Cuba 11
La strada che ci porterà dall’areoporto all’Habana Vieja ( un ottimo consiglio.. Si può contattare dall’Italia un’agenzia di viaggio: Cuba Autrement e-mail info@cubaautrement.Com. A noi ha procurato sia il pulmino sia le notti in una casa particular) ti prepara un po’ a ciò che la Habana è: una città grande, popolosa.. le case della città vecchia hanno certamente conosciuto giorni migliori, ora sembrano per lo più l’ombra di se stesse.. Ed anche i giorni successivi in giro per la città ci mostrano le due facce dell’Habana: quella del turismo, della Bodeguita, del Capitolio, dei palazzi restaurati e trasformati in hotel lussuosi..
e quella invece fatiscente della gente normale, dove i turisti sembrano improvvisamente spariti, annullati..E consiglio a chi è davvero desideroso di capire un po’ Cuba di perdersi tra queste strade secondarie (niente paura..C’è un poliziotto praticamente ad ogni incrocio, e comunque il turista a Cuba è SACRO) e provare a respirare l’aria diversa dei circuiti prestabiliti dei grandi tour operator.
Altro consiglio: verrete sicuramente avvicinati da ragazzi e quant’altro..La maggior parte ha solo tanta voglia di chiacchierare, conoscere, immergersi per qualche attimo in realtà sconosciute..Come è successo a noi.. E per due giorni abbiamo attraversato la città con due ragazzi habaneros ed è stato molto più interessante.
Dopo l’Habana andiamo ad ovest, nella provincia di Pinar del Rio ( el jardin de Cuba) regione BELLISSIMA!! Come base per gli spostamenti scegliamo il villaggio di Vinales, nella valle omonima ed imperdibile: anche qui cerchiamo una casa particular ( ci stiamo prendendo gusto a capire Cuba..) e guida in mano cerchiamo, cerchiamo.. Calle Cienfuegos,56 “Nena”.. Una donna assolutamente unica (insieme alla sua sorellina Chichi) da cui, tra uno spostamento e l’altro, abbiamo passato una settimana del nostro viaggio..
^Da Nena si può mangiare (divinamente..) e la zona offre illimitate possibilità escursionistiche.. Gite a cavallo, Cayo Levisa e Cayo Jutias, due isolotti quasi vergini, ad un’oretta di distanza, gite in bicicletta.. Insomma una sorta di paradiso.. Noi poi siamo anche andati a ballare la salsa con le nostre straordinarie ospiti..Dopo alcune lezioni preliminari in salotto..
Dopo Vinales è la volta di Trinidad.. Città coloniale bellissima, ma decisamente rovente e con un’altissima percentuale di gente che chiede saponette, magliette e bambini che vogliono cicche o caramelle (se avete voglia, prima di partire, mettete in valigia qualche saponetta e qualche Brooklin.. Ne vanno matti..).
A Trinidad c’è un mercatino artigianale molto carino, sotto la Plaza Mayor..Se riuscite a superare indenni i tentativi di ogni venditore di vendervi qualunque cosa, si possono fare ottimi acquisti..
Noi, dopo Trinidad (nella strada di ritorno verso l’Habana ci siamo fermati a Santa Clara per rendere un piccolo omaggio al maggior mito cubano..) siamo ritornati a Vinales a finire il nostro viaggio.. Perchè ormai era come essere a casa..
E credo che il bello di Cuba e dei cubani sia proprio questo.. Dopo poco ti senti già parte di loro e quando parti lasci un pezzetto di cuore, nella speranza e forse nella certezza che dovrai ritornare a riprendertelo…
Credo che il modo migliore per vivere quest’isola vitalissima e straordinaria sia proprio quello di abbandonare l’albergo, il ristorante di lusso..Che alla fine è uguale, ovunque vai..E vivere con la gente di Cuba, che ti accoglie a braccia aperte e ti tratta sempre come uno di famiglia.. Ora infatti è come se avessi due famiglie..Quella italiana, e quella di Vinales..Ed è un dono impagabile..
Buon viaggio.