tempi d’imbarco…). Al ritorno in Italia scopriremo che “quel piccolo conguaglio” ammontava a 1180 dollari canadesi (1.500.000 lire).
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